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Strelitzia reginae

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Uccello del Paradiso
Strelitzia reginae
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdineZingiberales
FamigliaStrelitziaceae
GenereStrelitzia
SpecieS. reginae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineZingiberales
FamigliaStrelitziaceae
GenereStrelitzia
SpecieS. reginae
Nomenclatura binomiale
Strelitzia reginae
Banks
Nomi comuni

Uccello del paradiso, cresta di gallo o sterlizia

L'uccello del paradiso (Strelitzia reginae Banks) è una pianta appartenente alla famiglia delle Strelitziaceae, endemica del Sudafrica.[1][2]

L'epiteto specifico reginae, dal latino = «della regina», fa riferimento alla regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, moglie del re Giorgio III d'Inghilterra, morta nel 1818 e appassionata di botanica.[2]

La pianta è costituita da rizomi, le foglie sono ispide, mentre i fiori sono tendenti all'arancione con delle sfumature blu. La Strelitzia reginae è originaria del Sudafrica, dove cresce in boschetti costieri e lungo corsi d'acqua spesso in associazione con Strelitzia juncea.[3] Strelitzia reginae è una pianta a crescita lenta, con grosse radici e grandi foglie persistenti, erette, coriacee, ovali e allungate, con fiori dalla forma particolare, portati alla sommità di steli alti come le foglie (fino a 2 metri), e che spuntano in sequenza per lunghi periodi da una spata dalla caratteristica forma a becco di airone; sono di colore arancio, giallo o blu intenso. Esistono numerose varietà e sottospecie; tra le più apprezzate in coltivazione, Strelitzia reginae subsp. mzimvubuensis, di dimensioni più contenute, foglie finemente corrugate e sepali bianchi anziché blu e Strelitzia reginae «Mandela Gold», con tepali giallo dorato, creata nell'orto botanico di Kirstenbosch inizialmente con il nome «Kirstenbosch Gold», quindi dal 1996 ribattezzata in onore di Nelson Mandela.[4]

Distribuzione e habitat

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La specie è diffusa in Sudafrica, lungo la costa orientale da Humansdorp sino al KwaZulu-Natal.[2]

  1. ^ (EN) Strelitzia reginae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 aprile 2022.
  2. ^ a b c (EN) Strelitzia reginae, su Planzafrica.com. URL consultato il 27 giugno 2018.
  3. ^ R. A. Dyer, The status of Strelitzia juncea (Strelitziaceae), 1975.
  4. ^ Www.archive.nelsonmandela.org.

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Collegamenti esterni

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