Thieboudienne
Thieboudienne | |
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Origini | |
Altri nomi | Ceebu jën |
Luogo d'origine | Senegal |
Diffusione | nazionale |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Ingredienti principali | riso, pesce, verdure |
Varianti | thiebou yapp, thiebou ginaar |
Patrimonio protetto dall'UNESCO | |
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Ceebu Jën, un'arte culinaria del Senegal | |
Patrimonio immateriale dell'umanità | |
Stato | Senegal |
Inserito nel | 2021 |
Lista | Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità |
Settore | Consuetudini sociali, eventi rituali e festivi |
Scheda UNESCO | (EN, ES, FR) Ceebu Jën, a culinary art of Senegal |
Il thieboudienne è un piatto nazionale del Senegal che consiste in uno stufato di pesce fresco o secco (tradizionalmente cernia) e verdure (solitamente manioca e zucca) accompagnato dal riso.[1]
Nel 2021 il piatto è stato iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'UNESCO.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La parola thieboudienne deriva dal wolof ceebu jën (trascritto in circa 100 modi diversi), che significa letteralmente "riso e pesce". Simile al riso jollof ghanese, il piatto si presenta con una base di riso servita con uno stufato di verdure varie e pesce e guarnita con del riso tostato nel calderone e con un grosso peperoncino. Il piatto viene servito in una grande ciotola di metallo condivisa da tutti i commensali.[3]
Preparazione
[modifica | modifica wikitesto]L'ingrediente fondante del thieboudienne è il riso, introdotto dai colonizzatori francesi nel XIX secolo, che viene sciacquato e aggiunto agli altri ingredienti. Il pesce viene disossato e lavato, per poi essere riempito con il roff (un termine wolof che significa "ripieno"). Viene quindi bollito oppure fritto nell'olio di arachidi o di palma. Una volta cotto, il pesce viene aggiunto a un sugo di verdure che sono state precedentemente bollite assieme a un peperoncino intero (quest'ultimo viene esclusivamente usato nella preparazione e non mangiato).[4]
La cottura simultanea di tutti gli ingredienti permette di non sprecare acqua, che è scarsa, e gas, che risulta costoso. In mancanza di gas, il fuoco viene alimentato dal legname.[4]
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]In alternativa al pesce, il piatto può essere preparato con carne di pollo oppure con agnello o capra. Nel primo caso la pietanza assume il nome di thiebou yapp, mentre nel secondo quello di thiebou ginaar.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Taras Grescoe, Bottomfeeder. How to Eat Ethically in a World of Vanishing Seafood, Bloomsbury Publishing, 2008, p. 140, ISBN 9781608196623.
- ^ (EN) Ceebu Jën, a culinary art of Senegal, su ich.unesco.org.
- ^ a b (EN) Sean Connolly, Senegal, Bradt Travel Guides, 2019, p. 61, ISBN 9781784776206.
- ^ a b (EN) Ishita Banerjee-Dube (a cura di), Cooking Cultures. Convergent Histories of Food and Feeling, Cambridge University Press, 2016, p. 168, ISBN 9781316674031.
Altri progetti
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