Tranvia Milano-Limbiate
Tranvia Milano-Limbiate | |
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Inizio | Milano (Comasina) |
Fine | Limbiate |
Inaugurazione | 1882 (Milano-Affori) 1915 (Affori-Varedo) 1920 (Varedo-Limbiate) |
Chiusura | 1999 (Milano-Affori) 2011 (Affori-Comasina) 2022 (Comasina-Limbiate) |
Gestore | ATM |
Vecchi gestori | SAO (1882-1900) Edison (1900-1919) STEL (1919-1939) |
Lunghezza | 11,6 km |
Classificazione | linea 179 |
Tipo | tranvia interurbana |
Mezzi utilizzati | motrici elettriche bidirezionali |
Scartamento | 1445 mm |
Alimentazione | elettrica, 600 V cc |
Note | diramazione Affori-Bruzzano (1932-1961) |
Trasporto pubblico | |
La tranvia Milano-Limbiate era una tranvia interurbana che collegava Milano e Limbiate. Dal 1939 fu gestita dall'ATM di Milano, che in anni recenti la identificò come linea 179.
È stata soppressa il 30 settembre 2022 e sostituita da autocorse, in attesa della sua ipotizzata conversione in metrotranvia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La linea nacque nel 1882 come tranvia interurbana a trazione equina che collegava Milano, presso Porta Volta, ad Affori, allora comune autonomo. L'impianto era gestito dalla Società Anonima degli Omnibus (SAO)[1].
La Edison e l'elettrificazione della Milano-Affori
[modifica | modifica wikitesto]Il primo progetto di elettrificazione della linea venne presentato dalla Edison con data 16 aprile 1897, negli stessi mesi in cui si stava procedendo con l'elettricazione delle linee urbane della zona di Porta Volta. Contrariamente alle aspettative di un'imminente attivazione dell'esercizio elettrico, in vista del quale la società aveva già allestito le prime tre vetture a due assi da destinarvi, il progetto finì per arenarsi per i successivi tre anni[2], senza progressi significativi fino all'estate del 1900, quando con Regio Decreto del 5 luglio venne autorizzato l'esercizio elettrico, secondo un successivo progetto aggiornato al 30 dicembre 1899. La Edison avviò immediatamente i lavori di elettrificazione, tanto che i lavori risultarono conclusi già entro la fine del mese, ad eccezione del raddoppio del binario in corrispondenza del sottopasso della sorgente, modifica decisa in corso d'opera per favorire la circolazione tranviaria e veicolare, se si pensa che su quel singolo binario venivano a convergere oltre alla linea di Affori - ancora esercitata a cavalli - anche la tranvia a vapore per Carate e Giussano e la linea elettrica urbana di Porta Garibaldi, prolungata di recente in via Farini. A nord del sottopasso ferroviario, la linea condivideva in uso promiscuo i binari urbani già elettrificati fino all'altezza dell'incrocio con l'attuale viale Stelvio: da qui proseguiva quindi a binario unico sul lato sinistro della provinciale Comasina, mantenendo in un primo momento i raddoppi esistenti al rondò Valassina e a Dergano. L'alimentazione elettrica, a 600 volt in corrente continua, era assicurata dalla centrale di Santa Radegonda, coadiuvata in caso di necessità da quella di Porta Volta. La tranvia venne aperta all'esercizio elettrico il 7 settembre con corse ogni 20 minuti dalle 5 alle 10 e dalle 15 alle 20; ogni 30 dalle 10 alle 15 e dalle 22. Nei giorni festivi, dato il maggior afflusso di viaggiatori, l'ultima partenza dai rispettivi capilinea era fissata invece alle 23.30[3]. Sulla linea vennero inizialmente assegnate le tre motrici a due assi 401-403, già pronte da tre anni, alle quali se ne aggiunse una quarta (404), entrata in servizio il 16 settembre 1900[4]. Tuttavia, di lì a pochi mesi prevalse l'uso quasi esclusivo di motrici a due assi urbane, in tutto analoghe alle precedenti, che erano statte nel frattempo destinate alla Milano-Monza, aperta il 31 dicembre di quello stesso anno[5].
Il prolungamento a Varedo e Mombello
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni di esercizio videro la progressiva urbanizzazione dell'asse di via Farini, con l'avanzamento dei binari comunali fino all'attuale piazzale Maciachini, che comportò la contestuale abolizione del raddoppio esistente al rondò Valassina, in uso alla linea di Affori. I nuovi impianti entrarono probabilmente in esercizio il 17 maggio 1910, mentre per il definitivo prolungamento della linea urbana di via Farini fino al nuovo capolinea di piazzale Maciachini si dovette aspettare il 27 aprile 1911[6].
Una modifica di un certo rilievo interessò invece il capolinea urbano della linea, che il 1º novembre 1911 venne spostato dal piazzale di Porta Volta allo slargo retrostante le scuole Piatti, nei pressi di via Legnano (piazzale Marengo), dove venne realizzato un piccolo anello con raddoppio. La modifica si inseriva quale compensazione dell'arretramento della Milano-Monza da piazza Duomo a Porta Venezia, e aveva il vantaggio di eliminare l'ingombro delle vetture elettriche in sosta tra il piazzale di Porta Volta e il tratto iniziale di via Farini, dove già sostavano i pesanti convogli a vapore della Lombardy[7].
Con il Regio Decreto 4 aprile 1912, n. 380[8], la Edison fu autorizzata a costruire il prolungamento tra Affori e Varedo. I lavori prevedevano la costruzione di una rimessa dotata di sottostazione elettrica presso il capolinea di Varedo e di un sovrappasso, con pendenza massima del 40 per mille, necessario a scavalcare la ferrovia Milano-Asso in corrispondenza dell'attuale sottopasso stradale di via Comasina. La linea fu aperta il 15 novembre 1915[9].
La Edison era intenzionata a prolungare la tranvia fino alla frazione di Mombello di Limbiate, nei pressi dell'ospedale psichiatrico. La costruzione del nuovo tronco fu autorizzato con Regio Decreto 7 maggio 1919, n. 6037, e fu aperto all'esercizio il 1º febbraio 1920[10].
La gestione STEL
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 dicembre 1919 la Milano-Varedo passò in gestione alla Società Trazione Elettrica Lombarda (STEL). Negli anni venti la nuova società esercente trasferì la quasi totalità del percorso su sede riservata protetta da un cordolo (marciatram)[11]. Nel 1932 fu aperta una diramazione, lunga 700 metri, che si staccava dall'abitato di Affori per giungere a Bruzzano. L'autorizzazione alla sua costruzione fu ottenuta con Regio Decreto 17 novembre 1932, n. 1525.
L'epoca ATM
[modifica | modifica wikitesto]Con l'Atto Rivolta, ratificato il 30 giugno 1939[12], la gestione della linea passò all'ATM di Milano[13].
Nel 1952 la Milano-Limbiate fu oggetto di numerose varianti di tracciato:
- il capolinea fu arretrato da piazzale Marengo ai Bastioni di Porta Volta e fu unificato con quello della linea per Carate e Giussano. L'anello tranviario di piazzale Marengo rimase attivo per il servizio vicinale destinato a Bruzzano;
- il percorso della tranvia fu deviato al centro di viale Rubicone, a quel tempo appena completato, riducendo il tracciato di 400 metri e sostituendo la rampa con acclività massima del 40 per mille con un nuovo sovrappasso avente pendenza massima del 23 per mille;
- fu eliminato il tracciato diretto fra la fermata di Limbiate Paese e quella di Limbiate Ospedale per sostituirlo con un percorso più lungo che entrava nella stazione capolinea dalla parte opposta[14].
Nel 1958, per problemi dovuti all'acclività del sovrappasso che era stato costruito in quel periodo sulla stazione di Milano Porta Nuova, il capolinea fu arretrato in via Valtellina[15].
Fermate | ||||||||||
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Collegamento con rete tranviaria urbana ATM | |||||||||
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Milano via Arnaldo da Brescia ang. via Farini † 1999 | |||||||||
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Milano via Farini / via Valtellina (Capolinea) † 1999 | |||||||||
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Milano via Lepontina † 1999 | |||||||||
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Milano via Farini ang. via Stelvio † 1999 | |||||||||
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Tranvia per Desio | |||||||||
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Milano piazzale Maciachini † 1999 | |||||||||
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Milano via Imbonati † 1999 | |||||||||
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Ferrovia di cintura | |||||||||
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Milano via Rossi † 1999 | |||||||||
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Milano via Astesani † 1999 | |||||||||
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Milano Affori via Vincenzo da Seregno † 2011 | |||||||||
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Bruzzano * 1932 † 1966 | |||||||||
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Ferrovia Milano-Asso | |||||||||
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Linea M3 per San Donato | |||||||||
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Comasina M3 * 2011 | |||||||||
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Milano Max Meyer | |||||||||
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Autostrada A4 - Strada Europea E64 | |||||||||
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Cormano Molinazzo | |||||||||
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Cormano | |||||||||
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Cormano Ospitaletto | |||||||||
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Paderno Dugnano Tonolli | |||||||||
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Paderno Dugnano Battiloca | |||||||||
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Cassina Amata Raddoppio | |||||||||
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Cassina Amata Paese | |||||||||
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Castelletto via Volta | |||||||||
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Paderno Dugnano Molino | |||||||||
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Canale Villoresi | |||||||||
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Limbiate Villaggio dei Giovi | |||||||||
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Deposito | |||||||||
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Varedo Rimessa | |||||||||
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Varedo Raddoppio | |||||||||
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Limbiate via dei Mille | |||||||||
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Limbiate 5 Giornate Paese | |||||||||
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Variante * 1952 | |||||||||
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Limbiate Monte Bianco * 1952 | |||||||||
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Limbiate Ospedale | |||||||||
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Nel 1959 l'Ufficio Tecnico dell'ATM presentò il progetto delle "linee celeri della Brianza" il cui obiettivo era di sostituire le tranvie per Limbiate e per Carate con moderne metrotranvie[16]. In particolare il progetto della Milano-Limbiate prevedeva di sviluppare la linea in sede propria, a poca distanza dal tracciato tranviario originale. Era inoltre prevista una diramazione che dalla fermata di Cassina Amata giungesse a Garbagnate. Il progetto non ebbe la necessaria copertura finanziaria per poter essere realizzato, tuttavia sul finire degli anni sessanta l'ATM svolse alcuni lavori di sterro lungo via Enrico Fermi e viale Rubicone per predisporre il tracciato della linea celere per Limbiate. A conclusione di quei lavori, la municipalizzata decise di trasferire la tranvia dal percorso su marciatram di viale Rubicone a quello in sede propria costruito per la linea celere[17].
Nel 1961 la Milano-Bruzzano fu classificata come tranvia urbana e numerata come "Linea 9"[18].
Il completamento della linea celere dell'Adda (Milano-Gorgonzola), all'inizio degli anni settanta, comportò il trasferimento presso il deposito di Varedo di alcune motrici "Reggio Emilia" che operavano sulla tranvia Milano-Vaprio[19] e che da allora divennero presenza abituale sulla linea[20]. La decisione di sopprimere anche la tranvia tra Gorgonzola e Vaprio d'Adda e la Milano-Vimercate, tra il 1978 e il 1982, comportò il trasferimento del materiale Bloccato che era stato concepito per le Celeri dell'Adda[21].
Il declino
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 aprile 1999 fu soppresso il tratto urbano della tranvia tra il capolinea di Milano via Valtellina e il raddoppio di Affori via Vincenzo da Seregno, a causa dell'allargamento dei cantieri per la costruzione della linea M3 presso piazzale Maciachini[22]. A partire dalla stessa data le corse serali furono sostituite da un servizio automobilistico collegante la stazione Zara della linea M3 con la fermata tranviaria di Limbiate Ospedale.
Nel 2006 una gara d'appalto fu bandita per la ricostruzione della linea secondo gli standard di una metrotranvia[23], ma l'idea venne ben presto rinviata in assenza delle risorse economiche necessarie al progetto; tanto che il 28 giugno 2009, il servizio festivo fu soppresso e sostituito da autocorse sostitutive.
Due anni dopo, il nuovo capolinea venne attestato nel quartiere della Comasina nei pressi dell'omonima fermata della linea M3, mediante un'apposita variante[24]. La tratta lungo viale Rubicone fino a via Vincenzo da Seregno fu dismessa il 17 marzo, quando il capolinea venne provvisoriamente trasferito da Affori alla fermata di Milano Max Meyer. L'apertura del nuovo capolinea di Milano Comasina M3 avvenne il 29 dello stesso mese[25].
Il 14 maggio del 2012, data la mancanza delle caratteristiche sufficienti a garantire in sicurezza l'esercizio tranviario e su imposizione dell'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (USTIF), il servizio fu sospeso e sostituito da un'autolinea, con la condizione di poter riprendere nel caso gli enti preposti effettuassero i lavori di messa in sicurezza della tranvia secondo i dettami imposti dall'Ufficio Speciale[26][27]. Parte di tali lavori vennero svolti tra giugno e ottobre, per cui il 15 ottobre l'USTIF, verificate le condizioni di sicurezza, autorizzò la ripresa dell'esercizio a partire dal 22 dello stesso mese[28]. Inizialmente il servizio venne svolto dal lunedì al venerdì, allo scopo di consentire durante il fine settimana il completamento dei lavori di manutenzione[29]; in seguito, a partire dal 15 dicembre dello stesso anno, fu riattivato anche per la giornata del sabato[30].
Dal 12 giugno 2017, per agevolare lo svolgimento di importanti lavori di manutenzione della linea e dei mezzi, l'esercizio tranviario fu nuovamente sospeso e sostituito da autocorse[31] fino all'11 settembre, quando il servizio riprese parzialmente per coprire le fasce orarie di punta "6.00-10.00/16.30-21.00", dal lunedì al sabato[32]. Durante i mesi di stop vennero messi in sicurezza gli attraversamenti carrabili privati presenti lungo la linea, potenziati gli impianti di asservimento semaforico agli incroci stradali giudicati pericolosi, sostituite le traversine ammalorate e riqualificate alcune fermate principali[33] (ulteriori lavori ai binari e alle intersezioni stradali, tra cui l'eliminazione di alcuni avvisi acustici a campanella con dei semafori, furono eseguiti nell'anno 2019).[34]
La chiusura e il progetto di riapertura come metrotranvia
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 settembre 2022, verificata la non sostenibilità economica di alcuni interventi di manutenzione straordinaria dell'infrastruttura da parte di ATM e città metropolitana di Milano, l'esercizio tranviario è stato soppresso e sostituito integralmente da un collegamento autobus.[35][36]
In futuro è prevista la trasformazione della linea in metrotranvia, come per la tranvia Milano-Desio-Seregno; anche in tale ottica si inscrive il bando di ATM per l'acquisto di nuove vetture tranviare, aggiudicato nel 2020 alla ditta svizzera Stadler,[37] da destinare a entrambe le linee.[38]
Alla fine del 2022 viene approvato il progetto definitivo di conversione in metrotranvia, prevedendo l'avvio dei lavori una volta rinvenuta la porzione di fondi mancante,[39] poi stanziata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel febbraio 2024.[40]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La linea era una tranvia a binario singolo a scartamento ordinario tranviario da 1.445 mm. La trazione era elettrica a 600 volt in corrente continua. Lungo la linea sono ancora presenti alcuni raddoppi, per permettere l'incrocio dei convogli che procedevano in direzioni opposte.
I raddoppi sono siti a Cormano (località Molinazzo), Cassina Amata e Varedo, oltre ai due capilinea.
La circolazione dei convogli era regolata dal Dirigente Unico con sede in Milano (via Monterosa). La sicurezza della circolazione nelle stazioni e lungo la linea veniva garantita dal capotreno che interveniva nel controllo degli incroci.
Dall'11 settembre 2017, su richiesta esplicita dell'USTIF, l'infrastruttura risultò suddivisa in tre sezioni d'esercizio, ben delineate da appositi cartelli colorati.
La tranvia si completava di un deposito per la rimessa dei mezzi tranviari, collocato nel territorio comunale di Varedo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cornolò (1980), p. 54.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), pp. 51-53.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), pp. 55-56.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), pp. 257-258.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), p. 244.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), pp. 147-148.
- ^ Zanin & Mastrovito (2022), pp. 147-148, 152.
- ^ GU n. 107, 4 maggio 1912
- ^ Cornolò (1980), p. 341.
- ^ Cornolò (1980), p. 84.
- ^ Cornolò (1980), p. 160.
- ^ confermato dal Regio Decreto 7 dicembre 1939, n. 2111
- ^ Cornolò (1980), p. 187.
- ^ Cornolò (1980), pp. 236-238.
- ^ Cornolò (1980), p. 227 e pp. 236-238.
- ^ All'epoca denominate "linee celeri".
- ^ Cornolò (1980), pp. 291-293.
- ^ Cornolò (1980), p. 266.
- ^ Cornolò (1980), p. 322.
- ^ Marco Felisa, A Limbiate in "Reggio Emilia", in I Treni, n. 182, maggio 1997, p. 26.
- ^ Stefano Paolini, Bernhard Studer, Interurbani a Milano: i Bloccati, su photorail.com, dicembre 2004. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2005).
- ^ Redazionale, Il capolinea per Limbiate si trasferisce ad Affori, in Corriere della Sera, 11 aprile 1999. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Notizia su I Treni, n. 285, settembre 2006, p. 8.
- ^ Notizia su Mondo Ferroviario, n. 265, aprile 2009, p. 27.
- ^ Francesco Bresciani, Inaugurazioni su ferro a Milano, in ferrovie.it, 29 marzo 2011. URL consultato il 29 marzo 2011.
- ^ ATM Milano, Linea Milano-Limbiate: servizio effettuato con autobus, su atm-mi.it, 11 maggio 2012. URL consultato il 25 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2012).
- ^ USTIF, Lettera dell'11 maggio 2012 Protocollo n.1542/FA. Revoca del nulla osta all'esercizio pubblico.
- ^ Ritorna il tram a Limbiate, in Mondo Ferroviario, n. 305, dicembre 2012, p.14.
- ^ Redazione ATM Milano, Linea Milano-Limbiate. Riattivazione del servizio a partire dal 22/10, su atm.it, 18 ottobre 2012. URL consultato il 20 ottobre 2012.
- ^ Redazione ATM Milano, Linea Milano-Limbiate: modifica orari e ripristino servizio tranviario il sabato, su atm-mi.it, 18 ottobre 2012. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
- ^ Paderno, c'è la fumata bianca: i tram della Milano Limbiate in servizio fino al 10 giugno, Margherita Abis, Il Giorno, 22 aprile 2017.
- ^ Metrotranvia Milano-Limbiate, riprende il servizio regolare, Il Giorno, 8 settembre 2017.
- ^ Corsa prova per il Frecciarancio fiammante: si riparte l'11 settembre, Il Notiziario, 29 agosto 2017.
- ^ Semafori anziché le fastidiose campanelle lungo la linea del tram Limbiate-Milano, Il Notiziario, 9 ottobre 2019.
- ^ Come da comunicazione Ufficio relazione clienti ATM Milano
- ^ Milano-Limbiate, al posto del tram arriva il bus. Altro che sostenibilità!, Il Fatto Quotidiano, 30 settembre 2022.
- ^ Ecco il "Carrelli" del futuro: a Milano arriveranno 30 nuovi tram entro le Olimpiadi, MilanoToday, 30 settembre 2020.
- ^ Milano-Limbiate e Milano-Seregno, al via la gara per i nuovi tram. Primi convogli entro fine 2019, Il Notiziario, 9 agosto 2017.
- ^ Approvato il progetto definitivo della tranvia Milano-Limbiate, in Autobus Web, 2 dicembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
- ^ Eleonora Piscitelli, Arrivati i fondi per la Milano-Limbiate: "Grazie ministro Salvini", in primamonza.it, 23 febbraio 2024. URL consultato il 23 febbraio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le Tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980. ISBN non esistente
- Paolo Zanin, Davide Mastrovito, Le tranvie interurbane della Edison (1900-1919), Firenze, Phasar, 2022. ISBN 978-88-6358-753-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Rete tranviaria interurbana di Milano
- Società Trazione Elettrica Lombarda
- Linee celeri della Brianza
- Tranvia Milano-Desio
Altri progetti
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