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Tre ragazze viennesi

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Tre ragazze viennesi
Titolo originaleDrei tolle Mädels
Paese di produzioneItalia, Germania
Anno1942
Durata82 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia
RegiaGiuseppe Fatigati e Hubert Marischka
SoggettoHubert Marischka
SceneggiaturaTullio Covaz, Aldo von Pinelli e Erwin Kreker
Casa di produzioneItala Film
Distribuzione in italianoGeneralcine
FotografiaEduard Hoesch
MontaggioGiuseppe Fatigati
MusicheFrank Fox
ScenografiaGastone Medin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Tre ragazze viennesi (Drei tolle Mädels) è un film del 1942 diretto da Giuseppe Fatigati e Hubert Marischka.

Tre attrici teatrali viennesi, in viaggio con la loro amministratrice, capitano nel castello di un anziano barone, il quale molti anni prima fu l'amante dell'amministratrice. Qui si fingono figlie di costui, causandogli imbarazzo di fronte alla servitù e al figlio Pietro. Quest'ultimo, conoscendo la vera identità delle ragazze, si finge maggiordomo per scoprire il loro vero intento. Quando, poco dopo, vien fuori la verità, le ragazze confessano di essersi trattato soltanto di uno scherzo. Pietro, dal canto suo, confessa a una di esse di essersi innamorato di lei e di volerla sposare; le altre due, invece, si legano sentimentalmente a due amici di Pietro. Sentendosi solo, l'anziano aristocratico chiede quindi alla sua amante di un tempo di sposarlo.

Prodotto dalla Itala Film, il film è stato girato al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Mentre gli attori sono tutti di origine tedesca, la troupe è interamente italiana.

Distribuzione

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Passato in censura n. 31648 del 19 agosto 1942[1], venne distribuito in Italia dalla Generalcine nel settembre 1942, uscì in Germania il 23 dicembre 1943 distribuito dalla Siegel-Monopolfilm.

«Ecco un film che vorrebbe essere - nelle intenzioni dei responsabili - di una comicità travolgente e che invece riesce a divertire soltanto a sprazzi. [...] La direzione di Maschneck che ha qualche buon momento, non compie alcuno sforzo per uscire dalla normalità come del resto l'interpretazione, che pure è affidata ad uno stuolo di artisti famosi. [...] Particolare divertente da notare: mentre le donne sono vestite da estate, gli uomini indossano pesanti cappotti invernali; piccolo neo che sarebbe stato però facile da evitare, e che testimonia della leggerezza con cui la pellicola è stata messa insieme.»

«In questa farsa grossa e ingenua non ci sono nemmeno belle donne che possano attenuare la severità del giudizio (…) Al principio e alla fine si ode però una canzonetta dalle parole molto stupide ma dalla musica così briosa che vorrei averne il disco. È una canzonetta che mi ricorda i tempi nei quali le donne erano chiassose e affettuose, nei quali avrei voluto vivere io, tra maggiordomi pettegoli, procaci servotte, e gentiluomini rubicondi che bevevano tanta birra e brindavano alle gioie della vita.»

Collegamenti esterni

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