Turchi bianchi
Il termine turchi bianchi (in turco Beyaz Türkler) viene usato per definire la popolazione urbana di ceto medio che ha abbracciato o beneficiato direttamente della modernizzazione della Turchia. Alcuni valori a loro generalizzati sono il secolarismo, l'illuminismo occidentale, il positivismo e il repubblicanesimo. I turchi bianchi sono in contrasto con i cosiddetti turchi neri (in turco Kara Türkler o Siyah Türkler), nome utilizzato per la popolazione islamista e conservatrice, generalmente meno istruita e di origini rurali.[1]
Origini
[modifica | modifica wikitesto]Si ritiene che questi termini siano stati originariamente coniati dal defunto giornalista Ufuk Güldemir, nel suo libro del 1992 Teksas Malatya; il termine "turchi bianchi" veniva usato analogamente all'americano WASP, con lo scopo di descrivere una vecchia élite che si opponeva all'allora primo ministro Turgut Özal a causa delle sue origini curde, della sua religiosità e per la sua distanza nei confronti dell'esercito.[2] Il termine è stato successivamente ripreso dalla sociologa Nilüfer Göle e reso popolare da editorialisti, giornalisti e politologi turchi che lo hanno utilizzato per riferirsi a vari gruppi sociali in Turchia.
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Il contrasto tra le due definizioni è storicamente legato all'emergere della classe media, verso la fine del XX secolo, ed è un'espressione della coscienza d'élite, usata anche in chiave dispregiativa verso una parte della popolazione vista come arretrata.[3] La nascita di alcune élite turche risale tuttavia al XIX secolo, con il supporto per le Tanzimat.[1]
Anand Giridharadas descrive la dicotomia tra turchi bianchi e neri come "una straordinaria guerra culturale su cosa significhi essere turchi":
«La battaglia – condotta sia nella politica nazionale che nelle minuzie quotidiane della vita – è diventata, letteralmente, in bianco e nero. In un angolo ci sono i "turchi bianchi", che venerano il fondatore della repubblica, Kemal Atatürk, e la sua missione di riformare la Turchia a immagine dell'Europa: laica, repubblicana, ed epurata dalle sue eredità ottomane. Dall'altra parte ci sono i "turchi neri", islamisti e conservatori che, in una nazione a maggioranza musulmana, sono stati emarginati per decenni, esclusi dall'élite turca – fino a quando, nel 2003, uno di loro è diventato un primo ministro dalle idee populiste e ha iniziato quello che molti turchi neri considerano un sano riequilibrio, mentre molti turchi bianchi, la politica del risentimento o, peggio, della vendetta.[4]»
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan si è spesso definito un turco nero.[1][5] Il termine è stato utilizzato anche dal candidato alla presidenza del 2018 Muharrem İnce per descrivere se stesso, sostenendo che Erdoğan non era più un turco nero.[6]
In un approccio ironico a questo dualismo, Mümin Sekman ha scritto nel suo libro Türk Usulü Başarı che, tra le altre cose, i turchi neri ascoltano l'arabesk e la musica folk, mentre i turchi bianchi preferiscono la musica occidentale e il pop turco; i turchi neri organizzano matrimoni combinati, mentre i turchi bianchi scelgono i propri partner; i turchi bianchi si incontrano negli aeroporti, mentre i turchi neri usano i terminal degli autobus.[7]
Ertuğrul Özkök, giornalista della testata Hürriyet, si considera un turco bianco e generalizza il gruppo come segue:
«Vivono principalmente nelle regioni costiere, supportano vivamente la laicità, bevono alcol, hanno un alto potere d'acquisto, uno stile di vita occidentale e le donne non indossano l'hijab.[senza fonte]»
Nel 2014, ha anche affermato che sotto l'attuale governo dell'AKP, i turchi bianchi rappresentano il nuovo gruppo oppresso in Turchia, dopo curdi e aleviti, e che, sempre più emarginati, devono "imparare a combattere difendendo il proprio stile di vita".[8]
Turchi grigi
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni osservatori, come Ayşe Sözen e Nilüfer Narlı, notano anche l'emergere di un terzo gruppo, i cosiddetti "turchi grigi", che sono urbanizzati, ben istruiti e amano la musica e i film occidentali, pur essendo musulmani devoti. Alcuni usano il termine anche per riferirsi agli aspiranti turchi neri che hanno scalato la scala socio-economica ai tempi di Turgut Özal e hanno guadagnato slancio durante l'attuale governo dell'AKP.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Christoph Ramm, Beyond ‘Black Turks’ and ‘White Turks’ – The Turkish Elites’ Ongoing Mission to Civilize a Colourful Society, in Asiatische Studien - Études Asiatiques, vol. 70, n. 4, 1º dicembre 2016, pp. 1355–1385, DOI:10.1515/asia-2016-0035. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ (TR) Alaaddin Faruk Paksoy, White Turks: A Notion Produced and Transformed by the Media, su web.archive.org, 21 agosto 2021. URL consultato il 19 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2021).
- ^ (EN) Barış Büyükokutan, Elitist by Default? Interaction Dynamics and the Inclusiveness of Secularization in Turkish Literary Milieus, in American Journal of Sociology, vol. 123, n. 5, 2018-03, pp. 1249–1295, DOI:10.1086/696263. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ (EN) Anand Giridharadas, In Turkey, Forging a New Identity, in The New York Times, 30 novembre 2012, ISSN 0362-4331 . URL consultato l'8 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
- ^ (EN) Walter Mayr, Turkey's Powerful Prime Minister: Who Can Challenge Erdogan?, in Der Spiegel, 16 luglio 2007. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ (TR) İnce: Erdoğan Beyaz Türk, ben Türkiye'nin zencisiyim, su cumhuriyet.com.tr. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ (TR) Mümin Sekman, Türk usulü başarı, Alfa Basım Yayım Dağıtım, 2002, pp. 269-270, ISBN 978-975-316-718-5. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ (TR) Ensonhaber, Özkök: Yeni ezilen kesim Beyaz Türkler - En Son Haber, su Ensonhaber, 5 aprile 2014. URL consultato il 19 marzo 2023.
- ^ A new class of Hybrid Turks Emerging between White and Black Turks, su web.archive.org, 5 agosto 2012. URL consultato il 19 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- White vs Black Turks: The Civilizing Process in Turkey in the 1990s (PDF), su Bayza Sumer.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Turchi bianchi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (TR) Daniel Steinvorth e Bernhard Zand, Beyaz Türkler, siyah Türkler [Turchi bianchi, turchi neri], su spiegel.de, 24 giugno 2013. URL consultato il 19 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2015).