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Ugo Bernasconi

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Ugo Bernasconi con don Cesare Angelini

Ugo Bernasconi (Buenos Aires, 21 maggio 1874Cantù, 2 gennaio 1960) è stato un pittore, scrittore, aforista e traduttore italiano. Collaborò a La Voce e fu autore di libri come Precetti e pensieri giovanili del 1910 e Uomini e altri animali del 1915.

Dalla natia Argentina, abbandonati gli studi, si reca a Parigi nel 1899 dove frequenta lo studio del pittore Eugène Carrière, da cui riprende il tono intimistico per i suoi quadri con scene familiari e paesaggi, realizzati per lo più a monocromo nello stile dello sfumato leonardesco. Visse a Cantù a partire dal 1918, dopo la prima guerra mondiale: qui la sua produzione prende spunto dalla tradizione pittorica italiana, recuperando il gusto per il colore acceso.

Partecipa alle mostre del Novecento tra il 1926 e il 1929; dal 1931 al 1939 partecipa alla Quadriennale e nel 1942 vince il gran premio alla Biennale di Venezia. Fra le sue ultime opere: i Vangatori (1949-1950), che insieme all'Autoritratto, venne realizzata per la Collezione Verzocchi, attualmente presso la Pinacoteca Civica di Forlì.

Pubblica vari scritti, tra i quali si segnalano: Le presenti condizioni della pittura in Italia (1923), Pensieri ai pittori (1924). Si ricorda che Ugo Bernasconi firmò il manifesto antifascista di Benedetto Croce, nel 1925.

Nel 1959 quattro sue opere (Settembre, Luci d'eclisse, Bambini in vedetta e Mamma con bambino) vengono esposte alla mostra 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, organizzata dalla Permanente[1].

Le sue carte sono conservate presso la Scuola Normale di Pisa[2].

  1. ^ Remo Taccani (a cura di), 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, Vallardi, 1959, p. 18.
  2. ^ Biblioteca Scuola Normale Superiore. Archivi e collezioni, su biblio.sns.it. URL consultato il 12 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014). Parte della corrispondenza è consultabile online con accesso riservato. Cfr. Margherita Ayala Valva, L'archivio Ugo Bernasconi, Pisa, Valva, 2005.

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