Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Vai al contenuto

Università degli Studi di Trento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Università degli Studi di Trento
Palazzo Sardagna, sede del rettorato dal 2014.
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàTrento
Altre sediRovereto, San Michele all'Adige
Dati generali
Nome latinoAthesina Studiorum Universitas
SoprannomeUniTn, UniTrento
Fondazione1962
TipoStatale
Dipartimenti
  • Biologia cellulare, computazionale e integrata
  • Economia e management
  • Lettere e filosofia
  • Giurisprudenza
  • Fisica
  • Ingegneria civile, ambientale e meccanica
  • Ingegneria industriale
  • Ingegneria e scienza dell'informazione
  • Matematica
  • Psicologia e scienze cognitive
  • Sociologia e ricerca sociale
  • Centro agricoltura, alimenti, ambiente
  • Centro interdipartimentale mente-cervello
  • Centro interdipartimentale di Scienze Mediche
  • Scuola di studi internazionali
RettoreFlavio Deflorian
PresidenteFranco Bernabè[1]
Dir. generaleAlex Pellacani
Studenti16 410 (2023)[2]
Dipendenti824 docenti e ricercatori (2023)[3]
ColoriRosso
AffiliazioniAssociazione delle università europee
SportCUS Trento, UniTrento Sport
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

L'Università degli Studi di Trento (UniTrento, UniTn) è una università statale italiana fondata nel 1962.

L'Università degli studi di Trento nacque nel 1962 come Istituto universitario superiore di scienze sociali, per opera di Bruno Kessler.

Nel 1966 è il primo ateneo a essere occupato in Italia (precisamente venne occupata la facoltà di sociologia) e divenne la culla del movimento studentesco del Sessantotto e della contestazione, tra i primi leader del movimento ci sono Mauro Rostagno e Marco Boato. In questo periodo sotto la direzione di Francesco Alberoni, prende vita l'università "critica", un modello di università basato sulla partecipazione diretta alle scelte didattiche.

Nell'ottica di ampliamento dell'offerta formativa, nel 1972 fu istituita la facoltà di scienze e nel 1973 quella di economia; in quello stesso anno l'ateneo divenne libera università, permanendo tale sino al 1983, quando fu statizzata e le venne concesso uno statuto che garantisse comunque spazi di autonomia. Il progetto accademico fu rafforzato nel 1984 con le facoltà di lettere e di giurisprudenza e nel 1985 con quella di ingegneria. Più recentemente, nel 2004, è stata istituita la facoltà di scienze cognitive, la prima in Italia, con sede a Rovereto.

Nel 2016 l'ateneo ha inaugurato il Centro agricoltura, alimenti, ambiente con sede a San Michele all'Adige, mentre dal mese di agosto 2013 è stato sottoscritto ad Alpbach, in occasione della Giornata del Tirolo al Forum europeo, un accordo tra le università di Trento, Bolzano e Innsbruck. Il fine è quello di creare una collaborazione strutturata, improntata alla ricerca e all'alta formazione, con progetti comuni, linee condivise di didattica, scambi a breve o lungo termine di professori e ricercatori, e la possibilità per gli studenti di mettere alla prova più lingue[4].

L'Università di Trento, inoltre, assieme ad altre realtà del sistema trentino dell'alta formazione e della ricerca, è coinvolta nel progetto IEEE smart cities – Trento la cui supervisione è affidata alla sezione italiana della IEEE.

Cortile interno del Dipartimento di Economia e Management
Facoltà di Giurisprudenza, progettata da Mario Botta

L'università è organizzata nei seguenti dipartimenti e centri:[5]

Dipartimenti
Centri
  • Centro agricoltura, alimenti, ambiente (C3A)
  • Centro interdipartimentale mente-cervello (CIMEC)
  • Centro interdipartimentale di Scienze Mediche - CISMED
  • Scuola di studi internazionali (SSI)

Le attività didattiche e di ricerca ruotano attorno a tre poli: il "polo di città" con i dipartimenti di economia e management, sociologia e ricerca sociale, facoltà di giurisprudenza, lettere e filosofia, scuola di studi internazionali; il "polo di collina" con i dipartimenti di matematica, fisica, il centro di biologia integrata, il dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica, il dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione e il dipartimento di ingegneria industriale; il "polo di Rovereto" con il dipartimento di psicologia e scienze cognitive, il centro interdipartimentale mente-cervello.

Per promuovere lo sport in ateneo è stato creato UNITRENTO.Sport, una rete universitaria di servizi e strutture sportive dedicata specialmente agli studenti. L'iniziativa, che si propone come uno tra i primi progetti a livello nazionale per quanto riguarda lo sport in università, guarda allo sport non soltanto come occasione di svago e come strumento per la ricerca del benessere personale, ma anche come "occasione di formazione e di crescita dal punto di vista delle relazioni".

Biblioteche UniTrento

[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo della biblioteca[6] di ateneo nasce nel 1962 come struttura di supporto alla didattica e alla ricerca dell'istituto superiore di scienze sociali. Successivamente si sviluppa seguendo l'evoluzione dell'università. A partire dal 1984 la biblioteca aderisce al catalogo bibliografico trentino ed è parte del sistema bibliotecario trentino. Nel novembre 2016 è stata inaugurata la nuova sede della biblioteca universitaria centrale[7], progettata dall'architetto Renzo Piano.

Le biblioteche del polo di collina sono la biblioteca universitaria di Mesiano “BUM”, specializzata in vari settori dell’ingegneria, e la biblioteca universitaria di Povo “BUP”.

Il consorzio CosBi

[modifica | modifica wikitesto]
Il CoSBI all'ex Manifattura Tabacchi di Rovereto

L'università ha fondato, con protocollo d'intesa siglato il 2 febbraio 2005[8], un consorzio no-profit paritetico con Microsoft Research per la ricerca bioinformatica orientata in particolare alla nutrizione, alla farmacologia dei sistemi e all'ecologia, con una particolare attenzione rivolta alla malattia di Alzheimer e alle connesse patologie dell'obesità e del diabete (settore della nutrizione molecolare e le relative correlazioni con la dieta e la salute). Il nome CoSBi è l'acronimo di computational and systems biology (biologia computazionale e dei sistemi), derivante dalla denominazione del consorzio. Dal luglio 2011 il centro CoSBi è situato nei locali dell'ex Manifattura Tabacchi a Rovereto.

Per la realizzazione dei modelli informatici, il centro ha messo a punto il linguaggio di programmazione BlenX, appositamente concepito per consentire la simulazione e modellazione dei sistemi biochimici complessi, evitando l'esplosione dei modelli quale conseguenza dell'utilizzo di linguaggi non dedicati.[9] Sempre il Dipartimento di scienze dell'informazione ha avviato nel 2020 un progetto di acquisizione automatica degli esami ecografici per le polmoniti da COVID-19, integrato con l'analisi dei flussi video di un database condiviso.[10]

Nel 2010 alcuni docenti dell'ateneo sono stati coinvolti in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari denominata Do ut des riguardante presunte irregolarità nei concorsi pubblici per professori ordinari. La stessa indagine, che complessivamente ha riguardato 35 docenti, ha visto coinvolti anche professori di altre Università: l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l'Università degli Studi di Sassari, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, la Libera Università Mediterranea, l'Università della Valle d'Aosta, l'Università degli Studi Roma Tre e l'Università Europea di Roma.[12][13][14] L'inchiesta è stata archiviata dal gip di Milano, a seguito della richiesta della procura.[15]

Nel 2018 la Guardia di Finanza di Trento ha indagato su presunti appalti truccati relativi a diverse strutture dell'Università e che ha coinvolto diciassette persone dell'ateneo.[16] I processi si sono conclusi con l'assoluzione di tutti gli indagati.[17][18]

  1. ^ Consiglio di amministrazione, su Università di Trento. URL consultato il 5 novembre 2024.
  2. ^ [1]
  3. ^ UniTrento in numeri
  4. ^ La Collaborazione Fra Trento, Bolzano E Innsbruck | Periodico Unitn
  5. ^ Strutture, su unitn.it. URL consultato il 30 novembre 2019.
  6. ^ biblioteca
  7. ^ Biblioteca Universitaria Centrale - BUC
  8. ^ Giulio Benedetti, "E Bill Gates fa ricerca a Trento", sul Corriere della Sera del 3 febbraio 2005, p. 22.
  9. ^ Guido Romeo, A Trento biologia e bit si incontrano, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ore, 25 maggio 2009. URL consultato il 16 agosto 2014.
  10. ^ ICLUS - Italian Covid-19 Lung Ultrasound project, su disi.unitn.it. URL consultato il 10 novembre 2020.
  11. ^ Elezioni del Rettore: l'Ateneo sceglie Paolo Collini, su webmagazine.unitn.it. URL consultato il 1º ottobre 2018.
  12. ^ Università di Bari: i concorsi truccati sono solo l'ultimo scandalo di un Ateneo corrotto. Ecco la vera storia, su storie.it, 10 ottobre 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
  13. ^ Antonio Massari, Scandalo università, il commissario Ocse: "Concorsi in mano a un comitato occulto", in il Fatto Quotidiano, 6 ottobre 2013. URL consultato il 1º aprile 2019.
  14. ^ Concorsi truccati: anche Trento tra le Università sotto inchiesta, su trentotoday.it, 5 ottobre 2013. URL consultato il 2 aprile 2019.
  15. ^ Facebook, su www.facebook.com. URL consultato il 3 marzo 2024.
  16. ^ Francesca Quattromani, Università, appalti e incarichi: 17 indagati, su giornaletrentino.it, Il Trentino, 29 giugno 2018. URL consultato il 2 luglio 2018.
  17. ^ (IT) Appalti e incarichi in ateneo in nove rinviati a giudizio - Trento, su Trentino, 18 maggio 2019. URL consultato il 3 marzo 2024.
  18. ^ (IT) Appalti dell'Università di Trento: prosciolto Rinaldo Maffei - Cronaca | l'Adige.it, su l'Adige, 20 dicembre 2021. URL consultato il 3 marzo 2024.
  • Luisa Bortolotti, Università di Trento oggi, Trento, Edizioni U.C.T., 2004.
  • Graziano Riccadonna, Il mito dell'università: gli studenti trentini e le origini dell'Università di Trento, Curcu & Genovese, 1999.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN133959597 · ISNI (EN0000 0004 1937 0351 · LCCN (ENn81142928 · GND (DE1053659-0 · BNE (ESXX147725 (data) · BNF (FRcb121345566 (data) · J9U (ENHE987009165373705171