Wan Rong
Wan Rong | |
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L'Imperatrice Wan Rong in abito nuziale, 1922 | |
Imperatrice consorte della Dinastia Qing | |
In carica | 30 novembre 1922 – 5 novembre 1924 |
Predecessore | Xiao Ding Jing |
Successore | titolo abolito |
Imperatrice consorte del Manciukuò | |
In carica | 1º marzo 1934 – 15 agosto 1945 |
Predecessore | titolo creato |
Successore | titolo abolito |
Nome completo | Guōbùluó Wǎnróng (郭布羅婉容) |
Trattamento | Sua Maestà Imperiale |
Nomi postumi | Imperatrice Xiaokemin (孝恪愍皇后) |
Altri titoli | Madre della Nazione |
Nascita | Pechino, 13 novembre 1906 |
Morte | Yanji, 20 giugno 1946 (39 anni) |
Luogo di sepoltura | Tombe Qing occidentali (contea di Yi) |
Casa reale | Gobulo Aisin Gioro |
Dinastia | Qing |
Padre | Gobulo Rong Yuan |
Madre | Aisin Gioro Heng Xinyu |
Consorte | Aisin Gioro Pu Yi |
Figli | un figlio maschio |
Religione | Buddhismo cinese |
Gobulo Wan Rong[1] (in cinese: 郭布羅婉容T, Guōbùluó WǎnróngP), nota più semplicemente come Wan Rong, talvolta chiamata anacronisticamente Imperatrice Xuantong (宣統皇后), anche conosciuta col nome di cortesia di Muhong (慕鴻) e col nome postumo di Imperatrice Xiaokemin (孝恪愍皇后), (Pechino, 13 novembre 1906 – Yanji, 20 giugno 1946) è stata l'ultima imperatrice consorte della dinastia Qing in Cina, moglie di Pu Yi, e in seguito imperatrice del Manciukuò.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Gobulo Wan Rong era la figlia di Rong Yuan, ministro degli Affari Interni del governo Qing e capo di una delle famiglie più prominenti e ricche della Manciuria, con discendenza di etnia Daur. I Gobulo possedevano alcune proprietà a Jilin, dove il nonno Chang Shun era generale.[2]
Più tardi, la famiglia si trasferì nella concessione francese di Tientsin, dove Wan Rong fu educata in una scuola missionaria dalla tutrice Isabel Ingram, che le diede il nome cristiano di "Elizabeth".[2][3] Qui la ragazza ebbe modo di imparare l'inglese, oltre che a suonare il pianoforte e a giocare a tennis.[2]
Matrimonio con Pu Yi e vita da Imperatrice della Cina
[modifica | modifica wikitesto]All'età di 15 anni, Wan Rong fu selezionata da una serie di fotografie presentate all'Imperatore Pu Yi, che risiedeva nella Città Proibita come monarca non sovrano della Cina, come possibili candidate per il ruolo di consorte imperiale. Il matrimonio ebbe luogo quando Pu Yi compì 16 anni e, come da tradizione, furono offerti numerosi regali costosi alla sposa e alla sua famiglia. Durante la prima notte di nozze, ella fu lasciata sola nel Palazzo della Tranquillità Terrestre, mentre il marito si trovava nel Palazzo del Nutrimento dello Spirito.
Nel corso degli anni, egli non mostrò mai molto interesse, né sessuale né in altro modo, verso Wan Rong e l'unione tra i due non produsse mai eredi.[4] Si crede infatti che l'Imperatore fosse omosessuale e che era solito passare il suo tempo con eunuchi.[5] Ciò creò profonda frustrazione nella giovane donna, che però non si ribellò mai, permettendo alla coppia di mantenere l'apparenza di una relazione armoniosa. Tuttavia, la nobile vita di corte le permise di coltivare numerose passioni, come la lettura, la scrittura, il pianoforte, la fotografia e la cucina occidentale.[6][7]
Colpo di Pechino e vita da Imperatrice del Manciukuò
[modifica | modifica wikitesto]In seguito all'ordine di lasciare la Città Proibita da parte del signore della guerra cinese Feng Yuxiang nel 1924, la coppia si trasferì in una villa nella concessione giapponese di Tientsin.[8] Con la speranza di una restaurazione dell'Impero manciù, Pu Yi accettò l'offerta del Giappone di guidare il nuovo stato del Manciukuò e si trasferì a Changchun, nella provincia di Jilin, che era stata ribattezzata Hsinking, nel marzo del 1932.[5]
I rapporti tra Wan Rong e il marito divennero presto tesi: lei viveva in una stanza separata, raramente usciva o mangiava con lui e iniziò a consumare oppio. Secondo le memorie dell'Imperatore, all'epoca era di moda tra le giovani donne colte fumare sigarette, alle quali i cinesi spesso aggiungevano una piccola quantità di oppio come analgesico.[9] Consapevole che suo marito era solo una marionetta senza reale potere politico e che aveva tutte le responsabilità di un'Imperatrice ma nessuno dei suoi vantaggi, l'uso di oppio di Wan Rong cominciò ad aggravarsi. Tra il luglio 1938 e il luglio 1939, Wan Rong assumeva in media due once di oppio al giorno, una quantità enorme.[10]
Tracollo e arresto
[modifica | modifica wikitesto]Il suo tracollo definitivo arrivò nel 1940, quando rimase incinta di uno dei suoi amanti, il tenente Li Tiyu. Nonostante la profonda rabbia verso l'accaduto, Pu Yi decise di non privarla del suo titolo per preservare l'onore della famiglia. Quando Wan Rong supplicò per la vita di sua figlia, dicendo che poteva essere cresciuta da suo fratello Runliang, Pu Yi finse di accettare, ma fece incenerire la bambina alla nascita. Ignara di ciò, la donna continuò a pagare le spese di mantenimento della neonata ogni mese. Quando venne a conoscenza della verità, collassò. L'Imperatrice cadde quindi in uno stato di depressione e di delirio, che la portò a fumare sempre di più.[11][12]
Di fronte alla sconfitta imminente durante l'invasione sovietica della Manciuria, nel 1945, Pu Yi cercò di fuggire in Giappone, lasciando indietro la consorte, la sua concubina (Li Yuqin) e alcuni altri membri della famiglia imperiale.[13] L'imperatrice Wan Rong, sua cognata Hiro Saga e gli altri familiari cercarono di fuggire in Corea, ma vennero bloccati dall'esercito comunista cinese a Dalizigou nel gennaio 1946. Ad aprile, furono trasferiti in una stazione di polizia a Changchun, poi rilasciati solo per essere arrestati nuovamente e rinchiusi in una stazione di polizia a Jilin. Nel frattempo, le scorte di oppio di Wan Rong si erano esaurite da tempo e stava soffrendo gli effetti dell'astinenza. Quando l'esercito di Chiang Kai-shek bombardò la città, Wan Rong e Hiro Saga furono trasferite nel carcere di Yanji, nella provincia di Jilin.[11][14]
Morte
[modifica | modifica wikitesto]L'Imperatrice morì nella prigione di Yanji il 20 giugno 1946, a causa degli effetti della malnutrizione e dell'astinenza dall'oppio, alla giovane età di 39 anni. Alcuni sostengono che il suo corpo fu avvolto in un telo di stoffa e abbandonato sulle colline a nord di Yanji, mentre la maggioranza degli storici concorda che fu probabilmente sepolta a sud di Yanji. Le sue spoglie non furono mai trovate.[15]
Solo tre anni più tardi, Pu Yi apprese da una lettera scritta da Hiro Saga a Pujie che Wan Rong era morta. Nelle sue memorie, egli scrisse:[16]
«Le esperienze di Wan Rong, che sono state trascurate da me per così tanto tempo, sarebbero incomprensibili per una ragazza cinese moderna. Se il suo destino non è stato determinato alla sua nascita, la sua fine è stata il risultato inevitabile del suo matrimonio con me. Spesso pensavo che se avesse divorziato da me a Tientsin, come aveva fatto Wenxiu, avrebbe potuto sfuggire al suo destino. Ma lei era molto diversa da Wenxiu. Per Wenxiu, una relazione normale tra uomo e donna era più importante dello status o dei costumi. Wan Rong, invece, attribuiva grande importanza alla sua posizione di Imperatrice e quindi era disposta a essere solo una moglie di nome.»
Nell'ottobre del 2006, ad oltre 60 anni dal decesso, il fratello più giovane di Wan Rong, Gobulo Runqi (1912–2007), ha fatto costruire un monumento in sua memoria nel complesso delle Tombe imperiali delle dinastie Ming e Qing e vi ha tenuto una sepoltura rituale.[17]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]L'Imperatrice Wan Rong è stata interpretata da Joan Chen nel film del 1987, L'ultimo imperatore. Nel film, viene approfondita la sua dipendenza dall'oppio e la sua discesa in una profonda depressione, culminando in uno stato quasi moribondo quando si separa da Pu Yi. Tuttavia, il film contiene diverse inesattezze, come la rappresentazione di un giovane Pu Yi impegnato in relazioni sessuali con entrambe le sue mogli, nonostante l'assenza di prove storiche che confermino tali eventi.
Una drammatizzazione della vita del principe Pujie e di Hiro Saga è stata trasmessa come drama televisivo su TV Asahi in Giappone nell'autunno del 2003, con il titolo Ryuuten no ouhi - Saigo no Koutei (流転の王妃最後の皇弟).[18]
Nel 2005, all'età di 93 anni, Runqi, il fratello di Wan Rong, indignato per come i media e i drama avevano rappresentato sua sorella, intentò una causa dicendo: "Finché vivrò, non permetterò falsità irresponsabili e persino insulti personali sulla storia della vita di Wan Rong! È un insulto!".[19] Nei primi anni del 2000, Runqi affermò che il triste volto di Wan Rong quando fu incoronata Imperatrice ancora persisteva nella sua mente.[20]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze del Manciukuò
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Gobulo" è il cognome.
- ^ a b c (EN) 中國婦女傳記詞典, M.E. Sharpe, p. 373, ISBN 978-0-7656-1827-6. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) John Gunther, Inside Asia, Harper & Bros., 1942, p. 146. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Charis Cotter, Kids Who Rule, Polyglot Press, Incorporated, 2007, p. 85, ISBN 978-1-4115-2051-6. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ a b (EN) 中國婦女傳記詞典, M.E. Sharpe, p. 374, ISBN 978-0-7656-1827-6. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) National Palace Museum, The Forbidden City and the Odyssey of Its Treasures:a Photographic Retrospective_The Last Emperor and Empress, su National Palace Museum, 1º febbraio 2016. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Yinghua Jia, The Last Eunuch of China: The Life of Sun Yaoting, China Intercontinental Press, 2008, p. 122, ISBN 978-7-5085-1407-9. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Ruth Rogaski, Hygienic Modernity: Meanings of Health and Disease in Treaty-Port China, University of California Press, 29 novembre 2004, p. 262, ISBN 978-0-520-93060-5. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Henry Pu Yi, The Last Manchu: The Autobiography of Henry Pu Yi, Last Emperor of China, Simon and Schuster, 1º marzo 2010, ISBN 978-1-62636-725-8. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Edward Behr, The Last Emperor, Macdonald, 1987, p. 247, ISBN 978-0-356-14564-8. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ a b (EN) 中國婦女傳記詞典, M.E. Sharpe, p. 375, ISBN 978-0-7656-1827-6. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Edward Behr, The Last Emperor, Macdonald, 1987, p. 256, ISBN 978-0-356-14564-8. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (EN) Edward Behr, The Last Emperor, Macdonald, 1987, p. 264, ISBN 978-0-356-14564-8. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (EN) Edward Behr, The Last Emperor, Macdonald, 1987, pp. 268–269, ISBN 978-0-356-14564-8. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (EN) Qingxiang Wang, 末代皇帝的五个女人, China Intercontinental Press, 2014-07, pp. 81–82, ISBN 978-7-5085-2820-5. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (EN) Henry Pu Yi, The Last Manchu: The Autobiography of Henry Pu Yi, Last Emperor of China, Simon and Schuster, 1º marzo 2010, pp. 3050–3055, ISBN 978-1-62636-725-8. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (ZH) 末代皇后婉容衣冠冢入葬清西陵(组图)_新闻中心_新浪网, su news.sina.com.cn. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (EN) Ruten no Ouhi - Saigo no Koutei 流転の王妃・最後の皇弟. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (ZH) 末代皇后婉容命绝鸦片,每天在伪皇宫吸85支烟, su news.ifeng.com. URL consultato l'11 settembre 2023.
- ^ (ZH) 郭布罗·润麒:婉容不许我.._新闻中心_新浪网, su news.sina.com.cn. URL consultato l'11 settembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Aisin Gioro Pu Yi, Henry. The Last Manchu: The Autobiography of Henry Pu Yi, Last Emperor of China, Putnam, 1967.
- (EN) Edward Behr, The Last Emperor, Macdonald, 1987, ISBN 0-356-14564-6.
- (EN) John Gunther, Inside Asia: 1942 War Edition, Holly Press, 2007, ISBN 1-4067-1532-8.
- (EN) Charis Cotter, Kids Who Rules: The Remarkable Lives of five Childs Monarchs., Annick Press, 2007, ISBN 1-55451-062-7.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Wan Rong
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mia Turner, The Odyssey of a Chinese Imperial Favorite, su Wayback Machine, 8 febbraio 2000. URL consultato l'11 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2005).
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