Girolamo Gigli
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Girolamo Gigli (1660 – 1722), letterato e commediografo italiano.
Diario sanese
[modifica]- Nel tempo, che in questa Chiesa [del Crocifisso di S.Caterina] si adunavano gli Uomini di Arme spiegavano per insegna un'Oca bianca in campo verde, la quale impresa serve oggi alla Contrada di Fontebranda. Questa Contrada piglia denominazione dall'antica Famiglia de' Brandi, che molto vi fabbricò (Mem. della Chiesa), e particolarmente nell'anno 1217. quella celebre Fontana, che dà l'acqua a tanti edifizj, e di cui Dante fece menzione. Fontebranda è illustre fra tutte le altre contrade della Città per averla abitata persone di gran fama. (vol. I, p. 27)
- La Tartuca che è la più antica Contrada di Siena contiene Castel Vecchio, le Murella, la Via dei Maestri, la Via delle Cerchia, la Via di San Pietro e quella della Porta all'Arco, cioè il Portone di Sant'Agostino. Spiega insegna gialla, e nera, e si aduna nella sua chiesa di S. Antonio da Padova, a cui offerisce le sue vittorie. (vol. II, p. 7)
- Nel tempo, che s'adunavano quivi [nella Chiesa di San Salvadore] gli uomini di arme, facevano per impresa un'Onda bianca, e nera, che poi fu tolta dalla Contrada dell'Onda per la sua bandiera, benché ultimamente il color nero mutasse in quello d'acqua di mare non badando a conservare l'antica memoria. (vol. II, p. 450)
- La Contrada della Pantera, credesi che abbia avuto il nome in memoria della confederazione, che fecesi tra Senesi e Lucchesi, la cui repubblica ha per arme la Pantera, come si additò al giorno de 2 Luglio. (vol. II, p. 457)
Il Don Pilone
[modifica]- L'esser uomo dabbene, Mariana mia, è 'l maggior capitale del mondo. (atto I, scena IX[1])
- Il cielo chiude volentieri gli occhi a nostri difetti, quando non son fatti avanti gli occhi del mondo, e quando per mancanza di testimoni non possa compire perfettamente il processo contra di noi. (atto III, scena V[2])
La sorellina di don Pilone
[modifica]- È meglio vestir cencio con leanza, che broccato con disonoranza. (atto II, scena V[3])
- Tal persona, tal pasta. (atto V, scena XVI[4])
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Girolamo Gigli, Diario sanese: opera di Girolamo Gigli in cui si veggono alla giornata tutti gli avvenimenti piu' ragguardevoli spettani si allo spirituale si al temporale della città e stato di Siena. Con la notizia di molte nobili famiglie di essa delle quali è caduto in acconcio il parlarne, vol. I, Tip. dell'Ancora di G. Landi e N. Alessandri, Siena, 18542.
- Girolamo Gigli, Diario sanese: opera di Girolamo Gigli in cui si veggono alla giornata tutti gli avvenimenti piu' ragguardevoli spettani si allo spirituale si al temporale della città e stato di Siena. Con la notizia di molte nobili famiglie di essa delle quali è caduto in acconcio il parlarne, vol. II, Tip. dell'Ancora di G. Landi e N. Alessandri, Siena, 18542.
- Girolamo Gigli, Il Don Pilone, ripubblicato 1711.
- Girolamo Gigli, La sorellina di don Pilone, ripubblicato 1712.
- Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, Harbottle - Dictionary of quotations French and Italian, S. Sonnenschein Editore, Londra, 1904.
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