Ludwig Tieck
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Johann Ludwig Tieck (1773 – 1853), poeta, scrittore, critico letterario, editore e traduttore tedesco. Scrisse anche con gli pseudonimi Peter Lebrecht (o Leberecht) e Gottlieb Färber.
- Non è solo chi ancora sente dolore.[1]
In una regione dell'Hartz abitava un cavaliere chiamato comunemente il biondo Erberto. Poteva avere circa quarant'anni, era appena appena di media statura, e la chioma corta, biondissima, ricadeva liscia e folta sul suo volto scolorito e scarno.[2]
Citazioni su Ludwig Tieck
[modifica]- Come ogni rosa, così ogni artista ha il suo insetto: io ho Tieck. (Johann Wolfgang von Goethe)
- Credo che siamo vicini a creare la vera arte della traduzione poetica, questa gloria era riservata ai tedeschi. (Wilhelm August von Schlegel)
- La nostra lingua è rigida, tanto più noi siamo flessibili, è dura e grezza, perciò facciamo di tutto per cercare il beneficio di suoni più miti e piacevoli. (Wilhelm August von Schlegel)
Note
[modifica]- ↑ Da Einsamkeit, I; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022, n. 8227. ISBN 978-88-203-3911-1
- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
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