Pasquale Panella
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Pasquale Panella (1950 – vivente), poeta, scrittore e paroliere italiano.
Citazioni di Pasquale Panella
[modifica]- Battisti è grande perché riesce a "musicarmi". A togliere dai testi di ogni brano la "mia" musica e a metterci la sua.[1]
- Mi dicono che sono orfico, ermetico, dadaista, ma storicamente non posso esserlo, se lo volessi dovrei andare a cena con Tzara. Mi chiamano così perché non hanno una parola di nuovo conio.[2]
- L'Italia è attraversata dalla canzoncina, dalla musica leggera, questa cosa acquietante, torporosa, analgesica, democristiana, berlusconiana. In fondo dà la possibilità ai cronisti, al pubblico, ai cantanti, di esprimere il loro malore, i propri piccoli rammarichi, il proprio mal di denti, e questo fanno. Liceo. È che ad un certo punto ebbi ripugnanza per i contemporanei, e mi dissi: non mi avranno che in musica, morirò così, mi serve una musichetta per andarmene.[3]
- I critici non recensiscono che se stessi. La recensione è un prolungamento dell'ufficio stampa e della casa editrice: non serve a nulla![4]
- Ho mentito che t'amavo | Capiscimi | avrei voluto versarmi | sul tuo viso, sul tuo petto | come crema umana | invece la mia voce parlava. (da Poema bianco)
Collaborazioni
[modifica]Note
[modifica]- ↑ Citato in Marco Martini, Stop alle speculazioni sul nome di Lucio Battisti, Tiscali.it, 29 giugno 2011.
- ↑ Citato in Ernesto Assante, Quel filosofo? Uno sconosciuto, la Repubblica, 29 settembre 1994.
- ↑ Dall'intervista di Laura Putti, "Io con Lucio Battisti per Hegel il terzino", la Repubblica, 25 agosto 1994.
- ↑ Citato in Pasquale Panella: le canzoni sono il mio inadempimento, Quotidiano.net.
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