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Raimondo Spiazzi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Raimondo Spiazzi (1918 – 2002), domenicano, teologo e docente universitario italiano.

L'autorità dottrinale di San Tommaso d'Aquino

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  • Contro l'attuale eclissi dei valori morali e la sopraffazione della persona umana che ne deriva in un mondo dominato da relativismo morale, San Tommaso indica nella coscienza come norma dell'azione la via del riscatto dell'uomo dalle potenze del secolo e della vittoria sulla tecnocrazia, sul materialismo, sulla statolatria, che negando la coscienza, hanno soffocato o asservito la persona umana. (p. 572)
  • [...] egli [Tommaso d'Aquino] non fu né tradizionalista né razionalisteggiante; non si lasciò affascinare da soggettivismi intuizionistici né ridusse la vita intellettuale a cerebralismo; difese la ragione contro coloro che accentuandone la debolezza volevano dedurre l'impossibilità o il pericolo di una filosofia relativamente autonoma, ma fu egualmente deciso e forte nell'affermare la trascendenza della fede e l'altezza infinita dei misteri rivelati; ebbe una spiccata preferenza per Aristotele, proprio a causa della sua fedeltà ai dati più evidenti della ragione e del buon senso, ma non ne diventò un idolatra fino al punto di confondere con un sistema filosofico una religione divina. (p. 575)
  • Chi conosce San Tommaso ed è abituato a gustarne la sostanza di verità, la limpidezza di raziocinio, la precisione di metodo, e persino il «discreto latino» (come diceva Dante), che ha presente la magnifica architettura intellettuale rappresentata soprattutto dalla Summa [...], non può non considerare con malinconia il fatto del rinnegamento di San Tommaso da parte dei pensatori italiani e le loro conseguenti aberrazioni dal filone d'oro della tradizione filosofica ellenico-latina [...]. (p. 577)
  • Non sono mancati grandi pensatori italiani. Ricordiamo soprattutto Vico e, nel suo campo, Galilei. Ma quando si pensa che, anche più di costoro, dalle cattedre dello Stato venivano proclamati come numi del pensiero Giordano Bruno, Nicolò Machiavelli, Ardigò e molti altri anche recenti e viventi, dei quali si può dire che il titolo più valido per essere ricordati è quello di aver fatto epoca nella storia dello smarrimento intellettuale, ci si domanda che cosa abbiamo guadagnato, noi italiani, nel pensiero e nella vita, ad abbandonare e a bandire ostinatamente un pensatore [Tommaso d'Aquino] autenticamente nostro [...]; e quale insipienza ci abbia condotti a rinnegare un genio eccelso che, insieme con Dante (che di lui si alimenta), ci dava un primato insuperabile e una influenza insopprimibile nel mondo del pensiero. (p. 579)
  • [...] se il sano realismo, l'armonia spirituale, l'equilibrio tomista – diventati atteggiamento spirituale e stile di vita attraverso l'approfondimento del pensiero – fiorendo tra gli italiani, fossero stati la spina dorsale della vita sociale e politica, forse avremmo operato con più saggezza e avremmo conosciuto meno disastri. (p. 579)

Bibliografia

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  • Raimondo Spiazzi, L'autorità dottrinale di San Tommaso d'Aquino, in AA.VV., Somma del Cristianesimo, Edizione Paoline, Roma, 1960, vol. I, sez. IX, cap. III, art. 4, pp. 567-580.

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