Lisignago | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Trentino-Alto Adige | |
Territorio | Trentino | |
Altitudine | 582 m s.l.m. | |
Nome abitanti | Lisignaghesi | |
Prefisso tel | +39 0461 | |
CAP | 38030 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Biagio (3 febbraio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Lisignago è un centro del Trentino-Alto Adige.
Da sapere
[modifica]Dal 1º gennaio 2016 si è fuso con Cembra per formare il nuovo comune di Cembra Lisignago.
Cenni geografici
[modifica]Lisignago è situato sulla strada delle Dolomiti fra Cembra e Ceola, nella bassa valle dell'Avisio, sulla sponda destra del torrente omonimo. Sorge su di un terrazzo morenico, alle falde del monte Vason e dista circa 19 km da Trento.
Verso la Valle dell'Ischiele, il Dosso di S. Leonardo e la Val Bona digradano le coste di alluvioni interglaciali intensamente coltivate a viti con infiniti terrazzi sostenuti da muri a secco; verso nord si estendono i boschi e i prati. Da una parte e dall'altra del suo territorio due profonde incisioni torrentizie (la Valle dell'Ischiele e la Valle dello Scorzai) isolano il paese dagli abitati vicini: Cembra a nord-est e Ceola di Giovo a ovest.
Cenni storici
[modifica]Il paese di Lisignago fece parte dell'impero romano e del ducato longobardo di Trento, fondato nel 1004 o 1027 dagli imperatori del Sacro Romano Impero e soppresso il 26 dicembre 1802. La giurisdizione di Cembra, di cui Lisignago faceva parte, fu incorporata in quella di Königsberg (Montereale), usurpata dai conti del Tirolo nel 1276. Il primo documento che contiene il nome del paese (villa) è stato redatto nel monastero dei monaci benedettini di S. Lorenzo a Trento il giorno 30 agosto 1166 e di esso a noi è giunta una copia del 7 ottobre 1222. Vi si parla chiaramente di diritti che esistevano a proposito delle rendite del paese, inteso come gruppo di case con fondi coltivati ed incolti.
In un documento del 1210 viene chiaramente detto "comunitas", cioè comune, distretto amministrativo indipendente. Per quanto riguarda la struttura politico-amministrativa interna, il paese godeva di una certa autonomia, minuziosamente regolamentata dallo statuto comunale chiamato Carta di Regola. Attraverso la sua elaborazione la comunità assumeva una propria identità con determinate caratteristiche legate alla posizione geografica, alle risorse, alla produzione agricola e alle attività economiche principali. Le decisioni che concernevano l'organizzazione della campagna, dei boschi, dei prati, delle strade, delle fontane ecc. venivano prese a maggioranza, con la presenza di almeno due terzi dei capofamiglia, i quali avevano il diritto e il dovere di intervenire nell'assemblea pubblica. Non possediamo purtroppo la Carta di Regola di Lisignago perché il documento, conservato in un sacchetto depositato nella sacrestia della chiesa di S. Biagio, è andato perduto. Le norme in esso contenute, integrate e modificate, sono state nei secoli costante punto di riferimento e attraverso di esse si concretizzò una presa di coscienza, da parte degli uomini del Comune, della propria autorità e autonomia.
Fino alla fine del XVIII secolo il paese godette di pace e di tranquillità. Fra il 1797 e il 1803 dovette subire la bufera dei vari passaggi dell'esercito napoleonico. Nel 1803 il Principato vescovile di Trento, di cui Lisignago faceva parte, venne incorporato nella Contea del Tirolo, che nel 1805 venne tolta all'Austria e annessa alla Baviera.
Nel 1810 il Tirolo meridionale fu ceduto al Regno italiano dei Francesi per ritornare all'Austria nel 1814.
Nel 1918 il paese, assieme al resto del Trentino-Alto Adige, entrava a far parte dell'Italia.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Dopo la costituzione (per fusione) del nuovo comune di Cembra Lisignago, la sede comunale del nuovo ente è stata individuata nel paese di Cembra; gli altri centri abitati del territorio comunale sono Lisignago e Lago Santo sulle rive dell'omonimo lago.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), ☎ +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
- 2 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 3 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it. Solo Charter
In auto
[modifica]In autobus
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa di San Biagio. Fu costruita nel etta nel XIII secolo e trasformata nella seconda metà dell’Ottocento. Dell'antica costruzione conserva il campanile con bifore romaniche.
- Chiesa di San Leonardo. Collocata su una altura rocciosa fu ricostruita in stile gotico nel Quattrocento. Le sue origini sono però ben più antiche: una leggenda narra che sotto il suo pavimento si troverebbe un sotterraneo, residuo di un antico castello. La chiesa conserva al suo interno pregevoli affreschi della seconda metà del Quattrocento. Nel campanile è custodita una delle più antiche campane dell’intera vallata.
- Sentiero del Dürer. Ricalca l'itinerario percorso da Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528) quando nel 1494 compì il suo viaggio in Italia. In Trentino il tragitto parte da Salorno ed arriva alle Piramidi di Segonzano.
Siti di interesse ambientale
[modifica]Il territorio dell'ex comune è ricoperto in gran parte da prati e boschi. Nell'area vi sono anche zone umide e biotopi.
- Lago Santo. Si tratta di un lago di origine glaciale situato fra il monte Pincaldo e il monte di Cembra, la cui esistenza è sostanzialmente dovuta allo sbarramento dei circostanti depositi morenici.
Dista circa cinque chilometri dal paese di Cembra; la superficie d'inverno gela, rendendolo adatto per il curling. È meta di turismo famosa in tutta la valle.
Il nome del lago deriva da una leggenda locale secondo la quale al suo posto vi sarebbe stato un tempo un terreno conteso tra più eredi; uno di essi, esasperato dalle continue liti, pregò che al posto del terreno sorgesse un lago e così avvenne, ma l'acqua che continuava a salire rischiava di mettere in pericolo il paese di Cembra. Il parroco allora vi gettò dentro l'anello che ornava una statua della Madonna, fermando il salire delle acque e salvando il paese.
Presso il lago passò a fine 1400 Albrecht Dürer, durante il suo viaggio verso Venezia, che lo dipinse in alcuni acquerelli.
- Val di Cembra (Zimmerstal). Situata sulla sinistra idrografica del fiume Adige è attraversata dal torrente Avisio; è raggiungibile dalla Valle dell'Adige, imboccando a Lavis la strada statale 612 che risale la valle dell'Avisio fino a giungere in Val di Fiemme, oppureall'altezza di San Michele all'Adige la SP 131 Strada del vino/San Michele-Giovo; è raggiungibile anche dalla Valsugana imboccando all'altezza di Civezzano la SP 71 Fersina-Avisio.
La valle è formata da una serie di piccoli centri abitati, adagiati su pendii e spesso caratterizzati da una particolare tipologia abitativa ed architettonica: alcuni paesi cembrani presentano infatti abitazioni raccolte e addossate una accanto all'altra.
Dal punto di vista orografico la valle si trova all'interno delle Dolomiti di Fiemme e divide le Dolomiti Settentrionali di Fiemme dalle Dolomiti Meridionali di Fiemme.
Nel comune di Segonzano sono presenti dei particolari pinnacoli di terra dalle forme molto suggestive, noti come Piramidi o Omeni di Segonzano, risultato della disgregazione delle montagne e dell'azione dell'acqua.
Una delle risorse più importanti della valle è l'agricoltura e in particolare la viticoltura, seguita dalla frutticoltura (soprattutto frutti di piccole dimensioni come fragole, lamponi, more, ecc.). Il paesaggio della valle è segnato dalla presenza di numerosi vigneti, sostenuti da ampi terrazzamenti. La caratteristica costruzione di vigneti terrazzati a secco non ha però inciso negativamente sul territorio, bensì mantenuto un paesaggio tipico delle colline avisiane. La produzione vinicola è di alta qualità e in ambito trentino quantitativamente molto rilevante; particolarmente famosa è la varietà Müller Thurgau.
Un'altra risorsa economica molto importante per la valle è rappresentata dall'estrazione e dalla lavorazione del porfido. Questa attività ha pesantemente modificato l'aspetto dell'intera vallata per la presenza sia delle enormi cave a cielo aperto sia delle discariche di inerti residui dell'estrazione del porfido. - Torbiera del Lagabrun. Un biotopo che funge da habitat per alcuni rari invertebrati, come l'Agabus lagabrunensis, una specie di coleottero della famiglia Dytiscidae
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 B&B Maria, via Strada Vecchia 145, ☎ +39 0461 683764.
- 2 Agriturismo Ai Gregi, Localita' Vig, 3, ☎ +39 0461 682153.
Sicurezza
[modifica]- 4 Farmacia Martini, Via IV Novembre, 44 (a Cembra), ☎ +39 0461 683021.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 5 Poste italiane, Viale IV Novembre 58, ☎ +39 0461 682287.
Nei dintorni
[modifica]- Cembra, sede municipale del nuovo comune di Cembra Lisignago, conserva nelle sue chiese affreschi quattrocenteschi.
- Egna — La sua caratteristica principale è data dai portici che creano una atmosfera suggestiva soprattutto nella via principale. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
- Trento — Capoluogo della regione, il suo simbolo è il Castello del Buonconsiglio, il più vasto e rilevante complesso monumentale del Trentino-Alto Adige. Ha ospitato, dal secolo XIII fino a tutto il XVIII, i principi vescovi di Trento.
- Salorno — La stupefacente posizione del suo castello, arroccato come un nido d'aquila su uno spuntone roccioso, la sua cascata, la ricchezza della flora e della fauna del suo territorio ne fanno sicuramente una buona meta.
Itinerari
[modifica]- Passi dolomitici — L'itinerario percorre i passi più scenografici delle Dolomiti, dove la roccia e la natura sono protagoniste.
Altri progetti
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