Seminars by Dario Boemia
Books by Dario Boemia
Amos Edizioni, 2020
Quanto ha segnato finora la sfortunata ricezione critica dell’«Italiano» fu quel sottotitolo che ... more Quanto ha segnato finora la sfortunata ricezione critica dell’«Italiano» fu quel sottotitolo che con varianti minime portò con sé fino alla fine: «Settimanale della gente fascista». Quando nel 1926 uscì il primo numero del - l’«Italiano», Leo Longanesi non era ancora maggiorenne, ma portò avanti ostinatamente questo suo progetto fino al 1942. A nessun’altra delle sue riviste avrebbe dedicato se stesso come alla sua prima avventura di direttore. Ma l’’«Italiano» riceverà minor attenzione da parte della critica posteriore rispetto a «Omnibus» e al «Borghese».
Negli anni Trenta «L’Italiano» diede voce ai migliori scrittori della nuova generazione, quali Comisso, Moravia, Buzzati, Soldati, Tobino, Benedetti e Brancati. Evitando lo sperimentalismo e l’avanguardia, il foglio seppe nondimeno rivelarsi spregiudicato e moderno, fuggendo strenuamente quelle novità che sono i denti della letteratura e dell’arte: «servono solo per mangiare, ma ingialliscono e si perdono». Il risultato è una testata ricca di contraddizioni e di notevole fascino («L’Italiano si vende moltissimo, ed è seguito», scrive nel marzo 1931 all’amico Pellizzi), capace di accostare un testo di Mussolini a un racconto di Hemingway, poesie di Ungaretti ad aforismi dello stesso Longanesi, nonché in grado di far collaborare un antifascista pentito come Giovanni Ansaldo con il selvaggio Mino Maccari. Questo libro prova a dar conto dell’idea di letteratura proposta dal - l’«Italiano», studiando i contributi dei suoi principali collaboratori ed esaminando il loro effettivo apporto alla fisionomia del periodico. Si ten - terà, insomma, di restituire al lettore un quadro quanto più sintetico ed esauriente dell’identità di una rivista che, nelle storie letterarie , dovrebbe occupare almeno lo stesso spazio riservato a «Solaria».
Papers by Dario Boemia
Simultanea, vol. 3, no. 1, 2022
The article analyzes Guido Crepax’s literary comic book reviews, that is, some plates that Crepax... more The article analyzes Guido Crepax’s literary comic book reviews, that is, some plates that Crepax composed to give news about some editorial publications. The reviews were published in 1967 for the magazine La fiera letteraria (10 reviews) and for the comics magazine Linus between 1993 and 1994 (12 reviews). This issue is investigated in light of the history of literary reviewing and, more specifically, the tradition of comic book reviews, which has been developing since the early 1960s. For this reason, an in-depth study will be devoted to the memorable first series of comic reviews, produced between 1962 and 1963 by publicist Marcello Piccardo for the cultural pages of the newspaper Il Giorno. Piccardo’s reviews are distinguished by the attention that he devotes to the depiction of the reader and his reading experience.
The essay attempts to show how Crepax dismantles the review form and recomposes it in a novel form using the language of comics. In fact, the peculiarity of Crepax’s mature reviews (those of the 1990s) consists in his ability to combine two different discourses. On the one hand, the narration of the reading experience through the representation of Valentina as the prototypical reader, and on the other hand, a comic strip transposition of the reviewed story, that is, a kind of summary of the reviewed work. Guido Crepax implements the 1967 reviews, entirely devoted to the summary of the work reviewed, recovering the first historical reviews in comic form, those of Marcello Piccardo. The essay has a twofold purpose: it aims to make a contribution to the history of literary information, and it intends to advance studies on the relationship between Guido Crepax and literature.
Initially published on the third page of the «Corriere della Sera» and subsequently in two volume... more Initially published on the third page of the «Corriere della Sera» and subsequently in two volumes – the first in 1972 for Einaudi and the second in 1982 for Mondadori –, Goffredo Parise’s Sillabari stories have numerous and evident elements of interest with regard to the Genettian paratext, such as the titles of the stories (powerful filters that guide the reading) and the warning of Sillabario n. 2 (in which the author declares the unexpected exhaustion of inspiration and in which he defines the short stories as «poems in prose»). The article aims to analyze the reception of the literary work through the examination of the different peritextual aspects and through a critical examination of the epitext, in particular those reviews and newspaper articles (considered as a special public allographic epitext ) that commented on the appearance of the different editions of the stories. The purpose is to study the reception dynamics between the first appearance on the third page of the Mi...
Letteratura e antropologia Generi, forme e immaginari Atti del XXI Convegno Internazionale della MOD 13-15 giugno 2019, 2022
Durante il ventennio fascista, tra gli intellettuali italiani e le altre culture si instaurò un r... more Durante il ventennio fascista, tra gli intellettuali italiani e le altre culture si instaurò un rapporto più variegato e complesso di quanto oggi si tenda a pensare. Eloquente è il caso della prima grande rivista creata e diretta da Leo Longanesi – «L’Italiano. Mensile della gente fascista» (1926-1942) – che dedicò tante delle sue pagine alle traduzioni e ai reportage. Sul periodico longanesiano, ad oggi ancora poco studiato a causa della sua connotazione fascista, uscirono, per esempio, la prima traduzione italiana di E. Hemingway, le cronache dalla Spagna dello stesso Longanesi, «Amori d’Oriente» di G. Comisso, notizie dalla Russia, dal Sud America, dalla Francia e, soprattutto, dagli Stati Uniti. Il presente contributo intende analizzare l’immagine dell’America proposta dall’«Italiano», a partire dai reportage e dai racconti di G. Ansaldo, A. Moravia, E. Cecchi, T. Spagnol e H. Furst. Si tratta di una rappresentazione composita, che oscilla tra il disincanto degli italiani emigrati nel nuovo continente, prontamente raccontato nel tentativo di ridurre gli espatri, e il fascino che Hollywood e la letteratura americana cominciavano a esercitare sull’immaginario italiano.
O.b.l.i.o., Mar 2022
The characters in Marco Lodoli’s stories constantly hesitate between the condition of 'student'/'... more The characters in Marco Lodoli’s stories constantly hesitate between the condition of 'student'/'beginner' and that of 'master'. In a passage from Professori e altri professori, a teacher states that “culture only serves to dissolve the deposits, it serves to unlearn and start again, always”, thus hypothesising a circular relationship, a cyclical becoming between the two positions: the student who works to become a master, who in turn works to become a student, and so on. This thematic tension in Lodoli’s works is variously declined at a formal level in the individual stories, with generical and narratological implications. Marco Lodoli published his first collection of short stories with Grande raccordo (1989), followed in subsequent years by the collections Cani e lupi (1995) and Professori e altri professori (2003). The school - as well as being the subject of critical reflection, see Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana (2009) - is one of the places around which the characters in Lodoli’s stories most often revolve. The present contribution intends to investigate Marco Lodoli’s collections of short stories by looking at the different declinations of the relationship between "beginner" and "teacher", i.e., the school as actual and metaphorical space.
O.b.l.i.o., Mar 2022
Introduzione alla sezione "A fuoco" del numero 44 di O.b.l.i.o., dedicata a "La scuola come tema ... more Introduzione alla sezione "A fuoco" del numero 44 di O.b.l.i.o., dedicata a "La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve".
I contributi costituiscono gli atti della giornata di studi sul racconto tenutasi a Bergamo nel maggio 2021, a cura di Giacomo Raccis e Nunzia Palmieri.
Interventi di Massimiliano Tortora, Nunzia Palmieri, Emanuela Bandini, Luigi Ernesto Arrigoni, Arianna Mazzola, Cecilia Monina, Francesco Gallina, Giulio Ciancamerla, Ada D'Agostino, Ginevra Latini, Simone Marsi
Le forme del simbolo. Discorsi e pratiche del contemporaneo, 2021
Il presente contributo intende analizzare il dibattito che,
intorno alla metà degli anni Cinquant... more Il presente contributo intende analizzare il dibattito che,
intorno alla metà degli anni Cinquanta, con la corrosione del
neorealismo, tenta di riconciliare il dissidio tra “assoluto ideale” e
“concreto storico”, tra simbolo e realtà oggettuale. In particolare,
si tenterà di collocare in questo frangente la militanza della rivista “La Chimera” (1954-1955), prima testimone della persistenza
di una poetica tardo-simbolista negli anni della Ricostruzione,
nonché, come ha affermato di recente Paolo Giovannetti, eccezionale indizio di “una situazione di trapasso in cui gli esponenti
del vecchio campo letterario, premuti dai nuovi entranti, definiscono prospettive di apertura e ristrutturazione del sistema”. Si tratterà necessariamente di triangolare la posizione di Mario Luzi, uno dei principali animatori della rivista, con le sopravvivenze della poetica neorealista e con il nascente sperimentalismo
pasoliniano e l’esperienza di “Officina” (1955-1959).
Scritture del dispatrio, 2021
Ma come è possibile valutare il grado di interferenza tra le due lingue? Come ha sottolineato Raf... more Ma come è possibile valutare il grado di interferenza tra le due lingue? Come ha sottolineato Raffaella Bombi, un discrimine tra le diverse interferenze può essere rintracciato nella «maggiore o minore fedeltà nella riproduzione formale e/o semantica del modello alloglotto». Ciò che si vuole proporre in questa sede è uno studio dell’interazione tra dialetto/italiano e la lingua inglese, idioma con cui Bordonaro convive per oltre cinquant’anni. Si tenterà ora di avanzare alcune ipotesi volte a dimostrare l’eccezionale livello di compenetrazione tra le due lingue, a partire dal livello lessicale fino ad arrivare a quello della testualità.
Griseldaonline, V. 19, N. 1, 2020
Initially published on the third page of the «Corriere della Sera» and subsequently in two volume... more Initially published on the third page of the «Corriere della Sera» and subsequently in two volumes-the first in 1972 for Einaudi and the second in 1982 for Mondadori-, Goffredo Parise's Sillabari stories have numerous and evident elements of interest with regard to the Genettian paratext, such as the titles of the stories (powerful filters that guide the reading) and the warning of Sillabario n. 2 (in which the author declares the unexpected exhaustion of inspiration and in which he defines the short stories as «poems in prose»). The article aims to analyze the reception of the literary work through the examination of the different peritextual aspects and through a critical examination of the epitext, in particular those reviews and newspaper articles (considered as a special public allographic epitext) that commented on the appearance of the different editions of the stories. The purpose is to study the reception dynamics between the first appearance on the third page of the Milanese newspaper and the publications in volume.
Leggere per scegliere, 2020
A ben vedere, i tre lustri o poco più che separano gli anni della “Chimera” da quelli che fanno d... more A ben vedere, i tre lustri o poco più che separano gli anni della “Chimera” da quelli che fanno da contorno alle recensioni della "Donna della domenica" di Fruttero e Lucentini (1972), studiati da Dario Boemia nel saggio intitolato "Di cosa parliamo quando parliamo di recensioni. Il caso del giallo nei primi anni Settanta", segnano davvero un cambiamento d’epoca, anticipando tematiche che saranno quelle del postmoderno e della discussione intorno al "Nome della Rosa" a partire dal fatidico 1980. Il contributo di Boemia – come peraltro suggerisce il titolo – si caratterizza per le ambizioni tipizzanti e teoriche, e offre al lettore anche un riuscito tentativo di definizione della forma recensione, un suo convincente schizzo tra il sociologico (Bourdieu), il funzionale (lo Genette di "Palinsesti") e lo “strutturale” (quali i passi obbligati del recensore?). L’esperimento di fondere teoria e studio di caso sembra davvero riuscito. E infatti i modi parecchio diversi di affrontare il genere del romanzo giallo presso giornali come il “Corriere della sera”, “La stampa” e il “Corriere d’informazione” tratteggia convincentemente le tre diverse autorialità che connotano i periodici in gioco, insieme con le diverse collocazioni entro il campo letterario. Dal prudente conservatorismo del Corrierone alla maggiore apertura della “Stampa” per arrivare al più modesto, ma disponibile alle forme del giallo, “Corriere d’informazione”, si gradua un percorso che contiene in sé molti germi del futuro dibattito letterario, nell’epoca del postmoderno. Se la prudenza del “Corriere della sera” prefigura il sospetto ancora oggi perdurante nei confronti degli ibridi romanzeschi più spericolati, la disponibilità della “Stampa” anticipa la tendenza global che nel primo romanzo di Eco finirà per trionfare, e l’apertura alle scritture di genere del “Corriere d’informazione” suggerisce lo sdoganamento del giallo, del noir, della fantascienza ecc., che solo negli anni Novanta del secolo scorso arriverà a compiersi del tutto.
(Dall'Introduzione di Paolo Giovannetti)
Intrecci mediali, Mimesis, 2019
This paper aims to analyze the appearance and early development of book reviews (BRs) in comics f... more This paper aims to analyze the appearance and early development of book reviews (BRs) in comics form in the Italian press between the sixties and seventies of the last century. These were the decades in which the reading of comic strips became a daily practice and in which the newspapers traditional and institutional cultural page - collocated since 1901 in a third-page position with several elements of continuity - showed the first decisive signs of failure. The developing consumer society was forcing the entire cultural information system to redesign itself according to new needs.
Firstly, a brief overview of literary publishing in Italy and a survey of the BR form after the Second World War and in the 1950s will be presented to clarify the context in which BR in comics form is placed; secondly, after an examination of the corpus, I will try to stress the elements of novelty and the communicative possibilities, in terms of literary criticism, of this incipient form of review, through the study of the work of Marcello Piccardo on the newspaper “Il Giorno” (1962-63), Guido Crepax on the magazine “La Fiera Letteraria” (1967) and Tullio Pericoli and Emanuele Pirella on “Corriere della Sera” (1973-76), the most read Italian newspaper. The strips of these authors represent a new verbal-visual combination in-between the form of BR and the language of comics, an object so far understudied, although it is now extremely alive and widespread in literary criticism and, even more so, in film criticism.
Universitas Studiorum, 2019
Drafts by Dario Boemia
QUESTA RICERCA è STATA PUBBLICATA NELL'OTTOBRE DEL 2020 CON IL TITOLO "I DENTI DELL'ARTE. La lett... more QUESTA RICERCA è STATA PUBBLICATA NELL'OTTOBRE DEL 2020 CON IL TITOLO "I DENTI DELL'ARTE. La letteratura entre-deux-guerres nell'«Italiano» di Leo Longanesi" (AMOS EDIZIONI) - Questo lavoro vuole provare a dar conto dell’idea di letteratura dell’«Italiano» di Leo Longanesi, studiando il contributo dei suoi principali collaboratori ed esaminando il loro effettivo apporto nel dar forma alla fisionomia della rivista.
Conference Presentations by Dario Boemia
Seminario di ricerca a cura di Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis
"A scuola di racconto. La scuola c... more Seminario di ricerca a cura di Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis
"A scuola di racconto. La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve italiana"
È con grande entusiasmo che annunciamo l’apertura della call per la partecipazione alla Summer Sc... more È con grande entusiasmo che annunciamo l’apertura della call per la partecipazione alla Summer School promossa dall'AIPI intitolata "Ricerca a fumetti: generi, forme, declinazioni", che si terrà all'Universiteit Gent dal 12 al 15 luglio 2021. Tutte le informazioni in merito (il programma, il bando e il form da compilare per partecipare) sono consultabili al sito della Scuola: https://www.ricercaafumetti.ugent.be/. La call, che oggi prende il via, resterà aperta fino all’1 maggio 2021.
Programma del convegno internazionale "Oltre i confini della recensione", 3-5 giugno 2020. Nei tr... more Programma del convegno internazionale "Oltre i confini della recensione", 3-5 giugno 2020. Nei tre giorni del convegno, ci si concentrerà soprattutto su quattro settori: letteratura, teatro, musica e cinema, ma trasversalmente emergeranno i temi della comunicazione, della storia, degli studi culturali, dell'economia e del linguaggio. La declinazione degli interventi sarà molto estesa, comprendendo non solo le grandi tematiche istituzionali, ma questioni vicine all'esperienza del pubblico (la popular music, la televisione, la radio). Sarà possibile seguire il convegno collegandosi al seguente sito: https://www.iulm.it/wps/wcm/connect/iulm/minisiti-en/oltre-la-recensione
Programma del Seminario di ricerca a cura di Nunzia Palmieri, Giacomo Raccis, Damiano Sinfonico
Call for Papers by Dario Boemia
Convegno promosso da IUPS, gruppo di ricerca sui Periodical Studies dell’Università IULM di Milan... more Convegno promosso da IUPS, gruppo di ricerca sui Periodical Studies dell’Università IULM di Milano. Campi di interesse: periodical studies, letteratura, cinema, fumetti, arte, studi culturali, cultura visuale.
Il convegno si propone di indagare il rapporto tra testo e immagine nei rotocalchi e nei periodici popolari italiani degli anni della ricostruzione post-bellica (1945-1957). Non più considerati alla stregua di meri contenitori trasparenti da saccheggiare, sulla scorta dei periodical studies rotocalchi e periodici sono infatti da intendere come dispositivi culturali sfaccettati e inesauribili, dotati di una propria autonomia e meritevoli di un’analisi interdisciplinare che, spaziando dalla prospettiva letteraria ai media studies agli studi di cultura visuale, li investa nella loro totalità, a partire dal proficuo e instabile rapporto che instaurano tra testi e immagini.
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Seminars by Dario Boemia
Books by Dario Boemia
Negli anni Trenta «L’Italiano» diede voce ai migliori scrittori della nuova generazione, quali Comisso, Moravia, Buzzati, Soldati, Tobino, Benedetti e Brancati. Evitando lo sperimentalismo e l’avanguardia, il foglio seppe nondimeno rivelarsi spregiudicato e moderno, fuggendo strenuamente quelle novità che sono i denti della letteratura e dell’arte: «servono solo per mangiare, ma ingialliscono e si perdono». Il risultato è una testata ricca di contraddizioni e di notevole fascino («L’Italiano si vende moltissimo, ed è seguito», scrive nel marzo 1931 all’amico Pellizzi), capace di accostare un testo di Mussolini a un racconto di Hemingway, poesie di Ungaretti ad aforismi dello stesso Longanesi, nonché in grado di far collaborare un antifascista pentito come Giovanni Ansaldo con il selvaggio Mino Maccari. Questo libro prova a dar conto dell’idea di letteratura proposta dal - l’«Italiano», studiando i contributi dei suoi principali collaboratori ed esaminando il loro effettivo apporto alla fisionomia del periodico. Si ten - terà, insomma, di restituire al lettore un quadro quanto più sintetico ed esauriente dell’identità di una rivista che, nelle storie letterarie , dovrebbe occupare almeno lo stesso spazio riservato a «Solaria».
Papers by Dario Boemia
The essay attempts to show how Crepax dismantles the review form and recomposes it in a novel form using the language of comics. In fact, the peculiarity of Crepax’s mature reviews (those of the 1990s) consists in his ability to combine two different discourses. On the one hand, the narration of the reading experience through the representation of Valentina as the prototypical reader, and on the other hand, a comic strip transposition of the reviewed story, that is, a kind of summary of the reviewed work. Guido Crepax implements the 1967 reviews, entirely devoted to the summary of the work reviewed, recovering the first historical reviews in comic form, those of Marcello Piccardo. The essay has a twofold purpose: it aims to make a contribution to the history of literary information, and it intends to advance studies on the relationship between Guido Crepax and literature.
I contributi costituiscono gli atti della giornata di studi sul racconto tenutasi a Bergamo nel maggio 2021, a cura di Giacomo Raccis e Nunzia Palmieri.
Interventi di Massimiliano Tortora, Nunzia Palmieri, Emanuela Bandini, Luigi Ernesto Arrigoni, Arianna Mazzola, Cecilia Monina, Francesco Gallina, Giulio Ciancamerla, Ada D'Agostino, Ginevra Latini, Simone Marsi
intorno alla metà degli anni Cinquanta, con la corrosione del
neorealismo, tenta di riconciliare il dissidio tra “assoluto ideale” e
“concreto storico”, tra simbolo e realtà oggettuale. In particolare,
si tenterà di collocare in questo frangente la militanza della rivista “La Chimera” (1954-1955), prima testimone della persistenza
di una poetica tardo-simbolista negli anni della Ricostruzione,
nonché, come ha affermato di recente Paolo Giovannetti, eccezionale indizio di “una situazione di trapasso in cui gli esponenti
del vecchio campo letterario, premuti dai nuovi entranti, definiscono prospettive di apertura e ristrutturazione del sistema”. Si tratterà necessariamente di triangolare la posizione di Mario Luzi, uno dei principali animatori della rivista, con le sopravvivenze della poetica neorealista e con il nascente sperimentalismo
pasoliniano e l’esperienza di “Officina” (1955-1959).
(Dall'Introduzione di Paolo Giovannetti)
Firstly, a brief overview of literary publishing in Italy and a survey of the BR form after the Second World War and in the 1950s will be presented to clarify the context in which BR in comics form is placed; secondly, after an examination of the corpus, I will try to stress the elements of novelty and the communicative possibilities, in terms of literary criticism, of this incipient form of review, through the study of the work of Marcello Piccardo on the newspaper “Il Giorno” (1962-63), Guido Crepax on the magazine “La Fiera Letteraria” (1967) and Tullio Pericoli and Emanuele Pirella on “Corriere della Sera” (1973-76), the most read Italian newspaper. The strips of these authors represent a new verbal-visual combination in-between the form of BR and the language of comics, an object so far understudied, although it is now extremely alive and widespread in literary criticism and, even more so, in film criticism.
Drafts by Dario Boemia
Conference Presentations by Dario Boemia
"A scuola di racconto. La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve italiana"
Call for Papers by Dario Boemia
Il convegno si propone di indagare il rapporto tra testo e immagine nei rotocalchi e nei periodici popolari italiani degli anni della ricostruzione post-bellica (1945-1957). Non più considerati alla stregua di meri contenitori trasparenti da saccheggiare, sulla scorta dei periodical studies rotocalchi e periodici sono infatti da intendere come dispositivi culturali sfaccettati e inesauribili, dotati di una propria autonomia e meritevoli di un’analisi interdisciplinare che, spaziando dalla prospettiva letteraria ai media studies agli studi di cultura visuale, li investa nella loro totalità, a partire dal proficuo e instabile rapporto che instaurano tra testi e immagini.
Negli anni Trenta «L’Italiano» diede voce ai migliori scrittori della nuova generazione, quali Comisso, Moravia, Buzzati, Soldati, Tobino, Benedetti e Brancati. Evitando lo sperimentalismo e l’avanguardia, il foglio seppe nondimeno rivelarsi spregiudicato e moderno, fuggendo strenuamente quelle novità che sono i denti della letteratura e dell’arte: «servono solo per mangiare, ma ingialliscono e si perdono». Il risultato è una testata ricca di contraddizioni e di notevole fascino («L’Italiano si vende moltissimo, ed è seguito», scrive nel marzo 1931 all’amico Pellizzi), capace di accostare un testo di Mussolini a un racconto di Hemingway, poesie di Ungaretti ad aforismi dello stesso Longanesi, nonché in grado di far collaborare un antifascista pentito come Giovanni Ansaldo con il selvaggio Mino Maccari. Questo libro prova a dar conto dell’idea di letteratura proposta dal - l’«Italiano», studiando i contributi dei suoi principali collaboratori ed esaminando il loro effettivo apporto alla fisionomia del periodico. Si ten - terà, insomma, di restituire al lettore un quadro quanto più sintetico ed esauriente dell’identità di una rivista che, nelle storie letterarie , dovrebbe occupare almeno lo stesso spazio riservato a «Solaria».
The essay attempts to show how Crepax dismantles the review form and recomposes it in a novel form using the language of comics. In fact, the peculiarity of Crepax’s mature reviews (those of the 1990s) consists in his ability to combine two different discourses. On the one hand, the narration of the reading experience through the representation of Valentina as the prototypical reader, and on the other hand, a comic strip transposition of the reviewed story, that is, a kind of summary of the reviewed work. Guido Crepax implements the 1967 reviews, entirely devoted to the summary of the work reviewed, recovering the first historical reviews in comic form, those of Marcello Piccardo. The essay has a twofold purpose: it aims to make a contribution to the history of literary information, and it intends to advance studies on the relationship between Guido Crepax and literature.
I contributi costituiscono gli atti della giornata di studi sul racconto tenutasi a Bergamo nel maggio 2021, a cura di Giacomo Raccis e Nunzia Palmieri.
Interventi di Massimiliano Tortora, Nunzia Palmieri, Emanuela Bandini, Luigi Ernesto Arrigoni, Arianna Mazzola, Cecilia Monina, Francesco Gallina, Giulio Ciancamerla, Ada D'Agostino, Ginevra Latini, Simone Marsi
intorno alla metà degli anni Cinquanta, con la corrosione del
neorealismo, tenta di riconciliare il dissidio tra “assoluto ideale” e
“concreto storico”, tra simbolo e realtà oggettuale. In particolare,
si tenterà di collocare in questo frangente la militanza della rivista “La Chimera” (1954-1955), prima testimone della persistenza
di una poetica tardo-simbolista negli anni della Ricostruzione,
nonché, come ha affermato di recente Paolo Giovannetti, eccezionale indizio di “una situazione di trapasso in cui gli esponenti
del vecchio campo letterario, premuti dai nuovi entranti, definiscono prospettive di apertura e ristrutturazione del sistema”. Si tratterà necessariamente di triangolare la posizione di Mario Luzi, uno dei principali animatori della rivista, con le sopravvivenze della poetica neorealista e con il nascente sperimentalismo
pasoliniano e l’esperienza di “Officina” (1955-1959).
(Dall'Introduzione di Paolo Giovannetti)
Firstly, a brief overview of literary publishing in Italy and a survey of the BR form after the Second World War and in the 1950s will be presented to clarify the context in which BR in comics form is placed; secondly, after an examination of the corpus, I will try to stress the elements of novelty and the communicative possibilities, in terms of literary criticism, of this incipient form of review, through the study of the work of Marcello Piccardo on the newspaper “Il Giorno” (1962-63), Guido Crepax on the magazine “La Fiera Letteraria” (1967) and Tullio Pericoli and Emanuele Pirella on “Corriere della Sera” (1973-76), the most read Italian newspaper. The strips of these authors represent a new verbal-visual combination in-between the form of BR and the language of comics, an object so far understudied, although it is now extremely alive and widespread in literary criticism and, even more so, in film criticism.
"A scuola di racconto. La scuola come tema e come contesto per la narrativa breve italiana"
Il convegno si propone di indagare il rapporto tra testo e immagine nei rotocalchi e nei periodici popolari italiani degli anni della ricostruzione post-bellica (1945-1957). Non più considerati alla stregua di meri contenitori trasparenti da saccheggiare, sulla scorta dei periodical studies rotocalchi e periodici sono infatti da intendere come dispositivi culturali sfaccettati e inesauribili, dotati di una propria autonomia e meritevoli di un’analisi interdisciplinare che, spaziando dalla prospettiva letteraria ai media studies agli studi di cultura visuale, li investa nella loro totalità, a partire dal proficuo e instabile rapporto che instaurano tra testi e immagini.
press, the ‘review form’ has been to present an understudied practice. In fact, this multi-faceted, cross-disciplinary form that has persistently accompanied the different phases in the evolution of “print-capitalism” has hardly been analysed from a theoretical perspective. This dismissal by the academic world is certainly peculiar, if not manifestly contradictory; however, it significantly testifies of the difficulty of investigating such a slippery object of study critically