journal articles by Paolo Vitali
"werk, bauen + wohnen", 11 (Museum und Stadt – Offene Orte der Kultur), 2020
In a country as divided and narrow-minded as Italy aiming to make a public impact as an important... more In a country as divided and narrow-minded as Italy aiming to make a public impact as an important institution capable of recounting a joint collective memory of the 20th century is an ambitious goal. But this is the program of the new museum, which has no collection and instead relies entirely on multi-media installations. In contrast the location on the mainland opposite Venice, marked by the changes in this urban region since the advent of modernism and by unceasing mass tourism, is very suitable. Sauerbruch Hutton based their strategy on distributing the spaces called for in the brief among two buildings as a way of opening the block, making it permeable and weaving it together with its surroundings. As a result, what they have created is the opposite of a landmark. As well as renovating the old monastery courtyard the block, which had stood empty for so long, was revitalised. Sensual colours and forms help to activate the existing buildings and give the place a new identity, based on the awareness that architecture lives only through being used. /// © werk, bauen + wohnen 11-2020 /// italian translation available here: https://www.wbw.ch/de/heft/artikel/originaltexte/2020-11-m9.-materialita-immatriale.html
"werk, bauen + wohnen", 12 (Giancarlo De Carlo – Geschichte und Gemeinschaft), 2018
Um für die Arbeiter der Stahlfabrik in Terni eine Architektur der Gemeinschaft zu entwickeln, erm... more Um für die Arbeiter der Stahlfabrik in Terni eine Architektur der Gemeinschaft zu entwickeln, ermittelte De Carlo mit wissenschaftlicher Methodik die Bedürfnisse der künftigen Bewohner. Er entwarf daraus eine Siedlung mit einem ausgeklügelten System aus Wegen, öffentlichen Orten und Schwellenräumen. Das Sozialexperiment des Villaggio Matteotti rührte an zentrale Themen seiner Zeit und stellt Schlüsselfragen an unsere. /// Per sviluppare un'architettura di comunità per i lavoratori dell'acciaieria di Terni, De Carlo ha determinato le esigenze dei futuri abitanti con una metodologia scientifica. Ha progettato un insediamento con un sofisticato sistema di percorsi, luoghi pubblici e spazi soglia. L'esperimento sociale del Villaggio Matteotti ha toccato temi centrali del suo tempo e pone domande chiave al nostro. /// © werk, bauen + wohnen 12-2018 /// italian translation available here: https://www.wbw.ch/de/heft/artikel/originaltexte/2018-12-un-seminario-permanente.html
"ANANKE", 84, 2018
"Persone che hanno avuto un nome proprio, una data di nascita, una storia, un destino; in molti c... more "Persone che hanno avuto un nome proprio, una data di nascita, una storia, un destino; in molti casi, un destino infelice. Meritano che qualcuno ascolti l’eco lasciato dalle loro vite, che qualcuno li ricordi e sappia ciò che gli è accaduto." (Simona Vinci, La prima verità, Einaudi, 2016, p. 377)
“Il Giornale dell’Architettura”, 11 ottobre, 2017
Visita a un manifesto (tardivo e a lungo negletto) della modernità che continua a interrogarci su... more Visita a un manifesto (tardivo e a lungo negletto) della modernità che continua a interrogarci sul significato dell’architettura: né mero progetto, né semplice filosofia applicata
"ANANKE", 78, 2016
Stretto nella morsa della crisi industriale e finanziaria e delle ormai improrogabili necessità d... more Stretto nella morsa della crisi industriale e finanziaria e delle ormai improrogabili necessità di riqualificazione ambientale, lo stabilimento siderurgico di Piombino vive, all’inizio del nuovo millennio, una lenta agonia che sembra condannarlo alla chiusura definitiva. La vicenda, vista l’importanza del sito e la sua rilevanza storico-economica, diventa questione nazionale.
“Il Giornale dell’Architettura”, 4 maggio, May 4, 2016
Che cosa significa conservare l’edificio progettato da Oscar Niemeyer per il Partito comunista fr... more Che cosa significa conservare l’edificio progettato da Oscar Niemeyer per il Partito comunista francese? Difendere ormai l’indifendibile, data l’inesorabile metamorfosi da luogo pulsante della partecipazione e della militanza a monumento desacralizzato dell’architettura contemporanea
"ANANKE", 77, 2016
Avevo la fissazione dell’autostrada, perché l’autostrada è comunicazione, è vita… Volevo fare una... more Avevo la fissazione dell’autostrada, perché l’autostrada è comunicazione, è vita… Volevo fare una bella fabbrica, volevo distaccarmi dalla solita, triste immagine del luogo di produzione. Feci così progettare un edificio architettonicamente dignitoso, con due enormi torri che non sono altro che i silos dove vengono aspirate le polveri di legno e le scorie, sulle quali doveva troneggiare il marchio RB e tutto intorno viali, prati e giardini. Per quei tempi era una concezione davvero rivoluzionaria, anche per la “grande” impresa, figuriamoci per la “piccola”. Il motivo della mia determinazione nel voler fare le cose in “grande” era di natura eminentemente economico-commerciale: un bell’edificio, originale, attirando l’attenzione degli automobilisti che passano sull’autostrada, ha una risonanza pubblicitaria enorme a costo zero.
(Fulvio Brembilla, imprenditore e titolare della RB Mobili)
"ARK", 18, 2015
«Fino a qualche tempo fa solamente lontani profili di montagne, e solo nelle giornate limpide, mi... more «Fino a qualche tempo fa solamente lontani profili di montagne, e solo nelle giornate limpide, mitigavano in qualche modo la monotonia della pianura attorno all’autostrada Milano-Bergamo. Oggi, pochi chilometri prima di Bergamo, e anche nelle giornate più grige, un rutilare di gialli, di blu, di verdi accende il panorama, dimostrando come basti un po’ di buona volontà per ravvivare quello che madre natura sembra aver trascurato e per rendere gradevoli anche i capannoni industriali»
“Corriere della Sera” (edizione Bergamo), 27 settembre, 2014
«La città formò col suo territorio un corpo inseparabile». Così scriveva Carlo Cattaneo nel 1858,... more «La città formò col suo territorio un corpo inseparabile». Così scriveva Carlo Cattaneo nel 1858, nel saggio «La città considerata come principio ideale delle istorie italiane», evidenziando un tratto distintivo del nostro paesaggio: città e territorio, costruito e ambiente, fusi in un «continuum indivisibile»
“Corriere della Sera” (edizione Bergamo), 26 novembre, 2013
All’alba del 1˚dicembre la parte centrale della diga cedeva con un boato terribile. Un’immensa on... more All’alba del 1˚dicembre la parte centrale della diga cedeva con un boato terribile. Un’immensa ondata d’acqua e fango seminò distruzione e morte nella Val di Scalve fino al lago d’Iseo.
“Corriere della Sera” (edizione Bergamo), 22 settembre, 2013
«Le fabbriche sono essenzialmente effimere, in quanto sono lo specchio fedele dei tempi e dei luo... more «Le fabbriche sono essenzialmente effimere, in quanto sono lo specchio fedele dei tempi e dei luoghi»
Gillian Darley, Fabbriche. Origine e sviluppo dell'architettura industriale, 2007
Ritratti di città: Bergamo tra difficoltà e speranze di rinascita
Un reportage sul capoluogo lom... more Ritratti di città: Bergamo tra difficoltà e speranze di rinascita
Un reportage sul capoluogo lombardo che ne ripercorre le vicende urbane degli ultimi anni: dalla crisi edilizia ai piani urbani attuati a fatica, ai restauri o riusi di contenitori di valore, alla problematica dialettica dei tre centri
Alcune note a margine del convegno «Rammendo e rigenerazione urbana per il nuovo Rinascimento», o... more Alcune note a margine del convegno «Rammendo e rigenerazione urbana per il nuovo Rinascimento», organizzato da Fondazione Italcementi
La grande copertura "fluttuante" dello spazio progettato da Giorgio Santagostino e Monica Margari... more La grande copertura "fluttuante" dello spazio progettato da Giorgio Santagostino e Monica Margarido si comporta come un foglio di carta ripiegato, che si scosta dalla linea del muro invitando le persone a entrare.
book chapters by Paolo Vitali
Biografie sospese. Un’esplorazione dei luoghi densamente disabitati della Lombardia, 2018
Nel corso degli ultimi quarant'anni si è assistito a una profonda mutazione dell'approccio proget... more Nel corso degli ultimi quarant'anni si è assistito a una profonda mutazione dell'approccio progettuale ai territori abbandonati. Un progressivo riposizionamento di una parte significativa della cultura architettonica rispetto al tema del progetto urbano e ai modi di interpretare la trasformazione a grande scala solo in parte dovuto ai cambiamenti epocali della struttura economica e produttiva.
“Le città sono organismi viventi. Mutano pelle, svuotano gli intestini, crescono, decrescono, amp... more “Le città sono organismi viventi. Mutano pelle, svuotano gli intestini, crescono, decrescono, amputano arti, producono scarti che diventano a loro volta materia prima di nuove idee dell’abitare (…) Le città sono luoghi dove l’economia si fa segno, evidenza. Producono bubboni, gonfi e purulenti, come il nuovo quartiere Rubattino, con una densità edilizia spaventosa, da speculazione d’altri tempi, e con una resa architettonica davvero modesta, ma anche piccoli interventi naturalistici là dove neppure te lo aspetti, sotto i piloni della tangenziale alti e imponenti come i pilastri di una cattedrale”
G. Biondillo, Tangenziali, 2010
„Architektur hat die Aufgabe, das Wesen des Ortes durch Modifikation zu enthüllen“
Vittorio Greg... more „Architektur hat die Aufgabe, das Wesen des Ortes durch Modifikation zu enthüllen“
Vittorio Gregotti, 1982 (Vorwort zur französischen Ausgabe von Il territorio dell’architettura)
Tra la metà degli anni 60 e la metà degli anni 80 a Bergamo Barbero, Ciagà, Gambirasio e Zenoni s... more Tra la metà degli anni 60 e la metà degli anni 80 a Bergamo Barbero, Ciagà, Gambirasio e Zenoni sperimentano un nuovo modo di lavorare che darà vita ad architetture di grande interesse. Un percorso di ricerca molto originale testimoniato dall’attenzione della critica e dalla pubblicazione delle opere su alcune delle più prestigiose riviste di architettura nazionali e internazionali.
Ci sono (o meglio, ci sono stati) territori a vocazione industriale. E Bergamo è uno di questi. P... more Ci sono (o meglio, ci sono stati) territori a vocazione industriale. E Bergamo è uno di questi. Per ragioni economiche, culturali, sociali. Ma anche per ragioni fisiche, morfologiche, orografiche e geografiche. In origine questo significava essenzialmente acqua, grande disponibilità d’acqua. Di acqua infatti, per fare produzione, ce ne voleva moltissima: per generare energia, per alimentare mulini e turbine, per bagnare i tessuti, per raffreddare… E sul sistema delle acque è sorto il primo apparato industriale. Un’economia su cui è sopravvissuta e si è arricchita un’intera provincia, per generazioni, e sulla quale è stata costruita una specifica cultura del lavoro.
“Iconemi 2012 – Paesaggi della sostenibilità”, 2013
In Italia ogni giorno si cementificano 100 ettari di superficie libera. Dal 1956 al 2012 il terri... more In Italia ogni giorno si cementificano 100 ettari di superficie libera. Dal 1956 al 2012 il territorio nazionale edificato è aumentato del 166%. La perdita di superficie agricola – e la conseguente riduzione della produzione – impedisce al Paese di soddisfare completamente il fabbisogno alimentare nazionale e aumenta la dipendenza dall’estero.
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journal articles by Paolo Vitali
(Fulvio Brembilla, imprenditore e titolare della RB Mobili)
Gillian Darley, Fabbriche. Origine e sviluppo dell'architettura industriale, 2007
Un reportage sul capoluogo lombardo che ne ripercorre le vicende urbane degli ultimi anni: dalla crisi edilizia ai piani urbani attuati a fatica, ai restauri o riusi di contenitori di valore, alla problematica dialettica dei tre centri
book chapters by Paolo Vitali
G. Biondillo, Tangenziali, 2010
Vittorio Gregotti, 1982 (Vorwort zur französischen Ausgabe von Il territorio dell’architettura)
(Fulvio Brembilla, imprenditore e titolare della RB Mobili)
Gillian Darley, Fabbriche. Origine e sviluppo dell'architettura industriale, 2007
Un reportage sul capoluogo lombardo che ne ripercorre le vicende urbane degli ultimi anni: dalla crisi edilizia ai piani urbani attuati a fatica, ai restauri o riusi di contenitori di valore, alla problematica dialettica dei tre centri
G. Biondillo, Tangenziali, 2010
Vittorio Gregotti, 1982 (Vorwort zur französischen Ausgabe von Il territorio dell’architettura)
espressioni? | Martin & Werner Feiersinger, Italo Modern 2. Architektur in Oberitalien 1946-1976, Park Books, Zurich, 2016