Books by Annalisa B. Pesando
Il saggio propone alcuni spunti di riflessione sul ruolo della storia nella comunicazione per le ... more Il saggio propone alcuni spunti di riflessione sul ruolo della storia nella comunicazione per le industrie culturali e lo sviluppo territoriale emersi durante il convegno diretto da Giuseppe Sergi tenuto nel novembre del 2017 a palazzo Lascaris (Torino), con l’intenzione di sensibilizzare le industrie culturali a ricercare un rapporto armonico tra storia-industria e l’ausilio di storici al fine di rispettare l’attendibilità storica e privilegiare un senso comune e corretto della storia, evitando stereotipi errati e fuorvianti. In questa ottica si inserisce l’analisi sulla figura di Alfredo d’Andrade e la sua reinterpretazione del Medioevo nella seconda metà dell’Ottocento; a d’Andrade dal 2015 (anno del centenario) viene dedicato un premio annuale per la difesa del Patrimonio Culturale.
The present essay proposes some points of reflection on the role of the History in the communication for cultural industries and territorial development emerged during the conference directed by Giuseppe Sergi held in November of 2017 at Palazzo Lascaris Turin, In order to sensitize the cultural industries to seek a harmonious relationship between history-industry and the aid of historians to respect the historical reliability and to privilege a common and correct sense of the
history avoiding misleading stereotypes. In this context is inserted the analysis on the figure of Alfredo d’Andrade and his reinterpretation on the middle ages in the second half of the Nineteenth century. An annual prize in Defense of Cultural Heritage Values has been dedicated to him since 2015 (centenary year).
The focus of this paper aims to analyze a pioneering design magazine «Stile Industria» that becam... more The focus of this paper aims to analyze a pioneering design magazine «Stile Industria» that became a prime arena for debate in the consolidating Industrial Design community. Forty-one issues were published between 1954 and 1963, initially at quarterly intervals then bimonthly on issues of design applied to industry, graphic art and package. Directed by Alberto Rosselli and promoted by Gio Ponti, his partner and father in law, the magazine is affiliated with the architectural magazine «Domus» for its nine years of life. The editing staff is initially composed of friends and professionals close to Rosselli, all young people at their first editorial experiences: the architect-designer Giancarlo Pozzi, Franca Santi Gualtieri graduated from the Accademia of Brera, Michele Provinciali graphic, and Luciana Rosa Foschi, first as a secretary and then editor since 1957. This staff was over time increased by many other contributors including Angelo Tito Anselmi (editor), Maria Bottero who replaces Mario Galvagni as a columnist in the review of books and products. Other columnist were Bruno Alfieri, Bruno Munari, Gillo Dorfles, Carlo Santi, Ettore Sottsass Jr. etc.
The aim of the paper is threefold:
1. analyze a magazine, also created by female contribution, still poorly explored and known through a systematizazion of papers related to the Industrial Design
2. investigate the drafting work of professional women for whom «Stile Industria» became a springboard for new editorial experiences. For example Franca Santi Gualtieri will collaborate with the magazine «Abitare» founded by Piera Peroni since 1961, with an editing staff almost exclusively female, until becoming director in 1974. Also Maria Bottero will enter the editing of important architecture magazines such as «Zodiac» and «Abitare».
3. Finally, as a third objective, to report citations or good feedbacks of the works of women in the field of design starting from «Stile Industria»
CAMILLO BOITO MODERNO, MIMESIS ED ISBN 9788857542942, 2018
Unita l'Italia e definita la prima legge sull'istruzione applicata a tutto il Regno (Legge Casati... more Unita l'Italia e definita la prima legge sull'istruzione applicata a tutto il Regno (Legge Casati, 1859), lo studio per riorganizzare e normare le scuole a carattere professionale deve attendere l'avvento della Sinistra al potere alla fine degli anni Settanta. Sulla scia degli esempi europei, con il regio Decreto del 23 ottobre 1884 prende vita il progetto di un organo centrale di controllo sui temi dell'istruzione artistica a carattere industriale posto sotto l'egida del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio e in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione, che lavora per ventiquattro anni (dal 1884 al 1908) e ha come obiettivo la riorganizzazione del sistema scolastico professionale. La Commissione centrale per l'insegnamento artistico industriale acquista l'alta vigilanza sui Musei artistici industriali, sulle sette Scuole Superiori (Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo), sulle scuole d'arte applicata e di disegno e in generale su tutte le altre istituzioni che mirano all'educazione artistica delle classi lavoratrici. Obiettivo della Commissione è definire un programma univoco per tutte le scuole del Regno basato sulla padronanza del disegno e sulla conoscenza degli stili del passato quali strumenti primi su cui fondare il rinnovamento del prodotto artistico italiano e la nuova classe operaia. Durante il primo periodo, dal 1884 al 1892, si individuano i criteri per la selezione delle pubblicazioni d'arte e di disegno e si coopera alla redazione di modelli d'ornato italiano da indirizzare alle scuole. Sotto la direzione di Camillo Boito, che dura quindici anni a partire dal 1893, l'organo ministeriale si adopera per la divulgazione delle collezioni e la redazione della rivista statale curata dalla Commissione (e diretta dallo stesso Boito) "Arte italiana decorativa e industriale". Parallelamente vengono organizzate rassegne espositive e congressi riservati per sondare lo stato dei progressi didattici (Roma 1890, 1901 e 1907).
Il progetto propone, attraverso un’esperienza diretta, di sviluppare un sistema Museo-Ambiente in... more Il progetto propone, attraverso un’esperienza diretta, di sviluppare un sistema Museo-Ambiente in ottica Human/Smart City per riconoscere buone pratiche da applicare ai parchi urbani storici, secondo i nuovi orientamenti europei rivolti ad ambiti di sistema come il “Natural and Cultural Heritage”. Il Parco urbano del Valentino, storicamente carico di valenze e limitrofo al centro storico, si presenta adatto - come ambiente territorialmente definito, con funzioni, caratteristiche e attività diverse - per costruire una politica di governance orientata a modulare l’offerta culturale sulla base di una domanda sociale diversificata di cultura/tempo libero/sport per aumentare l’attrazione e la gestione dei pubblici.
L’obiettivo del progetto è di promuovere una politica di sistema, sostenibile, indirizzata a un’azione coordinata e sinergica di gestione dei servizi e organizzazione della comunicazione e della visibilità per un Parco che comprende più di 43 attività disposte su circa 41 ettari territoriali, tra le quali si segnalano le otto attività museali (tra cui il Castello del Valentino bene Unesco - Corona di Delizie).
La prima fase progettuale si è conclusa con un’indagine sul territorio condotta mediante tecniche di inclusione sociale quali l’intervista “faccia a faccia” e le tecniche di ascolto di gruppo al fine di conoscere gli attori del territorio, testare il loro interesse a “fare sistema”, individuare le criticità del Parco percepite e condividere scenari futuri di sviluppo.
Il libro dà un primo quadro unitario sulla situazione dell'istruzione d'arte applicata nella seco... more Il libro dà un primo quadro unitario sulla situazione dell'istruzione d'arte applicata nella seconda metà dell'Ottocento a partire dall'analisi dell'istituzione governativa della Commissione centrale per l'insegnamento artistico industriale che opera dal 1884 al 1908 sotto il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione. La Commissione diretta inizialmente da Baldassarre Odescalchi, promotore del Museo Artistico Industriale di Roma e dal 1893 da Camillo Boito, viene istituita con R. D. del 13 ottobre 1884 (n. 2731 serie 3a) su proposta della Commissione Reale per l'istruzione artistica industriale avviata nel marzo dello stesso anno su modello delle commissioni inglese e francese rispettivamente del 1881 e del 1882. Tra le personalità di spicco che concorrono a individuare temi e strategie di azione in ambito nazionale si menzionano, oltre ai già citati presidenti, Alfredo d'Andrade, Gaetano Filangieri, Felice Barnabei, Alfredo Melani, Giuseppe Sacconi, Primo Levi (L'Italico), ai quali si affiancano per competenze territoriali Guglielmo Stella, Raffaele Ojetti, Raffaele Erculei, Pietro e Filippo Torregiani, Augusto Passaglia, Luigi Cavenaghi, Vincenzo Ragusa e altre figure del campo scolastico (accademico e professionale) e della tutela e conservazione del patrimonio storico artistico. Tra le principali iniziative della Commissione si cita lo studio di "un'opera originale dell'Ornato Italiano" scaturita poi nella pubblicazione del periodico governativo "Arte Italiana decorativa e industriale", la scelta di modelli in gesso e di collezioni speciali per i diversi tipi di ornato, la catalogazione e la valutazione delle pubblicazioni italiane e straniere sui temi del disegno e dell'ornato, la sistematizzazione delle scuole professionali e l'istituzione di sette Scuole Superiori d'arte applicata all'industria localizzate a Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo
Papers by Annalisa B. Pesando
Journal of Design History, 2012
Journal of Design History, 2012
pProceedings_of_the_3rd_momowo_international_conference_wokshop_0-pages-1-5,94-107, 2018
The period known as ‘Radical’ mirrored, between the second half of the 1960s and the 1970s, the s... more The period known as ‘Radical’ mirrored, between the second half of the 1960s and the 1970s, the social changes stimulated by the international counterculture and the debate on design, with a renovated overlapping between art, architecture, industrial design and communication. In Italy, as a consequence of feminism in universities and in professional world, women began sliding their roles: from avant-garde or part of a couple, they become components of groups and firms and they are more and more active in specialized magazine editing or managing position. We can find women in almost all the radical groups as Archizoom, UFO, Superstudio, in temporary association as Global Tools, U e/o R (Utopia e/o Rivoluzione) or in countercultural magazines as Pianeta Fresco, Modo or Domus (Mendini eds.)
On the other hand they featured the most obvious witness of the change in the world of the image: the advertisings of the new pieces of furniture represented them as users very far from the house angel of the post-war period or the bourgeois working woman of the economic boom, and the change in home design and communication run together with the women’s one: informal, affordable, multi-use, at least aggressive.
The paper aims to investigate which was the real weight of women in the transformations both of the design culture and the communication through a recognition of the fields in which they were really engaged (i.e. they continued to be interested in fashion, personal care and social activities).
Quando il sinodo dà mandato nel settembre del 1915 alla Tavola Valdese di studiare la possibilità... more Quando il sinodo dà mandato nel settembre del 1915 alla Tavola Valdese di studiare la possibilità di stabilire un convitto a Torre Pellice, il tema è estremamente attuale: l'Italia ha emanato nel 1911 una legge fondamentale (n.487) che fa fiorire una rete capillare di opere educative sul territorio nazionale bruscamente interrotte dalla guerra e dalla mancanza di finanziamenti. L'iniziativa viene invece portata avanti autonomamente dalla Comunità Valdese, che cogliendo l'esigenza di ricordare i suoi caduti, promuove attraverso l'impegno personale del moderatore Ernesto Giampiccoli - provato anche dalla scomparsa del figlio - la realizzazione del convitto di Torre Pellice e della sua "succursale" a Pomaretto. Al sacrario-monumento fine a sé stesso viene quindi preferita un'architettura dell'assistenza, un'opera civile, sperimentale, simbolo di tempi nuovi, pubblica e aperta, finanziata con il concorso dei Valdesi, a partire dalle famiglie dei parenti dei caduti, e in larga parte da contributi stranieri tra i quali spiccano per entità le sovvenzioni della American Waldesian Aid Society. L'interesse per la costruzione è riscontrato anche dalla pubblicazione dell'opera sulla rivista specializzata "L'Architettura Italiana", dove lo stesso progettista, l'ingegnere architetto Emilio Decker, appena laureato, illustra le specifiche soffermandosi sugli aspetti compositivi e tecnico-igienici innovativi dell'istituto. Poca attenzione viene invece posta sulla questione stilistica, l'edificio è "moderno", concreto e funzionale, con linee ispirate al "nostro primo Rinascimento", in accordo a quella identità nazionale aspirata che gli eventi bellici portano a consolidare. Realizzati tra il 1920 e il 1922, i convitti valdesi delineano un quadro del cantiere post-bellico, con le difficoltà del reperimento materiali, l'aumento dei costi e le lotte sociali per le condizioni lavorative registrate dalla vertenza del costruttore Chauvie, oggi fonte preziosa di documentazione
Capitolo estratto dalla monografia del 2009 sulla Commissione centrale relativa alla nascita, ges... more Capitolo estratto dalla monografia del 2009 sulla Commissione centrale relativa alla nascita, gestione e programmazione editoriale della rivista "Arte Italiana decorativa e industriale" diretta da Camillo Boito e sovvenzionata dal Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
La cultura romantica concorre nell'Ottocento a costruire un'immagine evocativa e mitizzata del me... more La cultura romantica concorre nell'Ottocento a costruire un'immagine evocativa e mitizzata del medioevo dalla forte attrattiva sull'immaginario collettivo occidentale. Si elabora un modello duttile, di enorme fortuna critica, declinabile e adattabile alle diverse urgenze storiche del periodo: dalla restaurazione politica alle tematiche risorgimentali, dalle aspirazioni cattoliche anti-illuministe fino alla polemica contro lo sviluppo dell'industrializzazione. Sentimenti comuni di un movimento così complesso e frastagliato come il Romanticismo sono il rifiuto della mitologia classica e in particolare della codificazione di regole, elaborate nei secoli sui modelli ritenuti esemplari, e quindi «classici», per la ricerca di un'arte «spontanea», immediata, in grado di valorizzare le componenti sentimentali e interiori (la Sehnsucht) e al contempo gli aspetti dell'onirico e dell'irrazionale. Tra le principali formulazioni teoriche e artistiche si individuano in area tedesca i Nazareni, un gruppo di pittori capitanato da Johann Friedrich Overbeck (1789-1869) e l'amico Franz Pforr (1788-1812), entrambi allievi dell'Accademia di Vienna, i quali rifiutano l'eccessivo accademismo didattico dei maestri, lo scultore Anton Zauner (1746-1822) improntato allo stile neogreco ellenico, e il pittore Heinrich Füger (1751-1818) rivolto alla ritrattistica imperiale. Intorno al 1810 si stabiliscono a Roma nel convento abbandonato di S. Isidoro sul Pincio e fondano -insieme ad altri esponenti tra cui spicca Peter Cornelius di Düsseldorf (1783-1867) -, la Confraternita di San Luca improntata allo spirito medievale e ai principi di verità in natura e religione, affascinati dalle opere degli artisti del Quattrocento italiano fino a Raffaello Sanzio (1483-1520). Alla teoria dei Nazareni si richiama il movimento purista italiano che nel 1843 redige un proprio manifesto (Del purismo nelle arti) per mano del letterato Antonio Bianchini (1803-1884) e sottoscritto da Overbeck, dal pittore Tommaso Minardi (1787-1871) e dallo scultore Pietro Tenerani (1789-1869) che, in analogia con la corrente letteraria di Antonio Cesari (1760-1828), ricerca negli scrittori del Trecento gli unici modelli per la lingua italiana. In ambito inglese, nel 1848 a Londra nasce la Confraternita Preraffaellita (Pre-Raphaelite Brotherhood) costituita da sette giovani artisti tra cui Dante Gabriele Rossetti (1828-1882), William Holman Hunt (1827-1910) e John Everett Millais (1829-1896). L'Italia, nei suoi paesaggi, nella sua arte e letteratura, rappresenta una grande fascinazione per gli inglesi, i quali fondano la propria cultura primitiva sulle incisioni degli affreschi medievali del Campo Santo di Pisa (XIII-XVI sec.) a cui si aggiunge l'influsso della grafica dei Nazareni e l'apporto di Ford Madox Brown (1821-1893) che trasmette ai Preraffaelliti l'impronta religiosa e storica della pittura nazarena («Italia e cultura erano sinonimi secondo le concezioni popolari vittoriane»). Il culto per l'Italia viene anche associato a una vera e propria partecipazione alla causa nazionale italiana, in cui la questione del Risorgimento diventa uno dei temi più popolari nell'opinione pubblica inglese grazie anche agli scritti e alle opinioni dei molti esuli politici. Dante Rossetti, figlio del carbonaro Gabriele, che per ragioni politiche nel 1824 arriva in Inghilterra, acquisisce dal padre la conoscenza e l'interpretazione esoterico-politica di Alighieri e dei poeti del Dolce Stilnovo che impara ad amare con trasporto romantico. Il Sommo Poeta è indicato come primo vate nelle aspirazioni civili e identitarie del Risorgimento italiano, esiliato e considerato un «carbonaro ante litteram» nella riforma del papato, diventa un simbolo di liberalismo e anticlericalismo, vicino ai principi dell'età vittoriana (1837-1901), da esaltare nelle ricostruzioni pittoriche medievaleggianti e a tema dantesco (G. Rossetti, Sullo Spirito antipapale, Londra 1832). Il sogno dei Preraffaelliti di rivalutare figure come Giotto, Beato Angelico, Perugino e gli artisti del Quattrocento italiano -divulgato dalla rivista «The Germ» (1850) -viene difeso da John Ruskin che nella prima lettera al «Times» (13 maggio 1851) riconosce nella loro pittura l'esigenza di tornare a un'arcaica onestà e a un'attenta osservazione della natura che dall'epoca di Raffaello in poi è stata tradita («il veleno brillante e limpido dell'arte di Raffaello»). Questa immagine mitizzata del medioevo desunta da modelli letterari, insieme a un coinvolgimento sempre più attivo nelle tematiche sociali porta a un secondo preraffaellismo nato dal sodalizio tra William Morris (1834-1896), Edward Burne-Jones (1833-1898) e Dante Rossetti. Il ritorno all'organizzazione sociale del medioevo e alla produzione artigianale come risposta all'alienazione del prodotto d'industria viene attuato mediante la nascita di gilde corporative, vere e proprie associazioni di artigiani ispirate al sistema corporativo medievale delle botteghe, nelle quali la bellezza era il risultato dell'unione tra arte e mestiere poichè «il miglior artista era anche un artigiano, e il più umile artigiano era un artista». Nel 1861 viene fondata la Morris, Marshall, Faulkner & Co. conosciuta come «The Firm», di cui fanno parte anche Philip Webb , Ford Madox Brown, Rossetti e Burne-Jones. La società viene organizzata come una corporazione di operai specializzati che disegnano e producono artigianalmente mobili, vetrate, tappeti, carte da parati, decorazioni d'interni, maioliche, gioielli, dipinti e sculture su ispirazione medievale. Tra le produzioni più note la prima carta da
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Books by Annalisa B. Pesando
The present essay proposes some points of reflection on the role of the History in the communication for cultural industries and territorial development emerged during the conference directed by Giuseppe Sergi held in November of 2017 at Palazzo Lascaris Turin, In order to sensitize the cultural industries to seek a harmonious relationship between history-industry and the aid of historians to respect the historical reliability and to privilege a common and correct sense of the
history avoiding misleading stereotypes. In this context is inserted the analysis on the figure of Alfredo d’Andrade and his reinterpretation on the middle ages in the second half of the Nineteenth century. An annual prize in Defense of Cultural Heritage Values has been dedicated to him since 2015 (centenary year).
The aim of the paper is threefold:
1. analyze a magazine, also created by female contribution, still poorly explored and known through a systematizazion of papers related to the Industrial Design
2. investigate the drafting work of professional women for whom «Stile Industria» became a springboard for new editorial experiences. For example Franca Santi Gualtieri will collaborate with the magazine «Abitare» founded by Piera Peroni since 1961, with an editing staff almost exclusively female, until becoming director in 1974. Also Maria Bottero will enter the editing of important architecture magazines such as «Zodiac» and «Abitare».
3. Finally, as a third objective, to report citations or good feedbacks of the works of women in the field of design starting from «Stile Industria»
L’obiettivo del progetto è di promuovere una politica di sistema, sostenibile, indirizzata a un’azione coordinata e sinergica di gestione dei servizi e organizzazione della comunicazione e della visibilità per un Parco che comprende più di 43 attività disposte su circa 41 ettari territoriali, tra le quali si segnalano le otto attività museali (tra cui il Castello del Valentino bene Unesco - Corona di Delizie).
La prima fase progettuale si è conclusa con un’indagine sul territorio condotta mediante tecniche di inclusione sociale quali l’intervista “faccia a faccia” e le tecniche di ascolto di gruppo al fine di conoscere gli attori del territorio, testare il loro interesse a “fare sistema”, individuare le criticità del Parco percepite e condividere scenari futuri di sviluppo.
Papers by Annalisa B. Pesando
On the other hand they featured the most obvious witness of the change in the world of the image: the advertisings of the new pieces of furniture represented them as users very far from the house angel of the post-war period or the bourgeois working woman of the economic boom, and the change in home design and communication run together with the women’s one: informal, affordable, multi-use, at least aggressive.
The paper aims to investigate which was the real weight of women in the transformations both of the design culture and the communication through a recognition of the fields in which they were really engaged (i.e. they continued to be interested in fashion, personal care and social activities).
The present essay proposes some points of reflection on the role of the History in the communication for cultural industries and territorial development emerged during the conference directed by Giuseppe Sergi held in November of 2017 at Palazzo Lascaris Turin, In order to sensitize the cultural industries to seek a harmonious relationship between history-industry and the aid of historians to respect the historical reliability and to privilege a common and correct sense of the
history avoiding misleading stereotypes. In this context is inserted the analysis on the figure of Alfredo d’Andrade and his reinterpretation on the middle ages in the second half of the Nineteenth century. An annual prize in Defense of Cultural Heritage Values has been dedicated to him since 2015 (centenary year).
The aim of the paper is threefold:
1. analyze a magazine, also created by female contribution, still poorly explored and known through a systematizazion of papers related to the Industrial Design
2. investigate the drafting work of professional women for whom «Stile Industria» became a springboard for new editorial experiences. For example Franca Santi Gualtieri will collaborate with the magazine «Abitare» founded by Piera Peroni since 1961, with an editing staff almost exclusively female, until becoming director in 1974. Also Maria Bottero will enter the editing of important architecture magazines such as «Zodiac» and «Abitare».
3. Finally, as a third objective, to report citations or good feedbacks of the works of women in the field of design starting from «Stile Industria»
L’obiettivo del progetto è di promuovere una politica di sistema, sostenibile, indirizzata a un’azione coordinata e sinergica di gestione dei servizi e organizzazione della comunicazione e della visibilità per un Parco che comprende più di 43 attività disposte su circa 41 ettari territoriali, tra le quali si segnalano le otto attività museali (tra cui il Castello del Valentino bene Unesco - Corona di Delizie).
La prima fase progettuale si è conclusa con un’indagine sul territorio condotta mediante tecniche di inclusione sociale quali l’intervista “faccia a faccia” e le tecniche di ascolto di gruppo al fine di conoscere gli attori del territorio, testare il loro interesse a “fare sistema”, individuare le criticità del Parco percepite e condividere scenari futuri di sviluppo.
On the other hand they featured the most obvious witness of the change in the world of the image: the advertisings of the new pieces of furniture represented them as users very far from the house angel of the post-war period or the bourgeois working woman of the economic boom, and the change in home design and communication run together with the women’s one: informal, affordable, multi-use, at least aggressive.
The paper aims to investigate which was the real weight of women in the transformations both of the design culture and the communication through a recognition of the fields in which they were really engaged (i.e. they continued to be interested in fashion, personal care and social activities).
EUROPEAN ARDESIS FESTIVAL 2016 - ARt DESign Innovation as Social network
ALFREDO D’ANDRADE L’IDENTITA’ CULTURALE COME RESTAURO E RICOSTRUZIONE: DAL BORGO MEDIEVALE A TORINO AL VICINO ORIENTE
9 novembre 2016 ore 9,30 Università degli Studi, Aula Magna Via Giuseppe Verdi, 8 TORINO
LA CIRCOLAZIONE DEI MODELLI STILISTICI E LO STUDIO DELLA NATURA NELLE ARTI APPLICATE ALL’INDUSTRIA SECONDO ALFREDO D’ANDRADE
Annalisa B. Pesando
Comunicazione scientifica
20 novembre 2015 ore 9,30 Università degli Studi, Aula Magna Via Giuseppe Verdi, 8 TORINO
ALFREDO D’ANDRADE DALLA RIFORMA D’ACCADEMIA ALLE ARTI APPLICATE
INNOVAZIONE E TECNICA NELLA DIDATTICA
Annalisa B. Pesando
Comunicazione scientifica
UN EUROPEO PER LE ARTI DELLA NUOVA ITALIA. CAMILLO BOITO 1914-2014
CAMILLO BOITO E IL MODERNO – 3-6 dicembre 2014
Accademia di Brera – Politecnico di Milano
Comunicazione scientifica del 3.12.2014, Aula Magna Accademia di Brera
Camillo Boito e la Commissione centrale per l’insegnamento artistico – industriale (1884-1908)
Annalisa B. Pesando
Elena Dellapiana and Annalisa B. Pesando, Politecnico di Torino, Italy