Daniel Filoni
Daniel Filoni (1983). Nato a Roma, frequenta il Liceo Classico Gaio Lucilio. Ha scritto le seguenti opere, quattro pubblicate e alcune di esse in processo di pubblicazione: Saggi Brevi e alcune riflessioni; Figure di una vita – libro di poesie; Filosofi D’Occidente (Efesto edizioni, novembre 2022); Dialoghi italiani (Ensemble edizioni, aprile 2021); Il figlio di Ermes; Luci in fuga (Ensemble edizioni, agosto 2020); Tempo ritrovato (libro di haiku); Le strade del vino (Efesto edizioni, marzo 2023). Ha anche collaborato ai seguenti libri:
Emozioni, Esperienze e colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2019;
Cromo-grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2020
Dopo aver conseguito il diploma di maturità, si iscrive all'Università “La Sapienza” di Roma, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, dove frequenta assiduamente i corsi di Estetica del prof. Di Giacomo, con il quale si laurea nella Triennale in Filosofia. Alla Magistrale, frequenta corsi di Filosofia morale, Filosofia teoretica e di Storia della filosofia antica, continuando a seguire le lezioni di Estetica. Una volta conseguita la laurea magistrale in Studi Teorico-Critici, frequenta, laureandosi, anche un corso di laurea magistrale in Scienze Storico-Religiose e poi, ancora, in Scienze Storiche.
A Buenos Aires, dove vive, da tre anni (2020) insegna presso la Facoltà di Lingue Moderne dell’Università USAL (Universidad del Salvador): “Storia del Pensiero Politico”. Nella medesima Università dal 2021 compie un Dottorato di Ricerca in Filosofia.
Da otto anni (2014), insegna nel Liceo scientifico italiano Cristoforo Colombo.
Bibliografia:
Luci in fuga, Ensemble, Roma, 2020.
Dialoghi italiani, Ensemble, Roma 2021
Filosofi d'Occidente, Efesto, Roma 2022
Le strade del vino, Efesto, Roma 2023
Collaborazione ai libri:
Emozioni. Esperienze e Colori, a cura di Serena Ammendola, OXP editore, Napoli, 2019.
Cromo-Grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, OXP editore, Napoli 2020.
Daniel Filoni (1983) was born in Rome and studied at Liceo Gaio Lucilio. He has written the following literary works, two of them have been published and others are in the process of being published: Saggi Brevi e Alcune Riflessioni; Figure di una vita – libro di poesie; Filosofi D’Occidente - libro di poesie; Dialoghi italiani (abril 2021); Il figlio di Ermes; Luci in fuga (libro di haiku, agosto 2020); Tempo ritrovato (libro di haiku); Le strade del vino (libro di haiku).
He has also collaborated with the following literary works:
Emozioni, Esperienze e colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2019;
Cromo-grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2020.
After successfully completing his secondary education, he enrolls at Università La sapienza di Roma, where he attends courses on aesthetics conducted by professor Di giacomo and gets his degree as bachelor in aesthetics. He then, specializes in ancient philosophy and moral philosophy with professor Luciano Albanese ( and becomes his assistant).
Once he obtains his degree in theoretical and critical studies, he then obtains two more degrees in historical and religious science and medieval, modern and contemporary history.
He has been living in Buenos Aires for seven years, where he works as professor at escuela Italiana Cristóforo Colombo.
Since 2020: he works as professor of history of political thought at Universidad del Salvador.
Emozioni, Esperienze e colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2019;
Cromo-grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2020
Dopo aver conseguito il diploma di maturità, si iscrive all'Università “La Sapienza” di Roma, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, dove frequenta assiduamente i corsi di Estetica del prof. Di Giacomo, con il quale si laurea nella Triennale in Filosofia. Alla Magistrale, frequenta corsi di Filosofia morale, Filosofia teoretica e di Storia della filosofia antica, continuando a seguire le lezioni di Estetica. Una volta conseguita la laurea magistrale in Studi Teorico-Critici, frequenta, laureandosi, anche un corso di laurea magistrale in Scienze Storico-Religiose e poi, ancora, in Scienze Storiche.
A Buenos Aires, dove vive, da tre anni (2020) insegna presso la Facoltà di Lingue Moderne dell’Università USAL (Universidad del Salvador): “Storia del Pensiero Politico”. Nella medesima Università dal 2021 compie un Dottorato di Ricerca in Filosofia.
Da otto anni (2014), insegna nel Liceo scientifico italiano Cristoforo Colombo.
Bibliografia:
Luci in fuga, Ensemble, Roma, 2020.
Dialoghi italiani, Ensemble, Roma 2021
Filosofi d'Occidente, Efesto, Roma 2022
Le strade del vino, Efesto, Roma 2023
Collaborazione ai libri:
Emozioni. Esperienze e Colori, a cura di Serena Ammendola, OXP editore, Napoli, 2019.
Cromo-Grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, OXP editore, Napoli 2020.
Daniel Filoni (1983) was born in Rome and studied at Liceo Gaio Lucilio. He has written the following literary works, two of them have been published and others are in the process of being published: Saggi Brevi e Alcune Riflessioni; Figure di una vita – libro di poesie; Filosofi D’Occidente - libro di poesie; Dialoghi italiani (abril 2021); Il figlio di Ermes; Luci in fuga (libro di haiku, agosto 2020); Tempo ritrovato (libro di haiku); Le strade del vino (libro di haiku).
He has also collaborated with the following literary works:
Emozioni, Esperienze e colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2019;
Cromo-grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola, Oxp editore, 2020.
After successfully completing his secondary education, he enrolls at Università La sapienza di Roma, where he attends courses on aesthetics conducted by professor Di giacomo and gets his degree as bachelor in aesthetics. He then, specializes in ancient philosophy and moral philosophy with professor Luciano Albanese ( and becomes his assistant).
Once he obtains his degree in theoretical and critical studies, he then obtains two more degrees in historical and religious science and medieval, modern and contemporary history.
He has been living in Buenos Aires for seven years, where he works as professor at escuela Italiana Cristóforo Colombo.
Since 2020: he works as professor of history of political thought at Universidad del Salvador.
less
InterestsView All (6)
Uploads
Books by Daniel Filoni
Questo libro di Daniel Filoni è attraversato, dall’inizio alla fine, da questo sentimento di passione e di amore per il sapere filosofico. Chi lo leggerà in maniera continuativa vi troverà rappresentata, per grandi linee e in versi spesso eleganti e piacevoli, l’intera avventura della filosofia, dai princìpi greci al limite della nostra epoca. Il lettore potrà ripercorrere in un breve tempo le epoche, i concetti fondamentali e gli autori più significativi della vicenda di tale disciplina. E potrà, per dire così, osservarla dall’alto e di scorcio, come camminando a grandi passi sul crinale dei secoli.
Marcello Mustè
Questo libro di Daniel Filoni è attraversato, dall’inizio alla fine, da questo sentimento di passione e di amore per il sapere filosofico. Chi lo leggerà in maniera continuativa vi troverà rappresentata, per grandi linee e in versi spesso eleganti e piacevoli, l’intera avventura della filosofia, dai princìpi greci al limite della nostra epoca. Il lettore potrà ripercorrere in un breve tempo le epoche, i concetti fondamentali e gli autori più significativi della vicenda di tale disciplina. E potrà, per dire così, osservarla dall’alto e di scorcio, come camminando a grandi passi sul crinale dei secoli.
Marcello Mustè
El haiku, una de las formas más refinadas y antiguas de la literatura japonesa, no pierde vigencia. Desde que se abrió paso en Inglaterra y Francia a comienzos del siglo pasado, para luego extenderse a Latinoamérica, muchos son los autores occidentales, como Jorge Luis Borges y Leopoldo Lugones, que se vieron atraídos por este género, que hoy vive un cierto resurgimiento.
A Borges, gran admirador de la cultura japonesa, lo habían atraído sobre todo dos de las características del haiku: su brevedad y su eficaz realismo representativo.
Luego de realizar varios viajes al país oriental, publicó en 1981, su libro La Cifra con 17 poemas de este género.
Dialoghi italiani, ma non solo. In effetti, dando uno sguardo complessivo all’opera, ci si accorge che questi dialoghi si sottraggono a ogni tentativo di volerli in qualche modo circoscrivere entro un orizzonte geografico determinato, in virtù della loro complessità e della loro universalità. Italiani solo nella forma, dunque, perché scritti in italiano, ma universali se consideriamo il contenuto in essi racchiuso che travalica a ben vedere gli spazi e supera ogni possibile confine geopolitico.
Nell’esergo, una frase di Nietzsche, che è la chiave ermeneutica per poter cogliere il senso che lega tutti questi dialoghi, soltanto apparentemente irrelati fra loro e disgiunti. Sono in realtà “congiunti” – termine non più desueto, oramai, dopo l’uso che ne ha fatto Conte nei suoi sconnessi e contraddittori decreti durante la quarantena – e lo sono nella misura in cui a dar vita a queste piacevoli e stimolanti discussioni sono sempre, in un modo o nell’altro, due categorie di persone: il ragionevole e l’irragionevole, ma potremmo anche dire il filosofo e chi filosofo non è o non vuole esserlo.
(di Serena Ammendola)
Musicalità e immediatezza. Sono due tra le caratteristiche più evidenti degli haiku di Daniel Filoni.
Il suo sguardo autentico e la sua attenta sensibilità fotografano con lucida efficacia alcuni momenti della natura o immortalano - come istantanee - particolari emozioni e riflessioni. E questo si realizza sempre in una ricercata melodia di parole e ritmi.
L’haiku è un componimento poetico che ha avuto la sua origine nel Giappone del Seicento e ha trovato la sua espressione più compiuta in poeti come Matsuo Bashō o Kobayashi Issa. È una poesia che gioca gran parte del suo effetto nella sua straordinaria brevità: tre versi, solo tre versi, particolarmente icastici che regalano un’immagine dolcissima o potente, sempre intensa, solitamente un dettaglio del mondo della natura - magari ad altri occhi insignificante - che, illuminato dall’arte della parola poetica, diventa indimenticabile. Tre versi, un totale di 17 more nella originale poesia giapponese, 5-7-5 tempi (unità fonologiche) che nelle riprese occidentali hanno subito talvolta reinterpretazioni o modifiche.
L’haiku non nasce in Italia, non affonda le sue radici nel nostro passato letterario e per questo, probabilmente, i poeti italiani si sentono talvolta legittimati a violarne - sempre con garbo - i criteri metrici, hanno ragione di mettere da parte le pignolerie e i conteggi scolastici per privilegiare suono, ritmo, musicalità. Daniel Filoni rilegge il modello dell’haiku con una classe che dona ai suoi versi un’amabile eleganza.
Napoli 19-07-2019
Papers by Daniel Filoni
Entonces, ¿podría el fenómeno del comediante ayudar a la sociedad a transformarse, si el impulso vital lleva consigo las dos tendencias: el instinto y la creación? Tanto si la respuesta a esta pregunta es positiva como negativa, la simpatía o la antipatía que dominan la vida cotidiana de los individuos en las sociedades modernas resultan ser dos tendencias determinantes de nuestro ser en el mundo.
La lectura comparada de la mayoría de los pensadores que han estudiado la filosofía de Albert Camus es aquella según la cual el autor franco-argelino habría rozado el ámbito específico del pensamiento filosófico sin haber logrado organizar sus propios pensamientos en un sistema completo, razón por la cual él no puede ser considerado un filósofo stricto sensu. Quien, en cambio, se ha ocupado más profundamente de la cuestión, ha sostenido que esta cuestión no puede resolverse en términos tan expeditivos. Ciertamente, queda el hecho de que Camus ha considerado como filosofía un pensamiento vinculado con la dimensión de lo sensible y de la imagen, y, particularmente, su visión de la corporeidad y de la inmanencia; pero también es verdad que, justamente, abrazando este método filosófico peculiar, es necesario admitir la necesidad de sondear ámbitos que han resultado determinantes en la historia de la cultura occidental del siglo XX. Ahora bien, si desde hace tiempo ese esquema de la adhesión del pensamiento relacionado con la sensibilidad, ha cosechado entusiastas admiradores, siempre queda por constatar la extrema atención que Camus ha sabido y querido dirigir a la dimensión de la reacción y de la rebelión contra el nihilismo de su época.
Seguramente, Camus no era el único pensador fascinado por la sensibilidad y la belleza de la naturaleza. De hecho, la cultura occidental, particularmente la romántica tardía, resultaba, en esos años en los que el autor estaba inmerso en el esplendor del paisaje mediterráneo de Argelia, el pasaje obligado para todo literato. Por lo tanto, también escritores importantes, contemporáneos de Camus, se han dejado fascinar por la vida terrena.
Sono queste le parole con le quali si conclude l’avvincente romanzo/racconto: Le notti bianche, di Fëdor Dostoevskij. Sicché tutta la storia potrebbe riassumersi, nel suo andamento discendente, in queste quattro battute finali. Il romanzo, come si vede, risulta costruito intorno a un accordo tematico fondamentale: il ritmo della narrazione alterna la solitudine del protagonista, nella quale si compie l’ascesa nella natura (mondo della fantasia), e la successiva fase del ritorno in città, dell’incontro con la fanciulla (mondo della ragione), dove il sognatore riversa sugli uomini il suo messaggio, nel tentativo di accompagnarli oltre il loro limite.
T. W. Adorno
Per comprendere veramente un’opera d’arte è necessario avvicinarla con l’occhio del filosofo e il cuore del poeta, affinché il “di più”, ossia lo spirituale, prodotto dalla configurazione dei suoi elementi materiali/sensibili, si esteriorizzi ed inizi a brillare.
Questo libro di Daniel Filoni è attraversato, dall’inizio alla fine, da questo sentimento di passione e di amore per il sapere filosofico. Chi lo leggerà in maniera continuativa vi troverà rappresentata, per grandi linee e in versi spesso eleganti e piacevoli, l’intera avventura della filosofia, dai princìpi greci al limite della nostra epoca. Il lettore potrà ripercorrere in un breve tempo le epoche, i concetti fondamentali e gli autori più significativi della vicenda di tale disciplina. E potrà, per dire così, osservarla dall’alto e di scorcio, come camminando a grandi passi sul crinale dei secoli.
Marcello Mustè
Questo libro di Daniel Filoni è attraversato, dall’inizio alla fine, da questo sentimento di passione e di amore per il sapere filosofico. Chi lo leggerà in maniera continuativa vi troverà rappresentata, per grandi linee e in versi spesso eleganti e piacevoli, l’intera avventura della filosofia, dai princìpi greci al limite della nostra epoca. Il lettore potrà ripercorrere in un breve tempo le epoche, i concetti fondamentali e gli autori più significativi della vicenda di tale disciplina. E potrà, per dire così, osservarla dall’alto e di scorcio, come camminando a grandi passi sul crinale dei secoli.
Marcello Mustè
El haiku, una de las formas más refinadas y antiguas de la literatura japonesa, no pierde vigencia. Desde que se abrió paso en Inglaterra y Francia a comienzos del siglo pasado, para luego extenderse a Latinoamérica, muchos son los autores occidentales, como Jorge Luis Borges y Leopoldo Lugones, que se vieron atraídos por este género, que hoy vive un cierto resurgimiento.
A Borges, gran admirador de la cultura japonesa, lo habían atraído sobre todo dos de las características del haiku: su brevedad y su eficaz realismo representativo.
Luego de realizar varios viajes al país oriental, publicó en 1981, su libro La Cifra con 17 poemas de este género.
Dialoghi italiani, ma non solo. In effetti, dando uno sguardo complessivo all’opera, ci si accorge che questi dialoghi si sottraggono a ogni tentativo di volerli in qualche modo circoscrivere entro un orizzonte geografico determinato, in virtù della loro complessità e della loro universalità. Italiani solo nella forma, dunque, perché scritti in italiano, ma universali se consideriamo il contenuto in essi racchiuso che travalica a ben vedere gli spazi e supera ogni possibile confine geopolitico.
Nell’esergo, una frase di Nietzsche, che è la chiave ermeneutica per poter cogliere il senso che lega tutti questi dialoghi, soltanto apparentemente irrelati fra loro e disgiunti. Sono in realtà “congiunti” – termine non più desueto, oramai, dopo l’uso che ne ha fatto Conte nei suoi sconnessi e contraddittori decreti durante la quarantena – e lo sono nella misura in cui a dar vita a queste piacevoli e stimolanti discussioni sono sempre, in un modo o nell’altro, due categorie di persone: il ragionevole e l’irragionevole, ma potremmo anche dire il filosofo e chi filosofo non è o non vuole esserlo.
(di Serena Ammendola)
Musicalità e immediatezza. Sono due tra le caratteristiche più evidenti degli haiku di Daniel Filoni.
Il suo sguardo autentico e la sua attenta sensibilità fotografano con lucida efficacia alcuni momenti della natura o immortalano - come istantanee - particolari emozioni e riflessioni. E questo si realizza sempre in una ricercata melodia di parole e ritmi.
L’haiku è un componimento poetico che ha avuto la sua origine nel Giappone del Seicento e ha trovato la sua espressione più compiuta in poeti come Matsuo Bashō o Kobayashi Issa. È una poesia che gioca gran parte del suo effetto nella sua straordinaria brevità: tre versi, solo tre versi, particolarmente icastici che regalano un’immagine dolcissima o potente, sempre intensa, solitamente un dettaglio del mondo della natura - magari ad altri occhi insignificante - che, illuminato dall’arte della parola poetica, diventa indimenticabile. Tre versi, un totale di 17 more nella originale poesia giapponese, 5-7-5 tempi (unità fonologiche) che nelle riprese occidentali hanno subito talvolta reinterpretazioni o modifiche.
L’haiku non nasce in Italia, non affonda le sue radici nel nostro passato letterario e per questo, probabilmente, i poeti italiani si sentono talvolta legittimati a violarne - sempre con garbo - i criteri metrici, hanno ragione di mettere da parte le pignolerie e i conteggi scolastici per privilegiare suono, ritmo, musicalità. Daniel Filoni rilegge il modello dell’haiku con una classe che dona ai suoi versi un’amabile eleganza.
Napoli 19-07-2019
Entonces, ¿podría el fenómeno del comediante ayudar a la sociedad a transformarse, si el impulso vital lleva consigo las dos tendencias: el instinto y la creación? Tanto si la respuesta a esta pregunta es positiva como negativa, la simpatía o la antipatía que dominan la vida cotidiana de los individuos en las sociedades modernas resultan ser dos tendencias determinantes de nuestro ser en el mundo.
La lectura comparada de la mayoría de los pensadores que han estudiado la filosofía de Albert Camus es aquella según la cual el autor franco-argelino habría rozado el ámbito específico del pensamiento filosófico sin haber logrado organizar sus propios pensamientos en un sistema completo, razón por la cual él no puede ser considerado un filósofo stricto sensu. Quien, en cambio, se ha ocupado más profundamente de la cuestión, ha sostenido que esta cuestión no puede resolverse en términos tan expeditivos. Ciertamente, queda el hecho de que Camus ha considerado como filosofía un pensamiento vinculado con la dimensión de lo sensible y de la imagen, y, particularmente, su visión de la corporeidad y de la inmanencia; pero también es verdad que, justamente, abrazando este método filosófico peculiar, es necesario admitir la necesidad de sondear ámbitos que han resultado determinantes en la historia de la cultura occidental del siglo XX. Ahora bien, si desde hace tiempo ese esquema de la adhesión del pensamiento relacionado con la sensibilidad, ha cosechado entusiastas admiradores, siempre queda por constatar la extrema atención que Camus ha sabido y querido dirigir a la dimensión de la reacción y de la rebelión contra el nihilismo de su época.
Seguramente, Camus no era el único pensador fascinado por la sensibilidad y la belleza de la naturaleza. De hecho, la cultura occidental, particularmente la romántica tardía, resultaba, en esos años en los que el autor estaba inmerso en el esplendor del paisaje mediterráneo de Argelia, el pasaje obligado para todo literato. Por lo tanto, también escritores importantes, contemporáneos de Camus, se han dejado fascinar por la vida terrena.
Sono queste le parole con le quali si conclude l’avvincente romanzo/racconto: Le notti bianche, di Fëdor Dostoevskij. Sicché tutta la storia potrebbe riassumersi, nel suo andamento discendente, in queste quattro battute finali. Il romanzo, come si vede, risulta costruito intorno a un accordo tematico fondamentale: il ritmo della narrazione alterna la solitudine del protagonista, nella quale si compie l’ascesa nella natura (mondo della fantasia), e la successiva fase del ritorno in città, dell’incontro con la fanciulla (mondo della ragione), dove il sognatore riversa sugli uomini il suo messaggio, nel tentativo di accompagnarli oltre il loro limite.
T. W. Adorno
Per comprendere veramente un’opera d’arte è necessario avvicinarla con l’occhio del filosofo e il cuore del poeta, affinché il “di più”, ossia lo spirituale, prodotto dalla configurazione dei suoi elementi materiali/sensibili, si esteriorizzi ed inizi a brillare.