Behind the Resurrection of Christ, painted by Giorgio Vasari for
the fourth altar of the left nav... more Behind the Resurrection of Christ, painted by Giorgio Vasari for the fourth altar of the left nave, a large fresco was discovered in 2018. After one-year restauration an interesting image of saint Thomas Aquinas was brought to light. We can relate it to the chapel which was erected by the friars to honour one of the Order’s most important saint, close to the date of his canonisation in 1323. Other novelties reside in the fresco’s iconography, otherwise unattested. The striking originality of the Florentine fresco provides us new understanding of Aquinas iconography and its further development. An early date is confirmed also by the stylistic analysis: various elements suggest to attribute the painting to the Master of S. Cecilia’s style, one of the most relevant Florentine painters beside Giotto, at the turn of the Fourteenth century.
This is a study of the detached fresco with Three Saints and a Donor, attributed by Enzo Carli to... more This is a study of the detached fresco with Three Saints and a Donor, attributed by Enzo Carli to Ambrogio Lorenzetti and a collaborator, and of other paintings, datable to the fourteenth and fifteenth centuries, now displayed in the Sala dei Cardinali in the Palazzo Pubblico, Siena. Detailed archival research on this disparate group of works, all detached during the nineteenth century, and of hitherto unknown provenance, has established the original location of each piece, with significant consequences for the history of the palazzo. In particular, the lunette – its authorship here fully given to Lorenzetti – and a later fresco by the Master of Sant’Ansano are identified as the remnants of the decoration of a small room on the first floor, now no longer extant because of changes to the building in modern times. Adopting various methods of study has made it possible to partly reconstruct the room, and bearing in mind the prestigious commission and its eminent location within the heart of the Palazzo Pubblico, it may be identified as the old Chapel of the Podestà.
Ttre itinerari riccamente illustrati, concepiti per essere esplorati a piedi, offrono al visitato... more Ttre itinerari riccamente illustrati, concepiti per essere esplorati a piedi, offrono al visitatore percorsi attraverso i maggiori monumenti alla scoperta di Pistoia e del suo patrimonio artistico medievale. Brevi saggi a taglio tematico e agili schede monografiche invitano a rileggere l’arte del Medioevo pistoiese in una prospettiva di più ampio respiro. L’auspicio è di contribuire a far conoscere e valorizzare un patrimonio tanto vasto quanto fragile, e di promuoverne la tutela e la riappropriazione da parte di tutti.
Il chiostrino dei Morti è uno dei tre cimiteri di Santa Maria Novella, tornato accessibile nel 20... more Il chiostrino dei Morti è uno dei tre cimiteri di Santa Maria Novella, tornato accessibile nel 2012 dopo decenni di chiusura quasi ininterrotta. Il volume è incentrato sulle sue decorazioni murali, affreschi rimasti finora nell’oblio, trattati in margine – se non addirittura esclusi – dai fondamentali contributi sulla pittura iforentina del Trecento. Eppure su queste pareti, lacerate dall’umidità e dal tempo, si legge una testimonianza eccezionale di storia, civiltà e arte – tra la fine degli anni trenta e l’inizio degli anni sessanta del XIV secolo, in un momento cruciale per la storia e la cultura artistica fiorentina, il chiostro costitutiva un cantiere modernissimo, in cui operarono i principali protagonisti del tempo, come Andrea di Cione e il fratello Nardo, che avrebbero elaborato archetipi fondamentali per il linguaggio figurativo dei decenni successivi.
La conferenza presenta due importanti acquisizioni critiche per l'arte pistoiese: una statua fram... more La conferenza presenta due importanti acquisizioni critiche per l'arte pistoiese: una statua frammentaria riferibile a Gruamonte per la chiesa di Sant'Andrea, e un San Pietro di Giroldo da Como, collocata un tempo nella facciata dell'omonima chiesa pistoiese.
La riscoperta delle due sculture medievali, esito dell'attività di studio e aggiornamento scientifico in parte promossa dai Musei Civici di Pistoia, offre l'occasione per ripercorrere un tratto cruciale degli sviluppi artistici cittadini: dalla capillare diffusione del nuovo linguaggio romanico in città nel corso del XII secolo, sino al suo superamento in epoca gotica attraverso un consapevole recupero dell'arte classica.
This talk examined Santa Maria Novella's dividing screen which originally spanned the width of th... more This talk examined Santa Maria Novella's dividing screen which originally spanned the width of the nave, with a separate choir enclosure set further. By adopting a multidisciplinary approach, I offered a new reconstruction of the original setting of the tramezzo, discussing it within its wider historical context and considering it in relation to the other mendicant churches’ screen precincts built in the same period, like the one in Santa Croce.
Debatten und politische Kultur im 14. und 15. Jahrhundert und ihre Wirkung auf Kunst, Architektur... more Debatten und politische Kultur im 14. und 15. Jahrhundert und ihre Wirkung auf Kunst, Architektur und den urbanen Raum Tagung 05.-06. Oktober 2021 Tagung KonzepT und wissenschafTliche organisaTion claudia JenTzsch KaTharine sTahlbuhK biblioTheca herTziana max-plancK-insTiTuT für KunsTgeschichTe biblioTheca herTzianamax-plancK-insTiTuT für KunsTgeschichTe Via Gregoriana, 30
Behind the Resurrection of Christ, painted by Giorgio Vasari for
the fourth altar of the left nav... more Behind the Resurrection of Christ, painted by Giorgio Vasari for the fourth altar of the left nave, a large fresco was discovered in 2018. After one-year restauration an interesting image of saint Thomas Aquinas was brought to light. We can relate it to the chapel which was erected by the friars to honour one of the Order’s most important saint, close to the date of his canonisation in 1323. Other novelties reside in the fresco’s iconography, otherwise unattested. The striking originality of the Florentine fresco provides us new understanding of Aquinas iconography and its further development. An early date is confirmed also by the stylistic analysis: various elements suggest to attribute the painting to the Master of S. Cecilia’s style, one of the most relevant Florentine painters beside Giotto, at the turn of the Fourteenth century.
This is a study of the detached fresco with Three Saints and a Donor, attributed by Enzo Carli to... more This is a study of the detached fresco with Three Saints and a Donor, attributed by Enzo Carli to Ambrogio Lorenzetti and a collaborator, and of other paintings, datable to the fourteenth and fifteenth centuries, now displayed in the Sala dei Cardinali in the Palazzo Pubblico, Siena. Detailed archival research on this disparate group of works, all detached during the nineteenth century, and of hitherto unknown provenance, has established the original location of each piece, with significant consequences for the history of the palazzo. In particular, the lunette – its authorship here fully given to Lorenzetti – and a later fresco by the Master of Sant’Ansano are identified as the remnants of the decoration of a small room on the first floor, now no longer extant because of changes to the building in modern times. Adopting various methods of study has made it possible to partly reconstruct the room, and bearing in mind the prestigious commission and its eminent location within the heart of the Palazzo Pubblico, it may be identified as the old Chapel of the Podestà.
Ttre itinerari riccamente illustrati, concepiti per essere esplorati a piedi, offrono al visitato... more Ttre itinerari riccamente illustrati, concepiti per essere esplorati a piedi, offrono al visitatore percorsi attraverso i maggiori monumenti alla scoperta di Pistoia e del suo patrimonio artistico medievale. Brevi saggi a taglio tematico e agili schede monografiche invitano a rileggere l’arte del Medioevo pistoiese in una prospettiva di più ampio respiro. L’auspicio è di contribuire a far conoscere e valorizzare un patrimonio tanto vasto quanto fragile, e di promuoverne la tutela e la riappropriazione da parte di tutti.
Il chiostrino dei Morti è uno dei tre cimiteri di Santa Maria Novella, tornato accessibile nel 20... more Il chiostrino dei Morti è uno dei tre cimiteri di Santa Maria Novella, tornato accessibile nel 2012 dopo decenni di chiusura quasi ininterrotta. Il volume è incentrato sulle sue decorazioni murali, affreschi rimasti finora nell’oblio, trattati in margine – se non addirittura esclusi – dai fondamentali contributi sulla pittura iforentina del Trecento. Eppure su queste pareti, lacerate dall’umidità e dal tempo, si legge una testimonianza eccezionale di storia, civiltà e arte – tra la fine degli anni trenta e l’inizio degli anni sessanta del XIV secolo, in un momento cruciale per la storia e la cultura artistica fiorentina, il chiostro costitutiva un cantiere modernissimo, in cui operarono i principali protagonisti del tempo, come Andrea di Cione e il fratello Nardo, che avrebbero elaborato archetipi fondamentali per il linguaggio figurativo dei decenni successivi.
La conferenza presenta due importanti acquisizioni critiche per l'arte pistoiese: una statua fram... more La conferenza presenta due importanti acquisizioni critiche per l'arte pistoiese: una statua frammentaria riferibile a Gruamonte per la chiesa di Sant'Andrea, e un San Pietro di Giroldo da Como, collocata un tempo nella facciata dell'omonima chiesa pistoiese.
La riscoperta delle due sculture medievali, esito dell'attività di studio e aggiornamento scientifico in parte promossa dai Musei Civici di Pistoia, offre l'occasione per ripercorrere un tratto cruciale degli sviluppi artistici cittadini: dalla capillare diffusione del nuovo linguaggio romanico in città nel corso del XII secolo, sino al suo superamento in epoca gotica attraverso un consapevole recupero dell'arte classica.
This talk examined Santa Maria Novella's dividing screen which originally spanned the width of th... more This talk examined Santa Maria Novella's dividing screen which originally spanned the width of the nave, with a separate choir enclosure set further. By adopting a multidisciplinary approach, I offered a new reconstruction of the original setting of the tramezzo, discussing it within its wider historical context and considering it in relation to the other mendicant churches’ screen precincts built in the same period, like the one in Santa Croce.
Debatten und politische Kultur im 14. und 15. Jahrhundert und ihre Wirkung auf Kunst, Architektur... more Debatten und politische Kultur im 14. und 15. Jahrhundert und ihre Wirkung auf Kunst, Architektur und den urbanen Raum Tagung 05.-06. Oktober 2021 Tagung KonzepT und wissenschafTliche organisaTion claudia JenTzsch KaTharine sTahlbuhK biblioTheca herTziana max-plancK-insTiTuT für KunsTgeschichTe biblioTheca herTzianamax-plancK-insTiTuT für KunsTgeschichTe Via Gregoriana, 30
Il seminario è stato tenuto nell'ambito del corso "Non habet exemplum. Politica, cultura, occasi... more Il seminario è stato tenuto nell'ambito del corso "Non habet exemplum. Politica, cultura, occasioni e invenzioni degli artisti: Pisa vs Siena (secc. XI-XV)", tenuto dalla prof.ssa Maria Monica Donato, e verte sull'affresco staccato raffigurante "Tre santi e un donatore", situato nella Sala dei Cardinali di Palazzo Pubblico a Siena. L'opera, altamente problematica, non è mai stata oggetto di uno studio specifico, sebbene presenti elementi di notevole interesse, a partire dalla qualità che ha fatto pensare alla mano di Ambrogio Lorenzetti. È stato necessario un approfondimento iconografico che affrontasse l'identificazione dei santi e l'identità del donatore, sicuramente un magistrato, indagando il contesto politico e figurativo di una tale rappresentazione. Ampio spazio è stato dedicato alla ricerca archivistica, indispensabile per formulare un'ipotesi sull'originaria collocazione dell'affresco, finora sconosciuta.
Nella basilica fiorentina di Santa Maria Novella e nei chiostri dell’ex-convento domenicano si co... more Nella basilica fiorentina di Santa Maria Novella e nei chiostri dell’ex-convento domenicano si conserva un ricchissimo patrimonio di dipinti murali staccati o strappati dai loro supporti originali, la cui conservazione è affidata agli organi di tutela del Mibact, oltre che agli enti che di questi beni sono proprietari o assegnatari, il Comune di Firenze, il FEC e l’Opera per Santa Maria Novella. Negli ultimi anni, a quest’attività hanno preso parte l’Opificio delle Pietre Dure e il CNR, con interventi diretti e attraverso la sperimentazione di metodologie innovative per individuare una più efficace metodologia di intervento. Inoltre la conservazione di queste opere ha stimolato una riflessione sul rapporto tra arte e scienza, attraverso la rilettura della storia conservativa di tali documenti pittorici. La ricostruzione delle tecniche di restauro, maturate in determinati ambiti culturali e scientifici, porta oggi a una conoscenza critica dei problemi conservativi e a un’applicazione sistematica delle analisi tecniche e degli approfondimenti scientifici necessari per il recupero dei dipinti. Al fine di stimolare un proficuo confronto, anche attraverso una rilettura storico-critica della tutela di queste opere d’arte, e per una valutazione condivisa su nuove strategie di conservazione e di valorizzazione della pittura parietale, l’Opera per Santa Maria Novella, in collaborazione con OPD, ISPC-CNR, IGIIC, Biblioteca domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti”, organizza le giornate di studio “STACCHI, STRAPPI E NUOVI RITROVAMENTI. Conservazione e fruizione delle pitture parietali”. Le giornate di studio prevedono la presentazione di significativi casi studio di alcuni fra i principali istituti di restauro italiani, la condivisione di dati storici, tecnici, scientifici emersi dai recenti restauri eseguiti nella basilica fiorentina e si conclude con una tavola rotonda incentrata sulla questione del ricollocamento di alcune di queste opere. Il programmaè stato articolato per stimolare il dibattito e offrire elementi di riflessione che potranno essere ripresi e discussi durante il momento di confronto sui dipinti murali di Santa Maria Novella, previsto durante la tavola rotonda: “il cantiere e i lavori per il ricollocamento, problematiche e possibili soluzioni”.
Durante le giornate di studio saranno presentati alcuni nuovi affreschi restaurati, scoperti dietro alle pale vasariane degli altari laterali: - Pittore fiorentino, San Tommaso d’Aquino in cattedra, 1323 circa (quarto altare occidentale); L’affresco è stato ritrovato nel 2018 dietro alla pala con la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari. - Nardo di Cione, San Benedetto e storie della sua vita, 1350-1355 circa (sesto altare occidentale); L’affresco, staccato nel 1858, è stato rintracciato nei depositi della Soprintendenza a seguito di recenti studi e ricollocato nella sua posizione d’origine .
AFFRESCHI DA RICOLLOCARE - Stefano di Ricco, detto Stefano fiorentino, San Tommaso d’Aquino, 1343-1344 circa (cm 400x140 circa); - Andrea di Cione, detto Orcagna, Cacciata di Gioacchino dal tempio, Incontro alla Porta aurea, 1343-1344 circa (cm 90 x 155 circa); Per secoli nascosti dalla pala raffigurante la Presentazione al tempio di Giovan Battista Naldini, i tre affreschi sono stati staccati nel 1858: grazie a un approfondita ricerca, il san Tommaso d’Aquino è stato ritrovato nei depositi della Soprintendenza, mentre le due storie di sant’Anna e Gioacchino sono state conservate nei depositi del Museo di San Marco fino al 2016. Rientrate a Santa Maria Novella, le pitture attendono ora il definitivo ricollocamento presso la parete del terzo altare della navata orientale.
Nella basilica fiorentina di Santa Maria Novella e nei chiostri dell’ex-convento domenicano si c... more Nella basilica fiorentina di Santa Maria Novella e nei chiostri dell’ex-convento domenicano si conserva un ricchissimo patrimonio di dipinti murali staccati o strappati dai loro supporti originali, la cui conservazione è affidata agli organi di tutela del Mibact, oltre che agli enti che di questi beni sono proprietari o assegnatari, il Comune di Firenze, il FEC e l’Opera per Santa Maria Novella. Negli ultimi anni, a quest’attività hanno preso parte l’Opificio delle Pietre Dure e il CNR, con interventi diretti e attraverso la sperimentazione di metodologie innovative per individuare una più efficace metodologia di intervento. Inoltre la conservazione di queste opere ha stimolato una riflessione sul rapporto tra arte e scienza, attraverso la rilettura della storia conservativa di tali documenti pittorici. La ricostruzione delle tecniche di restauro, maturate in determinati ambiti culturali e scientifici, porta oggi a una conoscenza critica dei problemi conservativi e a un’applicazione sistematica delle analisi tecniche e degli approfondimenti scientifici necessari per il recupero dei dipinti. Al fine di stimolare un proficuo confronto, anche attraverso una rilettura storico-critica della tutela di queste opere d’arte, e per una valutazione condivisa su nuove strategie di conservazione e di valorizzazione della pittura parietale, l’Opera per Santa Maria Novella, in collaborazione con OPD, ISPC-CNR, IGIIC, Biblioteca domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti”, organizza le giornate di studio “STACCHI, STRAPPI E NUOVI RITROVAMENTI. Conservazione e fruizione delle pitture parietali”. Le giornate di studio prevedono la presentazione di significativi casi studio di alcuni fra i principali istituti di restauro italiani, la condivisione di dati storici, tecnici, scientifici emersi dai recenti restauri eseguiti nella basilica fiorentina e si conclude con una tavola rotonda incentrata sulla questione del ricollocamento di alcune di queste opere. Il programmaè stato articolato per stimolare il dibattito e offrire elementi di riflessione che potranno essere ripresi e discussi durante il momento di confronto sui dipinti murali di Santa Maria Novella, previsto durante la tavola rotonda: “il cantiere e i lavori per il ricollocamento, problematiche e possibili soluzioni”.
Durante le giornate di studio saranno presentati alcuni nuovi affreschi restaurati, scoperti dietro alle pale vasariane degli altari laterali: - Pittore fiorentino, San Tommaso d’Aquino in cattedra, 1323 circa (quarto altare occidentale); L’affresco è stato ritrovato nel 2018 dietro alla pala con la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari. - Nardo di Cione, San Benedetto e storie della sua vita, 1350-1355 circa (sesto altare occidentale); L’affresco, staccato nel 1858, è stato rintracciato nei depositi della Soprintendenza a seguito di recenti studi e ricollocato nella sua posizione d’origine .
AFFRESCHI DA RICOLLOCARE - Stefano di Ricco, detto Stefano fiorentino, San Tommaso d’Aquino, 1343-1344 circa (cm 400x140 circa); - Andrea di Cione, detto Orcagna, Cacciata di Gioacchino dal tempio, Incontro alla Porta aurea, 1343-1344 circa (cm 90 x 155 circa); Per secoli nascosti dalla pala raffigurante la Presentazione al tempio di Giovan Battista Naldini, i tre affreschi sono stati staccati nel 1858: grazie a un approfondita ricerca, il san Tommaso d’Aquino è stato ritrovato nei depositi della Soprintendenza, mentre le due storie di sant’Anna e Gioacchino sono state conservate nei depositi del Museo di San Marco fino al 2016. Rientrate a Santa Maria Novella, le pitture attendono ora il definitivo ricollocamento presso la parete del terzo altare della navata orientale.
Come fare per far ripartire Firenze dopo il Covid? Dovrà essere una città a misura umana, capace ... more Come fare per far ripartire Firenze dopo il Covid? Dovrà essere una città a misura umana, capace di decongestionare i flussi turistici e di riallacciare i rapporti tra musei e territorio.
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the fourth altar of the left nave, a large fresco was discovered
in 2018. After one-year restauration an interesting image of
saint Thomas Aquinas was brought to light. We can relate it
to the chapel which was erected by the friars to honour one
of the Order’s most important saint, close to the date of his
canonisation in 1323. Other novelties reside in the fresco’s
iconography, otherwise unattested. The striking originality of
the Florentine fresco provides us new understanding of Aquinas
iconography and its further development. An early date
is confirmed also by the stylistic analysis: various elements
suggest to attribute the painting to the Master of S. Cecilia’s
style, one of the most relevant Florentine painters beside
Giotto, at the turn of the Fourteenth century.
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Talks by Gaia Ravalli
La riscoperta delle due sculture medievali, esito dell'attività di studio e aggiornamento scientifico in parte promossa dai Musei Civici di Pistoia, offre l'occasione per ripercorrere un tratto cruciale degli sviluppi artistici cittadini: dalla capillare diffusione del nuovo linguaggio romanico in città nel corso del XII secolo, sino al suo superamento in epoca gotica attraverso un consapevole recupero dell'arte classica.
the fourth altar of the left nave, a large fresco was discovered
in 2018. After one-year restauration an interesting image of
saint Thomas Aquinas was brought to light. We can relate it
to the chapel which was erected by the friars to honour one
of the Order’s most important saint, close to the date of his
canonisation in 1323. Other novelties reside in the fresco’s
iconography, otherwise unattested. The striking originality of
the Florentine fresco provides us new understanding of Aquinas
iconography and its further development. An early date
is confirmed also by the stylistic analysis: various elements
suggest to attribute the painting to the Master of S. Cecilia’s
style, one of the most relevant Florentine painters beside
Giotto, at the turn of the Fourteenth century.
La riscoperta delle due sculture medievali, esito dell'attività di studio e aggiornamento scientifico in parte promossa dai Musei Civici di Pistoia, offre l'occasione per ripercorrere un tratto cruciale degli sviluppi artistici cittadini: dalla capillare diffusione del nuovo linguaggio romanico in città nel corso del XII secolo, sino al suo superamento in epoca gotica attraverso un consapevole recupero dell'arte classica.
Al fine di stimolare un proficuo confronto, anche attraverso una rilettura storico-critica della tutela di queste opere d’arte, e per una valutazione condivisa su nuove strategie di conservazione e di valorizzazione della pittura parietale, l’Opera per Santa Maria Novella, in collaborazione con OPD, ISPC-CNR, IGIIC, Biblioteca domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti”, organizza le giornate di studio “STACCHI, STRAPPI E NUOVI RITROVAMENTI. Conservazione e fruizione delle pitture parietali”.
Le giornate di studio prevedono la presentazione di significativi casi studio di alcuni fra i principali istituti di restauro italiani, la condivisione di dati storici, tecnici, scientifici emersi dai recenti restauri eseguiti nella basilica fiorentina e si conclude con una tavola rotonda incentrata sulla questione del ricollocamento di alcune di queste opere.
Il programmaè stato articolato per stimolare il dibattito e offrire elementi di riflessione che potranno essere ripresi e discussi durante il momento di confronto sui dipinti murali di Santa Maria Novella, previsto durante la tavola rotonda: “il cantiere e i lavori per il ricollocamento, problematiche e possibili soluzioni”.
Durante le giornate di studio saranno presentati alcuni nuovi affreschi restaurati, scoperti dietro alle pale vasariane degli altari laterali:
- Pittore fiorentino, San Tommaso d’Aquino in cattedra, 1323 circa (quarto altare occidentale);
L’affresco è stato ritrovato nel 2018 dietro alla pala con la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari.
- Nardo di Cione, San Benedetto e storie della sua vita, 1350-1355 circa (sesto altare occidentale);
L’affresco, staccato nel 1858, è stato rintracciato nei depositi della Soprintendenza a seguito di recenti studi e ricollocato nella sua posizione d’origine .
AFFRESCHI DA RICOLLOCARE
- Stefano di Ricco, detto Stefano fiorentino, San Tommaso d’Aquino, 1343-1344 circa (cm 400x140 circa);
- Andrea di Cione, detto Orcagna, Cacciata di Gioacchino dal tempio, Incontro alla Porta aurea, 1343-1344 circa (cm 90 x 155 circa);
Per secoli nascosti dalla pala raffigurante la Presentazione al tempio di Giovan Battista Naldini, i tre affreschi sono stati staccati nel 1858: grazie a un approfondita ricerca, il san Tommaso d’Aquino è stato ritrovato nei depositi della Soprintendenza, mentre le due storie di sant’Anna e Gioacchino sono state conservate nei depositi del Museo di San Marco fino al 2016. Rientrate a Santa Maria Novella, le pitture attendono ora il definitivo ricollocamento presso la parete del terzo altare della navata orientale.
Al fine di stimolare un proficuo confronto, anche attraverso una rilettura storico-critica della tutela di queste opere d’arte, e per una valutazione condivisa su nuove strategie di conservazione e di valorizzazione della pittura parietale, l’Opera per Santa Maria Novella, in collaborazione con OPD, ISPC-CNR, IGIIC, Biblioteca domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti”, organizza le giornate di studio “STACCHI, STRAPPI E NUOVI RITROVAMENTI. Conservazione e fruizione delle pitture parietali”.
Le giornate di studio prevedono la presentazione di significativi casi studio di alcuni fra i principali istituti di restauro italiani, la condivisione di dati storici, tecnici, scientifici emersi dai recenti restauri eseguiti nella basilica fiorentina e si conclude con una tavola rotonda incentrata sulla questione del ricollocamento di alcune di queste opere.
Il programmaè stato articolato per stimolare il dibattito e offrire elementi di riflessione che potranno essere ripresi e discussi durante il momento di confronto sui dipinti murali di Santa Maria Novella, previsto durante la tavola rotonda: “il cantiere e i lavori per il ricollocamento, problematiche e possibili soluzioni”.
Durante le giornate di studio saranno presentati alcuni nuovi affreschi restaurati, scoperti dietro alle pale vasariane degli altari laterali:
- Pittore fiorentino, San Tommaso d’Aquino in cattedra, 1323 circa (quarto altare occidentale);
L’affresco è stato ritrovato nel 2018 dietro alla pala con la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari.
- Nardo di Cione, San Benedetto e storie della sua vita, 1350-1355 circa (sesto altare occidentale);
L’affresco, staccato nel 1858, è stato rintracciato nei depositi della Soprintendenza a seguito di recenti studi e ricollocato nella sua posizione d’origine .
AFFRESCHI DA RICOLLOCARE
- Stefano di Ricco, detto Stefano fiorentino, San Tommaso d’Aquino, 1343-1344 circa (cm 400x140 circa);
- Andrea di Cione, detto Orcagna, Cacciata di Gioacchino dal tempio, Incontro alla Porta aurea, 1343-1344 circa (cm 90 x 155 circa);
Per secoli nascosti dalla pala raffigurante la Presentazione al tempio di Giovan Battista Naldini, i tre affreschi sono stati staccati nel 1858: grazie a un approfondita ricerca, il san Tommaso d’Aquino è stato ritrovato nei depositi della Soprintendenza, mentre le due storie di sant’Anna e Gioacchino sono state conservate nei depositi del Museo di San Marco fino al 2016. Rientrate a Santa Maria Novella, le pitture attendono ora il definitivo ricollocamento presso la parete del terzo altare della navata orientale.