L’opera e l’attualità di Primo Levi vengono indagate in questo numero speciale di DEP con una var... more L’opera e l’attualità di Primo Levi vengono indagate in questo numero speciale di DEP con una varietà di metodologie e competenze (dalla comparatistica all’italianistica, dalla filosofia all’analisi e critica del cinema, dalla teoria della letteratura a quella della testimonianza) da due generazioni di studiosi (con una prevalenza di giovani leve e una significativa presenza della ricerca elaborata negli Stati Uniti). Stefania Lucamante (che apre il numero con un saggio ad ampio raggio sull’eredità leviana), Katharina Kraske e Rossella Palmieri mettono a confronto l’opera di Levi con scritture e riscritture letterarie, soprattutto femminili, della guerra, della persecuzione e dello sterminio (Liana Millu, Rosetta Loy, Irène Némirovsky).
Jonathan Druker approfondisce l’intreccio di narrazione storica e letteraria nel romanzo resistenziale di Levi, rileggendolo originalmente alla luce della nozione di trauma. Gianfranco Ferraro e Antonio R. Daniele si soffermano criticamente sull’elaborazione, trasmissione ed evocazione filmiche del vissuto della guerrLiana Millua e dello sterminio in opere legate per ragioni diverse al nome di Levi (Il portiere di notte della Cavani, La strada di Levi di Ferrario-Belpoliti). Massimo Giuliani chiude il numero con un profilo di Levi volto a sottolineare le peculiarità del suo umanesimo e la potenza etica della sua scrittura.
Comune ai contributi nel loro insieme è la constatazione che l’opera di Levi e delle autrici e degli autori a essa idealmente o storicamente collegati attesta come la drammaticità della guerra, della deportazione e dello sterminio esponga gli esseri umani alla (duplice) sfida di salvare la (propria) vita e la (propria) umanità. Tale problematica della sopravvivenza, durante e dopo il Lager, e quella a essa connessa della salvazione, della resistenza e della stessa memoria vengono conseguentemente riconosciute e indagate come uno dei pungoli più acuti della scrittura di Levi e dell’interrogazione da essa suscitata.
The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his s... more The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his studies on the German Philosopher Johann Gottfried Herder. After a preliminary analysis of the criteria followed by the editors and some remarks on other contributions not included in this volume, the author points out Verra's methodical and interpretative innovations (contextualization of and systematic and philologically accurate acquaintance with Herder's writings, recognition of the philosophical quality and unity of Herder's thought) through a comparison with the approaches of his italian contemporaries(Antoni, Venturi, Necco, Mittner) as well as of his German teacher Gadamer. Finally, through an analysis of the historical and theoretical conditions of Verra's work (on one hand, hermeneutics bias against naturalism, on the other hand, the general unawareness in the historiography of his time of Herder's connections with empirical linguistics and natural scien...
Herders Denken steht von Anfang an im Zeichen einer antiakademischen und antirationalistischen ra... more Herders Denken steht von Anfang an im Zeichen einer antiakademischen und antirationalistischen radikalen Ontologie, die mit dem Projekt einer Einziehung der Philosophie in die Anthropologie einhergeht, und die Metaphysik, Erkenntnistheorie und Asthetik erneuert und miteinander in Verbindung halt. Die ersten Grundsatze und die hauptsachliche Ausrichtung einer solchen Ontologie sind bereits in dem vor Ende der universitaren Zeit in Konigsberg entstandenen, aber erst im 20. Jahrhundert und in stark voneinander abweichenden Editionen (Herder 1985, 9–21; Herder 1984, 573–587; Kant 1970, 949–961; Martin 1936) veroffentlichten Versuch uber das Sein herausgearbeitet.
A critical discussion of two recent publications concerning Arnold Gehlen: Patrick Wöhrle, Metamo... more A critical discussion of two recent publications concerning Arnold Gehlen: Patrick Wöhrle, Metamorphosen des Mängelwesens. Zu Werk und Wirkung Arnold Gehlens; Heike Delitz. Arnold Gehlen. Konstanz, 2011.
The starting point of this survey of Valerio Verra&am... more The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his studies on the German Philosopher Johann Gottfried Herder. After a preliminary analysis of the criteria followed by the editors and some remarks on other contributions not included in this volume, the author points out Verra's methodical and interpretative innovations (contextualization of and systematic and philologically accurate acquaintance with Herder's writings, recognition of the philosophical quality and unity of Herder's thought) through a comparison with the approaches of his italian contemporaries(Antoni, Venturi, Necco, Mittner) as well as of his German teacher Gadamer. Finally, through an analysis of the historical and theoretical conditions of Verra's work (on one hand, hermeneutics bias against naturalism, on the other hand, the general unawareness in the historiography of his time of Herder's connections with empirical linguistics and natural sciences), and in view of the most advanced Herder-Forschung of our times (especially Wolfgang Proß), the author distinguishes within Verra's interpretation those elements which are still vital from those which appear outdated.
The present paper discusses from a philological, theoretical and historical point of view the gen... more The present paper discusses from a philological, theoretical and historical point of view the genesis and meaning of Gehlen’s reference to Herder as the precursor of philosophical anthropology. The analysis regards 1) the continuity and discontinuity between Gehlen’s “Mängelwesen” and Herder’s and Reimarus’ comparison of man and animal; 2) the originality of Gehlen’s reception of Herder in the 1920s and 1930s; the debate around the origin of language in Germany during the second half of the XIX century (Schelling, Grimm, Steinthal, Geiger, Noiré) as Gehlen’s crucial way to Herder. Gehlen returns to Herder as his precursor in order to underline the antikantian, anti-idealistic and anti-spiritualistic dimension of the philosophical anthropology.
L’opera e l’attualità di Primo Levi vengono indagate in questo numero speciale di DEP con una var... more L’opera e l’attualità di Primo Levi vengono indagate in questo numero speciale di DEP con una varietà di metodologie e competenze (dalla comparatistica all’italianistica, dalla filosofia all’analisi e critica del cinema, dalla teoria della letteratura a quella della testimonianza) da due generazioni di studiosi (con una prevalenza di giovani leve e una significativa presenza della ricerca elaborata negli Stati Uniti). Stefania Lucamante (che apre il numero con un saggio ad ampio raggio sull’eredità leviana), Katharina Kraske e Rossella Palmieri mettono a confronto l’opera di Levi con scritture e riscritture letterarie, soprattutto femminili, della guerra, della persecuzione e dello sterminio (Liana Millu, Rosetta Loy, Irène Némirovsky).
Jonathan Druker approfondisce l’intreccio di narrazione storica e letteraria nel romanzo resistenziale di Levi, rileggendolo originalmente alla luce della nozione di trauma. Gianfranco Ferraro e Antonio R. Daniele si soffermano criticamente sull’elaborazione, trasmissione ed evocazione filmiche del vissuto della guerrLiana Millua e dello sterminio in opere legate per ragioni diverse al nome di Levi (Il portiere di notte della Cavani, La strada di Levi di Ferrario-Belpoliti). Massimo Giuliani chiude il numero con un profilo di Levi volto a sottolineare le peculiarità del suo umanesimo e la potenza etica della sua scrittura.
Comune ai contributi nel loro insieme è la constatazione che l’opera di Levi e delle autrici e degli autori a essa idealmente o storicamente collegati attesta come la drammaticità della guerra, della deportazione e dello sterminio esponga gli esseri umani alla (duplice) sfida di salvare la (propria) vita e la (propria) umanità. Tale problematica della sopravvivenza, durante e dopo il Lager, e quella a essa connessa della salvazione, della resistenza e della stessa memoria vengono conseguentemente riconosciute e indagate come uno dei pungoli più acuti della scrittura di Levi e dell’interrogazione da essa suscitata.
The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his s... more The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his studies on the German Philosopher Johann Gottfried Herder. After a preliminary analysis of the criteria followed by the editors and some remarks on other contributions not included in this volume, the author points out Verra's methodical and interpretative innovations (contextualization of and systematic and philologically accurate acquaintance with Herder's writings, recognition of the philosophical quality and unity of Herder's thought) through a comparison with the approaches of his italian contemporaries(Antoni, Venturi, Necco, Mittner) as well as of his German teacher Gadamer. Finally, through an analysis of the historical and theoretical conditions of Verra's work (on one hand, hermeneutics bias against naturalism, on the other hand, the general unawareness in the historiography of his time of Herder's connections with empirical linguistics and natural scien...
Herders Denken steht von Anfang an im Zeichen einer antiakademischen und antirationalistischen ra... more Herders Denken steht von Anfang an im Zeichen einer antiakademischen und antirationalistischen radikalen Ontologie, die mit dem Projekt einer Einziehung der Philosophie in die Anthropologie einhergeht, und die Metaphysik, Erkenntnistheorie und Asthetik erneuert und miteinander in Verbindung halt. Die ersten Grundsatze und die hauptsachliche Ausrichtung einer solchen Ontologie sind bereits in dem vor Ende der universitaren Zeit in Konigsberg entstandenen, aber erst im 20. Jahrhundert und in stark voneinander abweichenden Editionen (Herder 1985, 9–21; Herder 1984, 573–587; Kant 1970, 949–961; Martin 1936) veroffentlichten Versuch uber das Sein herausgearbeitet.
A critical discussion of two recent publications concerning Arnold Gehlen: Patrick Wöhrle, Metamo... more A critical discussion of two recent publications concerning Arnold Gehlen: Patrick Wöhrle, Metamorphosen des Mängelwesens. Zu Werk und Wirkung Arnold Gehlens; Heike Delitz. Arnold Gehlen. Konstanz, 2011.
The starting point of this survey of Valerio Verra&am... more The starting point of this survey of Valerio Verra's work on Herder is a collection of his studies on the German Philosopher Johann Gottfried Herder. After a preliminary analysis of the criteria followed by the editors and some remarks on other contributions not included in this volume, the author points out Verra's methodical and interpretative innovations (contextualization of and systematic and philologically accurate acquaintance with Herder's writings, recognition of the philosophical quality and unity of Herder's thought) through a comparison with the approaches of his italian contemporaries(Antoni, Venturi, Necco, Mittner) as well as of his German teacher Gadamer. Finally, through an analysis of the historical and theoretical conditions of Verra's work (on one hand, hermeneutics bias against naturalism, on the other hand, the general unawareness in the historiography of his time of Herder's connections with empirical linguistics and natural sciences), and in view of the most advanced Herder-Forschung of our times (especially Wolfgang Proß), the author distinguishes within Verra's interpretation those elements which are still vital from those which appear outdated.
The present paper discusses from a philological, theoretical and historical point of view the gen... more The present paper discusses from a philological, theoretical and historical point of view the genesis and meaning of Gehlen’s reference to Herder as the precursor of philosophical anthropology. The analysis regards 1) the continuity and discontinuity between Gehlen’s “Mängelwesen” and Herder’s and Reimarus’ comparison of man and animal; 2) the originality of Gehlen’s reception of Herder in the 1920s and 1930s; the debate around the origin of language in Germany during the second half of the XIX century (Schelling, Grimm, Steinthal, Geiger, Noiré) as Gehlen’s crucial way to Herder. Gehlen returns to Herder as his precursor in order to underline the antikantian, anti-idealistic and anti-spiritualistic dimension of the philosophical anthropology.
The paper discusses the final work (Effetto Sicilia, 2007) of one of the most significant scholar... more The paper discusses the final work (Effetto Sicilia, 2007) of one of the most significant scholars of Italian modern novel, Carlo Alberto Madrignani (1936-2008), by focusing on the interaction between three historical, literary and intellectual elements: 1) the scientifically rigorous civil tradition Madrignani belonged to, 2) the peculiar realistic code which arose in Sicily after the Italian unification and has been constantly renewed till our times in an astonishing, problematic continuity, 3) the Italian conflictual and dramatic modernity which triggered the birth of Sicilian modern novel and at the same time is provoked by the ‘outrageous’ kind of literature. The key issues of both the literary tradition and Italian modern history are 1) the violent and ambiguous sociopo litical control on collective and individual bodies (especially female), 2) the ambivalence of myth 3) the contradiction between individual and collective expectations on one side and institutions on the other 4) the uncertainty of trutdthe dissolution of theological and religious compensations.
L’Italia è tra i paesi più altamente sismici d’Europa. Terremoti di varia intensità sconvolgono l... more L’Italia è tra i paesi più altamente sismici d’Europa. Terremoti di varia intensità sconvolgono la vita e il paesaggio delle sue piccole e grandi comunità. L’Aquila. Norcia. Amatrice. Il Friuli. L’Irpinia. Gibellina. Reggio e Messina. La Val di Noto: in Italia, da secoli la terra ferisce ed è ferita. Negli incontri, proiezioni e tavole rotonde del ciclo “La ferita terra“, scrittori, architetti, urbanisti, sismologi, artisti, etnoantropologi e filosofi racconteranno il loro impegno per testimoniare, riflettere, sanare e denunciare le ferite aperte dalla terra nelle vite e nei tessuti esistenziali, urbani, sociali e produttivi, nel nostro senso dei luoghi e del nostro stare sulla terra.
Curatore del ciclo: Mario Marino (Brandenburgische Technische Universität Cottbus-Senftenberg)
Durante gli orari di apertura della mostra SEQUENZA SISMICA (24.10.–19.12.) nell’ambito del ciclo di eventi #WundeErde verrà proiettato il film di Mario Martone "La terra trema".
Die Wunde Erde Italien ist eines der am meisten von Erdbeben betroffenen Länder Europas. Erdbeben unterschiedlicher Stärke erschüttern das Leben und die Landschaft der kleinen und großen Gemeinschaften: Norcia. Amatrice. Friaul. Irpinien. Gibellina. Reggio. Messina, und das Noto-Tal: Seit Jahrhunderten fügt die Erde dem Land Verletzungen zu und ist seinerseits verletzt. Im Rahmen der Reihe „Die Wunde Erde“ berichten Schriftsteller, Architekten, Urbanisten, Seismologen, Künstler, Ethno-Anthropologen und Philosophen über ihr Engagement und ihre Bemühungen, Zeugnis abzulegen, zu reflektieren, zu heilen und auf die offenen Wunden hinzuweisen, die die Erde in unserer Lebenswelt und den existentiellen, urbanen, sozialen und produktiven Zusammenhängen, in unserer Wahrnehmung der Orte und unserem Dasein auf der Erde hinterlässt.
Kurator: Mario Marino (Brandenburgische Technische Universität Cottbus-Senftenberg)
Während der Öffnungszeiten der Ausstellung SEQUENZA SISMICA (24.10.–19.12.) im Rahmen von #WundeErde zeigen wir den Film "La terra trema" von Mario Martone.
The present paper stresses from a philological and anthropological point of view Machiavelli’s p... more The present paper stresses from a philological and anthropological point of view Machiavelli’s potential for thinking and practicing democracy in modern times. The first part disputes some Machiavellian myths, philologically demonstrating for example that Machiavelli never thought that ‘end justifies the means’. The second part brings to light the anthropological fundamentals of Machiavelli’s theory of political conflicts: special attention is paid to the doctrine of the opposite tendencies within the political bodies (the wish to command and the wish not to obey, the desire of oppressing and that of not to be oppressed) as well as to the theory of anthropological roots of ambition. The third and final part compares Machiavelli’s anthropological theory of political conflicts with both Marx’s economic interpretation of political conflicts and German philosophical anthropological explanation of human nature (Gehlen, Scheler, Plessner).
Uploads
Books by Mario Marino
Jonathan Druker approfondisce l’intreccio di narrazione storica e letteraria nel romanzo resistenziale di Levi, rileggendolo originalmente alla luce della nozione di trauma. Gianfranco Ferraro e Antonio R. Daniele si soffermano criticamente sull’elaborazione, trasmissione ed evocazione filmiche del vissuto della guerrLiana Millua e dello sterminio in opere legate per ragioni diverse al nome di Levi (Il portiere di notte della Cavani, La strada di Levi di Ferrario-Belpoliti). Massimo Giuliani chiude il numero con un profilo di Levi volto a sottolineare le peculiarità del suo umanesimo e la potenza etica della sua scrittura.
Comune ai contributi nel loro insieme è la constatazione che l’opera di Levi e delle autrici e degli autori a essa idealmente o storicamente collegati attesta come la drammaticità della guerra, della deportazione e dello sterminio esponga gli esseri umani alla (duplice) sfida di salvare la (propria) vita e la (propria) umanità. Tale problematica della sopravvivenza, durante e dopo il Lager, e quella a essa connessa della salvazione, della resistenza e della stessa memoria vengono conseguentemente riconosciute e indagate come uno dei pungoli più acuti della scrittura di Levi e dell’interrogazione da essa suscitata.
Papers by Mario Marino
Jonathan Druker approfondisce l’intreccio di narrazione storica e letteraria nel romanzo resistenziale di Levi, rileggendolo originalmente alla luce della nozione di trauma. Gianfranco Ferraro e Antonio R. Daniele si soffermano criticamente sull’elaborazione, trasmissione ed evocazione filmiche del vissuto della guerrLiana Millua e dello sterminio in opere legate per ragioni diverse al nome di Levi (Il portiere di notte della Cavani, La strada di Levi di Ferrario-Belpoliti). Massimo Giuliani chiude il numero con un profilo di Levi volto a sottolineare le peculiarità del suo umanesimo e la potenza etica della sua scrittura.
Comune ai contributi nel loro insieme è la constatazione che l’opera di Levi e delle autrici e degli autori a essa idealmente o storicamente collegati attesta come la drammaticità della guerra, della deportazione e dello sterminio esponga gli esseri umani alla (duplice) sfida di salvare la (propria) vita e la (propria) umanità. Tale problematica della sopravvivenza, durante e dopo il Lager, e quella a essa connessa della salvazione, della resistenza e della stessa memoria vengono conseguentemente riconosciute e indagate come uno dei pungoli più acuti della scrittura di Levi e dell’interrogazione da essa suscitata.
Negli incontri, proiezioni e tavole rotonde del ciclo “La ferita terra“, scrittori, architetti, urbanisti, sismologi, artisti, etnoantropologi e filosofi racconteranno il loro impegno per testimoniare, riflettere, sanare e denunciare le ferite aperte dalla terra nelle vite e nei tessuti esistenziali, urbani, sociali e produttivi, nel nostro senso dei luoghi e del nostro stare sulla terra.
Curatore del ciclo: Mario Marino (Brandenburgische Technische Universität Cottbus-Senftenberg)
Durante gli orari di apertura della mostra SEQUENZA SISMICA (24.10.–19.12.) nell’ambito del ciclo di eventi #WundeErde verrà proiettato il film di Mario Martone "La terra trema".
Die Wunde Erde Italien ist eines der am meisten von Erdbeben betroffenen Länder Europas. Erdbeben unterschiedlicher Stärke erschüttern das Leben und die Landschaft der kleinen und großen Gemeinschaften: Norcia. Amatrice. Friaul. Irpinien. Gibellina. Reggio. Messina, und das Noto-Tal: Seit Jahrhunderten fügt die Erde dem Land Verletzungen zu und ist seinerseits verletzt. Im Rahmen der Reihe „Die Wunde Erde“ berichten Schriftsteller, Architekten, Urbanisten, Seismologen, Künstler, Ethno-Anthropologen und Philosophen über ihr Engagement und ihre Bemühungen, Zeugnis abzulegen, zu reflektieren, zu heilen und auf die offenen Wunden hinzuweisen, die die Erde in unserer Lebenswelt und den existentiellen, urbanen, sozialen und produktiven Zusammenhängen, in unserer Wahrnehmung der Orte und unserem Dasein auf der Erde hinterlässt.
Kurator: Mario Marino (Brandenburgische Technische Universität Cottbus-Senftenberg)
Während der Öffnungszeiten der Ausstellung SEQUENZA SISMICA (24.10.–19.12.) im Rahmen von #WundeErde zeigen wir den Film "La terra trema" von Mario Martone.