Papers by Davide Redaelli
Analisi delle iscrizioni che attestano la presenza di Daci a Roma e in Italia e di abitanti della... more Analisi delle iscrizioni che attestano la presenza di Daci a Roma e in Italia e di abitanti della penisola italica nell'area della provincia Dacia istituita da Traiano.
Il contributo si propone di esaminare la presenza di elementi barbarici nell’Italia settentrional... more Il contributo si propone di esaminare la presenza di elementi barbarici nell’Italia settentrionale in un lasso di tempo compreso tra l’inizio del V secolo e la morte di Valentiniano III (455). Per prima cosa si vuole offrire un bilancio degli studi sul problema dell’identità di questi elementi barbarici, delineando il controverso dibattito riguardo la nascita e lo sviluppo di popoli barbari con una propria specifica identità (l’etnogenesi). Le popolazioni barbariche erano formate da gruppi eterogenei e gli etnonimi con cui i Romani li definivano non indicavano popoli con un’identità etnica ben definita. Anche la differenza tra ‘Romani’ e ‘barbari’ non era sempre netta ed era spesso definita soprattutto dal diritto. Si vogliono poi analizzare nuovamente le diverse tipologie di fonti documentarie che consentono di individuare dove e come gli elementi barbarici fossero presenti nell’Italia settentrionale e le loro differenti condizioni giuridiche. Le più recenti interpretazioni delle fonti possono offrire nuove prospettive nel chiarire alcune problematiche di ordine storico: la presenza di barbari nelle truppe regolari dell’esercito romano; i compiti dei praefecti gentilium Sarmatarum; la presenza dei laeti nel nord Italia e cosa differenziasse la loro condizione da quella molto simile dei gentiles; la negazione del tradizionale paradigma storiografico che descrive i laeti e i gentiles come soldati-contadini.
This article examines the presence of the soldiers and the veterans of the praetorian cohorts in ... more This article examines the presence of the soldiers and the veterans of the praetorian cohorts in northern Italy (regiones IX, X and XI) during the imperial age. The investigation about the complex problem of the provenance of the inscriptions and thus the creation of a precise epigraphic dossier enable us to improve our understanding of the geographical mobility of the praetorians and the relationships that praetorian soldiers and veterans have with the civilian societies in the cities of the considered area. Indeed, the analysis of the epigraphic dossier, through more correct readings and updated interpretations of the epigraphic documentation, can foster new research perspectives to study the history of the praetorian cohorts and the possible reasons of the military deployment or of the presence of the milites in northern Italy. The analysis of the inscriptions also reveals the well-established and well-founded networks in which the families of the soldiers were included; these networks could promote the social and economic advancement of these families and the enlistment of some family members in the praetorian guard.
Il lavoro si propone di individuare, attraverso un’accurata analisi delle fonti letterarie ed epi... more Il lavoro si propone di individuare, attraverso un’accurata analisi delle fonti letterarie ed epigrafiche e la ricostruzione delle carriere, i nomi degli ufficiali di rango equestre e senatorio che parteciparono con certezza alle guerre daciche di Traiano. Il dossier così costituito consente di rispondere ad alcuni quesiti riguardo la composizione e lo sviluppo delle carriere dei componenti delle classi dirigenti romane a inizio II secolo. Nel contributo ci si concentra in particolare sulle origini degli ufficiali e nel comprendere se la partecipazione alle guerre daciche e il valore militare dimostrato durante questi conflitti siano stati strumenti in grado di far ottenere rapidi e privilegiati avanzamenti nel cursus honorum agli ufficiali.
Parole chiave: Traiano; guerre daciche; ordine equestre; ordine senatorio
Il contributo esamina tre problematiche relative alla storia del corpo dei
pretoriani. In primo l... more Il contributo esamina tre problematiche relative alla storia del corpo dei
pretoriani. In primo luogo precisa quali erano le funzioni delle coorti pretorie in età imperiale, mostrando soprattutto la loro evoluzione storica. Augusto, infatti, non creò niente di nuovo, ma attribuì alcune nuove caratteristiche a un reparto già esistente in età repubblicana; le mansioni da lui originariamente assegnate al pretorio si precisarono e arricchirono
nel corso del tempo. In secondo luogo mette a fuoco il ruolo politico dei
pretoriani: la stretta dipendenza e vicinanza all’imperatore resero questi
soldati i protettori della persona del princeps e i più diretti strumenti della volontà imperiale, ma li dotarono anche di un forte potenziale eversivo. Tale potenziale si manifestò in più occasioni e in maniera molto evidente soprattutto quando questi milites decidevano di eliminare un sovrano non gradito. L’ultimo problema affrontato è quello relativo al reclutamento: nuove acquisizioni documentarie e un’analisi più attenta e dettagliata delle testimonianze epigrafiche aprono nuove prospettive di ricerca, che consentono di rivedere e precisare le informazioni riguardanti l’estrazione geografica e sociale delle reclute e le modalità di arruolamento in relazione alle diverse circostanze storiche.
La contribution examine trois problèmes relatifs à l’histoire du corps des prétoriens. D’abord elle précise quelles étaient les fonctions des cohortes prétoriennes à l’époque impériale en insistant sur leur évolution historique. Auguste n’a rien créé de nouveau, il a donné de nouvelles caractéristiques à ce qui existait déjà à l’époque républicaine ; les tâches qu’il a attribuées au prétoire ont été précisées et enrichies au fil du temps. Ensuite elle s’attache au rôle politique des prétoriens : la stricte dépendance à l’égard de l’empereur et la proximité avec ce dernier faisaient de ces soldats les protecteurs de la personne du princeps et les instruments les plus directs de la volonté impériale, mais cela leur donnait aussi un grand pouvoir subversif. Un tel potentiel s’est manifesté en de nombreuses occasions et de façon évidente avant tout quand ces soldats décidaient de tuer un souverain qu’ils n’appréciaient pas. Elle s’intéresse enfin au problème du recrutement : de nouveaux documents et une analyse plus fine des témoignages épigraphiques ouvrent de nouvelles perspectives de recherche et permettent de revoir et préciser les informations concernant les origines géographiques et sociales des recrues et les modalités du recrutement en fonction des différentes circonstances historiques.
La Fortuna militare di Aquileia fu molto rilevante durante tutta l’epoca romana. La colonia funse... more La Fortuna militare di Aquileia fu molto rilevante durante tutta l’epoca romana. La colonia funse infatti da base per la conquista dell’Illyricum fino al 9 d.C., e sostenne poi l’esercito romano in Pannonia e lungo il limes danubiano e fu coinvolta in tutti i più importanti episodi militari avvenuti in Italia durante l’età imperiale. Questo ruolo fondamentale trova riflesso nell’abbondante documentazione letteraria, epigrafica e archeologica che descrive gli eventi e testimonia la presenza di soldati nel territorio della colonia. Il presente contributo si prefigge due scopi. Il primo è tracciare un bilancio dello stato attuale della ricerca e dei più importanti risultati raggiunti dalla letteratura specialistica negli studi dei diversi aspetti della storia militare di Aquileia. Il secondo obiettivo è mostrare come la documentazione epigrafica offra la possibilità di nuove prospettive di ricerca, grazie anche a rinnovate interpretazioni e migliori letture delle iscrizioni, utili ad approfondire la conoscenza della presenza militare ad Aquileia.
Parole chiave: Aquileia; storia militare romana; esercito romano; conquista Illirico; legioni; flotta; pretoriani; annona militare.
Lo studio si propone di analizzare la presenza e il ruolo di soldati e veterani delle milizie urb... more Lo studio si propone di analizzare la presenza e il ruolo di soldati e veterani delle milizie urbane nelle società di Pannonia, Mesia e Dacia. L'indagine verrà condotta principalmente sulle epigrafi di pretoriani, urbaniciani ed equites singulares Augusti attestati nell'area in esame; ma non si trascureranno le fonti letterarie, indispensabili nel mostrare i movimenti degli eserciti e degli imperatori, dei quali le truppe urbane costituivano la scorta, nella zona considerata. Si metteranno in evidenza soprattutto le motivazioni della presenza di questi soldati e veterani in Pannonia, Mesia e Dacia, il loro rapporto con le società civili e l'estrazione etnica e sociale delle reclute. La documentazione, non molto numerosa nel I e II secolo d.C., diventa molto più cospicua nel III secolo d.C., quando, dopo la riforma di Settimio Severo, i pretoriani erano reclutati soprattutto nelle province danubiane e spesso ritornavano in patria dopo aver ottenuto l'honesta missio.
Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 2019
Il contributo riesamina una delle vicende più controverse della storia romana per cercare di capi... more Il contributo riesamina una delle vicende più controverse della storia romana per cercare di capire perché il proconsole di Macedonia M. Licinio Crasso, che condusse delle campagne vittoriose nella penisola balcanica nel 29-28 a.C., celebrò il trionfo ma non riuscì a dedicare gli spolia opima, onorificenza che avrebbe potuto rivendicare per avere ucciso con le proprie mani il re dei Bastarni Deldone.
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Parole chiave: Traiano; guerre daciche; ordine equestre; ordine senatorio
pretoriani. In primo luogo precisa quali erano le funzioni delle coorti pretorie in età imperiale, mostrando soprattutto la loro evoluzione storica. Augusto, infatti, non creò niente di nuovo, ma attribuì alcune nuove caratteristiche a un reparto già esistente in età repubblicana; le mansioni da lui originariamente assegnate al pretorio si precisarono e arricchirono
nel corso del tempo. In secondo luogo mette a fuoco il ruolo politico dei
pretoriani: la stretta dipendenza e vicinanza all’imperatore resero questi
soldati i protettori della persona del princeps e i più diretti strumenti della volontà imperiale, ma li dotarono anche di un forte potenziale eversivo. Tale potenziale si manifestò in più occasioni e in maniera molto evidente soprattutto quando questi milites decidevano di eliminare un sovrano non gradito. L’ultimo problema affrontato è quello relativo al reclutamento: nuove acquisizioni documentarie e un’analisi più attenta e dettagliata delle testimonianze epigrafiche aprono nuove prospettive di ricerca, che consentono di rivedere e precisare le informazioni riguardanti l’estrazione geografica e sociale delle reclute e le modalità di arruolamento in relazione alle diverse circostanze storiche.
La contribution examine trois problèmes relatifs à l’histoire du corps des prétoriens. D’abord elle précise quelles étaient les fonctions des cohortes prétoriennes à l’époque impériale en insistant sur leur évolution historique. Auguste n’a rien créé de nouveau, il a donné de nouvelles caractéristiques à ce qui existait déjà à l’époque républicaine ; les tâches qu’il a attribuées au prétoire ont été précisées et enrichies au fil du temps. Ensuite elle s’attache au rôle politique des prétoriens : la stricte dépendance à l’égard de l’empereur et la proximité avec ce dernier faisaient de ces soldats les protecteurs de la personne du princeps et les instruments les plus directs de la volonté impériale, mais cela leur donnait aussi un grand pouvoir subversif. Un tel potentiel s’est manifesté en de nombreuses occasions et de façon évidente avant tout quand ces soldats décidaient de tuer un souverain qu’ils n’appréciaient pas. Elle s’intéresse enfin au problème du recrutement : de nouveaux documents et une analyse plus fine des témoignages épigraphiques ouvrent de nouvelles perspectives de recherche et permettent de revoir et préciser les informations concernant les origines géographiques et sociales des recrues et les modalités du recrutement en fonction des différentes circonstances historiques.
Parole chiave: Aquileia; storia militare romana; esercito romano; conquista Illirico; legioni; flotta; pretoriani; annona militare.
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Parole chiave: Traiano; guerre daciche; ordine equestre; ordine senatorio
pretoriani. In primo luogo precisa quali erano le funzioni delle coorti pretorie in età imperiale, mostrando soprattutto la loro evoluzione storica. Augusto, infatti, non creò niente di nuovo, ma attribuì alcune nuove caratteristiche a un reparto già esistente in età repubblicana; le mansioni da lui originariamente assegnate al pretorio si precisarono e arricchirono
nel corso del tempo. In secondo luogo mette a fuoco il ruolo politico dei
pretoriani: la stretta dipendenza e vicinanza all’imperatore resero questi
soldati i protettori della persona del princeps e i più diretti strumenti della volontà imperiale, ma li dotarono anche di un forte potenziale eversivo. Tale potenziale si manifestò in più occasioni e in maniera molto evidente soprattutto quando questi milites decidevano di eliminare un sovrano non gradito. L’ultimo problema affrontato è quello relativo al reclutamento: nuove acquisizioni documentarie e un’analisi più attenta e dettagliata delle testimonianze epigrafiche aprono nuove prospettive di ricerca, che consentono di rivedere e precisare le informazioni riguardanti l’estrazione geografica e sociale delle reclute e le modalità di arruolamento in relazione alle diverse circostanze storiche.
La contribution examine trois problèmes relatifs à l’histoire du corps des prétoriens. D’abord elle précise quelles étaient les fonctions des cohortes prétoriennes à l’époque impériale en insistant sur leur évolution historique. Auguste n’a rien créé de nouveau, il a donné de nouvelles caractéristiques à ce qui existait déjà à l’époque républicaine ; les tâches qu’il a attribuées au prétoire ont été précisées et enrichies au fil du temps. Ensuite elle s’attache au rôle politique des prétoriens : la stricte dépendance à l’égard de l’empereur et la proximité avec ce dernier faisaient de ces soldats les protecteurs de la personne du princeps et les instruments les plus directs de la volonté impériale, mais cela leur donnait aussi un grand pouvoir subversif. Un tel potentiel s’est manifesté en de nombreuses occasions et de façon évidente avant tout quand ces soldats décidaient de tuer un souverain qu’ils n’appréciaient pas. Elle s’intéresse enfin au problème du recrutement : de nouveaux documents et une analyse plus fine des témoignages épigraphiques ouvrent de nouvelles perspectives de recherche et permettent de revoir et préciser les informations concernant les origines géographiques et sociales des recrues et les modalités du recrutement en fonction des différentes circonstances historiques.
Parole chiave: Aquileia; storia militare romana; esercito romano; conquista Illirico; legioni; flotta; pretoriani; annona militare.