Bruno Riccio (Laurea Politics Bologna; MA DPhil Social Anthropology Sussex) is Professor of Cultural Anthropology and the director of the research center MODI (Mobility Diversity social Inclusion) at the Department of Education of the University of Bologna, where he teaches Anthropology of Migration. He is co-founder of the Italian Society for Applied Anthropology (SIAA) and co-editor of the series "migrazioni" edited by CISU. Since 2014 he belongs to the teaching board of the doctoral programme in Cultural and Social Anthropology at the University of Milan "Bicocca". His research interests include West African transnational migration, co-development, citizenship, mobility, diversity, local policies of inclusion, Italian multiculturalism and racism. He belongs to the advisory board of African Diaspora and the editorial board of the Anthropogical Journal of European Cultures, Etnografia e Ricerca Qualitativa, Mondi Migranti and afriche e orienti. He has published monographs, numerous articles in journals and edited books and he is the editor of volumes and journal issues.
Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva... more Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva su impianti di ricerca prevalentemente qualitativi. Tuttavia, ci sembrano sorprendentemente rari i lavori di taglio metodologico che rivisitino gli studi gi\ue0 svolti in senso riflessivo, per valutare potenzialit\ue0, limiti e possibili nuovi sviluppi della ricerca etnografica, in senso lato. Questo numero monografico di Mondi Migranti \ue8 stato ideato per avanzare nuove piste di riflessione su questo campo in movimento, in ottica interdisciplinare e guardando a una variet\ue0 di sfaccettature del \u201cfare ricerca\u201d sui processi di insediamento locale, di interazione quotidiana e di partecipazione transnazionale degli stranieri in Italia. L\u2019obiettivo di questo volume \ue8 quindi di fornire strumenti per rivisitare metodologicamente studi qualitativi gi\ue0 svolti \u2013 etnografie, analisi biografiche, studi documentali, ecc. Coltivare la riflessivit\ue0 (auto)critica sul lavoro di campo ci pare un requisito importante per imparare dal passato e progettare la ricerca futura. In questa introduzione proponiamo una mappa orientativa per il dibattito sul tema, a partire da quattro nodi metodologici: 1) Il contributo della ricerca qualitativa allo studio delle istituzioni deputate a gestire i fenomeni migratori, oltre che delle collettivit\ue0 di stranieri in quanto tali, e delle forme emergenti di multiculturalismo quotidiano; 2) La dimensione multi-situata, nello spazio ma anche nel tempo, che informa molti dei migliori studi qualitativi sulle migrazioni; 3) Le interazioni tra i vari ruoli, e le diverse identit\ue0, attribuibili a chi fa ricerca di campo in contesti di elevata \u201cdiversit\ue0\u201d; 4) Il significato, ma anche le tensioni e i limiti, delle varie forme di confine \u2013 disciplinare, metodologico, nazionale \u2013 che delimitano convenzionalmente il campo della ricerca sociale sulle migrazioni. I contributi di questo numero monografico invitano a rivisitare il significato di confini disciplinari tradizionali come quello tra antropologia e sociologia, almeno rispetto allo studio dei fenomeni migratori. Nonostante alcune caratteristiche distintive, la porosit\ue0 di questi confini, che riflettono distinte eredit\ue0 e genealogie disciplinari pi\uf9 che specifiche differenze di metodo (queste ultime, infatti, tendono ad attraversare i confini disciplinari), \ue8 ben nota al dibattito internazionale dei migration studies. Detto altrimenti, ci pare che l\u2019agenda futura della ricerca sulle migrazioni (come altri campi quali il turismo, la cooperazione allo sviluppo, l\u2019ambiente ecc.) abbia bisogno di maggiore investimento e sensibilit\ue0 nel lavoro di campo, anche in senso comparativo e metodologicamente integrato, pi\uf9 che di ulteriori rivendicazioni di label categoriali da parte di campi disciplinari compartimentati e mutuamente impermeabili, come pu\uf2 succedere nel dibattito accademico italiano. Lo studio di campo delle migrazioni, come mostrano gli articoli che seguiranno, richiede di spingersi anche al di l\ue0 dei confini nazionali. Non soltanto perch\ue9 i fenomeni migratori spesso li valicano. E non soltanto perch\ue9 allo studio di qualsiasi esperienza di immigrazione, compresa quella italiana, contribuiscono anche ricercatori di altri paesi, portatori di uno sguardo diverso, forse meno attento alle specificit\ue0 dei contesti locali italiani, certo pi\uf9 slegato dal \u201cnazionalismo metodologico\u201d di chi fa ricerca nel paese in cui vive. Al di l\ue0 di questo, il punto di forza della ricerca etnografica e qualitativa, laddove non si riduce a descrizione compilativa, sta nella capacit\ue0 di sviluppare significati e interpretazioni che risuonano ben oltre il contesto locale e nazionale in cui vengono prodotti. In questa prospettiva, la \u201ccontaminazione\u201d della ricerca qualitativa italiana con ricerche ed etnografi di paesi diversi, in senso comparativo o di contributo congiunto a temi di interesse pi\uf9 ampio, ci sembra un indicatore cruciale della capacit\ue0 delle etnografie delle migrazioni di adempiere al proprio mandato
The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic... more The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic thought and public policy. Recent contributions have considered migration choice as step-wise in nature, involving a separation between ‘aspiration’ and ‘ability’ to migrate, whilst stressing a range of non-economic factors that influence migration choices. But such nuances have not prevented the emergence of a significant area of public policy that seeks to influence choices to migrate from Africa through ‘irregular’ channels, or at all, through a range of development interventions. This paper explores evidence from West Africa on how young people formulate the boundaries of such choice. Drawing on approaches in anthropology and elsewhere that stress the value of a ‘future-orientated’ lens, we show how present uncertainty is a central framing that fundamentally limits the value of thinking about migration as a choice. This has important implications for policy on ‘migration and develop...
Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva... more Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva su impianti di ricerca prevalentemente qualitativi. Tuttavia, ci sembrano sorprendentemente rari i lavori di taglio metodologico che rivisitino gli studi gi\ue0 svolti in senso riflessivo, per valutare potenzialit\ue0, limiti e possibili nuovi sviluppi della ricerca etnografica, in senso lato. Questo numero monografico di Mondi Migranti \ue8 stato ideato per avanzare nuove piste di riflessione su questo campo in movimento, in ottica interdisciplinare e guardando a una variet\ue0 di sfaccettature del \u201cfare ricerca\u201d sui processi di insediamento locale, di interazione quotidiana e di partecipazione transnazionale degli stranieri in Italia. L\u2019obiettivo di questo volume \ue8 quindi di fornire strumenti per rivisitare metodologicamente studi qualitativi gi\ue0 svolti \u2013 etnografie, analisi biografiche, studi documentali, ecc. Coltivare la riflessivit\ue0 (auto)critica sul lavoro di campo ci pare un requisito importante per imparare dal passato e progettare la ricerca futura. In questa introduzione proponiamo una mappa orientativa per il dibattito sul tema, a partire da quattro nodi metodologici: 1) Il contributo della ricerca qualitativa allo studio delle istituzioni deputate a gestire i fenomeni migratori, oltre che delle collettivit\ue0 di stranieri in quanto tali, e delle forme emergenti di multiculturalismo quotidiano; 2) La dimensione multi-situata, nello spazio ma anche nel tempo, che informa molti dei migliori studi qualitativi sulle migrazioni; 3) Le interazioni tra i vari ruoli, e le diverse identit\ue0, attribuibili a chi fa ricerca di campo in contesti di elevata \u201cdiversit\ue0\u201d; 4) Il significato, ma anche le tensioni e i limiti, delle varie forme di confine \u2013 disciplinare, metodologico, nazionale \u2013 che delimitano convenzionalmente il campo della ricerca sociale sulle migrazioni. I contributi di questo numero monografico invitano a rivisitare il significato di confini disciplinari tradizionali come quello tra antropologia e sociologia, almeno rispetto allo studio dei fenomeni migratori. Nonostante alcune caratteristiche distintive, la porosit\ue0 di questi confini, che riflettono distinte eredit\ue0 e genealogie disciplinari pi\uf9 che specifiche differenze di metodo (queste ultime, infatti, tendono ad attraversare i confini disciplinari), \ue8 ben nota al dibattito internazionale dei migration studies. Detto altrimenti, ci pare che l\u2019agenda futura della ricerca sulle migrazioni (come altri campi quali il turismo, la cooperazione allo sviluppo, l\u2019ambiente ecc.) abbia bisogno di maggiore investimento e sensibilit\ue0 nel lavoro di campo, anche in senso comparativo e metodologicamente integrato, pi\uf9 che di ulteriori rivendicazioni di label categoriali da parte di campi disciplinari compartimentati e mutuamente impermeabili, come pu\uf2 succedere nel dibattito accademico italiano. Lo studio di campo delle migrazioni, come mostrano gli articoli che seguiranno, richiede di spingersi anche al di l\ue0 dei confini nazionali. Non soltanto perch\ue9 i fenomeni migratori spesso li valicano. E non soltanto perch\ue9 allo studio di qualsiasi esperienza di immigrazione, compresa quella italiana, contribuiscono anche ricercatori di altri paesi, portatori di uno sguardo diverso, forse meno attento alle specificit\ue0 dei contesti locali italiani, certo pi\uf9 slegato dal \u201cnazionalismo metodologico\u201d di chi fa ricerca nel paese in cui vive. Al di l\ue0 di questo, il punto di forza della ricerca etnografica e qualitativa, laddove non si riduce a descrizione compilativa, sta nella capacit\ue0 di sviluppare significati e interpretazioni che risuonano ben oltre il contesto locale e nazionale in cui vengono prodotti. In questa prospettiva, la \u201ccontaminazione\u201d della ricerca qualitativa italiana con ricerche ed etnografi di paesi diversi, in senso comparativo o di contributo congiunto a temi di interesse pi\uf9 ampio, ci sembra un indicatore cruciale della capacit\ue0 delle etnografie delle migrazioni di adempiere al proprio mandato
The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic... more The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic thought and public policy. Recent contributions have considered migration choice as step-wise in nature, involving a separation between ‘aspiration’ and ‘ability’ to migrate, whilst stressing a range of non-economic factors that influence migration choices. But such nuances have not prevented the emergence of a significant area of public policy that seeks to influence choices to migrate from Africa through ‘irregular’ channels, or at all, through a range of development interventions. This paper explores evidence from West Africa on how young people formulate the boundaries of such choice. Drawing on approaches in anthropology and elsewhere that stress the value of a ‘future-orientated’ lens, we show how present uncertainty is a central framing that fundamentally limits the value of thinking about migration as a choice. This has important implications for policy on ‘migration and develop...
Cet ouvrage dresse la carte des associations et des entreprises créées par la diaspora sénégalais... more Cet ouvrage dresse la carte des associations et des entreprises créées par la diaspora sénégalaise en quatre provinces italiennes. Une attention particulière a été réservée à la portée transnationale de l'action des migrants dans leurs lieux d'origine. Parallèlement, des chercheurs ont travaillé au Sénégal pour analyser, sur place, les effets et les problèmes liés aux interventions de la diaspora sénégalaise.
Le riflessioni che proporrò in questo contributo emergono dallo studio delle mobilità come paradi... more Le riflessioni che proporrò in questo contributo emergono dallo studio delle mobilità come paradigma teorico con cui osservare le migrazioni contempo-ranee e dallo scambio proficuo di idee con ricercatori e studiosi con cui in questi anni ho condiviso letture, interpretazioni, esperienze di ricerca sulle molteplici forme di mobilità e sull'antropologia applicata alle politiche di integrazione e accoglienza 1. In modo azzardato, cercherò proprio di iniziare a costruire un ponte tra due dibattiti scientifici che animano l'antropologia dei processi migratori, ma che di rado si connettono. Dopo aver accennato alle caratteristiche principali delle prospettive della mobilità, estenderò, infatti, il concetto di "infrastruttura", emergente da tale dibattito, ai complessi mondi che caratterizzano le politiche locali di accoglienza e integrazione dei mi-granti e richiedenti protezione internazionale. Infine, concluderò con alcuni interrogativi di ricerca in questo difficile momento politico in cui stiamo vivendo.
This article is subdivided into three parts. The first provides readers with an overview of conte... more This article is subdivided into three parts. The first provides readers with an overview of contemporary Senegalese “culture of migration” and explores how it translates into the Italian experience of West African immigration. In the second part, drawing on our and other colleagues’ empirical work, we discuss the diversification of Senegalese strategies to enter Italian public space and to strengthen transnational connections with the context of origin. In the final part, we take into account the experiences of the “second generation” and the engagement with projects facilitating the return of the elderly. We conclude by urging researchers to go beyond the assimilation versus transnationalism dichotomy to enhance our understanding of West African transnational migration into Southern Europe.
Il workshop mette a confronto studi di caso condotti da antropologi e antropologhe, in Italia e a... more Il workshop mette a confronto studi di caso condotti da antropologi e antropologhe, in Italia e altrove, sul rapporto tra 'casa' e 'migra-zione', a molteplici livelli: le condizioni abitative e le esperienze dell''abitare' da parte di persone immigrate e di minoranze etniche; le (dis)continuità tra la vita domestica antecedente e successiva alla migrazione; le culture materiali e le forme di socialità a cui il senso di casa si può ancorare, negli spazi privati o in quelli pubblici; le diverse espressioni del senso di casa, o della sua assenza, in relazione a genere, etnicità, età, classe sociale; il rapporto tra le traiettorie abitative e i processi di integrazione, locale e transna-zionale, degli stranieri; gli effetti della mobilità umana sul mantenimento, o sulla perdita, dell'identificazione in uno o più spazi di vita come 'casa'. Su questi, e su molti altri aspetti del rapporto casa-migrazione, la ricerca antropologica ha prodotto una varietà di studi di caso, non sempre in dialogo tra loro, o ancorati nel dibattito teorico più ampio. Questa sessione mira ad avanzare lo stato dell'arte in entrambe le direzioni.
La Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) è un'associazione di antropologi che operano... more La Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) è un'associazione di antropologi che operano presso enti privati e pubblici stu-diando con fini applicativi e con approcci efficaci e innovativi le realtà sociali, culturali, multi-etniche, multi-religiose e ambientali della contemporaneità. Per il IV Convegno gli antropologi della SIAA hanno organizzato, con rigoroso processo di selezione degli oratori, 10 pannelli su tematiche di grande attualità, tra cui l'accoglienza dei migranti, crisi economica e problemi urbani nel contesto europeo, pratiche turistiche, cambiamento climatico, certificazioni in campo agricolo e nuove forme di famiglia. Giuseppe Sciortino, Massimo Tommasoli e Paul Sillitoe intervengono in qualità di keynote speakers su temi collegati alla migrazione, allo sviluppo internazionale, ai processi di democratizzazione e al sapere locale. Il programma prevede inoltre la tavola rotonda La diversità culturale: pluralismo giuridico, multiculturalismo e diritti, e due workshop, uno dedicato al tema dell'abitare nell'esperienza migratoria, l'altro alla questione della libertà della ricerca. Si invita il pubblico a provvedere alla registra-zione (gratuita)
Nei tre precedenti convegni nazionali la Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) ha dim... more Nei tre precedenti convegni nazionali la Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) ha dimostrato la vivacità dell'antropologia come disciplina pienamente integrata alla vita sociale, l'importanza di influenzare le politiche pubbliche e la necessità di aprirsi al dibattito interdisciplinare. Per il IV Convegno Nazionale gli antropologi della SIAA invitano a presentare dei papers in base alle 12 calls elencate di seguito, organizzate in 4 aree tematiche
Call for papers for the V Conference of the Italian Society for Applied Anthropology, "Collaborat... more Call for papers for the V Conference of the Italian Society for Applied Anthropology, "Collaboration and Mutualism. Transformative Practices in Times of Crisis", Catania (Italy), December 14-17
Massimiliano Minelli e Giovanni Pizza, coordinatori - Berardino Palumbo, discussant, Call for pap... more Massimiliano Minelli e Giovanni Pizza, coordinatori - Berardino Palumbo, discussant, Call for papera nel quadro del convegno SIAA 2018. Sessione dal titolo«Popolare, popolarizzazione populismo nella comunicazione pubblica dell'antropologia. prospettive etnografiche». Scadenza 30 luglio 2018
Uploads
Papers by Bruno Riccio
Table of Contents of the double issues.
UAS 42: 1-2 (2013)
http://the-institute-ny.com/Supporting%20Materials/Tables/UAS%2042-1,2.pdf
UAS 42: 3-4 (2013)
http://the-institute-ny.com/Supporting%20Materials/Tables/UAS%2042-3,4.pdf""