In a difficult moment for the education system, INVALSI proposed three new resources for schools:... more In a difficult moment for the education system, INVALSI proposed three new resources for schools: formative testing, videos and webinars. The article presents some characteristics, aims, results and prospects of these projects.
Sul profilo biografico di Cecco d'Ascoli, al secolo Francesco Stabili, gravano secoli di leggenda... more Sul profilo biografico di Cecco d'Ascoli, al secolo Francesco Stabili, gravano secoli di leggenda che si è frammista alla storia. Le scarse notizie sulla sua formazione, la rapida e fortunata carriera universitaria, i processi inquisitoriali e la tragica fine sul rogo a Firenze hanno alimentato una pluralità di notizie a suo carico che devono fare i conti con le fonti storiche. Il presente lavoro tenta innanzi tutto di chiarire quali siano queste fonti e, quindi, di tracciare un profilo biografico attendibile. Nel secondo capitolo, invece, viene analizzata quella che per diverse ragioni può essere ritenuta come l'opera più rappresentativa dell'autore: il Commento alla Sfera del Sacrobosco. La lettura del manuale di astronomia più diffuso del medioevo, diviene nel corso stabiliano occasione per intrecciare astrologia, negromanzia e magia. L'ultima parte dell'elaborato, infine, è più ricca di domande che di risposte. Dopo aver analizzato in chiave diacronica e sincronica il contesto dello studium bolognese, vengono espresse alcune suggestioni in merito alle problematiche poetico-letterarie e alcuni indirizzi di ricerca futuri sulle questioni stabiliane.
Tesi di laurea in Letteratura e critica dantesca Relatore: Prof. Giuseppe Ledda Presentata da: Lu... more Tesi di laurea in Letteratura e critica dantesca Relatore: Prof. Giuseppe Ledda Presentata da: Luca Pieroni Sessione di luglio Anno accademico 2014 -2015 BONIFAZIO VIII: Alla Chiesa come diretta emanazione della potestà divina spettano pertanto ambo le spade: la spirituale, che ella impugna direttamente con la mano spirituale, e la temporale, ugualmente 'Pro Ecclesia', che essa affida ai re e ai militari degni della sua fiducia PIER CELESTINO: Santità, posso dirvelo senza scandalizzarvi? Io non amo le spade, di nessun genere. Ignazio Silone, L'avventura di un povero cristiano CONCLUSIONE p. 52 BIBLIOGRAFIA p. 55 3 INTRODUZIONE Il Medioevo italiano è ricco di figure e di storie straordinarie, figlie di un caleidoscopio di paesaggi, nazioni e retaggi culturali che si sono incontrati in quel ponte tra Europa e Mediterraneo che è la nostra penisola. Ad uno di questi personaggi è dedicato il mio lavoro, a colui che scese dalla solitudine delle foreste e dei monti dell'Abruzzo aspro e selvaggio per andare ad occupare il seggio dell'apostolo Pietro in Roma, ambiente non meno ostile e pericoloso per chi non vi è avvezzo. Pietro da Morrone, papa Celestino V, è una figura che, in chi scrive, esercita un fascino irresistibile: uomo del tutto medievale, dedito ad una forma di vita contemplativa già démodé a fine XIII secolo, interprete di una spiritualità estrema e profonda ma, d'altra parte, uomo che, per la sua semplicità, intraprendenza e per la forte relazione intessuta con lo strato popolare dei fedeli, non è poi così distante dai papi e dalla Chiesa post-conciliare. Una figura in cui la pace dell'eremo viene sconvolta dall'irruzione della storia, delle debolezze di una curia giunta anch'essa al passo che divide Medioevo ed età moderna. Penultimo di dodici fratelli, nato da famiglia contadina di una regione di certo non ricca; destinatario di una vocazione sacerdotale di cui non si sente degno e che lo porterà a Roma per cercare la conferma di un compito tanto gravoso. La stessa città che, al crepuscolo della sua esistenza, con al dito l'anello piscatorio, rifiuterà ostinatamente per evitare le insidie di una corte cui non avrebbe mai potuto tenere testa. San Pier Celestino è colui che fugge tra le vette della Maiella ma poi non esita a mettersi in viaggio verso Lione per difendere i suoi monaci confratelli; è l'uomo che cerca il distacco dal mondo ma attrezza sentieri nei boschi affinché chi tenta di raggiungerlo non rischi la vita nel farlo. Una figura esattamente a metà tra la terra ed il cielo, che nella sua imponenza e austerità mantiene una grande dolcezza, proprio come le montagne di quel dosso d'Italia da lui vissuto e amato.
In a difficult moment for the education system, INVALSI proposed three new resources for schools:... more In a difficult moment for the education system, INVALSI proposed three new resources for schools: formative testing, videos and webinars. The article presents some characteristics, aims, results and prospects of these projects.
Sul profilo biografico di Cecco d'Ascoli, al secolo Francesco Stabili, gravano secoli di leggenda... more Sul profilo biografico di Cecco d'Ascoli, al secolo Francesco Stabili, gravano secoli di leggenda che si è frammista alla storia. Le scarse notizie sulla sua formazione, la rapida e fortunata carriera universitaria, i processi inquisitoriali e la tragica fine sul rogo a Firenze hanno alimentato una pluralità di notizie a suo carico che devono fare i conti con le fonti storiche. Il presente lavoro tenta innanzi tutto di chiarire quali siano queste fonti e, quindi, di tracciare un profilo biografico attendibile. Nel secondo capitolo, invece, viene analizzata quella che per diverse ragioni può essere ritenuta come l'opera più rappresentativa dell'autore: il Commento alla Sfera del Sacrobosco. La lettura del manuale di astronomia più diffuso del medioevo, diviene nel corso stabiliano occasione per intrecciare astrologia, negromanzia e magia. L'ultima parte dell'elaborato, infine, è più ricca di domande che di risposte. Dopo aver analizzato in chiave diacronica e sincronica il contesto dello studium bolognese, vengono espresse alcune suggestioni in merito alle problematiche poetico-letterarie e alcuni indirizzi di ricerca futuri sulle questioni stabiliane.
Tesi di laurea in Letteratura e critica dantesca Relatore: Prof. Giuseppe Ledda Presentata da: Lu... more Tesi di laurea in Letteratura e critica dantesca Relatore: Prof. Giuseppe Ledda Presentata da: Luca Pieroni Sessione di luglio Anno accademico 2014 -2015 BONIFAZIO VIII: Alla Chiesa come diretta emanazione della potestà divina spettano pertanto ambo le spade: la spirituale, che ella impugna direttamente con la mano spirituale, e la temporale, ugualmente 'Pro Ecclesia', che essa affida ai re e ai militari degni della sua fiducia PIER CELESTINO: Santità, posso dirvelo senza scandalizzarvi? Io non amo le spade, di nessun genere. Ignazio Silone, L'avventura di un povero cristiano CONCLUSIONE p. 52 BIBLIOGRAFIA p. 55 3 INTRODUZIONE Il Medioevo italiano è ricco di figure e di storie straordinarie, figlie di un caleidoscopio di paesaggi, nazioni e retaggi culturali che si sono incontrati in quel ponte tra Europa e Mediterraneo che è la nostra penisola. Ad uno di questi personaggi è dedicato il mio lavoro, a colui che scese dalla solitudine delle foreste e dei monti dell'Abruzzo aspro e selvaggio per andare ad occupare il seggio dell'apostolo Pietro in Roma, ambiente non meno ostile e pericoloso per chi non vi è avvezzo. Pietro da Morrone, papa Celestino V, è una figura che, in chi scrive, esercita un fascino irresistibile: uomo del tutto medievale, dedito ad una forma di vita contemplativa già démodé a fine XIII secolo, interprete di una spiritualità estrema e profonda ma, d'altra parte, uomo che, per la sua semplicità, intraprendenza e per la forte relazione intessuta con lo strato popolare dei fedeli, non è poi così distante dai papi e dalla Chiesa post-conciliare. Una figura in cui la pace dell'eremo viene sconvolta dall'irruzione della storia, delle debolezze di una curia giunta anch'essa al passo che divide Medioevo ed età moderna. Penultimo di dodici fratelli, nato da famiglia contadina di una regione di certo non ricca; destinatario di una vocazione sacerdotale di cui non si sente degno e che lo porterà a Roma per cercare la conferma di un compito tanto gravoso. La stessa città che, al crepuscolo della sua esistenza, con al dito l'anello piscatorio, rifiuterà ostinatamente per evitare le insidie di una corte cui non avrebbe mai potuto tenere testa. San Pier Celestino è colui che fugge tra le vette della Maiella ma poi non esita a mettersi in viaggio verso Lione per difendere i suoi monaci confratelli; è l'uomo che cerca il distacco dal mondo ma attrezza sentieri nei boschi affinché chi tenta di raggiungerlo non rischi la vita nel farlo. Una figura esattamente a metà tra la terra ed il cielo, che nella sua imponenza e austerità mantiene una grande dolcezza, proprio come le montagne di quel dosso d'Italia da lui vissuto e amato.
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Nel secondo capitolo, invece, viene analizzata quella che per diverse ragioni può essere ritenuta come l'opera più rappresentativa dell'autore: il Commento alla Sfera del Sacrobosco. La lettura del manuale di astronomia più diffuso del medioevo, diviene nel corso stabiliano occasione per intrecciare astrologia, negromanzia e magia.
L'ultima parte dell'elaborato, infine, è più ricca di domande che di risposte. Dopo aver analizzato in chiave diacronica e sincronica il contesto dello studium bolognese, vengono espresse alcune suggestioni in merito alle problematiche poetico-letterarie e alcuni indirizzi di ricerca futuri sulle questioni stabiliane.
Nel secondo capitolo, invece, viene analizzata quella che per diverse ragioni può essere ritenuta come l'opera più rappresentativa dell'autore: il Commento alla Sfera del Sacrobosco. La lettura del manuale di astronomia più diffuso del medioevo, diviene nel corso stabiliano occasione per intrecciare astrologia, negromanzia e magia.
L'ultima parte dell'elaborato, infine, è più ricca di domande che di risposte. Dopo aver analizzato in chiave diacronica e sincronica il contesto dello studium bolognese, vengono espresse alcune suggestioni in merito alle problematiche poetico-letterarie e alcuni indirizzi di ricerca futuri sulle questioni stabiliane.