Il saggio ripercorre, con un’attenzione anche alle fonti, il significato dei simboli dell'aquila ... more Il saggio ripercorre, con un’attenzione anche alle fonti, il significato dei simboli dell'aquila e della colomba nell’opera vichiana provando a rispondere all’immagine “inveterata” di Vico come “filosofo delle origini” e facendo emergere il ruolo e l’importanza del conflitto sociale e “simbolico” tra nobili e plebei che dirige il processo storico sino ai tempi ambigui e civilissimi della “dispiegata” umanità.
"Nel desiderare a vuoto (cioè nel desiderare) non vi è conforto alcuno, semmai vi è il
sospetto... more "Nel desiderare a vuoto (cioè nel desiderare) non vi è conforto alcuno, semmai vi è il
sospetto disarmante che Dio sia assolutamente caritatevole con tutti, persino con il male
estremo, e che l’uomo sia sottoposto alla prova della fede di niente desiderare come il de-
siderare stesso".
"Ma la libertà stessa finisce per ammaliare l’uomo che ne abusa, il quale si illude di sostituirsi... more "Ma la libertà stessa finisce per ammaliare l’uomo che ne abusa, il quale si illude di sostituirsi a Dio facendosi «regola dell’universo», fino al paradosso in cui libertà e
arbitrio si identificano. Di qui il crinale è ripidissimo: il mondo delle nazioni si sfalda sotto il peso di una libertà che, liberamente, si dà la morte e, tragicamente, trapassa nelle «necessità e utilità della vita». Questa morte è propriamente il tragico nell’etico e nel politico. Infatti, nell’estetico si può morire mille e più volte; nel religioso non si muore mai; nell’etico si muore una e una sola volta".
The Tragic and Vico · Challenging the dominant interpretation of the tragic given by Aesthetics, ... more The Tragic and Vico · Challenging the dominant interpretation of the tragic given by Aesthetics, the aim of this article is to determine its political expression from the perspective of Giambattista Vico’s philosophy of «humanity». From different assessments on the problem concerning the origins of thought and civil world in Vico’s most prominent works — the ‘poetic character’ of Brutus and the concept of «fanaticism» («fanatismo di superstizione») show that the appearance of the tragic do not occur in the times of «poetic wisdom». Rather, its emergence rises along with freedom through the conflict between «nobles» and «plebeians», taking place in the ‘third age’. This essay suggests that politics may find its way through the experience of the tragic and also represents a first attempt of interpreting a chapter in the New Science often neglected by scholars, which deals with the birth of Tragedy. Lastly, this essay provides an ethico-political determination of the tragic and proposes what the New Science can give as a strategy, either problematic or paradoxical to face the crisis in which the «nations» can find (or put) themselves.
https://www.libraweb.net/articoli.php?chiave=202400501&rivista=5
Breve saggio d'occasione per il Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società. Si trat... more Breve saggio d'occasione per il Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società. Si tratta di un tentativo di cogliere il senso politico della malinconia attraverso una ricognizione storico-critica. Vi è inoltre messo a frutto il portato della filosofia vichiana del conflitto, una volta determinata la malinconia all'interno di precisi rapporti di forza, e vi è indagata la «criticità» della stessa "passione triste" in rapporto al discorso utopico classico e moderno, introducendo la nozione di "tautotopia".
Il saggio ripercorre, con un’attenzione anche alle fonti, il significato dei simboli dell'aquila ... more Il saggio ripercorre, con un’attenzione anche alle fonti, il significato dei simboli dell'aquila e della colomba nell’opera vichiana provando a rispondere all’immagine “inveterata” di Vico come “filosofo delle origini” e facendo emergere il ruolo e l’importanza del conflitto sociale e “simbolico” tra nobili e plebei che dirige il processo storico sino ai tempi ambigui e civilissimi della “dispiegata” umanità.
"Nel desiderare a vuoto (cioè nel desiderare) non vi è conforto alcuno, semmai vi è il
sospetto... more "Nel desiderare a vuoto (cioè nel desiderare) non vi è conforto alcuno, semmai vi è il
sospetto disarmante che Dio sia assolutamente caritatevole con tutti, persino con il male
estremo, e che l’uomo sia sottoposto alla prova della fede di niente desiderare come il de-
siderare stesso".
"Ma la libertà stessa finisce per ammaliare l’uomo che ne abusa, il quale si illude di sostituirsi... more "Ma la libertà stessa finisce per ammaliare l’uomo che ne abusa, il quale si illude di sostituirsi a Dio facendosi «regola dell’universo», fino al paradosso in cui libertà e
arbitrio si identificano. Di qui il crinale è ripidissimo: il mondo delle nazioni si sfalda sotto il peso di una libertà che, liberamente, si dà la morte e, tragicamente, trapassa nelle «necessità e utilità della vita». Questa morte è propriamente il tragico nell’etico e nel politico. Infatti, nell’estetico si può morire mille e più volte; nel religioso non si muore mai; nell’etico si muore una e una sola volta".
The Tragic and Vico · Challenging the dominant interpretation of the tragic given by Aesthetics, ... more The Tragic and Vico · Challenging the dominant interpretation of the tragic given by Aesthetics, the aim of this article is to determine its political expression from the perspective of Giambattista Vico’s philosophy of «humanity». From different assessments on the problem concerning the origins of thought and civil world in Vico’s most prominent works — the ‘poetic character’ of Brutus and the concept of «fanaticism» («fanatismo di superstizione») show that the appearance of the tragic do not occur in the times of «poetic wisdom». Rather, its emergence rises along with freedom through the conflict between «nobles» and «plebeians», taking place in the ‘third age’. This essay suggests that politics may find its way through the experience of the tragic and also represents a first attempt of interpreting a chapter in the New Science often neglected by scholars, which deals with the birth of Tragedy. Lastly, this essay provides an ethico-political determination of the tragic and proposes what the New Science can give as a strategy, either problematic or paradoxical to face the crisis in which the «nations» can find (or put) themselves.
https://www.libraweb.net/articoli.php?chiave=202400501&rivista=5
Breve saggio d'occasione per il Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società. Si trat... more Breve saggio d'occasione per il Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società. Si tratta di un tentativo di cogliere il senso politico della malinconia attraverso una ricognizione storico-critica. Vi è inoltre messo a frutto il portato della filosofia vichiana del conflitto, una volta determinata la malinconia all'interno di precisi rapporti di forza, e vi è indagata la «criticità» della stessa "passione triste" in rapporto al discorso utopico classico e moderno, introducendo la nozione di "tautotopia".
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Papers by Matteo Carducci
sospetto disarmante che Dio sia assolutamente caritatevole con tutti, persino con il male
estremo, e che l’uomo sia sottoposto alla prova della fede di niente desiderare come il de-
siderare stesso".
arbitrio si identificano. Di qui il crinale è ripidissimo: il mondo delle nazioni si sfalda sotto il peso di una libertà che, liberamente, si dà la morte e, tragicamente, trapassa nelle «necessità e utilità della vita». Questa morte è propriamente il tragico nell’etico e nel politico. Infatti, nell’estetico si può morire mille e più volte; nel religioso non si muore mai; nell’etico si muore una e una sola volta".
https://www.libraweb.net/articoli.php?chiave=202400501&rivista=5
sospetto disarmante che Dio sia assolutamente caritatevole con tutti, persino con il male
estremo, e che l’uomo sia sottoposto alla prova della fede di niente desiderare come il de-
siderare stesso".
arbitrio si identificano. Di qui il crinale è ripidissimo: il mondo delle nazioni si sfalda sotto il peso di una libertà che, liberamente, si dà la morte e, tragicamente, trapassa nelle «necessità e utilità della vita». Questa morte è propriamente il tragico nell’etico e nel politico. Infatti, nell’estetico si può morire mille e più volte; nel religioso non si muore mai; nell’etico si muore una e una sola volta".
https://www.libraweb.net/articoli.php?chiave=202400501&rivista=5