CORRADINI M., ROSSINI F., SENNA P. ( a cura di), Libri del Settecento in Università Cattolica, Atti dell'incontro di studi in occasione della V Giornata Eraldo Bellini, Vita e Pensiero, Milano, 2024
Nei primi decenni del Seicento, a Milano e in Lombardia, si registrano molte forme di teatro sacr... more Nei primi decenni del Seicento, a Milano e in Lombardia, si registrano molte forme di teatro sacro e agiografico e pratiche paraliturgiche di natura drammatica e performativa. Il saggio analizza la presenza della cultura biblica nelle cerimonie religiose di tema mariano e in particolare ricostruisce una paraliturgia assunzionista, realizzata a Vigevano, in Duomo e nella piazza antistante, nel 1616, a cura di un carmelitano, Cherubino Ferrari, noto per la sua attivit\ue0 teatrale anche alla corte Gonzaga di Mantova. Esamina inoltre le rappresentazioni di collegio dedicate alla figura di san Carlo Borromeo, organizzate fra il 1602 e il 1628 di gesuiti di Brera
This essay studies the diffusion of the \u201cPassion of the Christ\u201d theme in Milan during S... more This essay studies the diffusion of the \u201cPassion of the Christ\u201d theme in Milan during Spanish Age. First of all among theatre, both in compositions belonging to the genre of spiritual tragedy and in paraliturgical rites promoted by religious folds of the Ambrosian Church; then also, at the end of the seventeenth century, in oratorios executions. During the first half of the century, Franciscans and Jesuits printed and had performed tragic compositions; moreover they celebrated the Holy Week with the \u201cDeposition of the Christ\u201d rite and the Entierro procession. In the last decades of the seventeenth century many oratorios dedicated to the Passion of the Christ theme started to be produced and executed, promoted in particular by the Benedictines of S. Pietro Celestino\u2019s church and by the Theatines of the S. Antonio\u2019s convent. Also some scholars from the Accademia dei Faticosi, the most important Milanese academic association of the seventeenth century, were involved
The article investigates a case study which shows the mix of patronage and actors and singers rai... more The article investigates a case study which shows the mix of patronage and actors and singers raising professionalization in the Italian baroque theatre. During the XVIIth Century, the Teatro Ducale, the only existing public opera house in Milan, was managed by a impresario. From 1669 onward, Vitaliano Borromeo, from one of the most important families of the Milanese aristocracy, was a key patron of Milanese public theatre and he was in touch with correspondants from Parma's court, Mantova's court, Modena's court, Piacenza, Venezia, in order to provide singers, musicians, librettos, scores for the Teatro Ducale
L'articolo ripercorre alcune delle questioni chiave del teatro della scuola: pedagogia della ... more L'articolo ripercorre alcune delle questioni chiave del teatro della scuola: pedagogia della situazione, pedagogia della corporeit\ue0, pedagogia del soggetto attivo; osserva le ricadute di tale impostazione sul lavoro degli insegnanti e le nuove competenze professionali che sono loro richieste. Infine, esaminando il caso del Franco Agostino Teatro Festival di Crema, riflette sulle valenze della ricaduta del teatro scolastico sui territori, con un'apertura fuori dal recinto chiuso della scuola , che in alcuni casi qui esaminati si \ue8 tradotta nell'invenzione di una festa urbana, capace di coinvolgere ampi gruppi e di favorire l'intensificazione di relazioni sociali nella prospettiva del teatro di comunit\ue0
Il saggio esamina il passaggio del mito di Edipo dal contesto greco classico e dalla scrittura di... more Il saggio esamina il passaggio del mito di Edipo dal contesto greco classico e dalla scrittura di Sofocle al testo di Seneca, rilevando le differenze relative all'organizzazione dell'intreccio e alla configurazione dei personaggi. In particolare sottolinea la novit\ue0 del personaggio di Edipo, figura incerta e di notevole modernit\ue0 che mette in crisi lo statuto dell'eroe tragico. In parallelo si evidenzia il cambiamento dell'azione , attraversata da momenti di stasi, e pi\uf9 orientata a mostrare il dinamismo psichico di trasformazione. Infine osserva le ragioni della scelta di Massimo Castri , concentrata sul testo latino
Il saggio analizza il contributo dei ceti nobiliari all'organizzazione della vita teatrale a ... more Il saggio analizza il contributo dei ceti nobiliari all'organizzazione della vita teatrale a Milano nel secondo Settecento,quando il teatro Ducale presenta stagioni operistiche con stabilit\ue0 e continuit\ue0, nelle quali sono distinte le proposte di drammi e drammi giocosi. Accanto all'impresario responsabile della gestione economica, dai documenti d'archivio emerge la presenza di figure aristocratiche incaricate di fungere da Sovraintendente o Direttore, con diretta responsabilit\ue0 in materia di ordine pubblico all'interno dell'edificio teatrale e con l'incarico di verificare il cast ingaggiato. Le nozze dell'Arciduca d'Austria nel 1771 furono l'occasione per spettacoli di impronta decisamente cortigiana. Dagli appalti esaminati, si evidenzia l'attenzione della corte viennese alla equilibrata gestione economica del teatro
Negli anni Cinquanta e Sessanta teatro e arti visive si contaminano e incrociano. Per un verso si... more Negli anni Cinquanta e Sessanta teatro e arti visive si contaminano e incrociano. Per un verso si assiste a una svolta performativa delle arti visive. Per l'altro il teatro ridefinisce il suo statuto sbilanciandosi in direzione della performance. Le principali esperienze internazionali (John Cage, il Living Theatre, il Bread & Puppet Theatre, Grotowski) trasformano l'idea di teatro e mettono in discussione il confine tra scena e vita. La ricezione di tali esperienze in Italia provoca molti artisti a mescolare le suggestioni dell'arte ai linguaggi della scena. E' il caso di Mario Ricci, Carlo Quartucci, Giuliano Vasilic\uf2 e molti altri, attivi negli anni Sessanta e Settanta
Il saggio ricostruisce la storia di una consistente collezione, "La drammaturgia milanese&qu... more Il saggio ricostruisce la storia di una consistente collezione, "La drammaturgia milanese", composta di libretti d'opera e testi teatrali milanesi , conservata presso la biblioteca dell'Op\ue9ra di Parigi. Il collezionista fu un tipografo appassionato di teatro e cultore di storia teatrale. Il saggio inoltre presenta in appendice un catalogo di tutti i testi drammatici presenti nella collezione, stampati fra il 1547 e il 1714
... Dedicato al mentissimo Padre Don Gio. Battista Rabbia patritio milanese in detta religio-ne,C... more ... Dedicato al mentissimo Padre Don Gio. Battista Rabbia patritio milanese in detta religio-ne,Carlo Francesco Rolla, Milano sa 20 Nel 1729, curando la pubblicazione di Poesie miscellanee, Giacomo Machio si definisce «fra i Faticosi l'Indifferente» (si veda il frontespizio dell ...
The article analyses performance by Stefan Kaegi (Rimini Protokoll) Bodenprobe Kasachstan. By put... more The article analyses performance by Stefan Kaegi (Rimini Protokoll) Bodenprobe Kasachstan. By putting ordinary people on stage, not professional actors (so-called \u201cexperts\u201d), the Rimini Protokoll art collective creates performances in which reality invades the theatre and narrative structured as monologues takes precedence over dialogue. Stefan Kaegi\u2019s Bodenprobe Kasachstan (2011) explores the theme of the migrations of people (and the parallel migration of oil through the Kazakh steppe) during the twenthieth century: five experts on stage recount fragments of their personal history, their narrative monologues being accompanied by projections of videos, photographs and other iconographic documents. Politics, the economy, and war have shaped the experts\u2019 lives. The creative process is collective and collaborative: the experts have an active role and discuss with the dramaturg and the director. So in this type of performance, the notion of the author is complicated and open. The customary mechanism of representation and interpretation give way to the performative dynamic of presence. The audience is personally involved in grasping the meaning of the difficult balance between authenticity and representation
The correspondence between Pietro Verri and Alessandro Verri is a well-known but neglected source... more The correspondence between Pietro Verri and Alessandro Verri is a well-known but neglected source in the performance studies. The essay wants to demonstrate that, in the letters dealing with theatrical performances and dramatic texts, both Pietro and Alessandro Verri are examples of a new culture of the spectator, which was rising during the XVIIIth century. This new culture is based on the idea that the spectator is technical, qualified, and aware of the connection of space, performer, dramatic text and audience. Alessandro writes accounts of performances, which had taken place in Paris, London and Rome: he appreciates the subtleness and concentration of the European audiences; on the stage he can see some of the most famous actors of the time such as Lekain, Dumesnil, Clairon and Garrick; he compares the shapes and the qualities of the theatres, and prefers the English ones relating to the acoustic and the visual output. Pietro Verri praises the French actors and focuses the attention on the action, as the central element for actors, singers and dancers in the play. He is influenced by the theatrical aesthetic of French Enlightenment, and particularly the one of Diderot and Voltaire. Alessandro Verri appreciates the French actors too, and in the amateurish performances made in Roman palaces, he experiments ways of acting inspired to the best European actors, and for the tragedies he experiments ways of acting modelled on painting and classical sculpture. Moreover, his letters offer many observations about the audience of public and private performances
CORRADINI M., ROSSINI F., SENNA P. ( a cura di), Libri del Settecento in Università Cattolica, Atti dell'incontro di studi in occasione della V Giornata Eraldo Bellini, Vita e Pensiero, Milano, 2024
Nei primi decenni del Seicento, a Milano e in Lombardia, si registrano molte forme di teatro sacr... more Nei primi decenni del Seicento, a Milano e in Lombardia, si registrano molte forme di teatro sacro e agiografico e pratiche paraliturgiche di natura drammatica e performativa. Il saggio analizza la presenza della cultura biblica nelle cerimonie religiose di tema mariano e in particolare ricostruisce una paraliturgia assunzionista, realizzata a Vigevano, in Duomo e nella piazza antistante, nel 1616, a cura di un carmelitano, Cherubino Ferrari, noto per la sua attivit\ue0 teatrale anche alla corte Gonzaga di Mantova. Esamina inoltre le rappresentazioni di collegio dedicate alla figura di san Carlo Borromeo, organizzate fra il 1602 e il 1628 di gesuiti di Brera
This essay studies the diffusion of the \u201cPassion of the Christ\u201d theme in Milan during S... more This essay studies the diffusion of the \u201cPassion of the Christ\u201d theme in Milan during Spanish Age. First of all among theatre, both in compositions belonging to the genre of spiritual tragedy and in paraliturgical rites promoted by religious folds of the Ambrosian Church; then also, at the end of the seventeenth century, in oratorios executions. During the first half of the century, Franciscans and Jesuits printed and had performed tragic compositions; moreover they celebrated the Holy Week with the \u201cDeposition of the Christ\u201d rite and the Entierro procession. In the last decades of the seventeenth century many oratorios dedicated to the Passion of the Christ theme started to be produced and executed, promoted in particular by the Benedictines of S. Pietro Celestino\u2019s church and by the Theatines of the S. Antonio\u2019s convent. Also some scholars from the Accademia dei Faticosi, the most important Milanese academic association of the seventeenth century, were involved
The article investigates a case study which shows the mix of patronage and actors and singers rai... more The article investigates a case study which shows the mix of patronage and actors and singers raising professionalization in the Italian baroque theatre. During the XVIIth Century, the Teatro Ducale, the only existing public opera house in Milan, was managed by a impresario. From 1669 onward, Vitaliano Borromeo, from one of the most important families of the Milanese aristocracy, was a key patron of Milanese public theatre and he was in touch with correspondants from Parma's court, Mantova's court, Modena's court, Piacenza, Venezia, in order to provide singers, musicians, librettos, scores for the Teatro Ducale
L'articolo ripercorre alcune delle questioni chiave del teatro della scuola: pedagogia della ... more L'articolo ripercorre alcune delle questioni chiave del teatro della scuola: pedagogia della situazione, pedagogia della corporeit\ue0, pedagogia del soggetto attivo; osserva le ricadute di tale impostazione sul lavoro degli insegnanti e le nuove competenze professionali che sono loro richieste. Infine, esaminando il caso del Franco Agostino Teatro Festival di Crema, riflette sulle valenze della ricaduta del teatro scolastico sui territori, con un'apertura fuori dal recinto chiuso della scuola , che in alcuni casi qui esaminati si \ue8 tradotta nell'invenzione di una festa urbana, capace di coinvolgere ampi gruppi e di favorire l'intensificazione di relazioni sociali nella prospettiva del teatro di comunit\ue0
Il saggio esamina il passaggio del mito di Edipo dal contesto greco classico e dalla scrittura di... more Il saggio esamina il passaggio del mito di Edipo dal contesto greco classico e dalla scrittura di Sofocle al testo di Seneca, rilevando le differenze relative all'organizzazione dell'intreccio e alla configurazione dei personaggi. In particolare sottolinea la novit\ue0 del personaggio di Edipo, figura incerta e di notevole modernit\ue0 che mette in crisi lo statuto dell'eroe tragico. In parallelo si evidenzia il cambiamento dell'azione , attraversata da momenti di stasi, e pi\uf9 orientata a mostrare il dinamismo psichico di trasformazione. Infine osserva le ragioni della scelta di Massimo Castri , concentrata sul testo latino
Il saggio analizza il contributo dei ceti nobiliari all'organizzazione della vita teatrale a ... more Il saggio analizza il contributo dei ceti nobiliari all'organizzazione della vita teatrale a Milano nel secondo Settecento,quando il teatro Ducale presenta stagioni operistiche con stabilit\ue0 e continuit\ue0, nelle quali sono distinte le proposte di drammi e drammi giocosi. Accanto all'impresario responsabile della gestione economica, dai documenti d'archivio emerge la presenza di figure aristocratiche incaricate di fungere da Sovraintendente o Direttore, con diretta responsabilit\ue0 in materia di ordine pubblico all'interno dell'edificio teatrale e con l'incarico di verificare il cast ingaggiato. Le nozze dell'Arciduca d'Austria nel 1771 furono l'occasione per spettacoli di impronta decisamente cortigiana. Dagli appalti esaminati, si evidenzia l'attenzione della corte viennese alla equilibrata gestione economica del teatro
Negli anni Cinquanta e Sessanta teatro e arti visive si contaminano e incrociano. Per un verso si... more Negli anni Cinquanta e Sessanta teatro e arti visive si contaminano e incrociano. Per un verso si assiste a una svolta performativa delle arti visive. Per l'altro il teatro ridefinisce il suo statuto sbilanciandosi in direzione della performance. Le principali esperienze internazionali (John Cage, il Living Theatre, il Bread & Puppet Theatre, Grotowski) trasformano l'idea di teatro e mettono in discussione il confine tra scena e vita. La ricezione di tali esperienze in Italia provoca molti artisti a mescolare le suggestioni dell'arte ai linguaggi della scena. E' il caso di Mario Ricci, Carlo Quartucci, Giuliano Vasilic\uf2 e molti altri, attivi negli anni Sessanta e Settanta
Il saggio ricostruisce la storia di una consistente collezione, "La drammaturgia milanese&qu... more Il saggio ricostruisce la storia di una consistente collezione, "La drammaturgia milanese", composta di libretti d'opera e testi teatrali milanesi , conservata presso la biblioteca dell'Op\ue9ra di Parigi. Il collezionista fu un tipografo appassionato di teatro e cultore di storia teatrale. Il saggio inoltre presenta in appendice un catalogo di tutti i testi drammatici presenti nella collezione, stampati fra il 1547 e il 1714
... Dedicato al mentissimo Padre Don Gio. Battista Rabbia patritio milanese in detta religio-ne,C... more ... Dedicato al mentissimo Padre Don Gio. Battista Rabbia patritio milanese in detta religio-ne,Carlo Francesco Rolla, Milano sa 20 Nel 1729, curando la pubblicazione di Poesie miscellanee, Giacomo Machio si definisce «fra i Faticosi l'Indifferente» (si veda il frontespizio dell ...
The article analyses performance by Stefan Kaegi (Rimini Protokoll) Bodenprobe Kasachstan. By put... more The article analyses performance by Stefan Kaegi (Rimini Protokoll) Bodenprobe Kasachstan. By putting ordinary people on stage, not professional actors (so-called \u201cexperts\u201d), the Rimini Protokoll art collective creates performances in which reality invades the theatre and narrative structured as monologues takes precedence over dialogue. Stefan Kaegi\u2019s Bodenprobe Kasachstan (2011) explores the theme of the migrations of people (and the parallel migration of oil through the Kazakh steppe) during the twenthieth century: five experts on stage recount fragments of their personal history, their narrative monologues being accompanied by projections of videos, photographs and other iconographic documents. Politics, the economy, and war have shaped the experts\u2019 lives. The creative process is collective and collaborative: the experts have an active role and discuss with the dramaturg and the director. So in this type of performance, the notion of the author is complicated and open. The customary mechanism of representation and interpretation give way to the performative dynamic of presence. The audience is personally involved in grasping the meaning of the difficult balance between authenticity and representation
The correspondence between Pietro Verri and Alessandro Verri is a well-known but neglected source... more The correspondence between Pietro Verri and Alessandro Verri is a well-known but neglected source in the performance studies. The essay wants to demonstrate that, in the letters dealing with theatrical performances and dramatic texts, both Pietro and Alessandro Verri are examples of a new culture of the spectator, which was rising during the XVIIIth century. This new culture is based on the idea that the spectator is technical, qualified, and aware of the connection of space, performer, dramatic text and audience. Alessandro writes accounts of performances, which had taken place in Paris, London and Rome: he appreciates the subtleness and concentration of the European audiences; on the stage he can see some of the most famous actors of the time such as Lekain, Dumesnil, Clairon and Garrick; he compares the shapes and the qualities of the theatres, and prefers the English ones relating to the acoustic and the visual output. Pietro Verri praises the French actors and focuses the attention on the action, as the central element for actors, singers and dancers in the play. He is influenced by the theatrical aesthetic of French Enlightenment, and particularly the one of Diderot and Voltaire. Alessandro Verri appreciates the French actors too, and in the amateurish performances made in Roman palaces, he experiments ways of acting inspired to the best European actors, and for the tragedies he experiments ways of acting modelled on painting and classical sculpture. Moreover, his letters offer many observations about the audience of public and private performances
Il saggio esamina le molteplici modalit\ue0 con cui i membri dell'aristocrazia (esponenti del... more Il saggio esamina le molteplici modalit\ue0 con cui i membri dell'aristocrazia (esponenti delle famiglie Giulini, Verri, Arconati Visconti) hanno partecipato alla vita teatrale a Milano nel Settecento, sia collaborando all'organizzazione degli spettacoli nel Teatro pubblico della citt\ue0, in stretta relazione con gli impresari del teatro, sia curando la circolazione degli attori dalle altre piazze teatrali a Milano. Molte famiglie nobili animarono sale teatrali e rappresentazioni nelle loro dimore di villeggiatura; si indagano inoltre le pratiche di scrittura drammaturgica e di traduzione delle opere del teatro europeo
The paper studies the story of Don Juan's continuous presence on the European stage from the ... more The paper studies the story of Don Juan's continuous presence on the European stage from the Baroque to the present, through continuous rewriting in different theatrical contexts.The paper test the metamorphosis of a structure like that of the character; moreover in the Don Juan's constant appearance on the stage through a period of several centuries, we can grasp some phases of the affirmation of the individual as one of the pillars of the West's anthropological horizon
Convegno Internazionale
Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore - Pavia, Università degli s... more Convegno Internazionale Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore - Pavia, Università degli studi 7-9 maggio 2024
Architettura, arti e moda nelle residenze dell'aristocrazia lombarda fra Sei e Settecento Convegn... more Architettura, arti e moda nelle residenze dell'aristocrazia lombarda fra Sei e Settecento Convegno internazionale di studio 16-18 maggio 2024 DIMORE E GUSTO L'affascinante stagione culturale che ha interessato la Lombardia tra Sei e Settecento è all'origine di un fervore di attività creative e culturali che spaziano dall'architettura alla moda, dalle arti figurative al teatro, alla musica, alla letteratura che hanno fatto e fanno a tutt'oggi di quest'area un centro di attrazione internazionale. Durante queste giornate di studio ci si propone di guardare a questo straordinario frangente storico entro un'ottica interdisciplinare che metta a fuoco alcune dinamiche di elaborazione ed esercizio del gusto, progettate ed attuate quali strategie di affermazione sociale. Dall'ultima dominazione spagnola al governo degli Asburgo d'Austria, le famiglie dell'aristocrazia lombarda, quelle di antica tradizione e quelle di più recente nobiltà, tentarono di mantenere o conquistare, a seconda del loro status di partenza, visibilità sulla scena pubblica, anche sfruttando il "palcoscenico" offerto dalle proprie dimore, quali luoghi di definizione delle identità familiari e di confronto e dialogo con le altre casate. In questi ambienti, appositamente costruiti o rinnovati, con i loro apparati decorativi, le collezioni d'arte e gli arredi si concretizzava la sociabilità patrizia attraverso peculiari tecniche di rappresentazione e narrazione. I palazzi di città e le ville di delizie offrivano spazi di incontro per le élites nobiliari e intellettuali, che, attraverso la pratica delle arti, si dilettavano nell'otium cum dignitate, promuovendo o partecipando a conversazioni, accademie, banchetti, concerti, balli, spettacoli teatrali, a loro volta occasioni di negoziazioni politiche e di diplomazia informale. Scenario privilegiato del vivere more nobilium nelle sue molteplici definizioni, le dimore del patriziato lombardo offrono oggi la possibilità di un'indagine a tutto campo sui processi di elaborazione estetica e culturale, in dialogo con le istanze provenienti dalla corte di Milano-più o meno in grado di monopolizzare e guidare le scelte-e aperta alle suggestioni provenienti da altre realtà italiane ed europee e alle mode diffuse fra i membri della classe dirigente del continente. Con il patrocinio di Modalità di partecipazione Ingresso libero alle sedi del convegno Per partecipare da remoto: Live su YouTube
la seconda sezione del convegno, curata da Annamaria Cascetta, è dedicata a: La cultura performat... more la seconda sezione del convegno, curata da Annamaria Cascetta, è dedicata a: La cultura performativa e Napoleone a Milano: strategie rappresentative e processi di costruzione della memoria e della pubblica opinione
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Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore - Pavia, Università degli studi
7-9 maggio 2024