Papers by Carmelo Tramontana
Scenari del conflitto, Atti del XXV Congresso dell'Adi - Associazione degli Italianisti (Foggia, 15-17 settembre 2022), 2024
La comunicazione si prefigge di analizzare e mettere a confronto alcune delle categorie attravers... more La comunicazione si prefigge di analizzare e mettere a confronto alcune delle categorie attraverso le quali Machiavelli, in particolare nel capitolo conclusivo del Principe, e Guicciardini, in particolare nei capitoli iniziali della Storia d’Italia, descrivono la crisi
politico-militare in cui versano gli Stati della penisola. Negli anni che intercorrono tra la morte di Lorenzo de Medici (1492) e il sacco di Roma (1527), si svolge una fitta sequenza di drammatiche svolte storiche, che i due autori tentano di spiegare facendo
ricorso a svariati strumenti di indagine. Osservazione psicologica, analisi politica, narrazione storica concorrono tutte insieme a illustrare la «ruina» (Machiavelli) e le «calamità» (Guicciardini) d’Italia, e tutte insieme si fondono in una scrittura letteraria che
fissa e rielabora per le generazioni future alcune delle categorie fondamentali dell’identità italiana.
in "Verga nel Realismo europeo ed extraeuropeo", a cura di Gabriella Alfieri, Giorgio Longo, Andrea Manganaro, Vol. I, Atti del Convegno Internazionale, Catania dicembre 2022 - aprile 2023, Fondazione Verga - Euno Editore,pp. 231-245, 2023
I margini del reale sono i confini della narrazione realista: l’inizio e la fine del fait divers,... more I margini del reale sono i confini della narrazione realista: l’inizio e la fine del fait divers, del documento umano, del caso narrato. Nei margini della rappresentazione del reale si trova il fantastico, il perturbante, l’ossessivo, ciò che si sottrare a una riproduzione realistica ingenua. L’intervento si propone di discutere il modo in cui alcuni elementi fantastici e onirici complicano la poderosa macchina narrativa realistica di autori come Balzac e Verga.
The margins of reality are the boundaries of realist narration: the beginning and end of the fait divers, of the human document, of the narrated case. In the margins of the representation of reality lies the fantastic, the disturbing, the obsessive, that which escapes a naive realistic reproduction. The article aims to discuss the way in which some fantastic and dreamlike elements complicate the powerful realistic narrative machine of authors such as Balzac and Verga.
L'articolo indaga la costruzione letteraria e simbolica della Parigi di Baudelaire ne &am... more L'articolo indaga la costruzione letteraria e simbolica della Parigi di Baudelaire ne "I «passages» di Parigi" di Walter Benjamin
Italianistica Debreceniensis, 2020
Moderna: semestrale di teoria e critica della letteratura, 2006
Liguori eBooks, 2004
La religione del confine, come egli stesso la chiamo` una volta, e` il cordone sanitario che Croc... more La religione del confine, come egli stesso la chiamo` una volta, e` il cordone sanitario che Croce eresse a difesa della purezza della poesia, in particolar modo dalla filosofia, ed e` il medesimo tema (quello della distinzione/unita` di filosofia ed arte) di cui Gentile fece il centro della sua riflessione intorno all’arte. All’attraversamento e alla continua riedificazione del confine che i due operarono in merito alla lettura di un autore emblematico sotto questo aspetto, Dante, e` dedicato questo studio. Le due sezioni che lo compongono (Croce lettore di Dante e Gentile lettore di Dante) sono divise ciascuna in due parti: nella prima si e` tentata la ricostruzione del vocabolario critico utilizzato nelle rispettive letture di Dante nel seno della storia del pensiero, e in particolare dell’estetica, dei due filosofi; nella seconda si e` affrontata l’analisi, in prospettiva sia storica che problematica, degli interventi danteschi, monografici o meno.
Contronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria. Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD 17-19 giugno 2021 Pisa, ETS, pp. 289-296, 2023
Prendendo le mosse dalla definizione di contemporaneo suggerita da Giorgio Agamben (Che cos’è il ... more Prendendo le mosse dalla definizione di contemporaneo suggerita da Giorgio Agamben (Che cos’è il contemporaneo?, 2008), secondo il quale è contemporaneo chi si pone nella zona d’ombra del proprio tempo, osservandolo da un punto di vista distaccato ma con-temporaneo, prendendone quindi le distanze per meglio osservarne virtù e difetti,
luci e appunto ombre, l’intervento si propone di far emergere nel Discorso leopardiano le tracce di uno dei primi esempi, nella modernità letteraria italiana, di contronarrazione, intesa come messa in discussione dei fondamenti stessi del concetto di moderno quale progresso. Ricostruendo la rete concettuale intessuta da Leopardi, una sorta di breve lessico critico incentrato sulle coppie antico/moderno, barbarie /Risorgimento, si cercherà di offrire elementi di interpretazione per una possibile considerazione del testo leopardiano come una anticipatrice contronarrazione, in piena età risorgimentale.
Italianistica Debreceniensis, 2022
The article, starting from a brief reflection on Dante's 2021 anniversary, attempts to offer an o... more The article, starting from a brief reflection on Dante's 2021 anniversary, attempts to offer an overall representation of the author Dante through a concentrated form that mixes scientific precision and brevitas, symbolic concentration and narration; the study therefore presents itself as an experiment that takes place halfway between public discourse and scientific discourse on Dante, in that intermediate area, of equally cultural and political value, which is teaching.
In Letteratura e Potere/Poteri, Atti del XXIV Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti) Catania, 23-25 settembre 2021, a cura di Andrea Manganaro, Giuseppe Traina, Carmelo Tramontana - Roma, Adi editore, Isbn: 9788890790584, 2023
Nella Conclusione dell’Autore, Boccaccio fornisce alcune importanti indicazioni su come le novell... more Nella Conclusione dell’Autore, Boccaccio fornisce alcune importanti indicazioni su come le novelle debbano essere interpretate,
ma, come spesso accade nelle opere del Certaldese, le dichiarazioni esplicite sono accompagnate da più complicate e stratificate
allusioni e, soprattutto, alle dichiarazioni dirette di poetica si aggiungono osservazioni, convincimenti e prese di posizione mostrate
sotto forma di messa in scena narrativa, cioè attraverso alcuni personaggi delle novelle o attraverso le loro vicende. È questo in
particolare il caso dei protagonisti della «storia portante» del Decameron, i giovani dell’«onesta brigata» che vengono alla fine definiti
«persone giovani benché mature e non pieghevoli per novelle» (Concl. dell’Autore 7). Definizione significativamente allusiva e
maliziosa, perché riferita proprio a chi per tutto il libro abbiamo visto quasi esclusivamente impegnato nel raccontare novelle.
Partendo da questa definizione, a metà strada tra etica ed ermeneutica, la comunicazione si propone di riflettere sulla funzione
della brigata come modello per il lettore reale del Decameron, e affronterà i temi del contagio (come metafora di cattiva
interpretazione), del rischio mimetico (inteso come tentazione di replicare immediatamente la letteratura nella vita) e del potere della
letteratura nel neutralizzare l’uno e l’altro. Particolare attenzione, riguardo a questi temi, sarà riservata al dialogo boccacciano,
ora sommerso ora esplicito, con Dante
Diacritica, 2023
L'articolo studia il Contributo alla critica di me stesso di Benedetto Croce come singolare testi... more L'articolo studia il Contributo alla critica di me stesso di Benedetto Croce come singolare testimone del genere letterario dell'autobiografia, tra ricostruzione della storia individuale e costruzione pubblica della memoria
in "Buon cristiano fatti manifesto", a cura di M. Roccasalva Firenze e F. D. Tosto, Istina, Siracusa, 2023
L'articolo affronta il tema del nome del protagonista della Commedia, osservandone il ruolo narra... more L'articolo affronta il tema del nome del protagonista della Commedia, osservandone il ruolo narrativo e simbolico nella struttura del poema, con particolare riferimento al rapporto tra Dante e Beatrice
Annali della Fondazione Verga, 2022
L’articolo analizza il modo in cui l’autore costruisce i personaggi ne I Malavoglia, in particola... more L’articolo analizza il modo in cui l’autore costruisce i personaggi ne I Malavoglia, in particolare osservati nel momento della loro prima apparizione nel romanzo; l’obiettivo principale dello studio è mostrare la varietà e la ricchezza delle soluzioni tentate dall’autore, anche oltre i principi teorici del verismo-naturalismo
The paper analyzes the way in which the author build the characters in I Malavoglia, especially observed when they appear for the first time in the novel; the main objective of the study is to show the means’ richness attempted by Verga to create his characters, even beyond the theoretical principles of verismo and naturalism.
"Le Forme e la Storia", n.s. XIV (2021), 1, pp. 245-260, 2021
L’intervento parte dall’analisi del ruolo svolto dal personaggio di Guinizzelli
nel XXVI canto de... more L’intervento parte dall’analisi del ruolo svolto dal personaggio di Guinizzelli
nel XXVI canto del Purgatorio, e prova a illustrare l’importanza di questo
confronto (Dante-Guinizzelli) sia dal punto di vista strettamente narrativo-strutturale (quali siano i significati simbolici e allegorici riposti nella cornice dei lussioriosi e nell’incontro-dialogo con Guinizzelli alla luce dell’intero viaggio purgatoriale) sia dal punto di vista poetico-letterario. In particolare, in riferimento a questo secondo aspetto, l’incontro purgatoriale con Guido viene letto come momento di autodichiarazione poetica, uno di quei luoghi dell’opera dantesca in cui Dante definisce la propria poetica attraverso l’agone più o meno dichiarato con altri poeti, in questo caso attraverso una precisa strutturazione simbolica della cornice e attraverso una drammatizzazione narrativa che sono entrambe (lo scenario allegorico e il dialogo tra i due) oggetto puntuale di analisi.
The article starts from the analysis of the role played by the character of
Guinizzelli in Purgatory, canto XXVI, and tries to clarify the importance of
this comparison (Dante-Guinizzelli) from both a strictly narrative-structural
point of view (the symbolic and allegorical meanings of the terrace of the
lustful and the significance of the encounter-dialogue with Guinizzelli in the light of the entire journey across Purgatory) and from the poetic-literary viewpoint. In particular, with reference to this second aspect, the encounter with Guido can be read as a moment of poetic self-statement, one of those places in Dante’s work in which Dante defines his own poetics through the more or less critical comparison with other poets. In this case he achieves his aim by building a precise symbolic framework and a dramatic narrative structure which are both (the allegorical setting and the dialogue between the two) precise objects of the following analysis.
«Siculorum Gymnasium. A journal for humanities», LXXII, V, 19 (2019), pp. 277-293 , 2021
OBLIO, Anno IX, n. 33 – Primavera 2019, 2019
L'articolo analizza lo stile di Michele Mari, affrontando, con particolare riferimento al suo rom... more L'articolo analizza lo stile di Michele Mari, affrontando, con particolare riferimento al suo romanzo "Tutto il ferro della torre Eiffel", il nodo teoretico che riguarda il rapporto tra postmoderno, modernismo e tradizione in un significativo romanziere della letteratura italiana contemporanea.
Le Forme e La Storia. Rivista di Filologia Moderna - Dipartimento di Scienze Umanistiche Università degli Studi di Catania n.s. XII,1 2019, 2019
L’immagine biblica della torre di Babele è uno degli archetipi che più
hanno segnato la forma del... more L’immagine biblica della torre di Babele è uno degli archetipi che più
hanno segnato la forma della città nella letteratura, in particolare in alcune significative
opere che, a partire da Dostoevskij, hanno fatto dell’ambiente urbano
un dispositivo capace di generare senso e valore, e non un semplice
sfondo. Dal progetto della torre babelica e dalla condanna che ne segue derivano
alcuni dei tratti più significativi dell’immaginario urbano moderno.
L’intervento ricostruisce questa storia per quadri significativi e individua alcune
opere che meglio di altre fanno emergere i tratti ‘babelici’ della città, come
quelle di autori come Dostoevskij, Auster, DeLillo, Eisner, Saviano.
The archetypical image of the biblical tower of Babel lies under many literary
representations of urban life throughout centuries. From Dostoevskij to
Paul Auster, from Don DeLillo to Roberto Saviano, urban structures havenot only been backgrounds but main characters of tales and novels. õe
Tower of Babel represents the dream of humanity living together in harmony
and communion. However, Babel might imply a dangerous risk: the utopian
project of a self-sufficient humanity perhaps freed from god’s will. This babelic
function can be seen in some works (Dostoevskij, Auster, Will Eisner and
Saviano) which will be debated here.
Per Leggere. I generi della lettura, anno 19, n. 36, 2019
Nei capitoli VII e VIII del Principe, Machiavelli sviluppa una riflessione
unitaria su un tema a ... more Nei capitoli VII e VIII del Principe, Machiavelli sviluppa una riflessione
unitaria su un tema a lui caro e molto delicato: il rapporto tra la politica
e il male. Il tema è sviluppato con stile acceso e piglio narrativo: Cesare
Borgia e Oliverotto Eufreducci da Fermo sono i protagonisti di due ritratti
che si susseguono vicinissimi nel trattato. Entrambi privi di scrupoli,
non si tirano indietro di fronte all’uso efferato della forza. Com’è
possibile che in politica si dia un uso buono del male? Il segreto del giudizio entusiasta che Machiavelli dà del Valentino uomo politico è contenuto nel ritratto di Oliverotto che, attraverso la sua imperizia nell’uso politico del male, rivela per contro la grandezza di Cesare Borgia.
In chapters VII and VIII of The Prince, Machiavelli expands his reflections
on one of his favorite subjects: the link between politics and evil. In an
animated, narrative style, he discusses the lives and undertakings of two
iconic historical figures, Cesare Borgia and Oliverotto Eufreducci da
Fermo. Reminiscent of Plutarch’s Parallel Lives, the two figures mirror
each other in a fundamental way: they are both unscrupulous politicians
and as principi they often use brutal violence. A unifying interpretation
of both figures reveals the author’s message: brutality, applied with a decisive,
political purpose, is undoubtedly virtuous. Machiavelli’s verdict
lies in his negative assessment of Oliverotto for his needless cruelty and
praise of Borgia for his more judicious use of violence.
Finzioni. Verità, bugie, mondi possibili, Eds. R. Galvagno -M. Rizzarelli -M. Schilirò -A. Scuderi, Between, IX.18, 2019
The last tale in Boccaccio's Decameron describes the case of a bizarre marriage between Gualtieri... more The last tale in Boccaccio's Decameron describes the case of a bizarre marriage between Gualtieri, the Marquis of Saluzzo, and Griselda, a lowborn female sheperd. Gualtieri, a violent master whose madness Boccaccio defines as «matta bestialità», tests his wife’s virtues and faithfulness through a series of trickeries. Analysing the Aristotelian and Thomistic echoes of the tale, what clearly comes out is Griselda’s meekness: a subtlety of resistance to the enforcement of harassment. The article aims at portraying Griselda as a discourse on virtue which is the final result of a dialectic union between falsehood and frankness.
«Archivio nisseno. Rassegna semestrale di storia, lettere, arte e società», XII, 23 (2018), Società nissena di Storia Patria - Caltanissetta, pp. 205-213, 2018
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Papers by Carmelo Tramontana
politico-militare in cui versano gli Stati della penisola. Negli anni che intercorrono tra la morte di Lorenzo de Medici (1492) e il sacco di Roma (1527), si svolge una fitta sequenza di drammatiche svolte storiche, che i due autori tentano di spiegare facendo
ricorso a svariati strumenti di indagine. Osservazione psicologica, analisi politica, narrazione storica concorrono tutte insieme a illustrare la «ruina» (Machiavelli) e le «calamità» (Guicciardini) d’Italia, e tutte insieme si fondono in una scrittura letteraria che
fissa e rielabora per le generazioni future alcune delle categorie fondamentali dell’identità italiana.
The margins of reality are the boundaries of realist narration: the beginning and end of the fait divers, of the human document, of the narrated case. In the margins of the representation of reality lies the fantastic, the disturbing, the obsessive, that which escapes a naive realistic reproduction. The article aims to discuss the way in which some fantastic and dreamlike elements complicate the powerful realistic narrative machine of authors such as Balzac and Verga.
luci e appunto ombre, l’intervento si propone di far emergere nel Discorso leopardiano le tracce di uno dei primi esempi, nella modernità letteraria italiana, di contronarrazione, intesa come messa in discussione dei fondamenti stessi del concetto di moderno quale progresso. Ricostruendo la rete concettuale intessuta da Leopardi, una sorta di breve lessico critico incentrato sulle coppie antico/moderno, barbarie /Risorgimento, si cercherà di offrire elementi di interpretazione per una possibile considerazione del testo leopardiano come una anticipatrice contronarrazione, in piena età risorgimentale.
ma, come spesso accade nelle opere del Certaldese, le dichiarazioni esplicite sono accompagnate da più complicate e stratificate
allusioni e, soprattutto, alle dichiarazioni dirette di poetica si aggiungono osservazioni, convincimenti e prese di posizione mostrate
sotto forma di messa in scena narrativa, cioè attraverso alcuni personaggi delle novelle o attraverso le loro vicende. È questo in
particolare il caso dei protagonisti della «storia portante» del Decameron, i giovani dell’«onesta brigata» che vengono alla fine definiti
«persone giovani benché mature e non pieghevoli per novelle» (Concl. dell’Autore 7). Definizione significativamente allusiva e
maliziosa, perché riferita proprio a chi per tutto il libro abbiamo visto quasi esclusivamente impegnato nel raccontare novelle.
Partendo da questa definizione, a metà strada tra etica ed ermeneutica, la comunicazione si propone di riflettere sulla funzione
della brigata come modello per il lettore reale del Decameron, e affronterà i temi del contagio (come metafora di cattiva
interpretazione), del rischio mimetico (inteso come tentazione di replicare immediatamente la letteratura nella vita) e del potere della
letteratura nel neutralizzare l’uno e l’altro. Particolare attenzione, riguardo a questi temi, sarà riservata al dialogo boccacciano,
ora sommerso ora esplicito, con Dante
The paper analyzes the way in which the author build the characters in I Malavoglia, especially observed when they appear for the first time in the novel; the main objective of the study is to show the means’ richness attempted by Verga to create his characters, even beyond the theoretical principles of verismo and naturalism.
nel XXVI canto del Purgatorio, e prova a illustrare l’importanza di questo
confronto (Dante-Guinizzelli) sia dal punto di vista strettamente narrativo-strutturale (quali siano i significati simbolici e allegorici riposti nella cornice dei lussioriosi e nell’incontro-dialogo con Guinizzelli alla luce dell’intero viaggio purgatoriale) sia dal punto di vista poetico-letterario. In particolare, in riferimento a questo secondo aspetto, l’incontro purgatoriale con Guido viene letto come momento di autodichiarazione poetica, uno di quei luoghi dell’opera dantesca in cui Dante definisce la propria poetica attraverso l’agone più o meno dichiarato con altri poeti, in questo caso attraverso una precisa strutturazione simbolica della cornice e attraverso una drammatizzazione narrativa che sono entrambe (lo scenario allegorico e il dialogo tra i due) oggetto puntuale di analisi.
The article starts from the analysis of the role played by the character of
Guinizzelli in Purgatory, canto XXVI, and tries to clarify the importance of
this comparison (Dante-Guinizzelli) from both a strictly narrative-structural
point of view (the symbolic and allegorical meanings of the terrace of the
lustful and the significance of the encounter-dialogue with Guinizzelli in the light of the entire journey across Purgatory) and from the poetic-literary viewpoint. In particular, with reference to this second aspect, the encounter with Guido can be read as a moment of poetic self-statement, one of those places in Dante’s work in which Dante defines his own poetics through the more or less critical comparison with other poets. In this case he achieves his aim by building a precise symbolic framework and a dramatic narrative structure which are both (the allegorical setting and the dialogue between the two) precise objects of the following analysis.
hanno segnato la forma della città nella letteratura, in particolare in alcune significative
opere che, a partire da Dostoevskij, hanno fatto dell’ambiente urbano
un dispositivo capace di generare senso e valore, e non un semplice
sfondo. Dal progetto della torre babelica e dalla condanna che ne segue derivano
alcuni dei tratti più significativi dell’immaginario urbano moderno.
L’intervento ricostruisce questa storia per quadri significativi e individua alcune
opere che meglio di altre fanno emergere i tratti ‘babelici’ della città, come
quelle di autori come Dostoevskij, Auster, DeLillo, Eisner, Saviano.
The archetypical image of the biblical tower of Babel lies under many literary
representations of urban life throughout centuries. From Dostoevskij to
Paul Auster, from Don DeLillo to Roberto Saviano, urban structures havenot only been backgrounds but main characters of tales and novels. õe
Tower of Babel represents the dream of humanity living together in harmony
and communion. However, Babel might imply a dangerous risk: the utopian
project of a self-sufficient humanity perhaps freed from god’s will. This babelic
function can be seen in some works (Dostoevskij, Auster, Will Eisner and
Saviano) which will be debated here.
unitaria su un tema a lui caro e molto delicato: il rapporto tra la politica
e il male. Il tema è sviluppato con stile acceso e piglio narrativo: Cesare
Borgia e Oliverotto Eufreducci da Fermo sono i protagonisti di due ritratti
che si susseguono vicinissimi nel trattato. Entrambi privi di scrupoli,
non si tirano indietro di fronte all’uso efferato della forza. Com’è
possibile che in politica si dia un uso buono del male? Il segreto del giudizio entusiasta che Machiavelli dà del Valentino uomo politico è contenuto nel ritratto di Oliverotto che, attraverso la sua imperizia nell’uso politico del male, rivela per contro la grandezza di Cesare Borgia.
In chapters VII and VIII of The Prince, Machiavelli expands his reflections
on one of his favorite subjects: the link between politics and evil. In an
animated, narrative style, he discusses the lives and undertakings of two
iconic historical figures, Cesare Borgia and Oliverotto Eufreducci da
Fermo. Reminiscent of Plutarch’s Parallel Lives, the two figures mirror
each other in a fundamental way: they are both unscrupulous politicians
and as principi they often use brutal violence. A unifying interpretation
of both figures reveals the author’s message: brutality, applied with a decisive,
political purpose, is undoubtedly virtuous. Machiavelli’s verdict
lies in his negative assessment of Oliverotto for his needless cruelty and
praise of Borgia for his more judicious use of violence.
politico-militare in cui versano gli Stati della penisola. Negli anni che intercorrono tra la morte di Lorenzo de Medici (1492) e il sacco di Roma (1527), si svolge una fitta sequenza di drammatiche svolte storiche, che i due autori tentano di spiegare facendo
ricorso a svariati strumenti di indagine. Osservazione psicologica, analisi politica, narrazione storica concorrono tutte insieme a illustrare la «ruina» (Machiavelli) e le «calamità» (Guicciardini) d’Italia, e tutte insieme si fondono in una scrittura letteraria che
fissa e rielabora per le generazioni future alcune delle categorie fondamentali dell’identità italiana.
The margins of reality are the boundaries of realist narration: the beginning and end of the fait divers, of the human document, of the narrated case. In the margins of the representation of reality lies the fantastic, the disturbing, the obsessive, that which escapes a naive realistic reproduction. The article aims to discuss the way in which some fantastic and dreamlike elements complicate the powerful realistic narrative machine of authors such as Balzac and Verga.
luci e appunto ombre, l’intervento si propone di far emergere nel Discorso leopardiano le tracce di uno dei primi esempi, nella modernità letteraria italiana, di contronarrazione, intesa come messa in discussione dei fondamenti stessi del concetto di moderno quale progresso. Ricostruendo la rete concettuale intessuta da Leopardi, una sorta di breve lessico critico incentrato sulle coppie antico/moderno, barbarie /Risorgimento, si cercherà di offrire elementi di interpretazione per una possibile considerazione del testo leopardiano come una anticipatrice contronarrazione, in piena età risorgimentale.
ma, come spesso accade nelle opere del Certaldese, le dichiarazioni esplicite sono accompagnate da più complicate e stratificate
allusioni e, soprattutto, alle dichiarazioni dirette di poetica si aggiungono osservazioni, convincimenti e prese di posizione mostrate
sotto forma di messa in scena narrativa, cioè attraverso alcuni personaggi delle novelle o attraverso le loro vicende. È questo in
particolare il caso dei protagonisti della «storia portante» del Decameron, i giovani dell’«onesta brigata» che vengono alla fine definiti
«persone giovani benché mature e non pieghevoli per novelle» (Concl. dell’Autore 7). Definizione significativamente allusiva e
maliziosa, perché riferita proprio a chi per tutto il libro abbiamo visto quasi esclusivamente impegnato nel raccontare novelle.
Partendo da questa definizione, a metà strada tra etica ed ermeneutica, la comunicazione si propone di riflettere sulla funzione
della brigata come modello per il lettore reale del Decameron, e affronterà i temi del contagio (come metafora di cattiva
interpretazione), del rischio mimetico (inteso come tentazione di replicare immediatamente la letteratura nella vita) e del potere della
letteratura nel neutralizzare l’uno e l’altro. Particolare attenzione, riguardo a questi temi, sarà riservata al dialogo boccacciano,
ora sommerso ora esplicito, con Dante
The paper analyzes the way in which the author build the characters in I Malavoglia, especially observed when they appear for the first time in the novel; the main objective of the study is to show the means’ richness attempted by Verga to create his characters, even beyond the theoretical principles of verismo and naturalism.
nel XXVI canto del Purgatorio, e prova a illustrare l’importanza di questo
confronto (Dante-Guinizzelli) sia dal punto di vista strettamente narrativo-strutturale (quali siano i significati simbolici e allegorici riposti nella cornice dei lussioriosi e nell’incontro-dialogo con Guinizzelli alla luce dell’intero viaggio purgatoriale) sia dal punto di vista poetico-letterario. In particolare, in riferimento a questo secondo aspetto, l’incontro purgatoriale con Guido viene letto come momento di autodichiarazione poetica, uno di quei luoghi dell’opera dantesca in cui Dante definisce la propria poetica attraverso l’agone più o meno dichiarato con altri poeti, in questo caso attraverso una precisa strutturazione simbolica della cornice e attraverso una drammatizzazione narrativa che sono entrambe (lo scenario allegorico e il dialogo tra i due) oggetto puntuale di analisi.
The article starts from the analysis of the role played by the character of
Guinizzelli in Purgatory, canto XXVI, and tries to clarify the importance of
this comparison (Dante-Guinizzelli) from both a strictly narrative-structural
point of view (the symbolic and allegorical meanings of the terrace of the
lustful and the significance of the encounter-dialogue with Guinizzelli in the light of the entire journey across Purgatory) and from the poetic-literary viewpoint. In particular, with reference to this second aspect, the encounter with Guido can be read as a moment of poetic self-statement, one of those places in Dante’s work in which Dante defines his own poetics through the more or less critical comparison with other poets. In this case he achieves his aim by building a precise symbolic framework and a dramatic narrative structure which are both (the allegorical setting and the dialogue between the two) precise objects of the following analysis.
hanno segnato la forma della città nella letteratura, in particolare in alcune significative
opere che, a partire da Dostoevskij, hanno fatto dell’ambiente urbano
un dispositivo capace di generare senso e valore, e non un semplice
sfondo. Dal progetto della torre babelica e dalla condanna che ne segue derivano
alcuni dei tratti più significativi dell’immaginario urbano moderno.
L’intervento ricostruisce questa storia per quadri significativi e individua alcune
opere che meglio di altre fanno emergere i tratti ‘babelici’ della città, come
quelle di autori come Dostoevskij, Auster, DeLillo, Eisner, Saviano.
The archetypical image of the biblical tower of Babel lies under many literary
representations of urban life throughout centuries. From Dostoevskij to
Paul Auster, from Don DeLillo to Roberto Saviano, urban structures havenot only been backgrounds but main characters of tales and novels. õe
Tower of Babel represents the dream of humanity living together in harmony
and communion. However, Babel might imply a dangerous risk: the utopian
project of a self-sufficient humanity perhaps freed from god’s will. This babelic
function can be seen in some works (Dostoevskij, Auster, Will Eisner and
Saviano) which will be debated here.
unitaria su un tema a lui caro e molto delicato: il rapporto tra la politica
e il male. Il tema è sviluppato con stile acceso e piglio narrativo: Cesare
Borgia e Oliverotto Eufreducci da Fermo sono i protagonisti di due ritratti
che si susseguono vicinissimi nel trattato. Entrambi privi di scrupoli,
non si tirano indietro di fronte all’uso efferato della forza. Com’è
possibile che in politica si dia un uso buono del male? Il segreto del giudizio entusiasta che Machiavelli dà del Valentino uomo politico è contenuto nel ritratto di Oliverotto che, attraverso la sua imperizia nell’uso politico del male, rivela per contro la grandezza di Cesare Borgia.
In chapters VII and VIII of The Prince, Machiavelli expands his reflections
on one of his favorite subjects: the link between politics and evil. In an
animated, narrative style, he discusses the lives and undertakings of two
iconic historical figures, Cesare Borgia and Oliverotto Eufreducci da
Fermo. Reminiscent of Plutarch’s Parallel Lives, the two figures mirror
each other in a fundamental way: they are both unscrupulous politicians
and as principi they often use brutal violence. A unifying interpretation
of both figures reveals the author’s message: brutality, applied with a decisive,
political purpose, is undoubtedly virtuous. Machiavelli’s verdict
lies in his negative assessment of Oliverotto for his needless cruelty and
praise of Borgia for his more judicious use of violence.
di rifondazione civile sono alcune delle spiegazioni possibili per la scelta
dell’«onesta brigata». In questo libro Carmelo Tramontana affronta il tema del contagio simbolico che i giovani tentano di neutralizzare grazie a un gesto antico ma imprevedibilmente moderno nel tempo della «pestifera mortalità»: riconquistare la vita all’umano grazie alla letteratura che inventa, narra e interpreta fatti, vicende, esistenze. L’analisi è condotta attraverso le pagine del Proemio, dell’Introduzione e della Conclusione del capolavoro boccacciano, con significative incursioni in novelle emblematiche (Ciappelletto e Griselda, la prima e l’ultima del libro Galeotto) e nel laboratorio dello
scrittore Boccaccio, in cui il modello dantesco ha certo posizione centrale.
sanitario che Croce eresse a difesa della purezza della poesia, in particolar
modo dalla filosofia, ed e` il medesimo tema (quello della distinzione/unita`
di filosofia ed arte) di cui Gentile fece il centro della sua riflessione intorno
all’arte. All’attraversamento e alla continua riedificazione del confine che i
due operarono in merito alla lettura di un autore emblematico sotto questo
aspetto, Dante, e` dedicato questo studio. Le due sezioni che lo compongono
(Croce lettore di Dante e Gentile lettore di Dante) sono divise ciascuna in
due parti: nella prima si e` tentata la ricostruzione del vocabolario critico
utilizzato nelle rispettive letture di Dante nel seno della storia del pensiero,
e in particolare dell’estetica, dei due filosofi; nella seconda si e` affrontata
l’analisi, in prospettiva sia storica che problematica, degli interventi danteschi,
monografici o meno.
Obiettivi: aggiornamento disciplinare e metodologico per i docenti di Italiano e Lettere della scuola superiore di I e II grado.
Destinatari: docenti di Italiano e Lettere della scuola superiore di I e II grado
Soggetti proponenti: Il Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM) dell’Università di Catania e la Fondazione Verga.
E-mail: carmelo.tramontana@unict.it
Discussant: A. Manganaro (Università di Catania) e G. Traina (Università di Catania)
Panel: Guerre e conflitti nella storia dell’identità letteraria italiana
La guerra è tema frequente nella tradizione letteraria italiana e la sua rappresentazione contraddistingue alcuni dei più importanti snodi storici della letteratura nazionale. Ogni conflitto prevede una suddivisione netta tra noi e gli altri, una radicale contrapposizione tra identità e alterità. La rappresentazione letteraria della guerra è quindi decisiva nella costruzione dell’identità individuale e collettiva, di una comunità e dei suoi membri. Il panel è aperto a interventi che partono dalla rappresentazione del conflitto in autori e opere della letteratura italiana, per giungere alla riflessione sulla genesi, sulla trasformazione o sulla messa in discussione dell’identità italiana attraverso il tema della guerra. L’attenzione sarà quindi rivolta a questioni come: il linguaggio e la retorica della guerra; il ruolo del letterato nello scenario di conflitto. Particolarmente gradite saranno le proposte relative agli snodi di maggiore rilievo per l’emergere della dinamica di crisi e di cambiamento nella storia letteraria, ad esempio:
Conflitti tra fazioni politiche e comuni nell’Italia due-trecentesca (autori di riferimento: Brunetto, Dante, Petrarca, Boccaccio);
Conflitti tra domini politici, città italiane, regni stranieri tra fine ‘400 e ‘500 (Machiavelli, Guicciardini);
Conflitti patriottico-risorgimentali (Foscolo, Manzoni, Nievo) e anche il riflesso della conflittuale unificazione nei narratori del secondo Ottocento (Verga, De Roberto).
Istruzioni per l’invio delle proposte di comunicazione al panel
Chi fosse interessato a sottoporre una relazione per il panel può farlo, sino al 15 luglio 2022, inviando la propria proposta all’indirizzo mail carmelo.tramontana@unict.it e in copia all’indirizzo della segreteria organizzativa del Congresso (paneladi@unifg.it). Ogni proposta deve essere accompagnata da un abstract (massimo 1.000 caratteri, spazi compresi) e una breve nota biografica (massimo 500 caratteri, spazi compresi). Nell’abstract dovrà essere indicato chiaramente:
il panel a cui si intende partecipare;
nome e cognome, con l’istituzione di afferenza;
titolo dell’intervento proposto.
Entro il 22 luglio 2022 le comunicazioni accettate saranno rese note sul sito dell’Associazione.
Il seminario FLECIR che si terrà a Catania il 25-26 ottobre 2024, presso l’ex Monastero dei Benedettini sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche, si concentrerà su questi temi a partire da un programma di letture filosofiche e letterarie e dalla partecipazione di studiose e studiosi che lavorano intorno al tema in una logica transdisciplinare.
UN'ANTOLOGIA", consultabile all'indirizzo https://poichilia.unict.it/