Il complesso delle grotte del Cavallone, nella spettacolare Valle di Taranta, fra Lama dei Pelign... more Il complesso delle grotte del Cavallone, nella spettacolare Valle di Taranta, fra Lama dei Peligni e Taranta Peligna, in Majella, ha affascinato i curiosi e interessato gli studiosi per diverso tempo, sin dalla prima esplorazione della più grande ed evidente delle tre grotte-quella del Cavallone-divenuta poi la grotta turistica con l'ingresso posto alla quota più alta rispetto tutte le altre grotte turistiche d'Europa (oltre i 1470 metri). I primi a notare l'esistenza della Grotta del Cavallone, oltre allo scavernamento sulla parete Est della Valle di Taranta, sono stati i numerosi pastori che popolavano e percorrevano la Majella durante tutto l'anno con le proprie greggi. Tuttavia non esiste una data certa della prima scoperta se non qualche riferimento ipotizzato grazie al ritrovamento, nelle grotte del complesso, di incisioni, scritte o segni, o per mezzo di qualche documento scritto lasciato ai posteri. Fig.1 : Uno degli imponenti saloni di crollo della Grotta del Cavallone (ramo speleologico). Morfologia tipica che si ritrova in tutte e tre le grotte del complesso. Photocredit: Mariangela Martellotta, Gloria Marinelli, Pieluigi Sichetti Tra storie ed esplorazioni La Grotta del Cavallone è detta anche "Grotta della Figlia di Iorio" dal titolo dell'omonima tragedia pastorale dannunziana ambientata in Abruzzo, del 1903. D'Annunzio chiese al pittore Paolo Michetti-pittore e scenografo di Tocco Casauria-di occuparsi della scenografia della tragedia, ed è noto che il poeta non visitò mai di persona le Grotte del Cavallone. La prima traccia di un'esplorazione della Grotta del Cavallone risale al 1666 e lo si sa poiché la data è incisa nel "Sasso dei nomi antichi" insieme ad altre iscrizioni, all'ingresso della grotta stessa; questo però è quello che ufficialmente, solo per essa è documentato. Riguardo le altre due cavità-Bove e Asino-le frequentazioni "documentate" risultano posteriori al 1666, ma almeno per il Bove non è da escludere che la grotta fosse conosciuta e frequentata anche prima del Cavallone vista la sua accessibilità, la posizione strategica nella valle e la possibilità di essere utilizzata come riparo o per motivi di altra natura. Nel '700 diversi esploratori effettuano sopralluoghi presso le Grotte del Cavallone e del Bove e se ne è conoscenza grazie ai vari riferimenti degli esploratori successivi. Ma non fu la stampa il mezzo con il quale si diffuse la notizia
L'evoluzione della documentazione speleologica in grotte di interesse archeologico e paleontologico
Cosa significa documentare cosa c'è sotto i nostri piedi? E se il vuoto che esploriamo ha anche u... more Cosa significa documentare cosa c'è sotto i nostri piedi? E se il vuoto che esploriamo ha anche un interesse che va oltre l’aspetto ambientale ? Gli speleologi, fin dalle loro prime attività esplorative e ricognitive si sono posti questo interrogativo e con il progresso delle tecniche e degli strumenti di esplorazione e di ricerca hanno inventato nuovi modi, sempre più raffinati e dettagliati, per rispondere a queste esigenze ed alla necessità di descrivere non solo la geometria dei vuoti che si celano sotto terra ma anche i fenomeni fisici, biologici ed antropologici che qui si manifestano, o si sono manifestati in passato. Oggi, grazie ai diversi software GIS disponibili – anche gratuitamente – documentare il mondo delle grotte naturali ed artificiali significa creare degli archivi di dati georiferiti soprattutto se intorno alle grotte esiste un interesse che va al di là di quello puramente speleologico ed in particolar modo se il loro studio impegna ricercatori di diversa estrazione culturale. Punto di partenza della documentazione rimane sempre il rilevamento topografico.
Questa presentazione è la prima di una serie mirata a far conoscere a persone che non sono mai st... more Questa presentazione è la prima di una serie mirata a far conoscere a persone che non sono mai state in grotta e che della speleologia hanno conoscenze basate esclusivamente su notizie fornite da media o da bibliografia cosa sia la speleologia in tutti i suoi molteplici aspetti.
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Il complesso delle grotte del Cavallone, nella spettacolare Valle di Taranta, fra Lama dei Pelign... more Il complesso delle grotte del Cavallone, nella spettacolare Valle di Taranta, fra Lama dei Peligni e Taranta Peligna, in Majella, ha affascinato i curiosi e interessato gli studiosi per diverso tempo, sin dalla prima esplorazione della più grande ed evidente delle tre grotte-quella del Cavallone-divenuta poi la grotta turistica con l'ingresso posto alla quota più alta rispetto tutte le altre grotte turistiche d'Europa (oltre i 1470 metri). I primi a notare l'esistenza della Grotta del Cavallone, oltre allo scavernamento sulla parete Est della Valle di Taranta, sono stati i numerosi pastori che popolavano e percorrevano la Majella durante tutto l'anno con le proprie greggi. Tuttavia non esiste una data certa della prima scoperta se non qualche riferimento ipotizzato grazie al ritrovamento, nelle grotte del complesso, di incisioni, scritte o segni, o per mezzo di qualche documento scritto lasciato ai posteri. Fig.1 : Uno degli imponenti saloni di crollo della Grotta del Cavallone (ramo speleologico). Morfologia tipica che si ritrova in tutte e tre le grotte del complesso. Photocredit: Mariangela Martellotta, Gloria Marinelli, Pieluigi Sichetti Tra storie ed esplorazioni La Grotta del Cavallone è detta anche "Grotta della Figlia di Iorio" dal titolo dell'omonima tragedia pastorale dannunziana ambientata in Abruzzo, del 1903. D'Annunzio chiese al pittore Paolo Michetti-pittore e scenografo di Tocco Casauria-di occuparsi della scenografia della tragedia, ed è noto che il poeta non visitò mai di persona le Grotte del Cavallone. La prima traccia di un'esplorazione della Grotta del Cavallone risale al 1666 e lo si sa poiché la data è incisa nel "Sasso dei nomi antichi" insieme ad altre iscrizioni, all'ingresso della grotta stessa; questo però è quello che ufficialmente, solo per essa è documentato. Riguardo le altre due cavità-Bove e Asino-le frequentazioni "documentate" risultano posteriori al 1666, ma almeno per il Bove non è da escludere che la grotta fosse conosciuta e frequentata anche prima del Cavallone vista la sua accessibilità, la posizione strategica nella valle e la possibilità di essere utilizzata come riparo o per motivi di altra natura. Nel '700 diversi esploratori effettuano sopralluoghi presso le Grotte del Cavallone e del Bove e se ne è conoscenza grazie ai vari riferimenti degli esploratori successivi. Ma non fu la stampa il mezzo con il quale si diffuse la notizia
L'evoluzione della documentazione speleologica in grotte di interesse archeologico e paleontologico
Cosa significa documentare cosa c'è sotto i nostri piedi? E se il vuoto che esploriamo ha anche u... more Cosa significa documentare cosa c'è sotto i nostri piedi? E se il vuoto che esploriamo ha anche un interesse che va oltre l’aspetto ambientale ? Gli speleologi, fin dalle loro prime attività esplorative e ricognitive si sono posti questo interrogativo e con il progresso delle tecniche e degli strumenti di esplorazione e di ricerca hanno inventato nuovi modi, sempre più raffinati e dettagliati, per rispondere a queste esigenze ed alla necessità di descrivere non solo la geometria dei vuoti che si celano sotto terra ma anche i fenomeni fisici, biologici ed antropologici che qui si manifestano, o si sono manifestati in passato. Oggi, grazie ai diversi software GIS disponibili – anche gratuitamente – documentare il mondo delle grotte naturali ed artificiali significa creare degli archivi di dati georiferiti soprattutto se intorno alle grotte esiste un interesse che va al di là di quello puramente speleologico ed in particolar modo se il loro studio impegna ricercatori di diversa estrazione culturale. Punto di partenza della documentazione rimane sempre il rilevamento topografico.
Questa presentazione è la prima di una serie mirata a far conoscere a persone che non sono mai st... more Questa presentazione è la prima di una serie mirata a far conoscere a persone che non sono mai state in grotta e che della speleologia hanno conoscenze basate esclusivamente su notizie fornite da media o da bibliografia cosa sia la speleologia in tutti i suoi molteplici aspetti.
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sinte... more Dal punto di vista degli aspetti organizzativi l’Autocostruzione si può definire in estrema sintesi come una particolare situazione del processo edilizio in cui uno o più attori del processo stesso coincidono con l’utilizzatore finale del prodotto. Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo. Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
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Gli speleologi, fin dalle loro prime attività esplorative e ricognitive si sono posti questo interrogativo e con il progresso delle tecniche e degli strumenti di esplorazione e di ricerca hanno inventato nuovi modi, sempre più raffinati e dettagliati, per rispondere a queste esigenze ed alla necessità di descrivere non solo la geometria dei vuoti che si celano sotto terra ma anche i fenomeni fisici, biologici ed antropologici che qui si manifestano, o si sono manifestati in passato.
Oggi, grazie ai diversi software GIS disponibili – anche gratuitamente – documentare il mondo delle grotte naturali ed artificiali significa creare degli archivi di dati georiferiti soprattutto se intorno alle grotte esiste un interesse che va al di là di quello puramente speleologico ed in particolar modo se il loro studio impegna ricercatori di diversa estrazione culturale.
Punto di partenza della documentazione rimane sempre il rilevamento topografico.
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Gli speleologi, fin dalle loro prime attività esplorative e ricognitive si sono posti questo interrogativo e con il progresso delle tecniche e degli strumenti di esplorazione e di ricerca hanno inventato nuovi modi, sempre più raffinati e dettagliati, per rispondere a queste esigenze ed alla necessità di descrivere non solo la geometria dei vuoti che si celano sotto terra ma anche i fenomeni fisici, biologici ed antropologici che qui si manifestano, o si sono manifestati in passato.
Oggi, grazie ai diversi software GIS disponibili – anche gratuitamente – documentare il mondo delle grotte naturali ed artificiali significa creare degli archivi di dati georiferiti soprattutto se intorno alle grotte esiste un interesse che va al di là di quello puramente speleologico ed in particolar modo se il loro studio impegna ricercatori di diversa estrazione culturale.
Punto di partenza della documentazione rimane sempre il rilevamento topografico.
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze di Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti
Attraverso l’analisi di alcuni casi-studio indicativi sia delle diverse modalità in cui si manifesta tale coincidenza, sia delle problematiche riscontrate in ambito organizzativo, programmatico, gestionale, amministrativo, si possono quindi riscontrare diverse modalità riconducibili al medesimo processo.
Partendo da questi presupposti le linee guida ripercorreranno in forma ricognitiva, analitica e propositiva il panorama delle esperienze Autocostruzione sviluppatesi in Italia ed in Europa cercando però di focalizzarsi su quelle esperienze dal carattere specificatamente sociale, cercando di individuare per ciascuna gli elementi caratterizzanti