L’EVOLUZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE SPELEOLOGICA IN GROTTE DI INTERESSE
ARCHEOLOGICO
Spelaion 2016 “Puglia Hypogea”– 09/10/11 Dicembre (Bari)
Autori: Martellotta Mariangela (Gruppo Speleologico Leccese ‘Ndronico), Selleri Gianluca (Gruppo Speleologico
Leccese ‘Ndronico Autore); Martimucci Vincenzo (Centro Altamurano di Ricerche Speleologiche).
Riepilogo
Cosa significa documentare cosa c'è sotto i nostri piedi? E se il vuoto che esploriamo ha anche un
interesse che va oltre l’aspetto ambientale1?
Gli speleologi, fin dalle loro prime attività esplorative e ricognitive si sono posti questo interrogativo e
con il progresso delle tecniche e degli strumenti di esplorazione e di ricerca hanno inventato nuovi
modi, sempre più raffinati e dettagliati, per rispondere a queste esigenze ed alla necessità di descrivere
non solo la geometria dei vuoti che si celano sotto terra ma anche i fenomeni fisici, biologici ed
antropologici che qui si manifestano, o si sono manifestati in passato.
Oggi, grazie ai diversi software GIS2 disponibili – anche gratuitamente – documentare il mondo delle
grotte naturali ed artificiali significa creare degli archivi di dati georiferiti soprattutto se intorno alle
grotte esiste un interesse che va al di là di quello puramente speleologico ed in particolar modo se il
loro studio impegna ricercatori di diversa estrazione culturale.
Punto di partenza della documentazione rimane sempre il rilevamento topografico.
Introduzione
Qualche cenno sull’evoluzione delle tecniche di rilievo
Per l'esecuzione di un rilievo di grotta si applicano tecniche topografiche specificatamente adattate allo scopo:
tali tecniche sono documentate e dibattute da diverse fonti (speleologiche e non solo, anche a livello
archeologico, geologico etc…).
Esistono manuali che trattato la topografia ipogea, e ormai varie dispense che riassumono i punti principali su
come effettuare un “rilievo speleologico” ma quello che conta è l’esperienza in campo, soprattutto se si ha a
che fare con grotte di interesse archeologico, paleontologico e simili.
1
Quali siano i beni protetti dalla legge è riportato all’art. 1 della Legge 1089 del 1939 "mobili ed immobili che presentano interesse
artistico, storico, archeologico o etnografico". La successiva elencazione ha carattere esclusivamente esemplificativo e quindi non
esaurisce la categoria dei beni protetti. Rientrano comunque nell’elenco "le cose che interessano la paleontologia, la preistoria e le
primitive civiltà": quegli elementi attinenti alla scienza che studia gli animali e le piante vissuti in epoche precedenti alla nostra, e
quelle che interessano la parte dell'archeologia che studia la documentazione di culture anteriormente all'uso della scrittura. E
ancora, rientrano nell’elenco le cose d'interesse numismatico, cioè le monete e le medaglie. Dato il carattere esemplificativo di
queste specificazioni bisogna tuttavia rifarsi all'indicazione generale che indica tali cose come di “interesse artistico, storico,
archeologico o etnografico”.
2
I G.I.S. (Geographical Information System) o sistemi informativi geografici sono strumenti che permettono di analizzare,
rappresentare, interrogare entità o eventi che si verificano sul territorio. Ne esistono diversi, di tipo commerciale e opensource.
QGIS, un Sistema di Informazione Geografica, libero e Open Source, giunto alla sua ennesima versione scaricabile in tutte le lingue.
Serve a elaborare e post-elaborare dati georiferiti e di condividerli su altre applicazioni o mediante database.
ArcGIS online è una piattaforma open source dove è possibile condividere dati georeferenziati di ogni tipo con tutto il mondo grazie
anche alle applicazioni implementabili dagli stessi utenti che consentono di personalizzare le proprie mappe.
La rappresentazione grafica delle cavità è dedicata alla restituzione del rilievo ipogeo, ed in particolare lo
scopo è quello di produrre una mappa di grotta intellegibile. Attualmente le rappresentazioni tridimensionali,
le planimetrie e le sezioni ipogee sono rese grazie all’uso dei software ma quando i PC non esistevano
occorreva riconvertire manualmente i dati presi in campo attraverso il disegno su carta 3ma non solo:
occorre(v)a utilizzare degli standard di rappresentazione – tramandati nel tempo e utilizzabili ancora oggi –
che consentono di interpretare in maniera univoca un rilievo.
Documentare significa far capire: la SPELEOLOGIA dal greco spélaion (= caverna) e lògos (= discorso) è infatti
la scienza che si interessa allo studio delle grotte (cavità naturali ed antropiche) e dei fenomeni naturali
edantropici che le caratterizzano.
Per studiare una grotta di
interesse archeologico occorre
conoscerne le peculiarità.
Per conoscerne
con
le peculiarità
occorre documentarne innanzi
tutto rilevarne l’”involucro”.
Per rilevare in un sito che oltre
ad essere ipogeo abbia anche
caratteristiche archeologiche,
paleontologiche e di altra
natura storico-culturale
storico
occorre
avere capacità tecniche
tec
e
cognizione di quale debba
essere la resa affinché il rilievo
risultante sia comprensibile ed
eventualmente
implementabile.
Figura 1 – La sezione della grotta di Trebiciano a
corredo dell’articolo Di A.F. Lindner pubblicato
sul “Giornale
Giornale dell’I.R. Istituto Lombardo di
Scienze. Lettere e Arti” di Milano del 1841.
«Profilo della discesa della grotta stata
recentemente scoperta presso il villaggio di
Trebich nel territorio di Trieste. Il livello
dell’acqua che scorre nell’interno di questa
grotta trovasi a 326 metri sotto quello del suolo
esterno al punto a e 46 metri sopra l’orizzonte
del mare»(Fonte:
(Fonte: Enrico Halupca, Le meraviglie
del Carso,, LIND, Trieste, 2004)
Oltre l’”involucro” si documenta anche quello che c’è dentro: Gli speleologi non si ffermano alla
rappresentazione della grotta ma fin dalle origini della ricerca speleologica cercano di descriverne anche
graficamente i fenomeni che le caratterizzano; … ma la documentazione è comunque un’interpretazione
3
Salvatici (1981) "La rappresentazione grafica delle cavità". Commissione scuole, Quaderni Didattici n. 1. Estratto dalla rivista
"Speleo" n. 6, 1981
La lettura di questo breve documento di cui l’ultima parte dedicata alla rappresentazione tridimensionale, ad un tempo in cui i PC
non esistevano è consigliabile a scopo informativo e di approfondimento cognitivo.
Materiali e metodi
La ricerca di uno standard per il rilievo documentale
Come si descrive un ambiente ipogeo e soprattutto come si documentano e descrivono i fenomeni che lo
caratterizzano?
Figure 2 – 3 – A sinistra la copertina di uno dei primi manuali di topografia ipogea pubblicati in Italia a cura dell’Unione Speleologica C.A.I.
Pordenonese. A destra una foto che ritrae lo speleologo Fabio Forti nel 1951 durante l’esecuzione del rilievo planimetrico della Grotta Gigante,
utilizzando lo squadro agrimensorio con bussola (foto archivio S.A.G.)
In principio sono stati degli standard affinché sia la fase di lavoro in campo che quella di resa dei datti fosse
univoca e comprensibile anche a coloro che possono subentrare in tempi diversi nelle fasi di un rilievo.
Quelli comunemente denominati “metodi "classici" consistono in rilievi effettuati con strumenti in cui
l'acquisizione del dato topografico si effettua con passaggi manuali. Tali strumenti sono nati per essere
utilizzati in ambito di rilievo architettonico di cui però si è cominciato a servire lo speleologo, adattandone
l’uso ai propri bisogni.
Figura 4 – Una foto che ritrae uno speleologo durante un rilievo di precisione con l’utilizzo della bussola da miniera, nelle grotte vap
vaporose del
Monte Kronio (Sciacca – Sicilia) durante l’anno
’anno 1962 (foto archivio S.A.G.)
Figura 5 – Gli strumenti del rilievo topografico manuale, adattabili all’ambiente speleologico. (Photocredit: Kevin Harris – 1992)
Figure 6 – 7 – 8 – A sinistra (in alto) uso della bussola manuale, in basso uso dell’inclinometro e riporto manuale dei dati su carta in tempo reale. A
destra una misurazione manuale effettuata con una fettuccia metrica all’interno di una cavità.
L'archiviazione dei dati topografici si effettua(va) con passaggi manuali, attraverso tabelle e matrici, la resa
grafica manuale infine è effettuata su fogli di carta millimetrata e le sezioni e le piante geometriche sono
frutto della estrapolazione di dati metrici.
Vale il fatto che, nel rilievo sia manuale che digitale se i dati risultano soggetti ad errore non possono
comunque essere confutati se non con eventuali revisioni in loco del rilievo stesso, ma, se nel primo caso
occorre necessariamente un sopralluogo fisico seguente la fase di resa grafica, nel caso del rilievo digitale
come vedremo, l’uso del palmare portatile, permette di carpire in tempo reale l’errore (la resa grafica è
istantanea quasi sempre grazie alla bozza di rilievo digitale) e a ripetere le eventuali battute sbagliate.
Figura 9 – Esempio di una resa grafica di rilievo mediante il passaggio da misurazioni calcolate e appuntate su fogli di carta millimetrata e il
successivo disegno della cavità e delle sue caratteristiche.
L’avvento della “strumentazione di precisione”
Inizialmente il rilievo di una grotta aveva un fine esclusivamente rappresentativo 4 del suo andamento e della
sua conformazione in considerazione del fatto che, costituendo una realtà a sé stante, non aveva nessuna
necessità di avere un riferimento preciso con l’ambiente esterno, con la sola ovvia eccezione del suo ingresso,
che doveva essere posizionato nel modo più corretto possibile sulla cartografia esistente di superficie.
Raramente ricorreva l’esigenza di avere l’esatta posizione spaziale nel sottosuolo dell’intero sviluppo della
grotta, riferita al sistema geografico di superficie, per la possibile interferenza della stessa con altre cavità
presenti nella stessa zona o per la ricerca di ulteriori o più comodi accessi dalla superficie, la cui presumibile
esistenza a volte è segnalata da cavità, inghiottitoi, depressioni o altro.
Ci si è resi conto che la precisione del rilievo di una cavità torna utile per molti altri utilizzi e verifiche su di essa
e sull’ambiente circostante.
È cominciato così l'avvento del “rilievo con strumentazione di precisione” che comprende apparecchiature
digitali i cui dati "grezzi" però vanno post-elaborati attraverso diverse procedure e software consoni al tipo di
output.
Gli strumenti di precisione esistenti per i rilievi non-ipogei però, sebbene utili allo scopo sono risultati (e
risultano ancora oggi) di per sé troppo ingombranti, costosi, complessi da utilizzare, oltre a richiedere di
software a pagamento ed hardware molto potenti per la fase di post-elaborazione dei dati.
4
Di solito il consueto rilievo speditivo per mezzo di cordella metrica, bussola ed eclimetro, forniva e fornisce tutt'oggi una sufficiente
approssimazione all’intero lavoro, tale da consentire indagini, verifiche e costruzione di modelli ipotetici degni di una discreta
attendibilità (n.d.r.)
Figura 10 – Operazioni di scansione laser in grotta (Photocredit : © Agostino Chiesa).
Nata l’esigenza di avere qualcosa di meno ingombrante, resistente agli urti e all’umidità, più maneggevole e
rapido nell’acquisizione dei dati essenziali per un rilievo speleologico, si è provveduto a creare ex novo –
riadattando uno strumento digitale esistente – uno dispositivo per raccogliere dati che avessero in se tre
informazioni fondamentali: distanza da un punto ad un successivo, inclinazione del tratto misurato e verso di
acquisizione del dato.
Figura 11– 12 – 13 – In alto il ©LEICA DISTO A3visto internamente con il componente aggiuntivo necessario per la sua modifica in DistoX. Nelle
due immagini in basso il DistoX funzionante accoppiato con un PDA durante l’acquisizione dei dati tramite bluetooth e la resa di una bozza di
rilievo in tempo reale grazie alla rielaborazione dei dati acquisiti.
Nasce così il DistoX5 che, affiancato o meglio “accoppiato” – qualora si voglia usare il termine tecnico per
definirne l’uso con l’altro dispositivo atto ai rilievi digitali in grotta – al palmare permette di acquisire e
5
Il distanziometro così modificato misura la distanza, l’inclinazione e la declinazione e grazie ad un sistema bluetooth li trasmette ad
Personal Digital Assistant (anche un semplice smatphone) con sopra installato un software per la loro visualizzazione in forma
numerica o direttamente come poligonali.
L’unica accortezza è quella di considerare eventuale influenza magnetica dei metalli circostanti, per questo motivo il DistoX non va
calibrato che in grotta o in luoghi del tutto privi di urbanizzazione (dove l’influenza magnetica sia nulla o quasi) e va fatta attenzione
al materiale metallico indossato dallo speleologo (moschettoni, maglie e attrezzi vari) che fino ad un certo limite sono ininfluenti sul
funzionamento dello strumento.
Il grado di precisione dipende dalla bontà della calibrazione e comunque si aggira intorno a +/- 1 grado.
restituire dati topografici in tempo reale nonché segnare in pianta eventuali peculiarità della cavità in fase di
rilevazione.
Si tratta di un comune distanziometro laser del modello ©LEICA DISTO A3 modificabile mediante l’aggiunta di
un componente elettronico creato artigianalmente in Svizzera da uno speleologo appassionato di elettronica
chiamato Beat Heeb .
Figura 14 – Operazioni di rilievo digitale in grotta (Photocredit : © Mariangela Martellotta).
La precisione del rilievo viene "certificata"6 mediante degli standard a livello internazionale tra i quali il BCRA –
British Cave ResearchAssociation; ciò ha permesso al rilievo speleologico di precisione, soprattutto quello di
6
BCRA gradings for a cave line survey
Grade 1Sketch of low accuracy where no measurements have been made
Grade 2 (use only if necessary, see note 7)May be used, if necessary, to describe a sketch that is
intermediate in accuracy between Grade 1 & 3
Grade 3 A rough magnetic survey. Horizontal & vertical angles measured to ±2.5º; distances measured
to ±50 cm; station position error less than 50cm.
Grade 4 (use only if necessary, see note 7)May be used, if necessary, to describe a survey that fails
to attain all the requirements of Grade 5 but is more accurate than a Grade 3 survey.
Grade 5 A Magnetic survey. Horizontal and vertical angles measured to ±1º; distances should be observed
and recorded to the nearest centimeter and station positions identified to less than 10cm.
Grade 6 A magnetic survey that is more accurate than grade 5, (see note 5).
Grade X A survey that is based primarily on the use of a theodolite or total station instead of a compass, (see notes 6 and 10
below).
BCRA gradings for recording cave passage detail
Class A All passage details based on memory.
Class B Passage details estimated and recorded in the cave.
Class C Measurements of detail made at survey stations only.
Class D Measurements of detail made at survey stations and wherever else needed to show significant changes in passage
dimensions.
Notes
grotte di interesse archeologico, un supporto per ulteriori analisi specialistiche e quant’altro, alla pari di
metodi di acquisizione di altri dati utili agli studiosi.
Figura 15 – Operazioni di rilievo digitale in cavità artificiale (Photocredit : © Mariangela Martellotta).
Agli speleotopografi attivi è risultato sempre più evidente che la pianta, con tutti i suoi segni e simboli,
rappresenta sempre solo la metà del lavoro d'uno speleologo. L'altra metà, altrettanto importante, è
costituita da una descrizione della grotta, in cui vengono registrate cose che non possono essere disegnate
nella pianta. La descrizione della grotta acquista così un valore di maggior importanza. Osservazioni sulla
geologia, sulla sedimentologia, sull'idrologia e sul clima, sulla flora e sulla fauna, e ovviamente sulle
caratteristiche archeologiche e paleontologiche là dove sono presenti.
Durante il "Secondo Incontro Internazionale di Topografia sotterranea" a Breitenbach (Svizzera), 1995, si è
discusso in merito a liste di simboli speleologici presentate da diversi paesi. I simboli essenziali sono stati
integrati in una nuova lista e pubblicati sotto forma di proposta per una lista internazionale omogenea e
unificata.
The accuracy of the detail should be similar to the accuracy of the line. Normally only one of the following combinations of
survey grades hould be used: 1A, 3B or 3C, 5C or 5D, 6D, XA, XB, XC or XD.
Figura 16 – 17 – 18 – Grotta dei Cervi (Otranto –Lecce) : in alto una foto dell’ambiente reale di una delle sale in cui sono presenti i dipinti rupestri
neolitici (Photocredit: © Francesco De Salve);in basso a sinistra l’iconografia di uno dei pannelli delle pitture della serie in guano di pipistrello
(Photocredit: © Mariangela Martellotta); in basso a destra alcune delle simbologie catalogate nella Grotta e ridisegnate manualmente da rilievo
con strumenti manuali (fonte archivio Federazione Speleologica Pugliese) .
Figura 19 – 20 – Grotta dei Cervi (Otranto –Lecce) : in alto la planimetria effettuata mediante rilievo con strumenti manuali (fonte archivio
Federazione Speleologica Pugliese) in basso la planimetria da rilievo con DistoX e post elaborazione del modello Therion con Autocad (Photocredit:
© Mariangela Martellotta).
Questa proposta è stata dibattuta esaurientemente al congresso dell'UIS a La Chaux de Fonds ed è stata
accettata in votazione dai delegati di ogni nazione. Tale lista va interpretata come base d'intesa internazionale
su cui, qualora si rendesse necessario, i singoli Paesi possono fondare la costituzione delle proprie liste
accessorie. Il problema però sta sorgendo per le cavità artificiali e per le grotte di interesse archeologico dove
le simbologie non risultano ancora unificate a livello internazionale come accade per le grotte naturali.
Come si pone la normativa nazionale rispetto la frequentazione degli speleologi in grotte di interesse
archeologico e paleontologico
La materia strettamente afferente i beni di interesse archeologico e storico-artistico in Italia è attualmente
regolata dalla legislatura; per molti anni è statalaL.n. 1089 del 1° giugno 19397la norma cui fare riferimento
mentre precedentemente la materia era regolata dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, che all'art. 15, 3° c.
prevedeva già che i reperti scoperti inseguito a scavi – in tal caso denominati esclusivamente “scavi
archeologici” – appartenessero di diritto allo Stato8.
Al momento è il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) che regola la disciplina dei beni culturali tra i quali quelli di
natura archeologica, paleontologica etc… .
Ci sono regioni poi che hanno una competenza legislativa e amministrativa prettamente di “integrazione e di
attuazione", il che vuol dire che la disciplina fondamentale è quella delle leggi e dei regolamenti dello Stato –
alla quale la legislazione regionale deve attenersi – ed essa potrà soltanto emanare norme integrative, nel
senso che potrà prevedere una maggiore tutela per i beni. Tuttavia la competenza regionale gioca un ruolo
fondamentale nel campo dell'amministrazione poiché può integrare l'attività statale ad esempio integrando
un indennizzo per favorire una procedura di esproprio.
Risultati
I vantaggi del rilievo topografico speleologico in grotte di interesse archeologico
I rilievi topografici speleologici fatti con moderne tecniche si stanno dimostrando vantaggiosi sotto molti
aspetti. Essi non necessitano di particolari costi di investimento se non della competenza degli speleologi
stessi impegnati nelle operazioni.
I risultati sono archivi digitali flessibili e versatili a molti scopi, i cui dati presentano una precisione estrema; la
possibilità di essere realizzati con software open source li rende non solo estremamente sostenibili dal punto
di vista dell’uso (non limitante a pochi soggetti ma facilmente utilizzabile e quindi implementabile da chiunque
abbia un minimo di competenze in materia di topografia ipogea), ma fa sì che essi siano comprensibili anche
da non addetti alla materia e quindi estremamente condivisibili in termini di informazioni aggiuntive rispetto
ad un semplice rilievo geometrico.
La possibilità inoltre di modellare tridimensionalmente offre spunti per diversi utilizzi, primo fra tutti la
possibilità, in ambito idrogeomorfologico, di tutelare le cavità di interesse archeologico (e non) da eventuali
rischi connessi a fattori esterni con i quali l’ingombro della cavità stessa si trovi a corrispondere in uno o più
punti rintracciabili solo grazie a tali modellazioni: un esempio recente in tema di grotte di interesse
archeologico è quello della Grotta dei Cervi di Porto Badisco. Infatti poco prima del rilievo commissionato agli
speleologi della Federazione Speleologica Pugliese si temeva che parte della grotta potesse essere minacciata
da una strada che la percorre attualmente in superficie: il rilievo topografico, oltre a farne conoscere molti
rami non noti, a migliorare la precisione e correggere alcune anomalie del rilievo originario manuale degli anni
7
Abrogata dall'articolo 166, comma 1, del Decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 a sua volta abrogato dall'articolo 184, comma
1, decimo trattino, Decreto legislativo n. 42 del 2004.
8
Ai tempi della L.n.364 sorse il dubbio se ciò valesse anche per gli scavi o i ritrovamenti fortuiti di privati, ma la giurisprudenza lo
risolse in senso affermativo. La legge del 1909 fu estesa ai territori annessi in seguito alla prima guerra mondiale con R.D. 19
settembre 1921 n. 1389 (G.U. 19.10.1921 n. 246). Dal 1921 dunque anche nei territori già appartenenti all'Austria, i beni scoperti in
seguito a scavo, statale o in concessione a privati, o rinvenuti fortuitamente appartengono allo Stato. (fonte: Commissione Grotte
Eugenio Boegan).
’70 e creare un archivio GIS dei reperti custoditi in essa, ha garantito che lo strato di roccia sovrastante il
vuoto della grotta su cui corre la strade è tale da non compromettere la stabilità della stessa.
Figura 21 – Ideogramma delle funzionalità e dei vantaggi offerti dagli strumenti topografici digitali associati a software BIM
Figura 22 – Estratto dalla rielaborazione in formato GIS del rilievo della Grotta dei Cervi (Otranto –Lecce) : in alto la planimetria effettuata
mediante rilievo con strumenti digitali, in basso particolare della legenda con le simbologie usate per la resa dell’archivio digitale (elaborazioni a
cura di G.Selleri, M. Martellotta, V. Martimucci).
Conclusioni
Il compito dello speleologo che effettua ricognizioni e rilievi in grotte di interesse archeologico e affine non
è lo stesso di uno specialista archeologo o di un altro studioso; infatti la legge italiana prevede che:
1) La ricerca archeologica e in genere di cose di interesse storico, artistico, archeologico etc… sia riservata
allo Stato; per gli altri enti, anche pubblici, e le persone fisiche è necessaria un'autorizzazione, se
proprietari del bene dove deve effettuarsi la ricerca, o una concessione, se non lo sono. I ritrovamenti,
come si è visto, appartengono in ogni caso allo Stato; ai proprietari e rinvenitori è dato un premio.
2) La scoperta fortuita di un bene pone i seguenti obblighi al rinvenitore: I) immediata denuncia alla
Soprintendenza; II) obbligo di provvedere alla conservazione temporanea della cosa; III) se si tratta di
cose mobili e non si può garantire adeguatamente la sicurezza e la conservazione delle stesse fino alla
visita della Soprintendenza, le cose possono essere essenzialmente rimosse (e, ovviamente, portate
alla Soprintendenza); di norma, tuttavia, il rinvenitore è obbligato di lasciare le cose nel luogo e nelle
condizioni in cui sono state rinvenute; IV) Possibilità di far intervenire la forza pubblica (e
corrispondente dovere di questa).
Inoltre è da considerare che anche nel caso di ricerche e ritrovamenti in grotta si applicano le stesse norme
dei “siti di superficie”, considerato che, vista la particolarità del contesto possono sorgere alcune difficoltà
pratiche9.
Art. 840 Codice Civile - Sottosuolo e spazio sovrastante al suolo
“La proprietà del suolo si estende al sottosuolo, con tutto ciò che vi si contiene 10, e il proprietario può
fare qualsiasi escavazione od opera che non rechi danno al vicino. Questa disposizione non si applica a
quanto forma oggetto delle leggi sulle miniere, cave e torbiere . Sono del pari salve le limitazioni
derivanti dalle leggi sulle antichità e belle arti [839], sulle acque [909], sulle opere idrauliche e da altre
leggi speciali [Cost. 42].
Il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità nel
sottosuolo o a tale altezza nello spazio sovrastante 11, che egli non abbia interesse ad escluderle 12.”
Non esiste quindi una norma specifica che regoli l’operato dello speleologo in siti ipogei di interesse
archeologico e affini, tuttavia esso può essere coinvolto direttamente dalle autorità competenti in materia a
supportare il lavoro degli esperti mediante attività che nessun altra figura sarebbe in grado di effettuare: in
primis le operazioni di ricognizione e rilievo in siti ipogei di per sé non accessibili a tutti. Tali compiti vengono
autorizzati mediante appositi incarichi.
Bibliografia
“Giornale dell’I.R. Istituto Lombardo di Scienze. Lettere e Arti” di Milano del 1841 – articolo a cura di A.F.
Lindner.
"Topografia"(Capitolo 6 del "Manuale di speleologia", a cura della Società Speleologica Italiana, Longanesi
Milano 1978.) - G. Cappa, A. Vanin 1978
"La rappresentazione grafica delle cavità" - L. Salvatici 1981
MANUALE DI RILIEVO SPELEOLOGICO Cartografia e grotte(a cura della Federazione Speleologica Toscana –
Commissione Catasto)
“Le meraviglie del Carso” - Enrico Halupca, LIND, Trieste, 2004
Rilievo Pratico - M. Corvi 2013-12-30 “Dispense corso di introduzione alla topografia ipogea”
9
Nel caso di accesso ad una grotta o cavità artificiale a scopo di rilevazione topografica, se fortuitamente ci si imbatte in
rinvenimenti compresi quelli di natura paleontologica, essi saranno regolati dalle stesse norme applicabili a rinvenimenti di
superficie e garantiti da eventuali relative sanzioni (n.d.r.).
10
Alcune cose site nel sottosuolo non sono soggette alla disponibilità del titolare del fondo, i criteri per la loro utilizzazione sono
sottoposti, cioè, a dei limiti ben precisi: i giacimenti minerari sono, ad esempio, compresi tra i beni propri del patrimonio dello Stato.
11
Il titolare può sfruttare lo spazio sovrastante il suo terreno edificando, dando vita, cioè, ad un autonomo diritto, differente da
quello di proprietà sul fondo.
12
La disposizione è posta a tutela del il diritto del titolare relativamente ad utilizzi che possano essere in sintonia con le
caratteristiche naturali del fondo o con la finalità cui normalmente è deputato.
Ringraziamenti
Si ringrazia la Federazione Speleologica Pugliese, il Gruppo Speleologico Leccese ‘Ndronico, il Centro
Altamurano di Ricerche Speleologiche, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, il Gruppo
Vespertilio CAI Bari, la Società Speleologica Italiana, Il Centro Italiano di Documentazione Speleologica Franco
Anelli (presso dip. BiGEA-Università di Bologna Alma Mater Studiorum), il Centro di documentazione
speleologica Franco Orofino (presso Museo delle Grotte di Castellana), l’archivio documentale della
commissione grotte Eugenio Boegan.
Sommario
Riepilogo ................................................................................................................................................................................. 1
Introduzione ........................................................................................................................................................................... 1
Materiali e metodi .................................................................................................................................................................. 3
Risultati ................................................................................................................................................................................. 15
Conclusioni............................................................................................................................................................................ 17
Bibliografia ............................................................................................................................................................................ 18
Ringraziamenti ...................................................................................................................................................................... 19
LA DOCUMENTAZIONE SPELEOLOGICA IN GROTTE DI
INTERESSE ARCHEOLOGICO E PALEONTOLOGICO
GIANLUCA SELLERI*
VINCENZO MARTIMUCCI**
MARIANGELA MARTELLOTTA**
*Presidente Federazione Speleologica Pugliese, ** Società Speleologica Italiana
Nell'ambito del Convegno"Speleologia nella tutela e valorizzazione dell’habitat
rupestre" – Castello Episcopio di Grottaglie (TA) – 01 Ottobre 2017
Documentare significa far capire
2
la SPELEOLOGIA dal greco
spélaion = caverna e
lògos = discorso
è la scienza che si interessa allo studio delle grotte (cavità
naturali ed antropiche) e dei fenomeni naturali ed
antropici che le caratterizzano.
Per studiare una grotta di interesse archeologico occorre conoscerne le peculiarità.
Per conoscerne le peculiarità occorre documentarne innanzi tutto
rilevarne l’”involucro”.
Per rilevare in un sito che oltre ad essere ipogeo abbia anche
caratteristiche archeologiche, paleontologiche e di altra
natura storico-culturale occorre avere capacità tecniche e
cognizione di quale debba essere la resa affinché il rilievo
risultante sia comprensibile ed eventualmente
implementabile.
La documentazione speleologica in grotte di interesse archeologico e paleontologico - G. Selleri, M. Martimucci, M. Martellotta
Oltre l’”involucro” si documenta anche
quello che c’è dentro
3
Gli speleologi non si fermano alla rappresentazione
della grotta ma fin dalle origini della ricerca
speleologica cercano di descriverne anche
graficamente i fenomeni che le caratterizzano
La documentazione speleologica in grotte di interesse archeologico e paleontologico - G. Selleri, M. Martimucci, M. Martellotta
4
… ma la documentazione è comunque
un’interpretazione
In principio sono stati dati degli standard affinché sia la fase di lavoro in campo che
quella di resa dei datti fosse univoca e comprensibile anche a coloro che possono
subentrare in tempi diversi nelle fasi di un rilievo.
Quelli comunemente denominati “metodi "classici" consistono in rilievi effettuati con
strumenti in cui l'acquisizione del dato topografico si effettua con passaggi manuali.
Tali strumenti sono nati per essere utilizzati in ambito di rilievo architettonico di cui
però si è cominciato a servire lo speleologo, adattandone l’uso ai propri bisogni.
La documentazione speleologica in grotte di interesse archeologico e paleontologico - G. Selleri, M. Martimucci, M. Martellotta
Come si descrive un ambiente ipogeo e
soprattutto come si documentano e
descrivono i fenomeni che lo
caratterizzano?
La ricerca di uno standard per il rilievo documentale
Inizialmente il rilievo di una grotta aveva un fine esclusivamente rappresentativo del suo andamento e della sua conformazione in
considerazione del fatto che, costituendo una realtà a sé stante, non aveva nessuna necessità di avere un riferimento preciso con l’ambiente
esterno, con la sola ovvia eccezione del suo ingresso, che doveva essere posizionato nel modo più corretto possibile sulla cartografia esistente di
superficie. Raramente ricorreva l’esigenza di avere l’esatta posizione spaziale nel sottosuolo dell’intero sviluppo della grotta, riferita al
sistema geografico di superficie, per la possibile interferenza della stessa con altre cavità presenti nella stessa zona o per la ricerca di ulteriori o
più comodi accessi dalla superficie, la cui presumibile esistenza a volte è segnalata da cavità, inghiottitoi, depressioni o altro.
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Metodi "classici": strumenti di cui si serve lo speleologo
I metodi classici di rilevamento topografico e architettonico cominciarono a essere
utilizzati in speleologia.
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Metodi "classici": acquisizione dei dati
L'acquisizione del dato topografico si effettua con passaggi manuali.
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Metodi "classici": archiviazione dei dati topografici
L'archiviazione dei dati topografici si effettua(va) con passaggi manuali, attraverso
tabelle e matrici, la resa rgafica era effettuata su fogli di carta millimetrata e le
sezioni e le piante geometriche erano frutto della estrapolazione di dati metrici che, se
soggetti ad errore non potevano comunque essere confutati se non con eventuali
revisioni in loco del rilievo.
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Metodi "classici": restituzione dei dati topografici
Di solito il consueto rilievo speditivo per mezzo di cordella metrica, bussola ed eclimetro, forniva e
fornisce tutt'oggi una sufficiente approssimazione all’intero lavoro, tale da consentire indagini,
verifiche e costruzione di modelli ipotetici degni di una discreta attendibilità.
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“L’avvento della strumentazione di precisione”
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Strumenti di precisione ingombranti, costosi, complessi da utilizzare, che necessitano di
software a pagamento ed hardware molto potenti per la post-elaborazione.
Ci si è resi conto che la
precisione del rilievo di una
cavità torna utile per molti
altri utilizzi e verifiche su di
essa e sull’ambiente
circostante.
È cominciato così l'avvento
del rilievo con
strumentazione di precisione:
apparecchiature digitali i cui
dati "grezzi" però vanno
post-elaborati attraverso
diverse procedure e software
consoni al tipo di output.
Strumenti di precisione portatili, poco costosi, semplici da utilizzare, che necessitano di software
open source ed hardware non particolarmente potenti la post-elaborazione.
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Metodi "digitali": acquisizione dei dati topografici
L'archiviazione dei dati topografici si effettua con strumenti digitali, interfacciabili
tra di essi mediante tecnologia bluetooth.
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Rilievo con ausilio
del Software
Pocket Topo
Rilievo con ausilio
del Software
Topodroid
Metodi "digitali": acquisizione dei dati topografici
L'acquisione dei dati topografici avviene mediante passaggi sequenziali che fanno in
modo di collegare in maniera virutale dei punti materializzati lungo la superficie della
cavità.
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Rilievo della grotta di San Michele eseguito con laser scanner Leica HDS 3000,
basato su tecnologia a tempo di volo, che consente l’acquisizione di grandi complessi
volumetrici in tempi rapidi, acquisendo circa mille punti al secondo per un’accuratezza
di 6 mm restituendo inoltre in tempo reale il modello digitale della porzione
inquadrata. 60 ore di scansione e oltre cinquanta target, sistemati sia all’interno
delle cappelle che sulla superficie rocciosa della grotta.
Dati sono stati acquisiti con una maglia generale di 5 cm per l’inqudramento e
l’individuazione dei target. Una maglia di scansione raffittita, nell’ordine dei 2-3 cm, è
stata invece utilizzata per ottenere il modello definito e dettaglio dell’ambito di
rilievo. Sono stati infine realizzati dettagli di zone soggette a particolare degrado, a
lesioni e fessurazioni, o di particolare interesse dal punto di vista dello stato
conservativo con una maglia raffittita a 0.5 cm.
La scansione tridimensionale è stata integrata con il rilievo topografico realizzato
con la stazione totale Leica TCRM1102 plus, con una precisione angolare pari a 2’’,
anche come strumento di compensazione sugli errori residui nella materializzazione
dei target.
Il modello tridimensionale registrato è il prodotto di sedici stazioni per un totale di circa 280.000.000 di punti acqusiti. Dal modello tridimensionale è stato
poi possibile estrarre le geometrie del complesso.
Tempo di post-produzione non stimato.
Il modello, infatti, interrogabile a varie scale e per molteplici competenze e scopi, ha permesso l’estrazione di piante, prospetti e sezioni. La metodologia di
acquisizione adottata rende possibile la strutturazione di una banca dati informatizzata opportunamente organizzata.
Metodi "digitali": acquisizione dei dati topografici
I risultati sono più o meno definiti ma comunque di alta precisione e affidabilità rispetto
quelli che sono i classici rilievi manuali, fino ad arrivare a modelli di elevata risoluzione
utilizzati per vari scopi: dal settore della ricerca a quello della documentazione etc…
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Metodi "digitali": elaborazione e resa dei dati acquisiti
I dati digitali "grezzi" acquisiti sono immediatamente materializzati in un modello tridimensionale che
non è in realtà il "modello reale" ma semplicemente il collegamento tra tutti i punti topografati. Per
ottenere il modello tridimensionale "reale" occorrerà post-elaborare tutti i dati acquisiti in fase di
rilievo, confrontarne le diverse parti (nel caso il rilievo sia stato eseguito in più giorni e da persone
diverse che possano aver usato un proprio criterio di battuta), implementare i dettagli mediante
integrazione di altri dati presi sul campo (foto, appunti etc…)
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Metodi "digitali": elaborazione e resa dei dati acquisiti
Therion è un software open source completo che elabora dati di rilievo e genera mappe o modelli 3D
di grotte. Funziona su un'ampia varietà di piattaforme: Linux, Windows, Mac OS X. Viene rilasciato
sotto i termini della GNU (GNU's Not Unix = nato per i sistemi operativi con piattaforma open source)
GPL (General Public License) , con il codice sorgente disponibile e non richiede altri software
commerciale per funzionare.
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La precisione del rilievo viene "certificata"
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BCRA gradings for a cave line survey
PRECISIONE DELLE POLIGONALI GRADO 5
Uso di bussola ed inclinometro con approssimazioni di 1°
Distanze misurate con approssimazione di 5-10 cm
Spostamenti dai capisaldi di pochissimi centimetri
Grade 1Sketch of low accuracy where no measurements have been made
Grade 2 (use only if necessary, see note 7)May be used, if necessary, to describe a sketch that is
PRECISIONE DEI DETTAGLI GRADO D
intermediate in accuracy between Grade 1 & 3
Dettagli misurati accuratamente a tutte le stazioni e tra i
Grade 3 A rough magnetic survey. Horizontal & vertical angles measured to ±2.5º; distances measured
capisaldi
to ±50 cm; station position error less than 50cm.
POSIZIONAMENTO DEI PUNTI DI ACCESSO
Grade 4 (use only if necessary, see note 7)May be used, if necessary, to describe a survey that fails
Le coordinate dei punti di accesso delle cavità sono rilevate
to attain all the requirements of Grade 5 but is more accurate than a Grade 3 survey.
con sistemi di posizionamento GPS e approssimazione di 5Grade 5 A Magnetic survey. Horizontal and vertical angles measured to ±1º; distances should be observed
10 cm.
and recorded to the nearest centimeter and station positions identified to less than 10cm.
Grade 6 A magnetic survey that is more accurate than grade 5, (see note 5).
Grade X A survey that is based primarily on the use of a theodolite or total station instead of a compass, (see notes 6 and 10 below).
BCRA gradings for recording cave passage detail
Class A All passage details based on memory.
Class B Passage details estimated and recorded in the cave.
Class C Measurements of detail made at survey stations only.
Class D Measurements of detail made at survey stations and wherever else needed to show significant changes in passage dimensions.
Notes
The accuracy of the detail should be similar to the accuracy of the line. Normally only one of the following combinations of survey grades should
be used: 1A, 3B or 3C, 5C or 5D, 6D, XA, XB, XC or XD.
La precisione del rilievo viene "certificata" mediante degli standard a
livello internazionale tra i quali il BCRA – British Cave
ResearchAssociation; ciò ha permesso al rilievo speleologico di
precisione, soprattutto quello di grotte di interesse archeologico, un
supporto per ulteriori analisi specialistiche e quant’altro, alla pari di
metodi di acquisizione di altri dati utili agli studiosi.
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Metodi "digitali": elaborazione e resa dei dati acquisiti
QGIS, un Sistema di Informazione Geografica, libero e Open Source, giunto alla sua ennesima
versione scaricabile in tutte le lingue. Serve a elaborare e post-elaborare dati georiferiti e di
condividerli su altre app o mediante database.
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Metodi "digitali": elaborazione e resa dei dati acquisiti
Google Earth è il software gratuito distribuito da Google che genera immagini virtuali
della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie
aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS.
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Restituire la geometria della grotta e posizionare oggetti
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Il rilievo realizzato riguarda solo il ramo nord della
grotta che conduce all'abside dell'uomo. Si è
provveduto al posizionamento dei mire riflettenti in
diversi punti della grotta usando una stazione totale
con distanziometro elettroottico incorporato per la
effettuazione delle misurazioni.
Per ciò che attiene l'abside dell'uomo, il rilievo con restituzione tridimensionale ha raggiunto un dettaglio
molto spinto, che arriva fino ai 5 cm di precisione. La restituzione in modello matematico è stata
realizzata al computer.
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Rappresentare la grotta : la pianta
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Agli speleotopografi attivi é risultato sempre piú evidente che la pianta, con tutti i suoi segni e simboli,
rappresenta sempre solo la metà del lavoro d'uno speleologo. L'altra metà, altrettanto importante, é
costituita da una descrizione della grotta, in cui vengono registrate cose che non possono essere
disegnate nella pianta. La descrizione della grotta acquista cosí un valore di maggior importanza.
Osservazioni sulla geologia, sulla sedimentologia, sull'idrologia e sul clima, sulla flora e sulla fauna, e
ovviamente sulle caratteristiche archeologiche e paleontologiche là dove sono presenti.
Planimetria da rilievo
con strumenti manuali
Planimetria da rilievo con DistoX e post elaborazione del
modello Therion con Autocad
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Rappresentare la grotta : la pianta
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Planimetria da dati derivate
da rilievo laser scanner
Planimetria del sito realizzata integrando la
carta tecnica regionale con i dati elaborati dal
rilievo laser scanner. In evidenza l’area di studio.
Originale in scala 1:1000
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Rappresentare la grotta : le sezioni
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Sezioni da rilievo con DistoX e post
elaborazione del modello Therion con
Autocad
Sezioni da rilievo con
strumenti manuali
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Rappresentare la grotta : le sezioni
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Sezioni da nuvole di punti
derivate da rilievo laser scanner
Immagine della nuvola di punti visualizzata in
silhouette per facilitare la lettura della
suddivisione verticale degli ambienti ipogei
Sezione ambientale realizzata integrando
curve di livello ed immagini ortogonali del
modello di punti. Originale in scala 1:1000
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Rappresentare la grotta : i particolari
UIS-Simboli speleologici
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Durante il "Secondo Incontro Internazionale di Topografia sotterranea" a Breitenbach (Svizzera), 1995, sono state discusse liste di simboli
speleologici presentate da diversi paesi. I simboli essenziali sono stati integrati in una nuova lista e pubblicati sottoforma di proposta per una lista
internazionale. Questa proposta é stata dibattuta esaurientemente al congresso dell'UIS a La Chaux de Fonds ed é stata accettata in votazione
dai delegati di ogni nazione. Questa lista va interpretata come base d'intesa internazionale su cui, qualora si rendesse necessario, i singoli Paesi
possono fondare la costituzione delle proprie liste accessorie.
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Rappresentare i particolari in grotte di interesse archeologico
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È attualmente in corso da parte delle Commissioni Cavità Artificiali
dei diversi paesi europei una collaborazione aperta per la
realizzazione di un archivio di simbologie uniformate da utilizzare
per la rappresentazione topografica di particolari delle cavità
artificiali.
La C.C.A. italiana è aperta ai soci che vogliano dare il proprio
contributo!
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La creazione di un archivio open "aperto"
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Condividere i dati
QGIS, un Sistema di Informazione Geografica, libero e Open Source, giunto alla sua ennesima versione scaricabile in
tutte le lingue. Serve a elaborare e post-elaborare dati georiferiti e di condividerli su altre app o mediante database.
ArcGIS online è una piattaforma opensource dove è possibile condividere dati georeferenziati di ogni tipo con tutto il
mondo grazie anche alle app implementabili dagli stessi utenti che consentono di personalizzare le proprie mappe.
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Profondi
ringraziamenti
per
l'attenzione!
Gianluca
Selleri
Vincenzo
Martimucci
Mariangela
Martellotta