I was born in Bari in 1990 and I grew up in a small town near Brindisi. In 2013 I took a Bachelor’s Degree in Philosophy at La Sapienza University (Rome) with a final dissertation entitled: The sublimation practice in Alberto Burri’s works (original title: La pratica sublimatoria nell’opera di Alberto Burri) and a final mark 110/110 (First class honours). In January 2016, I took a Master’s Degree at La Sapienza University (Rome) in Aesthetics with a thesis entitled On sexual perversions: history and analysis (original title: Sulle perversioni sessuali: storia e analisi) and a final mark 110 cum laude/110 (First class honours). This thesis has been published with the same title by Stamen Ed. (Rome) in 2016. A Paper, titled «Per una ricognizione del concetto di Verleugnung all'interno dei testi freudiani», was published by Rivista di Psichiatria e Psicoterapia. Another Paper, titled «La Cosa, le cose, gli oggetti. Riflessioni critiche intorno allo statuto freudiano di das Ding» was published by L'Inconscio. Rivista di Filosofia e Psicoanalisi. I was awarded by the association “Noi Sapienza. Associazione Alumni” as “Excellent Graduate for the academic year 2014/2015”. I received three grants: the first from IISF – Scuola di Roma (Italian Institute of Philosophical Studies), Rome. The second grant from SFI (Italian Philosophical Society). Third grant, from Festival Filosofia, September 2016. My research areas mainly concern ‒ Aesthetics (Kant, Schiller, Hegel, Nietzsche, Benjamin, Adorno); ‒ History of Psychoanalysis; ‒ Epistemology of Freudian and Lacanian Psychoanalysis and their dialogue with the psychiatry of their times (Krafft-Ebing, Ellis, Moll); ‒ Foucault Studies; ‒ Historical Epistemology (Ian Hacking, Arnold I. Davidson).
English/Italian
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the ... more English/Italian The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano: Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare. Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni? Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto. Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche. Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
English/Italian
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the ... more English/Italian The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance. Italiano Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare. Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni? Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto. Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche. Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
Relazione del ciclo di seminari tenutosi presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici – Sc... more Relazione del ciclo di seminari tenutosi presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici – Scuola di Roma.
The aim of this article is to show the philosophical outcome achieved by a new way to writing abo... more The aim of this article is to show the philosophical outcome achieved by a new way to writing about the history of sexuality. Starting from the well-known Foucauldian «archaeological method» and employing many typical tools developed by Hacking’s «historical epistemology», the author claims that Arnold I. Davidson designs a new historiographical theory based on the idea of «Styles of Reasoning». Through the analysis of the concept of «Styles», Davidson traces the history of a peculiar concept, namely that of «sexual instinct», from the accounts of the French anatomist C. F. Michéa and the psychiatric theories of R. von Krafft-Ebing, up to the Freudian thought. The article focuses on the relevance of the period between 1850 and 1905, during which a very impressive paradigm shift in the subfields of medical and psychiatric disciplines occurs. Thus, this essay analyses, from a philosophical viewpoint, the «truth-or-falsehood» of the concepts involved the macro-category of «Styles of Reasoning».
This paper aims to examine the relationship between the individual subject, language and the Freu... more This paper aims to examine the relationship between the individual subject, language and the Freudian concept of «das Ding», viewed as a residue not completely analysable by judgement and also irreducible by means of signification. The analysis focuses on Jacques Lacan's comment – from the seventh seminar on ethical psychoanalysis – about the statute of «Thing» and why a distinction is necessary between the object of perception and the consequences this has on culture, law and, finally, the development of subjectivity.
Per una ricognizione del concetto di Verleugnung all'interno dei testi freudiani
The aim of this paper is to suggest a detailed analysis and a clarification about the position th... more The aim of this paper is to suggest a detailed analysis and a clarification about the position the concept of Verleugnung has in Freudian thinking. Through a historical survey it will be evident how this psychic mechanism, which hasn’t the same meaning in all Freudian texts, undergoes each time substantial changes in his specific sense. Starting from this matter, it is possible to propose critic reflections allowing to put Verleugnung in a debate directed to establish a new function it would get on the plan of metapsychological effects.
English/Italian
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the ... more English/Italian The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano: Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare. Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni? Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto. Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche. Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
English/Italian
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the ... more English/Italian The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance. Italiano Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare. Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni? Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto. Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche. Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
Relazione del ciclo di seminari tenutosi presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici – Sc... more Relazione del ciclo di seminari tenutosi presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici – Scuola di Roma.
The aim of this article is to show the philosophical outcome achieved by a new way to writing abo... more The aim of this article is to show the philosophical outcome achieved by a new way to writing about the history of sexuality. Starting from the well-known Foucauldian «archaeological method» and employing many typical tools developed by Hacking’s «historical epistemology», the author claims that Arnold I. Davidson designs a new historiographical theory based on the idea of «Styles of Reasoning». Through the analysis of the concept of «Styles», Davidson traces the history of a peculiar concept, namely that of «sexual instinct», from the accounts of the French anatomist C. F. Michéa and the psychiatric theories of R. von Krafft-Ebing, up to the Freudian thought. The article focuses on the relevance of the period between 1850 and 1905, during which a very impressive paradigm shift in the subfields of medical and psychiatric disciplines occurs. Thus, this essay analyses, from a philosophical viewpoint, the «truth-or-falsehood» of the concepts involved the macro-category of «Styles of Reasoning».
This paper aims to examine the relationship between the individual subject, language and the Freu... more This paper aims to examine the relationship between the individual subject, language and the Freudian concept of «das Ding», viewed as a residue not completely analysable by judgement and also irreducible by means of signification. The analysis focuses on Jacques Lacan's comment – from the seventh seminar on ethical psychoanalysis – about the statute of «Thing» and why a distinction is necessary between the object of perception and the consequences this has on culture, law and, finally, the development of subjectivity.
Per una ricognizione del concetto di Verleugnung all'interno dei testi freudiani
The aim of this paper is to suggest a detailed analysis and a clarification about the position th... more The aim of this paper is to suggest a detailed analysis and a clarification about the position the concept of Verleugnung has in Freudian thinking. Through a historical survey it will be evident how this psychic mechanism, which hasn’t the same meaning in all Freudian texts, undergoes each time substantial changes in his specific sense. Starting from this matter, it is possible to propose critic reflections allowing to put Verleugnung in a debate directed to establish a new function it would get on the plan of metapsychological effects.
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The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano:
Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare.
Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni?
Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto.
Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche.
Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano
Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare.
Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni?
Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto.
Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche.
Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
Drafts by Giulio Forleo
Papers by Giulio Forleo
of Verleugnung has in Freudian thinking. Through a historical survey it will be evident how this psychic
mechanism, which hasn’t the same meaning in all Freudian texts, undergoes each time substantial changes
in his specific sense. Starting from this matter, it is possible to propose critic reflections allowing to put
Verleugnung in a debate directed to establish a new function it would get on the plan of metapsychological
effects.
Book Reviews by Giulio Forleo
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano:
Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare.
Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni?
Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto.
Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche.
Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
The aim of this work is the need to clearly establish in which way and order the analysis on sexual perversions must be led in metapsychological theories, in the clinical practice and in the abundance of Freud’s scientific productions. This kind of goal cannot avoid to give consideration to a whole string of problems we will gradually try to answer, through the relations between them. First of all, it is necessary to review some studies and theories of very dynamic experts acting during the second half of the 1800s, notably to psychiatrist Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) and to psychologist Alfred Binet (1857-1911), who surely had an influence on Freud, even in their different points of view and whose real importance must be fully evaluated yet. A second question is then posed. Considering sexual perversions, a field developed in a period begun with the appearance of the first works about sexual pathology by the so-called “positivist” psychiatry, is it possible to establish a historical-cultural and thematic continuity among these authors and, conversely, a “system discontinuity”, in the sense of a systematic difference of premises and bases which their concepts lie on? Furthermore, after having verified these hypothesis, great attention is paid on the internal evolution of the sense of Freud’s speech about “deviances” through: the Three Essays on the Theory of Sexuality, his metapsychological writings, the two conferences at the Vienna Psychoanalytic Society, his last papers and An Outline on Psycho-Analysis. By moving forward in this way, a more specific investigation is attained about the outcomes of the development and the residual variance, and it will bring in itself the definition of sexual perversion, whose centrality seems showed by the constant use Freud made of it. Further causes for reflection arise from the in-depth analysis assigned to some concept as Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung which – upon terminological and semantic explanation – prove to be crucial for an attempt of investigation and comprehension of the Freudian economic, topical and dynamics. In a more specific way, wide consideration is given to a systematic analysis of the function and the positioning required by the psychic mechanism of disavowal (Verleugnung), in the sense of a split of subjectivity in two different kinds of knowledge. Moreover, this analysis will allow not only to infer similarities and differences within the possible developmental phases of Freudian thinking, but to understand the dialectical relation between sexual perversions and other psychopathological structures too. Hence, three parallel approaches are here suggested. The first, “historical”, which is directed to the study and the research of scientific and cultural influences that important psychiatric and psychological theories had on Freud. The second, “theoretical”, directed to a critical analysis of some fundamental concepts present in his works that have been revised thanks to the help of essential contributions given by Jacques Lacan (1901-1981). The third is an “aesthetic” interpretation. This choice to pay wider attention to the specification of two sexual perversions, that is fetishism and sadomasochism, aims at finding a connection, not arbitrary or obsolete, between the investigation and the development of phenomenology concerning the “perverted subject” and her application in some mimetic practice. In this sense, the experiences found in de Sade and Sacher-Masoch’s literary works and in Hans Bellmer photographic and sculptural research have been of the utmost importance.
Italiano
Ciò che muove fin dall’inizio il presente studio è l’esigenza di stabilire con maggiore chiarezza in che modo ed in quale ordine debba essere condotta l’analisi sulle perversioni sessuali nelle teorie metapsicologiche, nella pratica clinica e nell’ampiezza delle produzioni scientifiche freudiane. Una simile finalità, quindi, non può affatto esimersi dal tenere in gran conto una serie di problematiche a cui, per apparentamenti ed in modo graduale, tenteremo di assegnare delle risposte: in primo luogo, risulta necessario passare in rassegna le teorie e gli studi di alcune “autorità” ampiamente attive nella seconda metà del 1800; il riferimento, in particolare, è allo psichiatra Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) e allo psicologo Alfred Binet (1857-1911) che, pur nelle loro differenti prospettive, hanno di certo avuto su Freud un’influenza il cui peso sarà tutto da valutare.
Poniamo quindi la questione nei seguenti termini: è possibile ‒ in un campo del sapere i cui oggetti specifici tenteremo a breve di reperire, cioè quello delle perversioni sessuali, sviluppatosi in un periodo storicamente databile a partire dai primi lavori intorno alla patologia sessuale ad opera della psichiatria detta “positivista” ‒ stabilire una continuità storico-culturale e tematica tra gli autori in questione e, viceversa, una discontinuità di sistema, nel senso proprio di una sistematica differenza dei presupposti e delle basi su cui poggerebbero le loro concezioni?
Inoltre, dopo aver saggiato queste ipotesi, grande attenzione è concessa all’evoluzione interna al senso del discorso freudiano pronunciato in merito alle “devianze”: dai Tre saggi sulla teoria sessuale, passando attraverso gli scritti metapsicologici e le due conferenze tenute presso la Società psicoanalitica di Vienna, fino ai più tardi articoli e al Compendio di psicoanalisi. Avanzando in siffatta maniera si perviene ad un’indagine più specifica intorno alla “traiettoria”, vale a dire agli esiti dello sviluppo e agli scarti residuali che porterà con sé la definizione di perversione sessuale, la cui centralità sembra testimoniata dal costante impiego che Freud ne ha fatto.
Ulteriori spunti di riflessione scaturiscono dall’approfondimento critico destinato ad alcuni concetti come quelli di Trieb, Lust, Verleugnung, Fixierung, Regression, Befriedigung i quali ‒ previa chiarificazione terminologica e semantica ‒ risultano cruciali per un tentativo di analisi e di comprensione dell’economica, della dinamica e della topica freudiane; in maniera più specifica, largo spazio è destinato ad un’analisi sistematica della funzione e del posizionamento che richiede il meccanismo psichico di Verleugnung, nel senso di una scissione della soggettività in due diversi tipi di sapere. Questo permetterà, peraltro, non soltanto di inferire delle analogie oppure delle differenze in seno alle eventuali fasi di sviluppo del pensiero freudiano, ma anche di cogliere il rapporto dialettico tra le perversioni sessuali ed altre strutture psicopatologiche.
Parallelamente ad un approccio, da un lato, “storico”, ovvero teso allo studio e alla ricerca delle influenze scientifiche e culturali che eminenti teorie psichiatriche e psicologiche hanno esercitato su Freud e, dall’altro, “teoretico”, giacché finalizzato ad un’analisi critica di alcuni concetti fondamentali presenti all’interno dei suoi testi ‒ ridiscussi anche mediante l’ausilio degli imprescindibili contributi ad opera di Jacques Lacan (1901-1981) ‒ si è deciso di assegnare un ruolo preminente anche ad una possibile, altra, impostazione della tematica ivi posta in esame: una lettura in chiave “estetica”. Tale scelta, culminata nel conferire uno spazio di gran lunga maggiore alla specificazione di due perversioni sessuali su tutte, il feticismo ed il sadomasochismo, è di fatto orientata verso il tentativo di ricerca di una connessione non arbitraria, né obsoleta, tra l’indagine e lo sviluppo della fenomenologia inerente il soggetto perverso e la sua applicazione nell’ambito di talune attività mimetiche. In questo senso e alla ricerca di un dialogo possibile sono esemplari le esperienze incontrate nella produzione letteraria di de Sade (1740-1814), di Sacher-Masoch (1836-1895) ed, infine, nella ricerca fotografica e scultorea di Hans Bellmer (1902-1975).
of Verleugnung has in Freudian thinking. Through a historical survey it will be evident how this psychic
mechanism, which hasn’t the same meaning in all Freudian texts, undergoes each time substantial changes
in his specific sense. Starting from this matter, it is possible to propose critic reflections allowing to put
Verleugnung in a debate directed to establish a new function it would get on the plan of metapsychological
effects.