The wind of change: town, country, land-use and settlement patterns between the fourth and the seventh century AD
Questo contributo si propone di analizzare in maniera organica alcuni dati significativi, emersi ... more Questo contributo si propone di analizzare in maniera organica alcuni dati significativi, emersi combinando gli studi delle due autrici, in merito alle trasformazione dei modelli urbani e produttivi nella Cilicia Tracheia/Isauria nel periodo tardo romano e protobizantino. Da una prima analisi emerge un quadro della regione piuttosto complesso e articolato che vede un territorio ricco di centri urbani a cui si alternano aree rurali dedite alla produzione agricola e alla lavorazione delle materie prime e che attraversa in questo periodo (IV – metà VII secolo) una fase di evidente incremento dell’attività commerciale, proiettando le città della costa dell’Isauria nelle rotte mediterranee fino in Occidente. Un tale mutamento nell’assetto economico, però, non può prescindere da una crescita dell’attività produttiva che raggiunge una portata inedita e che si manifesta principalmente nella coltivazione della vite e dell’ulivo e nella commercializzazione di vino e olio. Dal punto di vista archeologico ciò si riscontra, per esempio, nella diffusione sul territorio extraurbano di impianti legati principalmente alla produzione di olio e vino e nella presenza considerevole, soprattutto in contesti cittadini, di fornaci per la fabbricazione di contenitori da trasporto: la produzione sembra non più volta a soddisfare il solo fabbisogno locale, ma razionalizzata in maniera tale da garantire un surplus di materie prime destinate al commercio. In questo contesto doveva essere fondamentale il sistema integrato aree rurali – città costiere, basato sulla produzione nelle prime e sulla commercializzazione delle merci nelle seconde, malgrado resti ancora di difficile comprensione il sistema amministrativo che doveva regolare i rapporti tra le due realtà. D’altra parte, nello studio integrato di tali dinamiche si riscontrano ancora numerose problematiche che si auspica possano essere superate attraverso l’acquisizione di nuovi dati e ulteriori indagini sul territorio.
The wind of change: town, country, land-use and settlement patterns between the fourth and the seventh century AD
Questo contributo si propone di analizzare in maniera organica alcuni dati significativi, emersi ... more Questo contributo si propone di analizzare in maniera organica alcuni dati significativi, emersi combinando gli studi delle due autrici, in merito alle trasformazione dei modelli urbani e produttivi nella Cilicia Tracheia/Isauria nel periodo tardo romano e protobizantino. Da una prima analisi emerge un quadro della regione piuttosto complesso e articolato che vede un territorio ricco di centri urbani a cui si alternano aree rurali dedite alla produzione agricola e alla lavorazione delle materie prime e che attraversa in questo periodo (IV – metà VII secolo) una fase di evidente incremento dell’attività commerciale, proiettando le città della costa dell’Isauria nelle rotte mediterranee fino in Occidente. Un tale mutamento nell’assetto economico, però, non può prescindere da una crescita dell’attività produttiva che raggiunge una portata inedita e che si manifesta principalmente nella coltivazione della vite e dell’ulivo e nella commercializzazione di vino e olio. Dal punto di vista archeologico ciò si riscontra, per esempio, nella diffusione sul territorio extraurbano di impianti legati principalmente alla produzione di olio e vino e nella presenza considerevole, soprattutto in contesti cittadini, di fornaci per la fabbricazione di contenitori da trasporto: la produzione sembra non più volta a soddisfare il solo fabbisogno locale, ma razionalizzata in maniera tale da garantire un surplus di materie prime destinate al commercio. In questo contesto doveva essere fondamentale il sistema integrato aree rurali – città costiere, basato sulla produzione nelle prime e sulla commercializzazione delle merci nelle seconde, malgrado resti ancora di difficile comprensione il sistema amministrativo che doveva regolare i rapporti tra le due realtà. D’altra parte, nello studio integrato di tali dinamiche si riscontrano ancora numerose problematiche che si auspica possano essere superate attraverso l’acquisizione di nuovi dati e ulteriori indagini sul territorio.
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alle trasformazione dei modelli urbani e produttivi nella Cilicia Tracheia/Isauria nel periodo tardo romano e protobizantino.
Da una prima analisi emerge un quadro della regione piuttosto complesso e articolato che vede un territorio ricco di centri urbani a cui si alternano aree rurali dedite alla produzione agricola e alla lavorazione delle materie prime e che attraversa in questo periodo (IV – metà VII secolo) una fase di evidente incremento dell’attività commerciale, proiettando le città della costa dell’Isauria nelle rotte mediterranee fino in Occidente. Un tale mutamento nell’assetto economico, però, non può
prescindere da una crescita dell’attività produttiva che raggiunge una portata inedita e che si manifesta principalmente nella coltivazione della vite e dell’ulivo e nella commercializzazione di vino e olio.
Dal punto di vista archeologico ciò si riscontra, per esempio, nella diffusione sul territorio extraurbano di impianti legati principalmente alla
produzione di olio e vino e nella presenza considerevole, soprattutto in contesti cittadini, di fornaci per la fabbricazione di contenitori da trasporto: la produzione sembra non più volta a soddisfare il solo fabbisogno locale, ma razionalizzata in maniera tale da garantire un
surplus di materie prime destinate al commercio. In questo contesto
doveva essere fondamentale il sistema integrato aree rurali – città costiere, basato sulla produzione nelle prime e sulla commercializzazione delle merci nelle seconde, malgrado resti ancora di difficile comprensione il sistema amministrativo che doveva regolare i rapporti tra le due realtà. D’altra parte, nello studio integrato di tali dinamiche si riscontrano ancora numerose problematiche che si auspica possano essere superate attraverso l’acquisizione di nuovi dati e ulteriori indagini sul
territorio.
alle trasformazione dei modelli urbani e produttivi nella Cilicia Tracheia/Isauria nel periodo tardo romano e protobizantino.
Da una prima analisi emerge un quadro della regione piuttosto complesso e articolato che vede un territorio ricco di centri urbani a cui si alternano aree rurali dedite alla produzione agricola e alla lavorazione delle materie prime e che attraversa in questo periodo (IV – metà VII secolo) una fase di evidente incremento dell’attività commerciale, proiettando le città della costa dell’Isauria nelle rotte mediterranee fino in Occidente. Un tale mutamento nell’assetto economico, però, non può
prescindere da una crescita dell’attività produttiva che raggiunge una portata inedita e che si manifesta principalmente nella coltivazione della vite e dell’ulivo e nella commercializzazione di vino e olio.
Dal punto di vista archeologico ciò si riscontra, per esempio, nella diffusione sul territorio extraurbano di impianti legati principalmente alla
produzione di olio e vino e nella presenza considerevole, soprattutto in contesti cittadini, di fornaci per la fabbricazione di contenitori da trasporto: la produzione sembra non più volta a soddisfare il solo fabbisogno locale, ma razionalizzata in maniera tale da garantire un
surplus di materie prime destinate al commercio. In questo contesto
doveva essere fondamentale il sistema integrato aree rurali – città costiere, basato sulla produzione nelle prime e sulla commercializzazione delle merci nelle seconde, malgrado resti ancora di difficile comprensione il sistema amministrativo che doveva regolare i rapporti tra le due realtà. D’altra parte, nello studio integrato di tali dinamiche si riscontrano ancora numerose problematiche che si auspica possano essere superate attraverso l’acquisizione di nuovi dati e ulteriori indagini sul
territorio.