over the Church for this audience. Yet, according to D., where Roman bishops claimed these rights... more over the Church for this audience. Yet, according to D., where Roman bishops claimed these rights even without reference to Peter (as, for example, in the so-called Symmachean forgeries), audiences would still have understood the implicit connection, as Petrine authority was the ‘constitutive thesis that the bishops of Rome ... were the uncontested ecclesiastical authorities’ (112). As D. also argues throughout the book that Rome’s claim to Petrine authority was not self-evident and had to be endlessly repeated, this seems to be expecting too much from late antique audiences. Despite such minor logical impasses, this is a beautifully written and authoritatively argued book. It should become essential reading for scholars, postgraduates and advanced undergraduates studying the late antique city of Rome and its episcopal see.
This paper aims to define the dietary profile of the population of early medieval Rome (fifth–ele... more This paper aims to define the dietary profile of the population of early medieval Rome (fifth–eleventh centuries CE) by carbon and nitrogen stable isotope analysis. This period was characterized by deep changes in the city’s economic, demographic, and social patterns, probably affecting its inhabitants’ nutritional habits. Carbon and nitrogen stable isotope analysis of bone collagen was used to detect the nutritional profile of 110 humans from six communities inhabiting the city center of Rome and one from the ancient city of Gabii. Thirteen faunal remains were also analyzed to define the ecological baseline of the medieval communities. The isotopic results are consistent with a diet mainly based on the exploitation of C3 plant resources and terrestrial fauna, while the consumption of aquatic resources was detected only among the San Pancrazio population. Animal protein intake proved to be similar both among and within the communities, supporting a qualitatively homogenous dietary l...
A.F. Ferrandes, G. Pardini, Le regole del gioco. Tracce, archeologi, racconti. Studi in onore di Clementina Panella, Lexicon Topographicum Urbis Romae - Supplementum, 2016
over the Church for this audience. Yet, according to D., where Roman bishops claimed these rights... more over the Church for this audience. Yet, according to D., where Roman bishops claimed these rights even without reference to Peter (as, for example, in the so-called Symmachean forgeries), audiences would still have understood the implicit connection, as Petrine authority was the ‘constitutive thesis that the bishops of Rome ... were the uncontested ecclesiastical authorities’ (112). As D. also argues throughout the book that Rome’s claim to Petrine authority was not self-evident and had to be endlessly repeated, this seems to be expecting too much from late antique audiences. Despite such minor logical impasses, this is a beautifully written and authoritatively argued book. It should become essential reading for scholars, postgraduates and advanced undergraduates studying the late antique city of Rome and its episcopal see.
This paper aims to define the dietary profile of the population of early medieval Rome (fifth–ele... more This paper aims to define the dietary profile of the population of early medieval Rome (fifth–eleventh centuries CE) by carbon and nitrogen stable isotope analysis. This period was characterized by deep changes in the city’s economic, demographic, and social patterns, probably affecting its inhabitants’ nutritional habits. Carbon and nitrogen stable isotope analysis of bone collagen was used to detect the nutritional profile of 110 humans from six communities inhabiting the city center of Rome and one from the ancient city of Gabii. Thirteen faunal remains were also analyzed to define the ecological baseline of the medieval communities. The isotopic results are consistent with a diet mainly based on the exploitation of C3 plant resources and terrestrial fauna, while the consumption of aquatic resources was detected only among the San Pancrazio population. Animal protein intake proved to be similar both among and within the communities, supporting a qualitatively homogenous dietary l...
A.F. Ferrandes, G. Pardini, Le regole del gioco. Tracce, archeologi, racconti. Studi in onore di Clementina Panella, Lexicon Topographicum Urbis Romae - Supplementum, 2016
Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle... more Questo volume è il primo risultato di un programma di studio e valorizzazione del complesso delle Mura Aureliane, promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalle tre Università romane Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.
Sono on line gli Atti della prima giornata di studi sulle Mura Aureliane:
http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/mura
La ceramica costituisce senza dubbio il materiale più frequentemente rinvenuto negli scavi archeo... more La ceramica costituisce senza dubbio il materiale più frequentemente rinvenuto negli scavi archeologici e quello più utilizzato non solo per la datazione degli strati e delle strutture, ma anche negli studi di storia economica e nella ricostruzione delle correnti commerciali dell’antichità. L’utilizzazione dei reperti ceramici per queste analisi presenta dei problemi teorici e pratici di notevole portata, spesso sottovalutati negli studi archeologici, a cominciare dalla stessa difficoltà di calcolare la reale quantità di oggetti rinvenuti, e i rapporti quantitativi tra le diverse forme e produzioni. Su questi temi esiste un’ampia bibliografia, ma praticamente tutta in lingua inglese e, specialmente, che richiede competenze matematiche e statistiche di cui gli archeologi, per lo più di formazione umanistica, sono generalmente privi. Lo scopo del libro è esporre tali argomenti in modo discorsivo, riducendo al minimo indispensabile l’impiego di un linguaggio tecnico e di formule complesse.
Il volume costituisce l’edizione degli Atti del Convegno Internazionale di Studi L’archeologia de... more Il volume costituisce l’edizione degli Atti del Convegno Internazionale di Studi L’archeologia della produzione a Roma (secoli V-XV), svoltosi dal 27 al 29 marzo 2014 a Palazzo Massimo alle Terme e all’École française de Rome, che ha fissato l’attenzione, per la prima volta in modo esaustivo e sistematico, sull’Urbe come centro di una ricca rete produttiva entro l’ampia diacronia dai secoli finali della Tarda Antichità a tutto il Medioevo. Nelle giornate di studio sono confluiti gli esiti di una ricerca condotta per alcuni anni da un gruppo di giovani archeologi delle Università di Roma Tor Vergata, di Roma Tre e del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana, coordinati da Alessandra Molinari, Riccardo Santangeli Valenzani e Lucrezia Spera, ricerca rivolta alla raccolta complessiva dei markers di produzione emersi dalle indagini archeologiche negli spazi intra muros e nell’area suburbana entro i limiti del quarto-quinto miglio; le schede analitiche dei contesti e degli indicatori compongono una Banca Dati, resa fruibile nella versione del CD-Rom allegato e correlata ad un GIS, ma sono anche alla base di alcuni studi che propongono quadri di insieme storico-interpretativi elaborati su base temporale progressiva.
I contributi sono raggruppati in tre prevalenti ambiti di approfondimento, non prescindendo, come base di partenza, dalle sintesi sugli assetti produttivi di Roma antica: I) Le evidenze di attività produttive dai grandi cantieri di scavo degli anni recenti (Crypta Balbi, Fori imperiali, Athaeneum e complessi sulla via Flaminia nell’area di piazza Venezia – scavi metro C, Basilica hilariana del Celio, villa dei Quintili); II) Relazioni riepilogative sugli specifici settori della produzione (produzione monetaria, vetraria, tessile, metallurgica e orafa, edilizia e dei cantieri di pittori, musivari e marmorarii, epigrafica, anche con l’apporto dell’archeolozoologia e dell’antropologia fisica); III) Quadri di insieme regionali e sub-regionali della penisola italiana (Italia settentrionale, centrale e meridionale) e europei (Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna), utili per riflessioni comparative, sia nelle restituzioni degli apparati economici e sociali, sia per valutazioni di ordine metodologico.
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Papers by Riccardo Santangeli Valenzani
Sono on line gli Atti della prima giornata di studi sulle Mura Aureliane:
http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/mura
L’utilizzazione dei reperti ceramici per queste analisi presenta dei problemi teorici e pratici di notevole portata, spesso sottovalutati negli studi archeologici, a cominciare dalla stessa difficoltà di calcolare la reale quantità di oggetti rinvenuti, e i rapporti quantitativi tra le diverse forme e produzioni. Su questi temi esiste un’ampia bibliografia, ma praticamente tutta in lingua inglese e, specialmente, che richiede competenze matematiche e statistiche di cui gli archeologi, per lo più di formazione umanistica, sono generalmente privi.
Lo scopo del libro è esporre tali argomenti in modo discorsivo, riducendo al minimo indispensabile l’impiego di un linguaggio tecnico e di formule complesse.
Nelle giornate di studio sono confluiti gli esiti di una ricerca condotta per alcuni anni da un gruppo di giovani archeologi delle Università di Roma Tor Vergata, di Roma Tre e del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana, coordinati da Alessandra Molinari, Riccardo Santangeli Valenzani e Lucrezia Spera, ricerca rivolta alla raccolta complessiva dei markers di produzione emersi dalle indagini archeologiche negli spazi intra muros e nell’area suburbana entro i limiti del quarto-quinto miglio; le schede analitiche dei contesti e degli indicatori compongono una Banca Dati, resa fruibile nella versione del CD-Rom allegato e correlata ad un GIS, ma sono anche alla base di alcuni studi che propongono quadri di insieme storico-interpretativi elaborati su base temporale progressiva.
I contributi sono raggruppati in tre prevalenti ambiti di approfondimento, non prescindendo, come base di partenza, dalle sintesi sugli assetti produttivi di Roma antica: I) Le evidenze di attività produttive dai grandi cantieri di scavo degli anni recenti (Crypta Balbi, Fori imperiali, Athaeneum e complessi sulla via Flaminia nell’area di piazza Venezia – scavi metro C, Basilica hilariana del Celio, villa dei Quintili); II) Relazioni riepilogative sugli specifici settori della produzione (produzione monetaria, vetraria, tessile, metallurgica e orafa, edilizia e dei cantieri di pittori, musivari e marmorarii, epigrafica, anche con l’apporto dell’archeolozoologia e dell’antropologia fisica); III) Quadri di insieme regionali e sub-regionali della penisola italiana (Italia settentrionale, centrale e meridionale) e europei (Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna), utili per riflessioni comparative, sia nelle restituzioni degli apparati economici e sociali, sia per valutazioni di ordine metodologico.