Pietro Sabatino
PhD in Sociology of Local Development at University of Teramo (2016).
Post-doc at Department of Political Science, University of Napoli "Federico II" (2018 - 2021).
Interested in electoral studies, spatial and social inequalities in Urban areas, data visualization.
Founder of Infodata Napoli, project of data visualization project on the biggest southern italian city (2019).
Founder of Noi@Europe, Napoli-based non-profit organization dealing in the domain of International youth mobility projects, european volunteering, revitalising public libraries, self-construction and tactical urbanism (2012 - 2022)
Post-doc at Department of Political Science, University of Napoli "Federico II" (2018 - 2021).
Interested in electoral studies, spatial and social inequalities in Urban areas, data visualization.
Founder of Infodata Napoli, project of data visualization project on the biggest southern italian city (2019).
Founder of Noi@Europe, Napoli-based non-profit organization dealing in the domain of International youth mobility projects, european volunteering, revitalising public libraries, self-construction and tactical urbanism (2012 - 2022)
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In tal senso il lavoro segue un percorso storico, partendo dall’analisi degli studi sui sistemi di piccola e media impresa manifatturiera, in particolare nel Centro e nel Nord Italia, compiuti a partire dagli anni ’70 da sociologi ed economisti, innanzitutto italiani.
In secondo luogo si fa riferimento ai lavori che, a partire dagli anni ’90
del secolo scorso, hanno indagato i meccanismi e le cause sociali di una
nuova territorializzazione dello sviluppo, trainata dalle produzioni ad alta
tecnologica (i cosiddetti distretti hi-tech).
Infine partendo dal lavoro di Richard Florida, si passano in esame le analisi sui percorsi di sviluppo locale incentrati sull’insediamento di produzioni e persone creative.
Per ciascuna delle tre categorie di sviluppo locale (distretti industriali, distretti hi-tech, città/distretti creativi) così individuate, vengono evidenziate le caratteristiche rispetto ad alcuni criteri/variabili ritenuti significativi: il ruolo delle istituzioni locali, quello svolto dalla conoscenza tacita/codificata, il ruolo dei legami sociali forti/deboli e quello del capitale sociale inteso come fiducia e capacità di cooperazione.
Il caso studio prescelto per l’intervento è la città di Napoli con un’analisi del comportamento elettorale nel periodo 2001-2016, con un confronto tra elezioni comunali pre-crisi (2001 & 2006) e post-crisi (2011 & 2016).
Idealmente, avere una corrispondenza tra gli aggregati territoriali minimi del comportamento elettorale (sezioni elettorali) e delle caratteristiche socio-economiche (sezioni di censimento) permetterebbe di superare i problemi legati all’eterogeneità e alla comparabilità (Schadee e Corbetta, 1984). Questo contributo si propone di provare a superare i limiti sopraesposti attraverso una caratterizzazione socio-economica delle sezioni elettorali, non di tipo puntuale ma basata sull’individuazione georeferenziata del micro-contesto territoriale in cui queste ultime sono inserite.
Nell'articolo è presente sia una piccola ricostruzione della storia del progetto, la descrizione dei risultati preliminari e le riflessioni sull'esperienza realizzata collegandosi ai principali contributi nazionali e internazionali sul ruolo delle biblioteche di pubblica lettura in contesti urbani complessi.
L’obiettivo del contributo è di provare a ricostruire, partendo dall’analisi del voto napoletano negli anni dell’Amministrazione Valenzi, i legami tra due geografie del voto, quella degli anni Settanta e quella contemporanea, nell’ottica di una difficile, se non impossibile, comparazione.
La struttura del contributo si compone così di una prima parte che, anche attraverso la letteratura sul comportamento elettorale dell’epoca, si ponga l’obiettivo di descrivere le caratteristiche del voto a Napoli tra gli anni Settanta e Ottanta, in particolare quello comunista. Nella seconda parte, invece, si tenta di mettere in connessione passato e presente, delineando elementi di continuità e di rottura nel lungo periodo.
d’Europa e del Mondo su alcuni specifici aspetti, in particolare tre di essi. Nelle prime grafiche si affronta il tema delle migrazioni nella città di Napoli di cittadini stranieri, la loro distribuzione sul territorio, tra quartieri, la crescita impetuosa nel tempo di questa presenza, che ha segnato
i primi venti anni del Secolo. Successivamente si descrivono i flussi turistici a Napoli, che in maniera così forte hanno cambiato pezzi della metropoli e alimentato dibattito, per interrompersi bruscamente con l’avvio della pandemia da covid-19: un fenomeno potente e
fragile, che occupa la parte centrale dell’opuscolo. Infine si passa ad analizzare uno dei simboli e forse la politica di maggior successo dell’Unione Europea, il programma Erasmus, individuando le tendenze recenti e alcune caratteristiche degli scambi di studenti in entrata e
in uscita dagli Atenei campani.
Nelle intenzioni del gruppo di lavoro c’è stato quello di fornire uno strumento agile, semplice nel linguaggio e immediato nelle grafiche per “farsi un’idea” di quanto Napoli sia, a volte anche inconsapevolmente, diventata una città assai più connessa con l’Europa e il Mondo. Una connessione interrotta o ridotta dall’emergenza sanitaria, ma che con
ogni probabilità continuerà a produrre effetti, anche con configurazioni diverse.
In tal senso il lavoro segue un percorso storico, partendo dall’analisi degli studi sui sistemi di piccola e media impresa manifatturiera, in particolare nel Centro e nel Nord Italia, compiuti a partire dagli anni ’70 da sociologi ed economisti, innanzitutto italiani.
In secondo luogo si fa riferimento ai lavori che, a partire dagli anni ’90
del secolo scorso, hanno indagato i meccanismi e le cause sociali di una
nuova territorializzazione dello sviluppo, trainata dalle produzioni ad alta
tecnologica (i cosiddetti distretti hi-tech).
Infine partendo dal lavoro di Richard Florida, si passano in esame le analisi sui percorsi di sviluppo locale incentrati sull’insediamento di produzioni e persone creative.
Per ciascuna delle tre categorie di sviluppo locale (distretti industriali, distretti hi-tech, città/distretti creativi) così individuate, vengono evidenziate le caratteristiche rispetto ad alcuni criteri/variabili ritenuti significativi: il ruolo delle istituzioni locali, quello svolto dalla conoscenza tacita/codificata, il ruolo dei legami sociali forti/deboli e quello del capitale sociale inteso come fiducia e capacità di cooperazione.
Il caso studio prescelto per l’intervento è la città di Napoli con un’analisi del comportamento elettorale nel periodo 2001-2016, con un confronto tra elezioni comunali pre-crisi (2001 & 2006) e post-crisi (2011 & 2016).
Idealmente, avere una corrispondenza tra gli aggregati territoriali minimi del comportamento elettorale (sezioni elettorali) e delle caratteristiche socio-economiche (sezioni di censimento) permetterebbe di superare i problemi legati all’eterogeneità e alla comparabilità (Schadee e Corbetta, 1984). Questo contributo si propone di provare a superare i limiti sopraesposti attraverso una caratterizzazione socio-economica delle sezioni elettorali, non di tipo puntuale ma basata sull’individuazione georeferenziata del micro-contesto territoriale in cui queste ultime sono inserite.
Nell'articolo è presente sia una piccola ricostruzione della storia del progetto, la descrizione dei risultati preliminari e le riflessioni sull'esperienza realizzata collegandosi ai principali contributi nazionali e internazionali sul ruolo delle biblioteche di pubblica lettura in contesti urbani complessi.
L’obiettivo del contributo è di provare a ricostruire, partendo dall’analisi del voto napoletano negli anni dell’Amministrazione Valenzi, i legami tra due geografie del voto, quella degli anni Settanta e quella contemporanea, nell’ottica di una difficile, se non impossibile, comparazione.
La struttura del contributo si compone così di una prima parte che, anche attraverso la letteratura sul comportamento elettorale dell’epoca, si ponga l’obiettivo di descrivere le caratteristiche del voto a Napoli tra gli anni Settanta e Ottanta, in particolare quello comunista. Nella seconda parte, invece, si tenta di mettere in connessione passato e presente, delineando elementi di continuità e di rottura nel lungo periodo.
d’Europa e del Mondo su alcuni specifici aspetti, in particolare tre di essi. Nelle prime grafiche si affronta il tema delle migrazioni nella città di Napoli di cittadini stranieri, la loro distribuzione sul territorio, tra quartieri, la crescita impetuosa nel tempo di questa presenza, che ha segnato
i primi venti anni del Secolo. Successivamente si descrivono i flussi turistici a Napoli, che in maniera così forte hanno cambiato pezzi della metropoli e alimentato dibattito, per interrompersi bruscamente con l’avvio della pandemia da covid-19: un fenomeno potente e
fragile, che occupa la parte centrale dell’opuscolo. Infine si passa ad analizzare uno dei simboli e forse la politica di maggior successo dell’Unione Europea, il programma Erasmus, individuando le tendenze recenti e alcune caratteristiche degli scambi di studenti in entrata e
in uscita dagli Atenei campani.
Nelle intenzioni del gruppo di lavoro c’è stato quello di fornire uno strumento agile, semplice nel linguaggio e immediato nelle grafiche per “farsi un’idea” di quanto Napoli sia, a volte anche inconsapevolmente, diventata una città assai più connessa con l’Europa e il Mondo. Una connessione interrotta o ridotta dall’emergenza sanitaria, ma che con
ogni probabilità continuerà a produrre effetti, anche con configurazioni diverse.