Oltre Marco Polo. Forme e modelli della scrittura di viaggio nei secc. XIV-XV
5-6 DICEMBRE 2024
... more Oltre Marco Polo. Forme e modelli della scrittura di viaggio nei secc. XIV-XV 5-6 DICEMBRE 2024 PALAZZO ANTONINI-CERNAZAI, SALA GUSMANI, VIA TARCISIO PETRACCO 8, UDINE
Intervento: Un manoscritto per il pellegrinaggio a inizio Cinquecento (Ricc. 2819/IV)
Conferenza organizzata dalla Società Dante Alighieri, Sezione di Praga
A proposito dell'edizione ... more Conferenza organizzata dalla Società Dante Alighieri, Sezione di Praga A proposito dell'edizione dantesca commentata da Foscolo e curata da Mazzini
La Biagia da Decomano. Una commedia fiorentina in versi del primo Cinquecento. A cura di Andrea B... more La Biagia da Decomano. Una commedia fiorentina in versi del primo Cinquecento. A cura di Andrea Bocchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023
Il 19 aprile, alle ore 18, si inaugura a Roma presso la Fondazione Marco Besso (nella sede di Lar... more Il 19 aprile, alle ore 18, si inaugura a Roma presso la Fondazione Marco Besso (nella sede di Largo di Torre Argentina 11, primo piano, https://www.fondazionemarcobesso.net/) la mostra documentaria
DANTE FOSCOLO MAZZINI
incentrata sui documenti della Commedia commentata da Ugo Foscolo ed edita da Giuseppe Mazzini a Londra nel 1843-44. Il catalogo della mostra, a cura di Andrea Bocchi, comprende la descrizione dei pezzi esposti provenienti dalla Biblioteca Labronica di Livorno, dal Museo Calderini di Varallo, dalla Domus Mazziniana di Pisa e dalla stessa Fondazione Marco Besso; inoltre contributi di Paolo Pontari, Pietro Finelli e dell'équipe friburghese che lavora all'edizione dell'Epistolario e della stessa Commedia Foscoliana (Paolo Borsa, Ilaria Macera, Alessandro Pecoraro, Michele Stefani).
Cristiano da Camerino, De partibus sive super creatione partium Guelfe et Gebelline et ipsarum obiurgatione liber. Edizione critica, traduzione e commento a cura di Andrea Bocchi (Edizione Nazionale dei Testi Mediolatini d'Italia, 56), Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo,, 2020
Ragioni di mercatura. Un rotolo pergamenaceo fiorentino trecentesco di argomento commerciale, 2019
Un inedito rotolo pergamenaceo trecentesco conservato a Pisa ma linguisticamente fiorentino trasm... more Un inedito rotolo pergamenaceo trecentesco conservato a Pisa ma linguisticamente fiorentino trasmette una piccola pratica di mercatura, qui edita e studiata sul piano storico-economico e linguistico
The "Livero de l'abbecho" and the "Primo amastramento de l'arte de la geometria", preserved in MS... more The "Livero de l'abbecho" and the "Primo amastramento de l'arte de la geometria", preserved in MS. Riccardiano 2404, are basically ancient translations of the Fibonacci's "Liber abaci" (1226) written down at the dawn of XIV century in the dialect of Perugia; they represent not only the most ancient larger text from Perugia, but even an unique document for the history of mathematics. Indeed the translation reflects the effort (and the problems) of transferring the words and the techniques discussed in the grand book of Fibonacci into a vernacular language; it noticeably represents the actual foundation of a practical (thus vernacular) mathematics primarily dovoted to resolve the commercial and financial problems in managing a commercial firm and his bookkeeping. The text preserves a very early stage in the formation of Italian (and later European) technical language both in mathematical and commercial sector, and effectively represents the complexity of "volgarizzamento": the confrontation with the Latin text of Fibonacci (here in the footnotes) shows that the translation was a puzzling and somewhat reckless effort to provide a facilitated handbook for non-Latinized specialists; but the original solutions and even the copious oversimplifications and mistakes do show the actual difficulty in founding a new scientific language, or a vernacular science.
This book provide an introduction to the codicological and paleographical situation of the Livero, to the conventions adopted in the manuscript, and to the textual choices operated. In the second volume a detailed linguitic analysis is even proposed.
Il "Livero de l'abbecho" e il "Primo amastramento de l'arte de la geometria", conservati nel manoscritto 2404 dell Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte una traduzione dell'opera di Fibonacci, il "Liber abaci" (1226), redatta nel volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta eccezionalmente lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione una impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del Liber abaci -- trascritti nella seconda fascia di apparato -- consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell'operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l'espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori.
La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo ed annotato del Livero e dell'Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento.
Andrea Bocchi (1965) studied in Pisa and Saarbruecken; obtained two Phd diplomes from Scuola Normale Superiore and University of Pisa; worked as teacher, librarian, and researcher; edited several texts from Therteenth to Nineteenth century in Italian and vernacular languages of Marche, Umbria, Tuscany, Veneto, Campania, and Emilia. He teaches in the University of Udine.
La peggiore delle offese (in politica)
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, n... more La peggiore delle offese (in politica)
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, non il populismo come categoria storica, ma un personaggio la cui storia inizia con le prime traduzioni dal greco in latino della Politica di Aristotele, intorno al 1260, a Parigi. Aristotele non ne dava una definizione compiuta, semmai delle tracce ancor oggi suggestive: come quando definisce un regime demagogico - cioè non più una democrazia, ma una sua degenerazione - quando qualcuno sostiene che i suoi (eventuali) misfatti erano ben noti al popolo che l’ha votato, e quindi insomma assolto.
Ma il demagogo dei greci è solo l’antefatto di questa storia secolare, che vede il nostro presonaggio tra i maggiorenti di un comune italiano (Padova), poi demoniaco sobillatore di lotta in un poemetto latino scritto a Perugia, poi, ancora nel Trecento, nelle vesti del cugino del re di Francia Carlo V, pronto a far sollevare il popolo contro il suo legittimo sovrano. È lui che ha animato la rivolta di Maometto contro la Chiesa di Roma, le lotte tra guelfi e ghibellini, le rivolte dei comuni fiamminghi contro i principi francesi.
La storia del demagogo è la storia di una offesa, forse - politicamente - la peggiore delle offese. Così vengono definiti successivamente demagoghi i predicatori luterani dai teologi calvinisti, i teologi calvinisti dai cattolici legittimisti, i cattolici legittimisti dai Levellers inglesi, i Levellers dagli anglicani, gli anglicani dai cattolici francesi, i cattolici francesi dai riformatori svizzeri, i riformatori svizzeri dai philosophes illuministi, i philosophes illuministi dai nobili di ancien régime, i nobili dai sanculotti e i sanculotti, per dire il vero, da tutti quanti.
Oltre Marco Polo. Forme e modelli della scrittura di viaggio nei secc. XIV-XV
5-6 DICEMBRE 2024
... more Oltre Marco Polo. Forme e modelli della scrittura di viaggio nei secc. XIV-XV 5-6 DICEMBRE 2024 PALAZZO ANTONINI-CERNAZAI, SALA GUSMANI, VIA TARCISIO PETRACCO 8, UDINE
Intervento: Un manoscritto per il pellegrinaggio a inizio Cinquecento (Ricc. 2819/IV)
Conferenza organizzata dalla Società Dante Alighieri, Sezione di Praga
A proposito dell'edizione ... more Conferenza organizzata dalla Società Dante Alighieri, Sezione di Praga A proposito dell'edizione dantesca commentata da Foscolo e curata da Mazzini
La Biagia da Decomano. Una commedia fiorentina in versi del primo Cinquecento. A cura di Andrea B... more La Biagia da Decomano. Una commedia fiorentina in versi del primo Cinquecento. A cura di Andrea Bocchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023
Il 19 aprile, alle ore 18, si inaugura a Roma presso la Fondazione Marco Besso (nella sede di Lar... more Il 19 aprile, alle ore 18, si inaugura a Roma presso la Fondazione Marco Besso (nella sede di Largo di Torre Argentina 11, primo piano, https://www.fondazionemarcobesso.net/) la mostra documentaria
DANTE FOSCOLO MAZZINI
incentrata sui documenti della Commedia commentata da Ugo Foscolo ed edita da Giuseppe Mazzini a Londra nel 1843-44. Il catalogo della mostra, a cura di Andrea Bocchi, comprende la descrizione dei pezzi esposti provenienti dalla Biblioteca Labronica di Livorno, dal Museo Calderini di Varallo, dalla Domus Mazziniana di Pisa e dalla stessa Fondazione Marco Besso; inoltre contributi di Paolo Pontari, Pietro Finelli e dell'équipe friburghese che lavora all'edizione dell'Epistolario e della stessa Commedia Foscoliana (Paolo Borsa, Ilaria Macera, Alessandro Pecoraro, Michele Stefani).
Cristiano da Camerino, De partibus sive super creatione partium Guelfe et Gebelline et ipsarum obiurgatione liber. Edizione critica, traduzione e commento a cura di Andrea Bocchi (Edizione Nazionale dei Testi Mediolatini d'Italia, 56), Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo,, 2020
Ragioni di mercatura. Un rotolo pergamenaceo fiorentino trecentesco di argomento commerciale, 2019
Un inedito rotolo pergamenaceo trecentesco conservato a Pisa ma linguisticamente fiorentino trasm... more Un inedito rotolo pergamenaceo trecentesco conservato a Pisa ma linguisticamente fiorentino trasmette una piccola pratica di mercatura, qui edita e studiata sul piano storico-economico e linguistico
The "Livero de l'abbecho" and the "Primo amastramento de l'arte de la geometria", preserved in MS... more The "Livero de l'abbecho" and the "Primo amastramento de l'arte de la geometria", preserved in MS. Riccardiano 2404, are basically ancient translations of the Fibonacci's "Liber abaci" (1226) written down at the dawn of XIV century in the dialect of Perugia; they represent not only the most ancient larger text from Perugia, but even an unique document for the history of mathematics. Indeed the translation reflects the effort (and the problems) of transferring the words and the techniques discussed in the grand book of Fibonacci into a vernacular language; it noticeably represents the actual foundation of a practical (thus vernacular) mathematics primarily dovoted to resolve the commercial and financial problems in managing a commercial firm and his bookkeeping. The text preserves a very early stage in the formation of Italian (and later European) technical language both in mathematical and commercial sector, and effectively represents the complexity of "volgarizzamento": the confrontation with the Latin text of Fibonacci (here in the footnotes) shows that the translation was a puzzling and somewhat reckless effort to provide a facilitated handbook for non-Latinized specialists; but the original solutions and even the copious oversimplifications and mistakes do show the actual difficulty in founding a new scientific language, or a vernacular science.
This book provide an introduction to the codicological and paleographical situation of the Livero, to the conventions adopted in the manuscript, and to the textual choices operated. In the second volume a detailed linguitic analysis is even proposed.
Il "Livero de l'abbecho" e il "Primo amastramento de l'arte de la geometria", conservati nel manoscritto 2404 dell Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte una traduzione dell'opera di Fibonacci, il "Liber abaci" (1226), redatta nel volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta eccezionalmente lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione una impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del Liber abaci -- trascritti nella seconda fascia di apparato -- consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell'operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l'espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori.
La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo ed annotato del Livero e dell'Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento.
Andrea Bocchi (1965) studied in Pisa and Saarbruecken; obtained two Phd diplomes from Scuola Normale Superiore and University of Pisa; worked as teacher, librarian, and researcher; edited several texts from Therteenth to Nineteenth century in Italian and vernacular languages of Marche, Umbria, Tuscany, Veneto, Campania, and Emilia. He teaches in the University of Udine.
La peggiore delle offese (in politica)
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, n... more La peggiore delle offese (in politica)
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, non il populismo come categoria storica, ma un personaggio la cui storia inizia con le prime traduzioni dal greco in latino della Politica di Aristotele, intorno al 1260, a Parigi. Aristotele non ne dava una definizione compiuta, semmai delle tracce ancor oggi suggestive: come quando definisce un regime demagogico - cioè non più una democrazia, ma una sua degenerazione - quando qualcuno sostiene che i suoi (eventuali) misfatti erano ben noti al popolo che l’ha votato, e quindi insomma assolto.
Ma il demagogo dei greci è solo l’antefatto di questa storia secolare, che vede il nostro presonaggio tra i maggiorenti di un comune italiano (Padova), poi demoniaco sobillatore di lotta in un poemetto latino scritto a Perugia, poi, ancora nel Trecento, nelle vesti del cugino del re di Francia Carlo V, pronto a far sollevare il popolo contro il suo legittimo sovrano. È lui che ha animato la rivolta di Maometto contro la Chiesa di Roma, le lotte tra guelfi e ghibellini, le rivolte dei comuni fiamminghi contro i principi francesi.
La storia del demagogo è la storia di una offesa, forse - politicamente - la peggiore delle offese. Così vengono definiti successivamente demagoghi i predicatori luterani dai teologi calvinisti, i teologi calvinisti dai cattolici legittimisti, i cattolici legittimisti dai Levellers inglesi, i Levellers dagli anglicani, gli anglicani dai cattolici francesi, i cattolici francesi dai riformatori svizzeri, i riformatori svizzeri dai philosophes illuministi, i philosophes illuministi dai nobili di ancien régime, i nobili dai sanculotti e i sanculotti, per dire il vero, da tutti quanti.
Filologia e letteratura. Voci da un Seminario, a cura di Vittorio Formentin, Padova, Cleup, 2023, 2023
L’avventura di un filologo. Le carte dei Cicci di Pisa, in Filologia e letteratura. Voci da un Se... more L’avventura di un filologo. Le carte dei Cicci di Pisa, in Filologia e letteratura. Voci da un Seminario, a cura di Vittorio Formentin, Padova, Cleup, 2023, pp. 11-78 ISBN 978 88 5495 590 5
Michelangelo Florio e il Sant’Uffizio, «Nuova Rivista Storica» CVI/3 (2022), pp. 1273-1283. Docum... more Michelangelo Florio e il Sant’Uffizio, «Nuova Rivista Storica» CVI/3 (2022), pp. 1273-1283. Documenti del Sant'Uffizio su prigionia, interrogatori e fuga di Michelangelo Florio (inediti, più antichi verbali conservati)
Edizione del pi\uf9 antico libro d'abaco, scritto in volgare perugino e contenuto nel cod. Ri... more Edizione del pi\uf9 antico libro d'abaco, scritto in volgare perugino e contenuto nel cod. Riccardiano 2404. Edizione, commeno linguistico, glossari
Edizione e commento linguistico del volgarizzamento in dialetto pisano dell'itinerario in Ori... more Edizione e commento linguistico del volgarizzamento in dialetto pisano dell'itinerario in Oriente (Palestina, Turchia, Iraq, Iran) di Riccoldo da Monte di Croce, missionario domenicano fiorentino
Edizione, introduzione e repertorio delle fonti di tre inediti trattatelli sui doveri del princip... more Edizione, introduzione e repertorio delle fonti di tre inediti trattatelli sui doveri del principe (ante 1469) scritti dal giurista Bornio da Sala per Borso d'Est
recensione della descrizione cinquecentesca del palazzo di Urbino fatta da Baldi, con esame degli... more recensione della descrizione cinquecentesca del palazzo di Urbino fatta da Baldi, con esame degli aspetti propriamente linguistic
The article is not intended to discuss the "most likely" (p. 294) hypothesis ab... more The article is not intended to discuss the "most likely" (p. 294) hypothesis about the origin of the Venetian word 'ghetto' based on the fact that the small Venetian district where the Jews were obliged to live in 1516 was the area of an ancient smelting work'. The article discusses a hitherto unnoticed occurrence of the word “gheto” in an administrative record from the Italian city of Fano. In the year 1354, Elia son of Salomone lent a significant sum of money to the municipal salt agency. The representative of the agency recorded that, in addition to the equity and the interest, he had payed Elia an “anconetano” for the “gheto” of that money. It will be argued that “gheto” is a loanword from Hebrew “geṭ”, and refers to the fee of the notarial deed certifying the transaction.
Edizione e commento in inglese della commedia, databile al 1517-19, dal titolo La Biagia da Decom... more Edizione e commento in inglese della commedia, databile al 1517-19, dal titolo La Biagia da Decomano.
Edizione e commento linguistico dei testi volgari conservati a Ussita (MC).
Chiuso, proposto a ri... more Edizione e commento linguistico dei testi volgari conservati a Ussita (MC). Chiuso, proposto a rivista
A. Bocchi
Diffrazioni lessicali aristoteliche: interpretazioni demagogiche nel Trecento
Demagogo... more A. Bocchi Diffrazioni lessicali aristoteliche: interpretazioni demagogiche nel Trecento
Demagogo è parola non latina, inattingibile nel medioevo e dunque segno certo, nell'autore che la usa, di un richiamo aristotelico. L'esemplificazione è da Henri de Hocsem, storico liegese del Trecento, che usa "demagogus" in riferimento a due diversi leader popolari municipali e perfino in un epigramma esametrico inciso sul muro della cattedrale (1324); dalla traduzione francese della politica per Nicholas Oresme, illustrata in un codice controllato dal volgarizzatore (oggi a Bruxelles) da una eloquentissima miniatura (ante 1374); e dal poemetto esametrico De partibus di Cristiano da Camerino, da me pubblicato nel marzo di quest'anno, dove Demagogus è il demonio che introduce in Europa i partiti e le nuove modalità partitiche del confronto politico (ante 1405).
Andrea Bocchi (Università di Udine)
I partiti politici, dall’inferno e ritorno
Panel Inferni. Il... more Andrea Bocchi (Università di Udine) I partiti politici, dall’inferno e ritorno
Panel Inferni. Il potere di condannare (secondo giustizia) XXIV Congresso Nazionale dell'Associazione degli Italianisti "Letteratura e Potere/Poteri"
How demagogy affects parliaments? At the end of XIVth century, an unnoticed teacher of latin, Cri... more How demagogy affects parliaments? At the end of XIVth century, an unnoticed teacher of latin, Cristiano da Camerino, proposed an answer with the De partibus, an unpublished poem about the rise of the parties in Italian " comuni ". Demagogus is the devil that in an hellish conference proposes to send to the earth a couple of wicked demagogues, Guelfo and Ghibellino, in order to disseminate political dissensions. Cristiano wasn't the first to adopt the plot of the infernal council (curia infera) in order to make clear the agents of evil in contemporary world: from Claudian to Boccaccio, Sannazaro, Folengo, Tasso, Gryphius, Milton, Grimmelshausen, and Chateaubriand, every major incident has been related to the influence of an Infernal council: the rise of Muslims, the discover of America, the menace at Lepanto, the siege to La Rochelle, the gunpowder plot or the Roman Inquisition, not to mention literary champions as Belfagor, Armida, and Belzebub. My portfolio of curiae inferae reaches more then 120 literary or iconographic texts from Claudian to Star Wars (included), so it's quite a large anthology about the ways and the purposes of the devil's intervention. Devil's power is obviously presented as a specular image of the divine power in the heaven or, more frequently, of the political power on the earth, so the gallery of curiae inferae is also a travel into the way the peoples understand (and the poets reproduce) the structure of parliaments, the complex art of governments, the heavenly or infernal nature of the power. Despite its value in literary and political thought, it is not surprising that the poem of Cristiano lacks of a modern edition (or even a single modern reader) that it surely deserves: but it is amazing that no modern researcher told the history of such a literary commonplace, that embraces so much masterworks of European literature. The edition of the De partibus, and a comprehensive book about curia infera are the objectives of this project.
EMoBookTrade. An Evidence-based Reconstruction of the Economic
and Juridical Framework of the Eu... more EMoBookTrade. An Evidence-based Reconstruction of the Economic and Juridical Framework of the European Book Market
«Chartae Vulgares Antiquiores (ChVA). I più antichi testi italoromanzi riprodotti, editi e commen... more «Chartae Vulgares Antiquiores (ChVA). I più antichi testi italoromanzi riprodotti, editi e commentati» (PRIN 2012 [finanziato nel 2014]) coordinato dal prof. Vittorio Formentin
Aracne Editrice, Canterano (RM) 2017. 17.V.2014. Reverendo Padre, mi chiamo Andrea Bocchi e sono ... more Aracne Editrice, Canterano (RM) 2017. 17.V.2014. Reverendo Padre, mi chiamo Andrea Bocchi e sono ricercatore di Storia della lingua italiana all'Università di Udine. Qualche anno fa mi sono imbattuto nel Contra legem Sarracenorum e di qui nel volgarizzamento pisano dell'Itinerarium di Riccoldo, che associava uno dei miei interessi di ricerca (l'edizione di testi toscani antichi) con qualche trascorsa velleità di arabista. Consultato il manoscritto fiorentino e ottenute le riproduzioni, l'ho trascritto con crescente interesse, confrontandolo con il testo latino, in vista di un commento linguistico (di spessore peraltro limitato, visto che il pisano è varietà nota). Durante la trascrizione ho trovato in rete il Suo ricchissimo sito, che mi ha risolto moltissimi problemi e me ne ha posto uno: "è possibile che questo buon Padre non abbia trascritto compiutamente un testo che conosce così bene e che analizza a fondo? e gli farei io cosa sgradita pubblicandolo come documento non infimo del volgare pisano?". Vengo dunque a chiederle, Reverendo Padre, se Lei ritenga opportuno che io prosegua in questo proposito e, nel caso, se posso rivolgerle qualche domanda riguardo a quel testo. Lo spirito di apertura e di cordialità che caratterizza i Suoi lavori nelle "Memorie domenicane" e nello stesso sito mi fanno sperare in una benevola risposta. Grato della Sua attenzione, Andrea Bocchi. ■ Grazie della sua lettera, gentile Bocchi, e congratulazioni pe i suoi progetti. Da molti anni non fo più ricerche circa tale materia, se non per aggiornare il mio sito web. Si proponga pure un'edizione critica di quel volgarizzamento pisano; merita veramente, e non tanto per questioni di linguistica ma per testimonianza della diffusione "vulgata" degli scritti di Riccoldo (non lo leggevano dunque solo i pochi conoscitori del latino del tempo!) e per le notizie che dà. Miei antichi contributi sulla materia: Ricerche su Riccoldo da Monte di Croce, «Archivum Fratrum Praedicatorum» 58 (1988) 5-85, in particolare § 7, pp. 65-77.
Due fondi archivistici mai studiati, carte duecentesche nel mercato antiquario, un illuminante re... more Due fondi archivistici mai studiati, carte duecentesche nel mercato antiquario, un illuminante registro settecentesco: sono i dati essenziali delle carte di una famiglia pisana che vanta una antichissima e discussa nobiltà. La vicenda però si sviluppa in maniera non prevista, fino a lambire la carducciana Faida di comune: la racconta (in prima assoluta) il 13 novembre, dalle 14.15, in Sala Florio, il Dott. Andrea Bocchi dell'Università di Udine per i Seminari della sezione di Italianistica del DIUM. Sono caldamente invitati i colleghi, gli studenti e tutti gli interessati.
La storia del diavolo e del demagogo. Un topos millenario.
MUNI Brno e Società Dante Alighieri
21... more La storia del diavolo e del demagogo. Un topos millenario. MUNI Brno e Società Dante Alighieri 21.11.2024, ore 12 MUNI UKS, Room A21
Il convegno "«Con ingegno e dottrina». Ricerca ecdotica e indagine manoscritta" si propone di ana... more Il convegno "«Con ingegno e dottrina». Ricerca ecdotica e indagine manoscritta" si propone di analizzare alcune esperienze selezionate nell’ambito della filologia e letteratura italiana e romanza riguardanti a vario titolo edizioni critiche e/o commentate di testi letterari. Come afferma Giorgio Pasquali in "Filologia e storia" (1920), «caratteristica del lavoro scientifico è lo scegliere» e proprio questo è il "fil rouge" che si intende seguire e dipanare attraverso il presente convegno. L’atto di scegliere nell’approntare un’edizione critica o un commento permette l’espressione non solo del testo e dell’autore presi in considerazione, ma anche del punto di vista unico e particolare dello studioso. Attraverso la definizione di alcuni lavori specifici su testi letterari dal Medioevo all’età contemporanea e tramite la narrazione dei processi di studio e scelta, l’intento è di presentare un ampio ventaglio di esperienze individuali nell’approntare un’edizione critica o commentata di un’opera letteraria. Il convegno adotta un carattere seminariale e si rivolge principalmente – seppur non esclusivamente – a giovani studiosi e ricercatori, ma anche a dottorandi e studenti.
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5-6 DICEMBRE 2024
PALAZZO ANTONINI-CERNAZAI, SALA GUSMANI, VIA TARCISIO PETRACCO 8, UDINE
Intervento: Un manoscritto per il pellegrinaggio a inizio Cinquecento (Ricc. 2819/IV)
A proposito dell'edizione dantesca commentata da Foscolo e curata da Mazzini
DANTE FOSCOLO MAZZINI
incentrata sui documenti della Commedia commentata da Ugo Foscolo ed edita da Giuseppe Mazzini a Londra nel 1843-44.
Il catalogo della mostra, a cura di Andrea Bocchi, comprende la descrizione dei pezzi esposti provenienti dalla Biblioteca Labronica di Livorno, dal Museo Calderini di Varallo, dalla Domus Mazziniana di Pisa e dalla stessa Fondazione Marco Besso; inoltre contributi di Paolo Pontari, Pietro Finelli e dell'équipe friburghese che lavora all'edizione dell'Epistolario e della stessa Commedia Foscoliana (Paolo Borsa, Ilaria Macera, Alessandro Pecoraro, Michele Stefani).
In download le prime pagine con la nota biografica dell'autore)
This book provide an introduction to the codicological and paleographical situation of the Livero, to the conventions adopted in the manuscript, and to the textual choices operated. In the second volume a detailed linguitic analysis is even proposed.
Il "Livero de l'abbecho" e il "Primo amastramento de l'arte de la geometria", conservati nel manoscritto 2404 dell Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte una traduzione dell'opera di Fibonacci, il "Liber abaci" (1226), redatta nel volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta eccezionalmente lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione una impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del Liber abaci -- trascritti nella seconda fascia di apparato -- consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell'operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l'espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori.
La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo ed annotato del Livero e dell'Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento.
Andrea Bocchi (1965) studied in Pisa and Saarbruecken; obtained two Phd diplomes from Scuola Normale Superiore and University of Pisa; worked as teacher, librarian, and researcher; edited several texts from Therteenth to Nineteenth century in Italian and vernacular languages of Marche, Umbria, Tuscany, Veneto, Campania, and Emilia. He teaches in the University of Udine.
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, non il populismo come categoria storica, ma un personaggio la cui storia inizia con le prime traduzioni dal greco in latino della Politica di Aristotele, intorno al 1260, a Parigi. Aristotele non ne dava una definizione compiuta, semmai delle tracce ancor oggi suggestive: come quando definisce un regime demagogico - cioè non più una democrazia, ma una sua degenerazione - quando qualcuno sostiene che i suoi (eventuali) misfatti erano ben noti al popolo che l’ha votato, e quindi insomma assolto.
Ma il demagogo dei greci è solo l’antefatto di questa storia secolare, che vede il nostro presonaggio tra i maggiorenti di un comune italiano (Padova), poi demoniaco sobillatore di lotta in un poemetto latino scritto a Perugia, poi, ancora nel Trecento, nelle vesti del cugino del re di Francia Carlo V, pronto a far sollevare il popolo contro il suo legittimo sovrano. È lui che ha animato la rivolta di Maometto contro la Chiesa di Roma, le lotte tra guelfi e ghibellini, le rivolte dei comuni fiamminghi contro i principi francesi.
La storia del demagogo è la storia di una offesa, forse - politicamente - la peggiore delle offese. Così vengono definiti successivamente demagoghi i predicatori luterani dai teologi calvinisti, i teologi calvinisti dai cattolici legittimisti, i cattolici legittimisti dai Levellers inglesi, i Levellers dagli anglicani, gli anglicani dai cattolici francesi, i cattolici francesi dai riformatori svizzeri, i riformatori svizzeri dai philosophes illuministi, i philosophes illuministi dai nobili di ancien régime, i nobili dai sanculotti e i sanculotti, per dire il vero, da tutti quanti.
5-6 DICEMBRE 2024
PALAZZO ANTONINI-CERNAZAI, SALA GUSMANI, VIA TARCISIO PETRACCO 8, UDINE
Intervento: Un manoscritto per il pellegrinaggio a inizio Cinquecento (Ricc. 2819/IV)
A proposito dell'edizione dantesca commentata da Foscolo e curata da Mazzini
DANTE FOSCOLO MAZZINI
incentrata sui documenti della Commedia commentata da Ugo Foscolo ed edita da Giuseppe Mazzini a Londra nel 1843-44.
Il catalogo della mostra, a cura di Andrea Bocchi, comprende la descrizione dei pezzi esposti provenienti dalla Biblioteca Labronica di Livorno, dal Museo Calderini di Varallo, dalla Domus Mazziniana di Pisa e dalla stessa Fondazione Marco Besso; inoltre contributi di Paolo Pontari, Pietro Finelli e dell'équipe friburghese che lavora all'edizione dell'Epistolario e della stessa Commedia Foscoliana (Paolo Borsa, Ilaria Macera, Alessandro Pecoraro, Michele Stefani).
In download le prime pagine con la nota biografica dell'autore)
This book provide an introduction to the codicological and paleographical situation of the Livero, to the conventions adopted in the manuscript, and to the textual choices operated. In the second volume a detailed linguitic analysis is even proposed.
Il "Livero de l'abbecho" e il "Primo amastramento de l'arte de la geometria", conservati nel manoscritto 2404 dell Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte una traduzione dell'opera di Fibonacci, il "Liber abaci" (1226), redatta nel volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta eccezionalmente lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione una impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del Liber abaci -- trascritti nella seconda fascia di apparato -- consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell'operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l'espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori.
La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo ed annotato del Livero e dell'Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento.
Andrea Bocchi (1965) studied in Pisa and Saarbruecken; obtained two Phd diplomes from Scuola Normale Superiore and University of Pisa; worked as teacher, librarian, and researcher; edited several texts from Therteenth to Nineteenth century in Italian and vernacular languages of Marche, Umbria, Tuscany, Veneto, Campania, and Emilia. He teaches in the University of Udine.
L’oggetto di un libro non è la demagogia come fenomeno, non il populismo come categoria storica, ma un personaggio la cui storia inizia con le prime traduzioni dal greco in latino della Politica di Aristotele, intorno al 1260, a Parigi. Aristotele non ne dava una definizione compiuta, semmai delle tracce ancor oggi suggestive: come quando definisce un regime demagogico - cioè non più una democrazia, ma una sua degenerazione - quando qualcuno sostiene che i suoi (eventuali) misfatti erano ben noti al popolo che l’ha votato, e quindi insomma assolto.
Ma il demagogo dei greci è solo l’antefatto di questa storia secolare, che vede il nostro presonaggio tra i maggiorenti di un comune italiano (Padova), poi demoniaco sobillatore di lotta in un poemetto latino scritto a Perugia, poi, ancora nel Trecento, nelle vesti del cugino del re di Francia Carlo V, pronto a far sollevare il popolo contro il suo legittimo sovrano. È lui che ha animato la rivolta di Maometto contro la Chiesa di Roma, le lotte tra guelfi e ghibellini, le rivolte dei comuni fiamminghi contro i principi francesi.
La storia del demagogo è la storia di una offesa, forse - politicamente - la peggiore delle offese. Così vengono definiti successivamente demagoghi i predicatori luterani dai teologi calvinisti, i teologi calvinisti dai cattolici legittimisti, i cattolici legittimisti dai Levellers inglesi, i Levellers dagli anglicani, gli anglicani dai cattolici francesi, i cattolici francesi dai riformatori svizzeri, i riformatori svizzeri dai philosophes illuministi, i philosophes illuministi dai nobili di ancien régime, i nobili dai sanculotti e i sanculotti, per dire il vero, da tutti quanti.
Chiuso, proposto a rivista
Diffrazioni lessicali aristoteliche: interpretazioni demagogiche nel Trecento
Demagogo è parola non latina, inattingibile nel medioevo e dunque segno certo, nell'autore che la usa, di un richiamo aristotelico. L'esemplificazione è da Henri de Hocsem, storico liegese del Trecento, che usa "demagogus" in riferimento a due diversi leader popolari municipali e perfino in un epigramma esametrico inciso sul muro della cattedrale (1324); dalla traduzione francese della politica per Nicholas Oresme, illustrata in un codice controllato dal volgarizzatore (oggi a Bruxelles) da una eloquentissima miniatura (ante 1374); e dal poemetto esametrico De partibus di Cristiano da Camerino, da me pubblicato nel marzo di quest'anno, dove Demagogus è il demonio che introduce in Europa i partiti e le nuove modalità partitiche del confronto politico (ante 1405).
I partiti politici, dall’inferno e ritorno
Panel Inferni. Il potere di condannare (secondo giustizia)
XXIV Congresso Nazionale dell'Associazione degli Italianisti "Letteratura e Potere/Poteri"
and Juridical Framework of the European Book Market
http://emobooktrade.uniud.it/
https://www.academia.edu/9847802/Il_progetto_delle_Chartae_Vulgares_Antiquiores_e_lArchivio_di_Stato_di_Venezia
MUNI Brno e Società Dante Alighieri
21.11.2024, ore 12
MUNI UKS, Room A21