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LAW AND LEGAL INSTITUTIONS Monografie/Collettanee – 11 Comitato di Direzione Coordinatore: Giovanni D’Alessandro Benedetta Agostinelli Francesco V. Albertini Chiara Amalfitano Carlo Bonzano Andrea Buratti Antonio Colavecchio Cristiano Cupelli Daniele Edigati Gianpaolo Fontana Giovanni Girelli Elena Marinucci Fulvio Maria Palombino Antonio Preteroti Maurizio Sciuto Raffaele Torino Marcello Toscano Fabiana Tuccillo Silvia Zorzetto Comitato Scientifico Coordinatore: Enrico del Prato Carlo Focarelli Gian Luigi Gatta Claudio Luzzati Carla Masi Beatrice Pasciuta Cesare Pinelli La trasformazione digitale in Europa Diritti e principi a cura di Raffaele Torino e Silvia Zorzetto G. Giappichelli Editore © Copyright 2023 - G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO VIA PO, 21 - TEL. 011-81.53.111 http://www.giappichelli.it ISBN/EAN 979-12-211-0485-1 ISBN/EAN 979-12-211-5489-4 (ebook - pdf ) Il presente volume è pubblicato grazie al contributo del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma Tre. Stampa: Stampatre s.r.l. - Torino Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. Confini europei del diritto di famiglia V Indice pag. Nota dei curatori Raffaele Torino, Silvia Zorzetto IX Transizione digitale e dimensione costituzionale dell’Unione europea: tra principi, diritti e valori Chiara Amalfitano, Federico Ferri 1 Sfera pubblica digitale e democrazia nell’Unione europea. Prime considerazioni intorno alla dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali Gianpaolo Fontana 35 Era digitale e diritti umani: luci ed ombre Fulvio Maria Palombino, Alessandro Stiano 75 Neurodiritti: prospettive critiche e questioni dogmatiche Giovanni D’Alessandro, Francesco Cirillo 93 Social Platform e tutela dei diritti degli utenti Raffaele Torino 131 VI Indice pag. La disconnessione nel lavoro in modalità agile: diritto del lavoratore, obbligo del datore Antonio Preteroti 157 “Emancipazione digitale” e tutela dei minori tra responsabilità genitoriale e regolamentazione eurounitaria Benedetta Agostinelli 179 Osservazioni intorno all’imposizione sull’impresa digitale Giovanni Girelli 207 Scambio di informazioni fra le Amministrazioni fiscali in ambito UE e margini di tutela dei contribuenti, secondo la giurisprudenza europea e nazionale Francesco V. Albertini 231 Transizione digitale e processo civile Elena Marinucci, Silvia Zorzetto 263 Profili Autori 289 Confini europei del diritto di famiglia VII Contents pag. Editors’ introduction Raffaele Torino, Silvia Zorzetto IX Digital transition and the constitutional dimension of the European Union: principles, rights, and values Chiara Amalfitano, Federico Ferri 1 Digital public sphere and democracy in the European Union. First reflections on the European Declaration on Digital Rights and Principles Gianpaolo Fontana 35 Digital age and human rights: lights and shadows Fulvio Maria Palombino, Alessandro Stiano 75 Neurorights: critical perspectives and dogmatic issues Giovanni D’Alessandro, Francesco Cirillo 93 Social Platforms and protection of user rights Raffaele Torino 131 VIII Contents pag. The right to disconnect in smart-work: right of the employee, obligation of the employer Antonio Preteroti 157 “Digital emancipation” and protection of minors between parental responsibility and European regulation Benedetta Agostinelli 179 Observations concerning the taxation of digital companies Giovanni Girelli 207 Exchange of information between tax administrations within the EU and the limits of taxpayer protection, according to European and national jurisprudence Francesco V. Albertini 231 Digital transition and civil process Elena Marinucci, Silvia Zorzetto 263 Editors and Contributors 289 Raffaele Torino, Silvia Zorzetto Nota dei curatori Viviamo, si afferma, nel Digital Decade. Sarebbe ingenuo considerarlo un facile slogan. La formula racchiude un dato storico-ideologico e riflette una complessiva strategia comunicativa e di pensiero, nonostante lo scetticismo verso facili inni a rivoluzioni e momenti di discontinuità epocale nella storia umana. Come noto, infatti, dècade per un verso evoca una terminologia tecnica 1; per altro verso ricorda lo spazio di dieci giorni nel calendario ateniese e in quello della Rivoluzione francese, ossia esperienze del passato i cui tratti ereditari innervano le istituzioni e i sistemi giuridicopolitici dei nostri giorni. Nel panorama in costante evoluzione si parla, facendo leva su una pervasiva metafora bio-naturale, di ecosistema digitale, unendo in una coppia concettuale quasi ossimorica naturalità e artificialità, le due cifre costanti della odierna comunicazione e della ideologia della modernità. In questo contesto, è frequente la opinione secondo cui il processo di integrazione europea e i sistemi giuridici che in esso si inseriscono e di cui fanno dialetticamente parte si trovano ad affrontare una trasformazione senza precedenti, una rivoluzione che permea ogni aspetto della vita contemporanea: una transizione che di per sé è un divenire dai confini ancora incerti. La semantica prevalente è tutta incentrata su una idea di cambiamento quale processo in atto di matrice strutturale: emblematica in proposito è la fortuna del concetto di resilienza, oltre a quelli di ‘trasformazione’, ‘transizione’, ‘traiettoria’, ‘rivoluzione’, etc. Il climax ha il suo apice nei neologismi 1 In elettrotecnica, elettronica, scienze delle telecomunicazioni e informatica, a seconda dei contesti d’uso, indica ad es. un insieme di dieci resistori o condensatori identici, usati per realizzare cassette di resistenza o di capacità; nei computer, un gruppo di dieci posizioni di memorie; o ancora, un intervallo di valori numerici i cui estremi stiano tra loro in rapporto di 1 a 10, quindi, con riferimento a intervalli di frequenze o di lunghezze d’onda i cui valori estremi siano uno decuplo dell’altro. X Raffaele Torino, Silvia Zorzetto creati per denominare la nuova epoca, era, secolo, e, appunto, décade (tra i più diffusi, antropocene, information era, etc.). Rispetto a un periodo in cui l’innovazione tecnologica (digitale) ha avviato molteplici “singolarità” giuridiche da ripensare, è richiesto un rinnovato sforzo di analisi e riflessione in grado di nuovamente comprendere categorie e metodi, interessi in gioco e, ove necessario, procedere a una rielaborazione dei diritti affermati e delle tutele assicurate. Ispirazione del presente lavoro è stata la ‘Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale’ (2023/C 23/01), firmata il 15 dicembre 2022 dalla Presidente del Parlamento Europeo (Roberta Metsola), dal Presidente del Consiglio (Petr Fiala) e dalla Presidente della Commissione europea (Ursula von der Leyen), proposta dalla Commissione europea nel gennaio 2022, definita il ‘DNA digitale’ dell’Unione europea. La Dichiarazione europea affronta numerosi e centrali profili connessi alla trasformazione digitale che stanno vivendo i cittadini e le imprese europee ed intende rappresentare una guida per i responsabili politici e le imprese che si occupano di nuove tecnologie, promuovendo «un modello europeo per la trasformazione digitale, che metta al centro le persone, sia basato sui valori europei e sui diritti fondamentali dell’UE, riaffermi i diritti umani universali e apporti benefici a tutte le persone, alle imprese e alla società nel suo complesso». Considerando i più recenti dati relativi all’Italia forniti dal 2023 Report on the state of the Digital Decade, il nostro Paese non ha sfruttato complessivamente il potenziale digitale per contribuire ulteriormente agli sforzi collettivi posti in essere per raggiungere gli obiettivi del decennio digitale dell’UE. Date le dimensioni dell’economia italiana e della sua popolazione, gli impegni attuali e in programma mirano a contribuire in modo significativo a un “cambio di passo”. Negli ultimi anni, si ravvisano progressi in termini di infrastrutture, ma al di sotto della media dell’UE, specialmente per quanto concerne lo sviluppo delle competenze digitali e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Si auspica che le strategie adottate su cloud, blockchain, sicurezza informatica e Intelligenza Artificiale, insieme alle riforme e agli investimenti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, possano creare un quadro solido per il raggiungimento di una trasformazione digitale sostenibile e inclusiva. Come noto, l’Italia sta collaborando con altri Stati membri in merito al proposito di costituire un consorzio europeo per l’infrastruttura digitale e l’Accademia dell’UE per le competenze in materia di cybersicurezza. Con questo volume collettaneo le autrici e gli autori, molti dei quali Nota dei curatori XI componenti del Comitato di Direzione della collana ‘Law and Legal Institutions’, si propongono di esplorare e analizzare alcuni fra i molteplici impatti della trasformazione digitale in corso su diverse aree del sistema giuridico italiano, in quanto parte del sistema giuridico multilivello europeo, verificandone la rispondenza a un ‘modello europeo’ (e, dunque, italiano) di trasformazione digitale. La presente collettanea si propone di proseguire quel dialogo interdisciplinare che rappresenta la principale caratteristica della collana ‘Law and Legal Institutions’ e i contributi raccolti offrono pertanto una panoramica articolata delle sfide e opportunità che la regolazione del mondo digitale pone alla società moderna. Quale ulteriore umile voce questo lavoro collettivo vuole contribuire ad alimentare, nel vivace coro del dibattito contemporaneo, una riflessione critico-esplicativa del modello europeo di trasformazione digitale. L’ambizione delle analisi è anche normativa credendo che le persone (quali individui e nelle loro inter-azioni) restino al centro di una società forgiata sull’idea della Rule of Law, e ciò tanto più quanto più ogni sfera umana risulta vieppiù informatizzata, digitale, virtuale. Muovendo da queste premesse, i saggi raccolti nel volume hanno quale fil rouge i principi e valori europei di cui all’art. 2 del Trattato sull’Unione europea e i diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea, e si propongono di comprendere come le loro declamazioni e attuazioni (o tentativi) possano apportare concreti benefici per tutti e tutte le persone che vivono od operano nella Unione Europea, considerando ogni dimensione culturale, economica e, più ampiamente, sociale. Scopo ideale, in definitiva, di questo volume è chiedersi come il giurista contemporaneo possa mettere a servizio i suoi metodi e il suo patrimonio, per un complessivo miglioramento della società europea nel suo complesso. Su queste basi nasce il caleidoscopio di saggi raccolti nel volume che introduciamo. Il saggio di Chiara Amalfitano e Federico Ferri (Transizione digitale e dimensione costituzionale dell’Unione europea: tra principi, diritti e valori) compone e illustra i principi e i valori del sistema giuridico multilivello europeo in cui si collocano le riflessioni più specifiche dei lavori che seguono, accomunati dalla comune radice della ricerca della protezione dei diritti dei singoli (persone fisiche o imprese) di fronte alle nuove insidie dell’ecosistema digitale. Il quadro di riferimento posto alla base dei lavori contenuti nel volume è per altro verso completato sotto il profilo costituzionale dalle riflessioni di Gianpaolo Fontana (Sfera pubblica digitale e democrazia nell’Unione europea. Prime considerazioni intorno alla dichiarazione euro- XII Raffaele Torino, Silvia Zorzetto pea sui diritti e i principi digitali), il quale affronta le implicazioni di natura giuridico-costituzionale derivanti dall’uso della tecnologia digitale e, in particolare, dei nuovi strumenti di comunicazione e di informazione, nel contesto del c.d. ‘costituzionalismo digitale’. Perimetro ed operatività di alcuni diritti fondamentali nel ‘Nuovo Mondo’ dell’ecosistema digitale (la neutralità tecnologica, il diritto alla privacy nei confronti dello Stato, i diritti economici, sociali e culturali, il diritto di accesso a internet) sono oggetto del saggio di Fulvio Maria Palombino e di Alessandro Stiano (Era digitale e diritti umani: luci ed ombre). Alla luce del ruolo attribuito alla scienza e ai modelli di razionalità incorporati nella digitalizzazione tecnica, gli autori auspicano – per usare le parole di Norberto Bobbio – che la riscontrata costante tensione tra diritti (umani) e nuove tecnologie possa condurre «al Regno dei diritti umani anziché al Regno del Grande Fratello». Procedendo su questo solco e volgendo lo sguardo in particolare ai diritti fondamentali della personalità costituzionalmente sanciti, Francesco Cirillo e Giovanni D’Alessandro (Neurodiritti: prospettive critiche e questioni dogmatiche) riflettono sul rapporto tra diritto e neuroscienze e sulla necessità od opportunità di concepire una “nuova” età dei diritti caratterizzata dalle scoperte neuro-scientifiche. Il dilemma politico-giuridico oggetto dello studio è quello che viene costantemente messo a nudo dalle frontiere delle scoperte scientifiche: ossia se le categorie fiorite in seno al moderno (neo)costituzionalismo siano attuali, utili e da preservarsi ovvero se sia inevitabile, necessaria, o preferibile la introduzione di modifiche, più o meno ampie, nei contenuti normativi dei diritti fondamentali. In relazione ai rapporti inter privatos, l’analisi di Raffaele Torino (Social Platform e tutela dei diritti degli utenti), constatando come il potere di fatto che le Social Platform esercitano sui propri utenti tenda a trasformarsi in un predominio giuridico delle prime sui secondi, esamina i connotati di tale predominio giuridico e si propone di verificare se l’impianto regolatorio (europeo e italiano) sia in grado di affievolire tale predominio, riequilibrando le posizioni giuridiche fra le Social Platform e le loro controparti (soprattutto rispetto allo svolgimento della relazione contrattuale, alla protezione della libera manifestazione del pensiero degli utenti e alla responsabilità delle Social Platform per le attività che tramite esse vengono svolte). La limitazione dell’invasività delle tecnologie digitali è lo sfondo in cui si collocano le riflessioni di Antonio Preteroti (La disconnessione nel lavoro in modalità agile: diritto del lavoratore, obbligo del datore), il quale esamina la disconnessione del lavoratore rispetto alla varietà dei comportamenti (e Nota dei curatori XIII delle misure tecniche ed organizzative) e alla molteplicità delle posizioni soggettive, sottolineando come detta disconnessione debba declinarsi nella necessità di una nuova concezione del diritto a disconnettersi, non declinato in negativo, e cioè limitato all’assenza di pregiudizi in capo al lavoratore per l’esercizio di un diritto che potrebbe non esercitare mai, bensì in termini di dovere di protezione del datore di lavoro rispetto alle accresciute e multiformi opportunità di interazione tra vita privata e lavorativa. Le nuove responsabilità nell’ambito del rapporto fra genitori e minori a cui ci pone di fronte la vita sempre più in rete sono oggetto dell’indagine di Benedetta Agostinelli (“Emancipazione digitale” e tutela dei minori tra responsabilità genitoriale e regolamentazione eurounitaria), la quale sottolinea che – a fronte delle difficoltà gestorie di un sistema di protezione basato sul consenso e dell’arma spuntata del parental control – la individuazione di rischi sistemici riferiti ai minori appare andare nel senso giusto per assicurare una tutela effettiva di tale categorie di soggetti deboli. Spesso trascurato dall’opinione pubblica, il profilo delle implicazioni tributarie della trasformazione digitale in corso è oggetto di due saggi raccolti nel volume. Giovanni Girelli (Osservazioni intorno all’imposizione sull’impresa digitale) concentra la propria analisi sulla conformità fra gli interventi in materia di imposizione sull’impresa digitale compiuti dal legislatore nazionale e le indicazioni europee, verificando se sussistano soluzioni alternative che risultino maggiormente appaganti dal punto di vista della coerenza dell’imposizione in relazione alla ricchezza che dimostra l’impresa digitale e circa l’efficienza applicativa del tributo oggi in essere. A sua volta, Francesco Vincenzo Albertini (Scambio di informazioni fra le Amministrazioni fiscali in ambito UE e margini di tutela dei contribuenti) approfondisce la disamina delle procedure e dei modelli di cooperazione e mutua assistenza fra le amministrazioni fiscali degli Stati membri dell’Unione europea, così toccando un nervo scoperto a livello politico-istituzionale, e focalizzando l’attenzione sulle tutele garantite (o da garantirsi) ai contribuenti. Infine, guardando alla semplificazione e maggiore efficienza ricercate attraverso la digitalizzazione del processo e lasciando sullo sfondo la qualificazione del diritto quale pratica inter-soggettiva e la sua prevedibilità/certezza, Elena Marinucci e Silvia Zorzetto (Transizione digitale e processo civile) affrontano alcuni temi legati alla c.d. transizione digitale del diritto processuale civile italiano: dal “sistema a doppio binario” cartaceo/digitale, alle innovazioni recenti concernenti rito e forme del giudizio di appello, e – più in generale – al “vecchio” problema della chiarezza nel processo. XIV Raffaele Torino, Silvia Zorzetto Come si è accennato al principio di questa nota, facendo tesoro della varietà dei temi e degli approcci, tutti i contributi raccolti muovono dalla comune esigenza di orientarsi entro l’amplissima serie di problemi filosofici, teorici e pratici sollevati dalla transizione digitale e che sono tra i più delicati e controversi della modernità. Nella impossibilità di fornire una mappa, anche solo indicativa, del panorama sotteso al Digital Decade, nei contributi come in questa nota, s’intende solo richiamare l’attenzione su alcuni nodi irrisolti latenti. In letteratura esistono profondi disaccordi su cosa s’intenda per “digitale” e digitalizzazione”. Con questi sintagmi si indicano fenomeni diversi che vanno, ad esempio, dalla informatizzazione (passaggio dal mondo analogico a quello appunto intangibile del dato informatico come processo di ordine meramente tecnico-tecnologico) a un più ampio e complessivo processo – rectius, progetto – di riorganizzazione di sistemi complessi. Si tratta di un approccio incentrato sulla semplificazione, ma non solo, che deriva da una crescente entropia dei sistemi. Come tali gli ambiti di applicazione sono i più disparati, dalla pubblica amministrazione come istituzione e i suoi servizi, al mondo privato: imprese, aziende. Coinvolta è ogni sfera della società e della vita individuale (in ambito personale, clinico, professionale). Il riferimento al ‘digitale’ nasconde, è noto, una metafora che parte dall’esperienza sensibile e dalla natura umana: dal latino digitum fa eco la dimensione anatomica del dito (che agisce e crea pigiando o premendo su un dispositivo). Cosa vi sia al di là della metafora non è tuttavia scontato né condiviso in alcun ambito di ricerca: si guardi all’informatica, all’ingegneria e alla filosofia della scienza, oppure al diritto e alle discipline umane e filosofiche. I disaccordi che ci circondano sono profondi in quanto dipendono da credenze, concetti, tesi e teorie che sono depositate nella cultura moderna, ma sono anche eredità della storia umana: non sono solo etiche, ma anche metafisiche, antropologiche, ontologiche, gnoseologiche ed epistemologiche. Lette e guardate nel loro variegato insieme, le ricerche raccolte si cimentano quindi con la regolazione della trasformazione digitale sia essa di fonte europea, sia essa più frutto di specifiche scelte del nostro ordinamento. Ciò nella piena consapevolezza che accompagna gli autori e le autrici – e noi con loro – che i problemi giuridici toccati richiedano una impresa collettiva e sforzi d’intenti trasversali tra i vari contesti ordinamentali. Ad alcuni anni dalla nascita della collana ‘Law & Legal Institutions’, questo volume vuole anche testimoniare questo idem sentire: essere dunque simbolo e segno tangibile della ricchezza disciplinare che unisce. Nota dei curatori XV In conclusione, La trasformazione digitale in Europa. Diritti e principi aspira a essere un primo insieme di approfondimenti per chi abbia desiderio di avviare la comprensione di alcune delle sfide e possibili ipotesi regolatorie di un’epoca in cui la tecnologia digitale appare assurgere ad “agente chimico di reazione” che impone di ripensare le relazioni fra i poteri pubblici e i privati, non meno che fra privati e privati. Con questo spirito, auspichiamo che i lavori raccolti stimolino ulteriori riflessioni e occasioni di confronto, per comprendere da un punto di vista interno, ma anche, tentativamente, da uno esterno in cosa consisterà – di qui al 2030 – la nostra agenda e dove punta la bussola, a livello nazionale, europeo e globale. Roma e Milano, dicembre 2023 XVI Raffaele Torino, Silvia Zorzetto