LOCANDINA htls 2024

Calandra publications 2024

Italiano digitale, 2024

Sono arrivate in redazione alcune domande intorno all'aggettivo esilarante: può riferirsi ai sostantivi compagnia e dolcezza? La forma esilerante è "corretta"? Esiste il sostantivo derivato esilaranza?

Ciceroniana On Line, 2024

INDEX: Michael D. REEVE, Five Fragments of Cicero’s Letters Ad familiares 9; Giancarlo REGGI, Tradizione delle Ad familiares e cultura umanistica: Coluccio Salutati, Niccolò Niccoli, Guarino, i Barzizza 27; Stefano ROZZI, Lo strano caso dei manoscritti Pierpont M497 e Balliol College 248D nella tradizione del Lucullus di Cicerone, 85; Francesca BOLDRER, Cicerone, gli inizi dell’eloquenza a Roma e lo studium di(s)cendi (de orat. 1, 13-16), 121; María Emilia CAIRO, Observaciones sobre el recurso retórico de la feminización en la invectiva ciceroniana, 139; Dean ALEXANDER, Mark Antony’s Assault of Publius Clodius: Another Look, 155; Daniela GALLI, Considerations about Partners in Dialogue in Cicero’s Paradoxa Stoicorum, 177; Ana KOTARCIC, Cicero Carneadeus, 193; Selene I. S. BRUMANA, Eternità e demiurgia. Cicerone interprete del Timeo, 221; Diomira GATTAFONI, Ad impellendum satis, ad edocendum parum. Note sul presunto elogio di Varrone ovvero sull’elogio menippeo in Ac.1 9, 245; Elisa DELLA CALCE, Cicerone nel Confucius Sinarum Philosophus (1687). Discussione di alcuni casi emblematici tra filosofia, religione e morale, 277; Emidio SPINELLI, La rivalutazione di Cicerone in Giuseppe Rensi: un interessato ritratto novecentesco, 309; Comptes rendus – Recensioni, 325; Charles E. SNYDER, Beyond Hellenistic Epistemology. Arcesilaus and the Destruction of Stoic Metaphysics (C. ROVER), 327; Marco BLEISTEIN, Alia ex alia nexa. Untersuchungen zur Struktur von Ciceros Philosophieren (L. CORDES), 339; Jacek BOCHEŃSKI, Divine Julius. Or, How to Become a God in Four Easy Steps (O. CAPPELLO), 347; Roy K. GIBSON, Man of High Empire. The Life of Pliny the Younger (E. DELLA CALCE), 353; Bulletin bibliographique – Bollettino bibliografico, 359; Abstracts – Key Words, 363.

Libretti d'Arte e d'Architettura della Fondazione Gianfranco Dioguardi, 2019

Alimenta 1 2024, 2024

Variazioni intorno al miglioramento del fondo e al pagamento del canone nell'enfiteusi fautrice del progresso dell'agricoltura di Rossana Pennazio ed Andrea Baio Limiti legali all'uso di varietà vegetali nella vinificazione: status quo e future regole sulle nuove tecniche genomiche di Ermenegildo Mario Appiano Economia Aree montane e strumenti di tutela della biodiversità di Alessia Ruga; L’evocazione attraverso il prisma del potere discrezionale della Commissione nella valutazione della sussistenza delle condizioni di ammissibilità della registrazione di una DOP O IGP, Francesco Chrisam; L’onere della prova del fatto c.d. negativo nell’azione di riscatto agrario, Riccardo Martinoli

2024

a cura di R. Nuovavia e A. Sana

"Una regina vicina alle Alpi", in La Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza. Atlante iconografico, a cura di R. Cassanelli, Monza 2016, pp. 15-23, 376-377, 2016

L'abitato di Monza, seppur minuscolo, costituiva nella prima età imperiale un luogo chiave nell'ambito del territorio di Milano. Occupava infatti il cuore del bacino agricolo più rilevante dello spazio municipale disteso tra Adda e Seveso e irrorato dalle acque del Lambro e del Molgora; in più, era ben inserito nella viabilità di interesse locale, quasi al centro dell'asse diagonale che legava Mediolanum al ramo orientale del Lario. Sorgeva presso il lungo ponte che permetteva di superare l'ampio alveo del Lambro. Beneficiando della collocazione in un florido microcosmo agricolo, era dotato di una vera e propria pianificazione urbanistica. Tuttavia non si trovava su nessuna delle vie più rilevanti dell'ager milanese. Come hanno evidenziato le ricerche archeologiche a sud dell'abitato antico, una grande villa residenziale, corredata di un attrezzato settore termale, si affacciava sul terrazzo fluviale a breve distanza dal ponte (alle spalle del Duomo attuale). Il V secolo rurale, spesso associato dalla storiografia all'età delle invasioni, manifesta i segni di fenomeni come la Cristianizzazione, che avevano interessato già nel secolo precedente le città. A Milano, partire da Simpliciano (397-401 d.C.), i vescovi milanesi erano impegnati in prima linea nella diffusione della nuova religione nelle campagne Naturalmente il Cristianesimo non era una novità fuori dalle mura della metropoli di Mediolanum perché numerosi proprietari di ville l'avevano introdotto nelle loro terre, certamente favorendo l'erezione di cappelle ed edifici di culto rurali. In tale casistica rientrano l'antichissima chiesa di S. Eusebio a Cinisello Balsamo, quasi al centro dell'ampia pia-nura agricola che si distendeva tra il Lambro e il Seveso, e la chiesa di S. Stefano di Garlate sulle sponde dell'Adda Nel solco della valle del Lambro non mancano testimonianze dell'irradiamento del Cristianesimo: spicca tra gli altri l'areale di Agliate-Carate, con il ben noto reliquiario tardoantico. Monza, priva di qualunque testimonianza della nuova religione, sembra manifestarsi come un'isola singolarmente opaca alla penetrazione del Cristianesimo, che evidente-mente non si diffondeva in modo uniforme nel territorio. Tuttavia l'insediamento mostra i segni di una progressione verso una sempre più marcata visibilità. Forse non a caso in una delle lettere di Ennodio emerge per la prima volta il suo nome: non è infatti più citato l'etnonimo Modiciates, ma un nome di spiccata impronta urbana come Modicia. A fronte della prima grande crisi delle città è in corso un processo di emersione degli insediamenti minori.