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10. Raffaello Fagnoni Umberto Nordio Raffaello Fagnoni nasce a Firenze il 29 aprile 1901. Si laurea a Roma alla Scuola Superiore di Architettura nel 1924 e rientrato nella sua città fonda la sezione fiorentina del Sindacato Fascista degli Architetti; dal 1926 è tra i promotori della Regia Scuola Superiore di Architettura di Firenze, divenuta Facoltà nel 1933. Qui diventa titolare della cattedra di Caratteri distributivi degli edifici. Ottiene presto importanti incarichi professionali: il restauro della chiesa di San Francesco a Pistoia (1926-1931), l’Orfanotrofio Vittorio Alfieri di Asti (1930-1932), la Casa del Fascio di Settignano (1929-1930) e, insieme a Giovanni Michelucci, la sede dell’Opera Nazionale del Balilla a Pistoia (1928-1930). Agli inizi degli anni ’30 inizia a collaborare con l’ing. Enrico Bianchini con il quale vince i concorsi per il PRG di Faenza (1931), per lo stadio di Torino (1933) e per quello di Lucca (1934). Insieme, redigono il PRG della città di Asti (1933) e realizzano la Scuola di Applicazione Aeronautica di Firenze (1937). Dal 1938 Fagnoni si occupa della sistemazione dell’Università di Trieste, con l’architetto Umberto Nordio, realizzando vari interventi nel corso degli anni ’40 e ’50. Tra il 1938 e il 1940, costruisce la Casa Littoria Dante Rossi e nel 1942 elabora il progetto della Scuola di Sanità Militare di Firenze, non realizzata. Nel dopoguerra realizza opere di architettura sacra, come la Chiesa di San Domenico a Cagliari (1949-1954), le chiese parrocchiali di Iglesias (1951) e di Carbonia (1954), la nuova cattedrale di Montecatini (1953-1958) e la Chiesa di Gesù Divino Lavoratore a Roma (1954-1960). Negli stessi anni realizza la nuova sede del Credito Italiano a Livorno (1954), l’Ufficio Provveditorato OO.PP. della Toscana, a Firenze (1954) e la sede di Gestione per l’Autostrada del Sole (1958), sempre a Firenze. Per l’Ina-casa è fra i progettisti di nuovi quartieri come l’Isolotto a Firenze, il Coteto e il CEP La Rosa a Livorno (1957-1958). A partire dal 1959 Fagnoni cura la sistemazione della Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze e il progetto della nuova clinica ostetrica-ginecologica dell’Ospedale di Careggi. Si ricordano inoltre il progetto della Rotonda di Settignano (1961), l’Autogrill Pavesi nei pressi del casello A1 di Firenze Sud (19611962), la Sede INAIL a Firenze (1963-1966) e la chiesetta di San Giuseppe Artigiano a Montebeni, presso Fiesole (1965-1966). Numerose le cariche istituzionali ricoperte da Fagnoni: preside della Facoltà di Architettura di Firenze dal 1936 al 1966, direttore dell’Istituto di Caratteri degli Edifici, delegato dell’Ente Nazionale per l’Artigianato e le Piccole Industrie (ENAPI). Membro di importanti istituti, fra cui il Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti, il Consiglio Superiore della Sanità, il Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO), l’Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI). Muore a Firenze il 4 maggio 1966. (Cecilia Ghelli) BIBlIoGrafIa EssEnzIalE G.K. Koenig, Architettura in Toscana, 1931-1968, Torino, ERI, 1968, p. 200 e passim. Raffaello Fagnoni. Architettura della Scuola di Applicazione Aeronautica di Firenze, catalogo della mostra, Firenze, 1988, Electa, (con regesto delle opere più significative). G. Potestà, Istituto di Scienze Militari Aeronautiche. L’Architettura di Raffaello Fagnoni per la Scuola di Applicazione Aeronautica, Firenze, Polistampa, 2006. C. Ghelli, Scheda «Raffaello Fagnoni», in Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana, a cura di E. Insabato, C. Ghelli, Firenze, Edifir, 2007, pp. 176-180. G. Peghin, A. Sanna, Carbonia: città del Novecento. Guida all’architettura moderna della città di fondazione, Milano, Skira, 2009. B. Trinchero, Fortissimamente volli: l’Alfieri oltre le mura. Un moderno orfanotrofio nella città, Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, 2010. 163 Umberto Nordio nasce a Trieste il 7 marzo 1891. Il nonno Domenico “mastro costruttore” e il padre Enrico “architetto artista”, appartengono ad una famiglia di irredentisti. Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1919 e dall’anno successivo, ritornato nella città natale, inizia la libera professione. Inizialmente collabora con il padre, completando il Palazzo di Giustizia (1923-35). Negli anni venti progetta innumerevoli opere in ambito cittadino: tra queste gli interni della sede dell’INAIL (1923), gli edifici dell’ICAM in piazza Foraggi (1925-26), le Case per gli impiegati dell’Incis (1926). A conclusione del periodo realizza, con Giacomo Zammattio, la Stazione Marittima (1926-28). Affermatosi ormai come professionista, negli anni trenta Nordio elabora progetti destinati a connotare fortemente il volto della città. Nei pressi dell’esedra Oberdan progetta alcuni dei suoi edifici più significativi: dapprima la Casa del Combattente (1929), poi, assieme a Raffaello Battigelli, la Casa dell’ONB (1934-39) e infine la Casa della RAS (1935-36). All’interno del nuovo centro appena pianificato, le cui caratteristiche formali sono delineate dalla Casa delle Generali di Piacentini, egli realizza l’originale e affatto retorica Casa Alta (1936). È questo il periodo più fertile per l’attività dell’architetto triestino e quello in cui gode di visibilità anche a livello nazionale: vince il secondo premio al concorso per il Palazzo del Littorio a Roma (1934) e si classifica terzo in quello per il Palazzo per la Mostra della Civiltà Italiana a Roma (1937). A partire dal 1938, e fino alla morte, si occupa della pianificazione urbanistica e della progettazione edilizia del Nuovo centro universitario di Trieste, assieme a Raffaello Fagnoni. Nel dopoguerra diventa professore incaricato dell’Istituto di Architet164 tura tecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste (1947-61), proseguendo al contempo la libera professione. Si occupa di edilizia popolare, realizzando la Casa dei Professori (1955) e gli edifici del Gruppo Ina-casa (1959-68), collaborando a definirne anche il piano regolatore; ma anche di edifici per l’istruzione, quali la Scuola Comunale Campi Elisi (1952-62), il Li- 10. Raffaello Fagnoni, Umberto Nordio ceo Petrarca (1962-63) e il Centro IRI (1961-63); e di luoghi per il culto, quali la Chiesa dell’Immacolato Cuore di Maria (1940-54), la Chiesa SS. Pietro e Paolo (1955-71) e numerosi monumenti funerari. Accanto all’attività edilizia e urbanistica, si dedica anche all’architettura degli interni e agli arredamenti navali. Nel corso degli anni ricopre numerose cariche istituzionali: membro della Commissione edilizia comunale di Trieste (192850), Presidente dell’ordine degli Architetti di Trieste (1950-55) e del relativo Consiglio nazionale (1956-67), presidente del’Istituto d’Arte “Enrico Nordio” di Trieste. Partecipa anche alla vita artistica della città, come presidente del Circolo artistico di Trieste (1931-37), membro del Curatorio del Museo Revoltella (1930-62) e della Commissione diocesana d’arte sacra. Muore a Trieste il 29 ottobre 1971. (Valentina Fernetti) BIBlIoGrafIa EssEnzIalE U. Nordio, L’edilizia triestina vista da un architetto, estratto dal bollettino del “Cenacolo triestino”, Treste, ottobre 1955. A. Pica (a cura di), Mostra celebrativa dell’architetto Umberto Nordio, catalogo della mostra, a cura di A. PIca, Trieste 1972. G. Contessi, Umberto Nordio. Architettura a Trieste 1926-1943, Franco Angeli, Milano 1981. Gli architetti raffigurati nel bassorilievo dell’avancorpo di sinistra: Raffaello Fagnoni (sinistra) e Umberto Nordio (destra), veduta complessiva e dettaglio (AUT). 165