Antonio Alberti, Marcella Giorgio
VASAI E VASELLAME A PISA
TRA CINQUE E SEICENTO
La produzione di ceramica
attraverso fonti scritte e archeologiche
Con testi di
Claudio Capelli, Giuseppe Clemente, Mara Febbraro,
Antonio Fornaciari, Daniela Staffini
Lo scavo di via Sapienza. La sequenza archeologica
Antonio Alberti
L’indagine archeologica all’interno di una casa torre
in via della Sapienza, di fronte al lato meridionale del
palazzo della Sapienza (fig. 1), si è svolta in due campagne: gennaio-febbraio 1993 e settembre 19931. I risul-
tati dello scavo sono già stati resi noti2. In questa sede
sono stati presi per la prima volta in considerazione, in
maniera analitica, gran parte dei materiali ceramici. Gli
studi che negli ultimi anni hanno riguardato la produ-
Fig. 1. Localizzazione dell’area di scavo.
1
Lo scavo ha avuto la direzione scientifica della Soprintendenza
per i Beni Archeologici della Toscana, di cui in quell’anno era
funzionario Stefano Bruni. La prima campagna è stata diretta
sul campo da Alessandra Minetti; la seconda è stata coordinata
da chi scrive. Le indagini sono state finanziate dal proprietario
del locale, il signor Loris Bassano, che qui si ringrazia vivamente,
nell’ambito di un progetto di recupero e restauro relativo all’ampliamento dell’adiacente attività commerciale.
zione ceramica post-medievale pisana hanno infatti suggerito la necessità di analizzare compiutamente i reperti
provenienti da via della Sapienza, per meglio definire
2
179
A, S 1998, pp. 23-30; A 1998-1999; A 2001, pp. 37-47.
l’attività di un maestro ceramista attivo a Pisa nella prima metà del XVII secolo.
La difficoltà già incontrata nella prima stesura della
periodizzazione dello scavo è derivata principalmente
dal fatto che la documentazione stratigrafica, così come
quella grafica e fotografica, è stata raccolta in campagne
differenti e da diversi archeologi. La prima indagine ha
visto, poi, tre ampliamenti successivi dell’area di scavo.
Questo ha indotto ad uguagliare una serie non indifferente di US.
Periodo I (XIII-XV secolo)
La casa torre medievale ha una pianta rettangolare,
non regolare, che misura circa 8,50 x 5 m. L’edificio,
di cui si leggono solo parzialmente i prospetti interni,
presentava in origine due aperture: quella principale,
sul prospetto settentrionale, era costituita da un grande
arco, di cui è visibile l’imposta all’interno dell’edificio
oggi restaurato. L’accesso da nord risulta poi modificato con l’aggiunta di pilastro centrale (US 6) che si
appoggia all’originale soglia US 53 (fig. 2), e al quale
si appoggia il pavimento US 32. Sia il pilastro 6 sia il
pilastro d’angolo orientale US 7 presentano un cardine
in ferro, testimone della presenza di un portone in legno
che in questa fase chiudeva l’accesso principale ridotto
nella dimensione. L’ingresso secondario, sul prospetto
meridionale, si apriva su un chiostro interno con arco a
tutto sesto, successivamente tamponato (fig. 3) (per una
descrizione maggiore sulla struttura infra Febbraro).
Fig. 3. Apertura sul prospetto secondario sud della casa torre.
Si noti la stratigrafia relativa ai rialzamenti moderni. Gabinetto
Fotografico. N. 47955/8.
Il piano d’uso più antico che è stato documentato è
costituito da un semplice battuto con alta concentrazione di malta (US 62=104), relativo alla soglia US 53. Lo
strato, che va a coprire un livello argilloso (US 65), non
è stato del tutto scavato per problemi di falda.
Il livello sottostante US 65=102 ha restituito solo
frammenti di ceramica nuda da mensa e alcuni esemplari di maiolica arcaica.
Fase 2, Attività 2 (XIV-XV secolo)
Sul battuto in malta è stato steso uno strato di sabbia giallastra (US 64=103=116) sul quale è stato posato
un nuovo pavimento (US 32=89=115), in mezzane a
spina-pesce per foglio. Il pavimento copre anche la soglia precedente US 53. Le mezzane misurano in media
30 x 12 cm, per un’altezza media di 5 cm e vanno ad
occupare l’intera area della casa torre, appoggiandosi ai
perimetrali (figg. 4-5).
Fig. 2. Vista parziale del prospetto principale interno della casa
torre, con la soglia (US 53) e il pilastro US 6. SBAT. Gabinetto
Fotografico. N. 47683/30.
Fase 1, Attività 1 (XIII-XIV secolo)
La stratigrafia più antica è stata documentata nel settore occidentale della casa torre, che è risultato il più
conservato. La metà circa orientale dell’edificio è stata
infatti intaccata a più riprese da interventi che ne hanno
sconvolto il deposito stratigrafico.
Fig. 4. Porzione del pavimento in mezzane US 32 con alcuni tagli
relativi ai periodi successivi. Gabinetto Fotografico. N. 47683//15.
Immagine modificata.
180
Fig. 5. Pianta della pavimentazione in laterizio del vano terra della casa torre (disegno di A. Minetti; rielaborazione grafica di A. Alberti).
Periodo II (XVI secolo)
Fase 1, Attività 3 (XVI secolo)
Costruzione di due sili (US 35 e US 54)
A questa fase si riferiscono gli interventi edilizi finalizzati alla riorganizzazione del vano terra della casa
torre, con la costruzione di due sili a cupola in laterizio
per la conservazione di granaglie. La rifunzionalizzazione dei vani delle case torri in epoca moderna è stata in
più occasioni documentata in indagini di archeologia
urbana a Pisa e messa in relazione, nella maggior parte
dei casi, con gli interventi di trasformazione urbanistica seguiti alla seconda e definitiva conquista fiorentina
della città (1509)3. Confronto calzante per i sili di via
Sapienza sono le simili strutture per la conservazione di
granaglie rinvenute nello scavo di via Toselli. Anche in
quel caso, come per il nostro, l’intervento ha causato
l’asportazione di parte del pavimento in mezzane del
periodo precedente (XV secolo), mentre il piano d’uso
in relazione ai sili risulta asportato ma si presuppone
realizzato alla quota d’uso delle strutture di servizio4.
Anche nel caso di via della Sapienza il piano di imposta
dei due sili individuati non è stato evidenziato.
3
B 2004, pp. 52-54; A, B, G 2006, pp. 140-145.
4
B A et alii 2004, pp. 105-119.
Il piano d’uso in fase con queste strutture infatti non
è certo; il battuto in malta (US 27=51), che dovrebbe
essere relativo anche alla fornace del periodo successivo, lascia in vista la sommità in buona parte smontata
del silos US 35, quello meglio conservato, ma probabilmente per un suo utilizzo all’interno della bottega.
Il silos US 35 conservato, ma solo superficialmente
scavato per problemi di risalita dell’acqua di falda, risulta comunque smontato nel tratto sommitale e al livello
del pavimento US 32 ha un diametro interno di 1,80 m
(fig. 6). Il silo US 54 è solo in minima parte conservato
fino alla quota scavata, perché asportato dal taglio US
-47. Lo stesso riempimento 38 va a riempire la parte
sommitale del silo 54.
Fig. 6. Silo US 35. Gabinetto Fotografico. N. 47428/7.
181
Fig. 7. Sezione della sequenza di soglie della facciata principale interna della casa torre
(disegno di A. Minetti; rielaborazione grafica di A. Alberti).
È probabile che anche il riempimento della struttura 35 sia stato intaccato dal taglio 47 che ha causato l’asportazione di molta stratigrafia nel settore est
dell’ambiente.
del pavimento in mezzane 32 nello spazio della struttura produttiva.
Il suo riempimento US 58, di mattoni e carbone, di
fronte alla bocca del prefurnio della fornace, ne confermerebbe la funzione (figg. 8-9).
Periodo III (ine XVI-seconda metà XVII
secolo)
Riorganizzazione dello spazio interno al piano terra
della casa torre per l’impianto della fornace e l’inizio
della nuova attività artigianale.
Fase 1, Attività 4 (primi decenni del XVII secolo)
Il nuovo piano del vano della casa torre è costituito da una massicciata piuttosto compatta di malta US
27=51, la quale va ha coprire per intero il precedente
pavimento in mezzane e si appoggia invece alla circonferenza residua dei due sili, lasciandoli quindi a vista.
Fase 1, Attività 5 (primi decenni del XVII secolo)
Anche la soglia della facciata risulta rialzata di quota
al livello di US 28 e 31 (fig. 7).
Fase 1, Attività 6 (primi decenni del XVII secolo)
Su questo piano è organizzata la nuova bottega artigiana, con la costruzione della fornace in laterizio ubicata nell’angolo sud-occidentale del vano (US 73, 100,
109), lasciando del tutto libero l’accesso al chiostro interno assicurato dall’arco che si apre sul prospetto secondario dell’edificio.
La fornace sembrerebbe avere il piano della camera di combustione sotto scavato rispetto al livello d’uso
della bottega. Il taglio US -59 asporta anche la porzione
Fig. 8. Resti della fornace per ceramica alla fine dell’indagine
archeologica. Gabinetto Fotografico. N. 47955.
Fase 2, Attività 7
Sull’intero piano d’uso US 27=51 si stende uno
spesso strato di sabbia gialla (US 24=49), sterile, che va
a coprire anche l’imbocco del silos US 35, prima lasciato aperto.
Lo strato di sabbia potrebbe riferirsi ad una alluvione
del vicino Arno che ha invaso il piano terra dell’edificio.
Fase 3, Attività 8
Dopo la ipotizzata alluvione la bottega viene riorga-
182
Fig. 9. Pianta della fornace e degli strati in relazione di P.III, F.7., A.15.
nizzata. I sili rimangono coperti e quindi non più utilizzati forse come scarico per gli scarti e direttamente sul
nuovo livello si appoggiano piani di lavoro/scaffalature
in legno. Nel settore occidentale del vano, all’incirca
orizzontali con il perimetrale ovest della casa torre, sono
state infatti documentate sei buche circolari, di diametro differente, all’incirca allineate, oltre ad altre piccole
buche nella stessa zona. Potrebbe trattarsi della traccia
della presenza di un piano di lavoro o una scaffalatura
in legno, in appoggio al muro occidentale dell’edificio.
Ancora in US 24=49 è documentata la presenza di due
grosse buche (US 48), con ancora in posto i resti di
grossi pali.
Fase 4, Attività 9
Il livello che in questa zona copre il piano di sabbia
con le impronte di palo descritte è costituito da uno
strato di resti di legno bruciato (US 44), che può essere
messo in relazione con le tracce di struttura in legno
documentate in US 24=49.
La bottega pare abbia subito un esteso incendio, il
quale ha causato la distruzione almeno di parte delle
suppellettili in uso del vasaio e ha costretto il proprietario a riorganizzare di nuovo la propria attività.
Fase 5, Attività 10
Dopo l’incendio all’interno della bottega è stato ri-
costituito il piano di calpestio interno, con una spessa
massicciata di malta e frammenti laterizio e ceramica
(US 12=43), in fase con la soglia US 23 e 30 (fig. 10).
Fase 5, Attività 11
Nell’area in adiacenza alla fornace US 73, la sequenza stratigrafica fino ad ora delineata non trova confronti.
Infatti l’intero settore compreso tra la fornace (ovest),
l’arco del prospetto secondario (sud) e il perimetrale est
è stata interessata da un ampio scasso che ha provocato
una profonda buca quadrangolare che ha asportato i livelli da US 43 a US 106, comprendendo il pavimento
in mezzane US 32=89=115.
Il riempimento di questa grande buca (US -127),
di cui non è chiara la funzione, è quindi coevo a US 43
e alla fornace prima dell’inserimento della struttura in
pietra US 110.
Fase 5, Attività 12
I riempimenti successivi sono US 96=93, US 84, US
83. Sia 93 sia 83 sono documentati anche a copertura
della soglia dell’arco di accesso posteriore e in estensione
verso il chiostro sul retro della casa torre (figg. 11-12).
Fase 6, Attività 13
Nei riempimenti della fase precedente è ricavata
nuovamente una grande buca, di forma circolare (US
183
Fig. 10. Sezione est-ovest del settore centrale dello scavo.
Fig. 11. Sezione est-ovest dell’arco di accesso al chiostro retrostante la casa torre.
184
Fig. 12. Sezione est-ovest del settore meridionale dello scavo.
-86), che viene poi riempita dai residui della combustione della fornace, cioè da una grande quantità di cenere
(US 74). Sembra quindi che lo spazio sul lato della fornace sia stato utilizzato come scarico in relazione all’attività della bottega. Resta però da chiarire come l’uso
di questa area possa essere giustificato con la posizione
immediatamente di fronte all’arco di accesso al chiostro
interno.
Fase 6, Attività 14
Questa attività è in fase con l’ultimo piano d’uso
della bottega, ossia US 41, livello di riporto e riempimento che alza le quote interne (fig. 13).
riempimento 75, in appoggio e ancoraggio alla fornace
in laterizio.
Fase 8, Attività 16 (seconda metà XVIII secolo)
Ultimo riporto prima della obliterazione US 72 a
copertura definitiva della buca a fianco della fornace US
-86.
Fase 8, Attività 17 (seconda metà XVIII secolo)
Nello spazio di fronte alla struttura produttiva è steso uno spesso strato di lastre di ardesia, forse un livello
di crollo di una tettoia antistante l’imbocco della fornace (US 42).
Fase 7, Attività 15
Probabilmente per motivi di stabilità strutturale viene costruito il muro US 110, taglio di fondazione -76 e
Fig. 13. Buca US -86. Gabinetto Fotografico. N. 48047/13.
Fig. 14. Buca US- 47 e riempimento US 38 relativa a scassi recenti.
Gabinetto Fotografico. N. 47428//17.
185
Periodo IV (seconda metà XVII-XVIII secolo)
Periodo V (XIX-XX secolo)
Fase 1, Attività 18
Defunzionalizzazione della fornace: costruzione del
pozzetto a dispersione nel luogo del vano fuoco della
fornace. Il resto dello spazio accoglie strati di copertura
dopo l’abbandono della fornace: US 1, 39, 40, 71.
Fase 1, Attività 19
Costruzione dei solai dell’interno al pian terreno
della casa torre. Tagli recenti come US -47 hanno intaccato profondamente la stratigrafia (fig. 14).
Cronologia
XIII-XV secolo
Periodo
Fase
1
Pisa – Via della Sapienza
Attività
US
1
62=104, 65=102, 53
I
2
2
1
1
1
1
2
3
3
4
5
6
7
8
6, 64=103=116,
32=89=115,
35, 54
27=51
28, 31
73, 100, 109
24=49
48, 25, 28, 22=46
4
5
9
10
21=44, 23
12=43, 23, 30
5
5
6
6
11
12
13
14
-127
93=96, 84, 83
-86, 74
13, 3, 41, 18
7
8
8
15
16
17
-76, 105, 75, 78, 77
72, 108
42
IV
1
18
1, 39, 40, 71
V
1
19
-47, 38
XVI secolo
II
Fine XVI-metà
XVII secolo
III
Seconda metà
XVII- XVIII
secolo
XIX-XX secolo
Sintesi delle attività dello scavo di via della Sapienza
186
Descrizione
Piani d’uso interni alla casa torre
in fase con la soglia 53
Stesura del pavimento a mezzane
e ridefinizione porta d’accesso
Costruzione dei due sili
Piano d’uso della bottega
Nuova soglia
Costruzione della fornace
Alluvione?
Buche di palo per scaffalature e
sistemazione piano d’uso
Incendio
Nuovo piano della bottega e
nuova soglia
Buca per scarico residui fornace
Riempimenti successivi di -127
Ulteriore buca riempita di cenere
Piano d’uso della bottega e nuova
soglia
Restauro della fornace
Ultimo rialzamento interno
Crollo tettoia antistante la
fornace
Strati di rialzamento postabbandono fornace
Interventi sub-attuali