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Firenze, Salone Multimediale del Comune di Firenze Piazza Stazione, 4a ore 17
autorinediti, 2017
La storia istituzionale della congregazione scalabriniana dal 1905 al 1919 sotto il secondo superiore generale dei Missionari di S. Carlo (scalabriniani)
LIMBA I LITERATURA REPERE IDENTITARE ÎN CONTEXT EUROPEAN, 2019
Irony, one of the most significant artistic tools, is used to highlight the controversial difference between reality, often cruel and absurd, and the desired world, which is an image of our expectations, cultural models and ideal relationships. In Nicolae Dabija's novel “Homework”, irony takes on different forms and meanings. It portrays a senseless and overwhelming conflictual drama between an individual and their story, between normality and total madness. This is found in the way the characters are developed, in the intonation patterns of the narrative voice, but also in the various structures of the poetic language. Irony is even insinuated through the fascinating and engaging dialogue between the text and the reader, helping the latter to overcome, in an almost purifying way, the deep pain caused by the fate of the characters. Furthermore, irony is compared to a golden thread that mixes the narration of the story with a deep poetic lyricism, creating a formula of unmistakable originality.
Ortodossia ed eterodossia rispetto al tema della Conservazione La non-ortodossa ortodossia dell'art. 9 della Costituzione e del Codice dei Beni Culturali L'eresia della Conservazione Preventiva e Programmata Conclusioni Significati dei termini ortodossia, eresia ed eterodossia La relazione di ortodossia, eresia ed eterodossia con la Conservazione dei Beni Culturali; La valenza innovativa della Norma rispetto alla retorica della Bellezza; Otrodossia o mainstream? La contrapposizione della Conservazione Preventiva e Programmata al mainstream; Conclusioni. Struttura/Obiettivi Ortodossia ed eterodossia rispetto al tema della Conservazione La non-ortodossa ortodossia dell'art. 9 della Costituzione e del Codice dei Beni Culturali L'eresia della Conservazione Preventiva e Programmata
AMMENTU - Bollettino Storico e Archivistico del Mediterraneo e delle Americhe, 2022
Presentazione (con Fabio Manuel Serra) del numero 20 (2022) della rivista AMMENTU
A description of "Olympique Rome" in 1907, at the time the Eternal City missed the appointmen with De Coubertin and its Jueux Olympiques.
Il convegno Paesaggi sommersi -ambiente, storia, archeologia, governance, organizzato dall' Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" presso i locali della Scuola per l'Alta Formazione di Terra Murata a Procida, ha inteso sottolineare la stretta interrelazione esistente fra le differenti discipline ed aree di ricerca che, apparentemente distanti, si incontrano e si legano sullo scenario del mondo marittimo, costiero e subacqueo, accogliendo i contributi di docenti e ricercatori dell'Ateneo, a vario titolo impegnati in lavori e studi legati al mare, insieme con referenti di Istituzioni, strutture e università italiane ed estere con cui da tempo collaborano.
L'avvento, prima, e l'affermarsi, poi, della tecnica hanno generato una duplice reazione. Da un lato, si è pensato che essa avrebbe consentito all'essere umano di risolvere molti dei problemi con i quali deve giornalmente confrontarsi, e ciò grazie all'uso di strumenti estremamente efficaci, quegli strumenti che solo la tecnica, appunto, è in grado di configurare e di produrre. Dall'altro, si è temuto che ciò avrebbe comportato la progressiva riduzione dell'essere umano alla sola dimensione meccanica, a scapito di quella libertà che dovrebbe invece costituire la sua autentica essenza e indurlo ad affidarsi alle proprie risorse, piuttosto che delegare a strumenti esterni ed estrinseci.
Vamba and «Il Giornalino della Domenica» during Fiume venture (1919- 1920).
Prof. Riccardo Francovich (Università di Siena) Innanzitutto ringrazio tutti gli intervenuti a nome della Commissione Culturale del Circolo Ricreativo dell'Antella e volevo fare alcune brevissime osservazioni a proposito della mostra che si propone come prima momento concreto di un processo di socializzazione di una nuova conoscenza del territorio e dello sue culture. Questa mostra ha in sè tutte le possibilità di un'operazione corretta di ricomposizione tra ricerca e politica in un ambito locale accademico o divulgativo. Sotto diversi aspetti ha le caratteristiche di un prima e spontanea esperienza di base necessariamente quindi con i limiti delle prime esperienze. E qui potrei ricordare l'impostazione della cultura contadina come archetipo metastorico ma anche con tutti i vantaggi per lo sviluppo del lavoro derivati da un'impostazione aperta e dalla scelta di un ben definito strumento di lavoro che è costituito dalla sistematica, schedatura di materiali di aree omogenee e dall'analisi delle fonti Costituite dalla cultura materiale delle classi rurali. L'indagine sulla cultura materiale e il modo con cui è stata condotta in questo caso rappresenta effettivamente una delle vie migliori perché la comunità locale possa pervenire ad una riappropriazione culturale, politica del suo territorio e della sua storia, che è storia dei mezzi di produzione o di consumo, espressione e base delle diverse forme sociali territoriali che si sono qui stratificate e che costituiscono le testimonianze più immediate di quei processi storici. Si tratta in sostanza con operazioni del genere di operare un recupero di una dimensione che la visione aristocratica della storiografia fino ad ora aveva relegato ad una posizione marginale, dimensione che i geografi e gli etnografi avevano ereditato dal positivismo come campo astorico su cui impiantare le proprie ricerche. In sostanza cioè la cultura contadina, gli amici del gruppo della Stadura la chiamano la civiltà contadina, il mondo contadino e il suo complesso, e la sua storicizzazione ha trovato sostanzialmente nella scienza tradizionale una copertura culturale. In una ricerca come questa prospettata dagli amici dell'Antella sulla cultura materiale contadina non si richiedono esperti carismatici e non esistono ricerche miracolistiche per la salvaguardia di questo patrimonio culturale. C'è un'esperienza di base collettiva che è e mira ad essere un processo di riappropriazione della propria cultura, della propria storia e del proprio territorio. E che tipo di risposta possiamo dare a questa esigenza? Quali strutture ci possono servire? Beh, sono strutture ancora da inventare ma evidentemente non da improvvisare. Questo nuovo atteggiamento cioè necessita che unitariamente dei collegamenti con le comunità locali ma anche con la scuola e con i centri di ricerca, centri di ricerca che possono essere centri universitari di ricerca. In questo caso direi che la presenza fra noi di Pazzagli può servirà a superare alcuni dei limiti che io avevo indicato essere presenti così in modo abbastanza così leggero anche nella mostra che andiamo inaugurando. Però certo questi rapporti con il mondo accademico non devono far riprodurre quelle piccole, quelle forme di accademismo deteriore che talvolta le sono proprie. Forse gli strumenti per fare queste operazioni sono, come hanno prospettato gli amici Caselli e Guerrini nel loro, nel saggio che stiamo distribuendo, quelle unità museali sub regionali con la principale funzione di promuovere, coordinare iniziative nella ricerca, conservazione e utilizzazione politica del patrimonio culturale e ambientale locale e in questo senso la testimonianza degli amici del gruppo della Stadura, qui rappresentati dall'amico Tigrari che ha promosso quella formidabile iniziativa costituita dal museo di San Marino di Bentivoglio e realizzata, in collaborazione con il gruppo di ricercatori guidati da Poni, può essere veramente di grande aiuto. Beh, io ho chiuso così e volevo passare la parola al Sindaco di Bagno a Ripoli Riccardo Degl'Innocenti per una parola di saluto. ……………………………