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Titus Maccius Plautus

Slides da me predisposte e condivise con gli allievi a supporto delle lezioni di Letteratura latina.

Prof.ssa Valentini PLAUTO NASCE A SARSINA, PICCOLA CITTÀ DELL’APPENNINO EMILIANO-ROMAGNOLO, COME CI DICE, TRA GLI ALTRI, GEROLAMO (CHRON. AD OL.) SARSINA NELL’ANTICHITÀ FACEVA PARTE DELL’UMBRIA, MOLTO PIÙ ESTESA DELL’OMONIMA REGIONE ATTUALE, MENTRE OGGI È COMPRESA NELLA ROMAGNA A SARSINA NELL’UMBRIA SEMBRA RIFERIRSI IL POETA STESSO IN UN PASSO DELLA MOSTELLARIA DOVE C’È UN GIOCO DI PAROLE TRA “UMBRA” (OMBRA) E “UMBRA” (DONNA DELL’UMBRIA): UN PERSONAGGIO DICE CHE LA SUA CASA È BEN SOLEGGIATA, CHE NON C’È MAI UMBRA (“OMBRA”) E L’ALTRO GLI REPLICA SCHERZOSAMENTE: «AH SÌ? NON C’È UNA SARSINATE, SE NON HAI UN’UMBRA (UMBRA)?» LA BATTUTA PRESUPPONE NON SOLO CHE “DONNA DI SARSINA” E “DONNA DELL’UMBRIA” SONO IN REALTÀ LA STESSA COSA, MA ANCHE CHE SARSINA SIA LA PATRIA, NOTA A TUTTO IL PUBBLICO, DELL’AUTORE PRESUNTA CASA DI PLAUTO CICERONE, NEL BRUTUS (XV 60), DICE CHE PLAUTO MORÌ SOTTO IL CONSOLATO DI PUBLIO CLAUDIO E LUCIO PORCIO, QUANDO ERA CENSORE CATONE IL VECCHIO, CIOÈ NEL 184 A.C. SEMPRE CICERONE, NEL CATO MAIOR (XIV 50), DICE CHE PLAUTO DURANTE LA VECCHIAIA (SENECTUS) “SI DIVERTIVA” (GAUDEBAT) NEL COMPORRE PSEUDOLUS E TRUCULENTUS LA SENECTUS COMINCIAVA PER I ROMANI A SESSANT’ANNI E POICHÉ LA DIDASCALIA CHE IL PALINSESTO AMBROSIANO PREMETTE ALLO PSEUDOLUS CONSENTE DI FISSARE LA PRIMA RAPPRESENTAZIONE DI QUESTA COMMEDIA AL 191 A.C., SE NE CONCLUDE CHE PLAUTO NACQUE FRA IL 255 E IL 251 A.C. Cos’è la DIDASCALIA? IL TERMINE DERIVA DAL GRECO E INDICA NEL TEATRO ANTICO, DIVERSAMENTE DAL SENSO CHE LA PAROLA HA IN ITALIANO ANNOTAZIONI CIRCA L’ARREDAMENTO DELLA SCENA, IL MOVIMENTO E L’ESPRESSIONE DEGLI ATTORI ETC. IL COMPLESSO DI NOTIZIE RIFERENTESI ALLA PRIMA RAPPRESENTAZIONE DELLA COMMEDIA (DATA, NOME DEGLI ATTORI, SE FU PREMIATA O MENO) IN QUESTA ACCEZIONE RISALE AD ARISTOTELE E ALLA FILOLOGIA PERIPATETICA, DA CUI PASSÒ AGLI ALESSANDRINI Che cos’è il Palinsesto Ambrosiano? PALINSESTO (DAL GRECO: “RASCHIATO DI NUOVO”) È UN MANOSCRITTO NEL QUALE LA SCRITTURA SIA STATA SOVRAPPOSTA AD UN’ALTRA PRECEDENTE RASCHIATA O COMUNQUE CANCELLATA NEI PRIMI ANNI DEL 1800, ANGELO MAI SCOPRE, NELLA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO, UN CODICE CHE RIPORTA LE COMMEDIE VARRONIANAE, SCRITTO IN CAPITALE DEL V SECOLO Che cos’è il Palinsesto Ambrosiano? ALL’INIZIO DEL VII SECOLO QUANTO RESTAVA DI QUESTO MANOSCRITTO, FORSE ORIGINARIAMENTE APPARTENUTO A QUALCHE RICCA BIBLIOTECA DELLO SCOMPARSO PATRIZIATO ROMANO, VENNE IN POSSESSO DEI MONACI DI BOBBIO, I QUALI DOPO AVER CERCATO DI CANCELLARE IL TESTO PLAUTINO, SCRISSERO SULLA PERGAMENA PARTE DELL’ANTICO TESTAMENTO (I LIBRI DEI RE) A BOBBIO IL CODICE RIMASE FINO AL 1603 QUANDO ENTRÒ NELLA BIBLIOTECA AMBROSIANA, DA POCO FONDATA DAL CARDINALE FEDERICO BORROMEO IN MANCANZA DI INFORMAZIONI SULLA VITA DI PLAUTO, GLI ANTICHI USAVANO LE STESSE OPERE DEL POETA PER ESTRAPOLARNE NOTIZIE BIOGRAFICHE SENZA DISTINGUERE FRA REALTÀ E FINZIONE LETTERARIA PLAUTOnelle , PERDUTI IN SPECULAZIONI I SOLDI Gellio, Noctes Atticae III 3,COMMERCIALI 14, ci racconta che GUADAGNATI CON LE COMMEDIE, TORNATO A ROMA POVERO (DA DOVE?) AVREBBE FATTO PRESSO UN MUGNAIO IL MASSACRANTE LAVORO DI GIRARE LA MOLA DEL GRANO “PER SFAMARSI” (OB QUAERENDUM VICTUM) QUESTO TIPO DI LAVORO ERA PERÒ RISERVATO AGLI SCHIAVI, E PER GIUNTA A QUELLI RIOTTOSI, PER PUNIZIONE, E D’ALTRO CANTO LE NOSTRE FONTI NON DICONO CHE PLAUTO FOSSE DIVENTATO SCHIAVO PER DEBITI QUESTE NOTIZIE DERIVANO DALLE COMMEDIE STESSE DEL POETA: POICHÉ PLAUTO SPESSO PARLA DI SCHIAVI RIOTTOSI CUI SI MINACCIA IL CASTIGO DELLA MACINA GELLIO CI DICE INOLTRE CHE PLAUTO, RIDOTTOSI PER CAMPARE A FARE OPERA DA SCHIAVO, SCRIVE IN PISTRINO (CIOÈ PRESSO IL MUGNAIO DOVE LAVORAVA A GIRAR LA MACINA) DUE COMMEDIE, IL SATURIO E L’ADDICTUS (IL PANCIAPIENA E LO SCHIAVO PER DEBITI) E UN’ALTRA DI CUI PERÒ NON SI RICORDA IL NOME Il nome DALLE EDIZIONI DEL XV SECOLO ALLE EDIZIONI DEL PRIMO OTTOCENTO SI CONSIDERAVA SICURO CHE IL POETA AVESSE PORTATO I TRIA NOMINA CARATTERISTICI DEI ROMANI MARCUS ACCIUS (O ATTIUS, SEMPLICE VARIANTE GRAFICA) PLAUTUS LA SCOPERTA DEL PALINSESTO AMBROSIANO CAMBIÒ RADICALMENTE LE COSE ALLA FINE DELLA CASINA E DELL’EPIDICUS, IL NOME DEL POETA RISULTÒ CHIARAMENTE ESSERE AL GENITIVO: T MACCI PLAUTI CIÒ CHE DÀ AL NOMINATIVO, SCIOLTA L’ABBREVIAZIONE DEL PRAENOMEN: TITUS MACCIUS PLAUTUS I tria nomina sono eccezionali per un poeta dell’età arcaica, certamente nato,Ivissuto e morto maERA di cuiFORSE ignoriamo se abbia mai avuto la L NOME DEL libero, POETA TITUS PLOTUS cittadinanza romana O NELLA FORMA DEL NOMINATIVO UMBRO TITE PLOTE MACCUS, IL NOME CHE IL POETA SI DÀ NEL PROLOGO DELL’ASINARIA, È UN APPELLATIVO DI UNA MASCHERA FISSA DELL’ATELLANA L’ATELLANA È UN GENERE POPOLARESCO DI ORIGINE CAMPANA CHE METTEVA IN SCENA MASCHERE FISSE: PAPPUS (IL VECCHIO), MANDUCUS (IL MANGIONE), DOSSENNUS (IL GOBBO), BUCCO (LO SCIOCCO), MACCUS (FORSE ANCH’ESSO LO SCIOCCO) FORSE PLAUTO, GIUNTO A ROMA, ERA DIVENTATO FAMOSO DAPPRIMA COME ATTORE DI ATELLANA RECITANDO LA PARTE DI MACCUS POI, PASSATO A PIÙ NOBILE GENERE DI SPETTACOLO, AVEVA DERIVATO DALLA MASCHERA CHE LO AVEVA RESO FAMOSO PRESSO IL PUBBLICO UNA SORTA DI NOMEN GENTILE CON LA TIPICA FORMA IN –IUS DEI GENTILIZI ROMANI (AEMILIUS, IULIUS, CLAUDIUS) IL COGNOMEN PLAUTUS I COGNOMINA PRENDEVANO SPESSO ORIGINE DA UNA CARATTERISTICA FISICA DELLA FAMIGLIA (VARUS E VARRO: CHI HA LE GAMBE ARCUATE IN FUORI; CICERO: CHI HA UN NEO SUL VOLTO A FORMA DI CECE) A VOLTE PERÒ IL LORO SIGNIFICATO NON SI COMPRENDEVA PIÙ SECONDO QUALCUNO PLAUTI ERA IL NOME DATO AI CANI DALLE ORECCHIE MORBIDE E PENDENTI IN GIÙ IL COGNOMEN PLAUTUS Questo significato di plautus pare presupponga il v. 34 della Casina dove si parla scherzosamente di Plauto “dal nome che abbaia” IL LESSICOGRAFO FESTO CI DICE, INVECE, CHE «GLI UMBRI CHIAMAVANO PLOTI COLORO CHE HANNO I PIEDI PIATTI, ONDE (MACCIO) IL POETA, PERCHÈ ERA UMBRO DI SARSINA, A MOTIVO DEI PIEDI PIATTI (PLANIS PEDIBUS) DAPPRIMA FU CHIAMATO PLOTUS E POI PLAUTUS» PLANIPES INDICA IN LATINO IL MIMO, IL BALLERINO CHE NON PORTA CALZARI SULLA SCENA CHE PLOTUS SIA DIVENTATO PLAUTUS NON FA MERAVIGLIA LA PRONUNCIA RUSTICA RIDUCEVA AU AD Ō E DUNQUE QUELLA URBANA INTRODUCEVA AU PER IPERPURISMO ANCHE DOVE NON GIUSTIFICATO PLAUTO, NON MENO DI LIVIO ANDRONICO, NEVIO, TERENZIO (E PER QUANTO RIGUARDA LA TRAGEDIA, ANCORA NEVIO, ENNIO, PACUVIO, ACCIO) “TRADUCEVA” PER LA SCENA LATINA TESTI COMICI GRECI SI TRATTAVA, PER LA GRANDISSIMA PARTE DI AUTORI DELLA “COMMEDIA NUOVA”: MENADRO, DIFILO, FILEMONE, ALESSI, APOLLODORO DI CARISTO, DEMOFILO “FIORITI” TUTTI, ALL’INCIRCA, UN SECOLO PRIMA DI PLAUTO STESSO, AD ATENE IN ALCUNI PROLOGHI PLAUTO CI FA IL NOME DEL POETA GRECO AUTORE DELL’ORIGINALE E CI DÀ ANCHE IL TITOLO DELL’ORIGINALE IN ALTRI CASI ABBIAMO IL NOME DEL POETA GRECO, MA NON IL TITOLO GRECO DELLA COMMEDIA; PIÙ SPESSO NON ABBIAMO NÉ L’UNO NÉ L’ALTRO PARE SICURO TUTTAVIA CHE I MAGISTRATI PREPOSTI AI LUDI O IL DOMINUS GREGIS ESIGESSERO DI SAPERE DI CHI FOSSE E QUALE TITOLO RECASSE IL MODELLO GRECO DI CUI IL COPIONE LATINO SI PRESENTAVA COME “VERSIONE” QUESTE NOTIZIE VENNERO POI SISTEMATE NELLE DIDASCALIE ANCHE SE PLAUTO NON CI DICE NULLA, SAPPIAMO CHE IL MODELLO DELLA MOSTELLARIA ERA INTITOLATO PHASMA LA CISTELLARIA DERIVEREBBE DA UN MODELLO GRECO INTITOLATO SYNARISTÔSAI (“LE DONNE CHE PRANZANO INSIEME”), ATTRIBUITO A MENANDRO PLAUTO FU UN AUTORE DI GRANDE SUCCESSO NEL II SECOLO A.C. CIRCOLAVANO ALMENO 130 COMMEDIE SOTTO IL NOME DI PLAUTO, PER LA MAGGIOR PARTE APOCRIFE I FILOLOGI ANTICHI, IN PARTICOLARE L’ERUDITO M. TERENZIO VARRONE, SI DEDICARONO A UN LAVORO DI IDENTIFICAZIONE DELLE COMMEDIE ORIGINALI E LE DOTARONO DI DIDASCALIE VARRONE, NEL DE COMOEDIIS PLAUTINIS, SCELSE, NEL CORPUS DEGLI SCRITTI TRAMANDATI SOTTO IL NOME DI PLAUTO, 21 COMMEDIE CHE A SUO PARERE ERANO LE UNICHE SICURAMENTE AUTENTICHE SONO QUESTE LE COMMEDIE CHE SONO GIUNTE FINO A NOI, CHIAMATE APPUNTO VARRONIANAE 1. AMPHITRUO [Anfitrione] 2. ASINARIA [La commedia degli asini] 11. MENAECHMI [Menecmi] 12. MILES GLORIOSUS [Il soldato fanfarone] 3. AULULARIA [La commedia 13. MERCATOR della pentola] 4. CAPTIVI [I prigioneri] 5. CURCULIO [Gorgoglione] 6. CASINA [La [Il mercante] 14. PSEUDOLUS [Pseudolo] 15. POENULUS 16. PERSA [Il Cartaginese] [Il Persiano] ragazza del caso o La ragazza dal profumo di cannella] 7. CISTELLARIA [La commedia della cassetta] 17. RUDENS 8. EPIDICUS [Epidico] 21. VIDULARIA [La 9. BACCHIDES [Bacchidi] 10. MOSTELLARIA [La commedia del fantasma] [La gomena] 18. STICHUS [Stico] 19. TRINUMMUS [Le tre monete] 20. TRUCULENTUS [Lo del baule] zotico] commedia QUESTO È L’ORDINE DEI CODICI E NON QUELLO DELLA COMPOSIZIONE CHE PER LO PIÙ CI È IGNOTO DALLE DIDASCALIE PREMESSE AL TESTO RICAVIAMO CHE LO STICHUS FU MESSO IN SCENA NEL 200, LO PSEUDOLUS NEL 191 LE TRAME E GLI INTRECCI SONO QUELLI DELLE COMMEDIE GRECHE, E TUTTI, CON POCHE VARIAZIONI, MOLTO SIMILI TRA LORO SCHEMATIZZANDO UN POCO, LO SVOLGIMENTO TIPICO DI QUESTE COMMEDIE SI POTREBBE COSÌ RIASSUMERE: UN GIOVANE È INNAMORATO DI UNA FANCIULLA (PER LO PIÙ SI TRATTA DI UNA CORTIGIANA, CHE APPARTIENE AL LENONE) MA NON PUÒ UNIRSI A LEI GLI SI OPPONGONO ALTRI AMANTI MEGLIO FORNITI DI MONETA, OPPURE, ALTRE VOLTE, UN PADRE, CHE LO VORREBBE SERIO E OBBEDIENTE, O CHE ADDIRITTURA GLI È RIVALE ALTRO OSTACOLO FISSO È IL LENONE, CHE RIFIUTA DI CEDERE LA RAGAZZA SE NON GLI VERRÀ CONSEGNATO IL DENARO I MOTIVI DOMINANTI, GLI ELEMENTI CHE IN UN TESTO FORNISCONO L’IMPRONTA PIÙ RICONOSCIBILE, CHE GERARCHICAMENTE HANNO MAGGIOR PESO E ORGANIZZANO SOTTO DI SÉ IL MATERIALE IN UNA DETERMINATA ARCHITETTURA, HANNO PERMESSO A FRANCESCO DELLA CORTE DI SUGGERIRE UNA DIVISIONE PER GRUPPI: LE COMMEDIE DELLA BEFFA LE COMMEDIE DELL’AVVENTURA LE COMMEDIE DELLA CARICATURA LE COMMEDIE DELL’AGNIZIONE LE COMMEDIE COMPOSITE LE COMMEDIE DEI SIMILLIMI LE COMMEDIE LE COMMEDIE DELL’AVVENTURA DELLA BEFFA È CHIARO CHE I VARI LE COMMEDIE DELLA CARICATURA ELEMENTI SONO SEMPRE COMPRESENTI, MA IN PERCENTUALI DIVERSE E DISPOSTI IN MODO VARIO LE COMMEDIE DELL’AGNIZIONE LE COMMEDIE LE COMMEDIE COMPOSITE DEI SIMILLIMI LE COMMEDIE DELLA BEFFA COMMEDIE CHE PRESENTANO IL GUSTO PER IL MARCHINGEGNO, IL TRANELLO ASTUTISSIMO, LA BEFFA PER LA BEFFA, AI DANNI DI QUALCHE SPROVVEDUTO PRESUNTUOSO APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: PERSA ASINARIA CASINA Asinaria LA COMMEDIA [DALL' "ONAGOS" DI DEMOFILO] È GIUNTA ASSAI MUTILA E CON UN CERTO NUMERO DI CONTRADDIZIONI INTERNE IL GIOVANE ARGIRIPPO È INNAMORATO DI FILENIO, FIGLIA DELL’AVARA CLEARETA CHE PRETENDE IN GIORNATA LA SOMMA DI VENTI MINE, ALTRIMENTI DARÀ LA FIGLIA AL RIVALE DIABOLO SARÀ LO STESSO PADRE A VENIRE IN SOCCORSO DI ARGIRIPPO, INCARICANDO DUE SERVI DI CASA DI PROCURARSI IL DENARO A DANNO DELLA SUA RICCA E AVARA MOGLIE UNO DEI SERVI FINGERÀ DI ESSERE L’AMMINISTRATORE DELLA PADRONA E RIUSCIRÀ A RISCUOTERE LE VENTI MINE CHE UN MERCANTE DEVE A QUELLA PER L’ACQUISTO DI CERTI ASINI PERSA E', PER DEFINIZIONE, LA "COMMEDIA DEGLI SCHIAVI", DEI QUALI PLAUTO HA SAPUTO RITRARRE LINGUAGGIO, LICENZIOSITÀ E MALIZIE IL SERVO TOSSILO RISCATTA DAL LENONE DORDALO UNA RAGAZZA CHE AMA. POI TRAVESTE DA ORIENTALE LA FIGLIA DI UN PARASSITA E FINGE DI VENDERLA ALLO STESSO DORDALO, CHE CADE NEL TRANELLO. LA SOMMA RICAVATA SERVE A CANCELLARE IL DEBITO INIZIALE. IL PARASSITA TRASCINA IN TRIBUNALE IL LENONE, REO DI AVER COMPRATO UNA RAGAZZA LIBERA. LA COMMEDIA SI CONCLUDE CON UNA GRANDE FESTA, DURANTE LA QUALE DORDALO VIENE BEFFATO E BASTONATO PER LA SUA INSIPIENZA E TOSSILO PUÒ GIUSTAMENTE TRIONFARE Persa Casina CASINA È CERTO TRA LE COMMEDIE PIÙ "LIBERE", PIÙ COMICHE E PIÙ RIUSCITE COMMEDIE DI PLAUTO. DERIVA DA UNA COMMEDIA DI DIFILO, "CLERUMENOE", CIOÈ "I SORTEGGIANTI" DI CASINA, UNA TROVATELLA, SI SONO INVAGHITI IL VECCHIO LISIDAMO E IL FIGLIO DI LUI, EUTINICO. ESSI HANNO INDOTTO, L’UNO IL PROPRIO FATTORE, L’ALTRO IL PROPRIO SCUDIERO, A CHIEDERE LA MANO DELLA FANCIULLA, PER POTERNE POI ESSI STESSI DISPORRE. LISIDAMO, VISTASI INTRALCIARE LA STRADA DAL FIGLIO, LO SPEDISCE ALL’ESTERO, MA LA MOGLIE DEL VECCHIO, CHE CONOSCE LE INTENZIONI DEL MARITO, PRENDE LE PARTI DEL FIGLIOLO ASSENTE. POICHÉ LISIDAMO E SUA MOGLIE NON RIESCONO AD ACCORDARSI, DECIDONO DI RICORRERE ALLA SORTE. QUESTA FAVORISCE IL FATTORE. SI PREPARANO LE NOZZE, MA IN LUOGO DI CASINA VIENE PRESENTATO COME SPOSA CALINO, LO SCUDIERO, TRAVESTITO DA DONNA, CHE, APPROFITTANDO DELL’OSCURITÀ DELLA STANZA IN CUI VIENE CONDOTTO, BASTONA IL FATTORE E LISIDAMO LE COMMEDIE DELL’AVVENTURA COMMEDIE CHE PREVEDONO LONTANANZE, VIAGGI, SMARRIMENTI, INATTESE RIAPPARIZIONI COME LINEE PORTANTI O COME SOTTOFONDO APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: MERCATOR MOSTELLARIA STICHUS TRINUMMUS MERCATOR DERIVA DALL’ "EMPOROS" DI FILEMONE E’ LA COMMEDIA DELLA RIVALITÀ TRA DEMIFONE E CARINO - PADRE E FIGLIO - PER UNA BELLA SCHIAVA, PASICOMPSA, CHE CARINO HA CONDOTTO DA RODI DOVE SI ERA RECATO PER COMMERCIO. DEMIFONE - CHE HA AVUTO UN SOGNO PREMONITORE DELLA VICENDA - FA COMPRARE AL PORTO LA FANCIULLA DALL’AMICO LISIMACO, CHE LA DOVRÀ CUSTODIRE IN CASA SUA PER UN GIORNO, PROFITTANDO DELL’ASSENZA DELLA MOGLIE DORIPPA. MA QUESTA RITORNA, L’EQUIVOCO DEVE ESSERE PER FORZA SPIEGATO E IL VECCHIO DEMIFONE CEDE IL POSTO AL FIGLIO STICHUS DERIVEREBBE DALL’ "ADELPHOE" DI MENANDRO DUE SORELLE DA TRE ANNI NON HANNO PIÙ NOTIZIE DEI LORO MARITI, PARTITI OLTREMARE PER RICOSTITUIRE UN PATRIMONIO IN ROVINA. IL PADRE VORREBBE FARLE RISPOSARE, MA LE DONNE INSISTONO PER SERBARE LA LORO FEDELTÀ. NON MANCA UN PARASSITA, GELASIMO, CHE DA TRE ANNI PATISCE LA FAME. GIUNGE FINALMENTE IN PORTO LA NAVE DEI DUE UOMINI, CARICHI DI MERCI E DI RICCHEZZE. ASSIEME A LORO C’È ANCHE IL SERVO STICO, CHE ORGANIZZA GRANDI FESTEGGIAMENTI. I DUE MARITI SI RAPPACIFICANO CON IL VECCHIO SUOCERO, SODDISFATTO DEL SUCCESSO DEI LORO AFFARI. SOLO IL PARASSITA NON RIESCE A FARSI INVITARE DA NESSUNO, E COMICAMENTE CONTINUA A RESTARE DELUSO NELLA SUA ORMAI ANNOSA BRAMA DI CIBO MOSTELLARIA SI PENSA CHE LA "MOSTELLARIA" DERIVI DAL "PHASMA" DI FILEMONE O DI UN AUTORE MINORE, TEOGNETO MENTRE IL PADRE TEOPROPIDE, UN RICCO MERCANTE DI ATENE, È ASSENTE DA LUNGO TEMPO PER AFFARI, IL GIOVANE FILOLACHETE SI DÀ ALLA PAZZA GIOIA ASSIEME ALL’AMICO CALLIDAMATE, ASSISTITO DALL’INGEGNOSO E SFRONTATO SERVUS TRANIONE, CHE HA ANCHE DOVUTO PROCURARSI UN PRESTITO RILEVANTE PER RISCATTARE LA BELLA FILEMAZIO, UNA CORTIGIANA AMATA DAL PADRONCINO. TORNA INASPETTATAMENTE IL PADRE, MENTRE È IN CORSO UN GRAN BANCHETTO. TRANIONE SPRANGA LA PORTA, E PER IMPEDIRE A TEOPROPIDE DI ENTRARE INVENTA CHE LA CASA È ABITATA DA UN FANTASMA MOSTELLARIA GIUNGE NEL FRATTEMPO UN USURAIO PER RISCUOTERE UN CREDITO, E TRANIONE È COSTRETTO ANCORA A MENTIRE, AFFERMANDO CHE IL DENARO È SERVITO A COMPRARE UN’ALTRA ABITAZIONE. TEOPROPIDE CHIEDE DI VEDERLA, E IL SERVO ESCOGITA NUOVI GENIALI TRUCCHI PER MOSTRARGLIELA, INGANNANDO ANCHE IL VERO PROPRIETARIO. INFINE LA VERITÀ VIENE A GALLA, E SOLO L’INTERVENTO DI CALLIDAMATE CHE PROMETTE DI SODDISFARE PERSONALMENTE A OGNI DEBITO, SALVA TRANIONE DALL’IROSA FURIA DI TEOPROPIDE TRINUMMUS L’ORIGINALE DI FILEMONE PRENDEVA TITOLO DAL "TESORO" NASCOSTO IN CASA MENTRE IL VECCHIO CARMIDE È IN VIAGGIO D’AFFARI, IL GIOVANE FIGLIO LESBONICO CONTINUA A DISSIPARE IL SUO PATRIMONIO, E FINISCE PER VENDERE PERFINO LA CASA AD UN ALTRO SENEX, CALLICLE, CHE PER FORTUNA È UN LEALE AMICO DI CARMIDE, E DECIDE DI SALVAGUARDARE PER IL RITORNO DELL’AMICO UN TESORO SEPOLTO NELLA CASA. NEL FRATTEMPO UN ALTRO GIOVANE, LISITELE, AMA LA SORELLA DI CALLICLE, E CHIEDE DI POTERLA SPOSARE PUR SENZA DOTE: LESBONICO, CHE È IN FONDO UN GIOVANE DI NOBILI COSTUMI, NON PUÒ ACCETTARE, E DECIDE DI AFFIDARE IN DOTE ALLA SORELLA L’ULTIMA COSA CHE GLI È RIMASTA, UN PODERE FUORI CITTÀ TRINUMMUS PER EVITARE CHE TUTTO IL PATRIMONIO VADA PERDUTO, CALLICLE INVENTA ALLORA UNO STRATAGEMMA: ASSOLDA UN MESSO A CUI, APPUNTO PER TRE DRACME, DÀ L’INCARICO DI GIUNGERE IN CITTÀ FINGENDO DI PORTARE PER CONTO DI CARMIDE UNA SOMMA, CHE IN REALTÀ CALLICLE HA PRELEVATO DAL TESORO. CARMIDE È INASPETTATAMENTE TORNATO, ED È PROPRIO LUI A RICEVERE IL FINTO MESSO. GLI EQUIVOCI E GLI INGIUSTI SOSPETTI SONO DISSIPATI DAL COMMOVENTE INCONTRO FRA I DUE VECCHI. LA COMMEDIA SI CONCLUDE CON DUE MATRIMONI: DI LISITELE CON LA FIGLIA DI CARMIDE E DI LESBONICO CON QUELLA DI CALLICLE LE COMMEDIE DELLA CARICATURA COMMEDIE INCENTRATE SU UNA FIGURA COMICA DOMINANTE, CON INTENTO CARICATURALE APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: PSEUDOLUS TRUCULENTUS MILES GLORIOSUS PSEUDOLUS IL GIOVANE CALIDORO AMA LA CORTIGIANA FENICIO, CHE IL LENONE BALLIONE HA GIÀ VENDUTO AD UN MILES PER VENTI MINE: QUINDICI ANTICIPATE, PIÙ CINQUE CHE UN MESSO DEL SOLDATO SBORSERÀ ENTRO LA SERA. CALIDORO SI AFFIDA ALL’INGEGNO FURFANTESCO E CREATIVO DEL SERVUS PSEUDOLUS (= INGANNATORE), CHE SI METTE ALL’OPERA, SGOMINANDO PROGRESSIVAMENTE OGNI OSTACOLO E VINCENDO ADDIRITTURA UN’IMPOSSIBILE SCOMMESSA CON SIMIA, PADRE DI CALIDORO. BALLIONE PERDE LA RAGAZZA, È COSTRETTO A RESTITUIRE IL DENARO AL MESSO DEL MILES E A SBORSARE PER GIUNTA ALTRE VENTI MINE A SIMIA PER UN'ALTRA SCOMMESSA PERDUTA TRUCULENTUS LA COMMEDIA, LARGAMENTE LACUNOSA, PRENDE TITOLO DAL NOME DEL RUSTICO E BRUTALE SCHIAVO TRUCULENTO DI STRABACE, UN GIOVANE FATTORE CHE È VITTIMA, INSIEME ALL’ATENIESE DINIARCO E AL SOLDATO STRATOFANE, DELLA SFRONTATA CUPIDIGIA DELLA CORTIGIANA FRONESIO. L’INTRECCIO SI LASCIA INTRAVEDERE APPENA. FRONESIO VUOL GABELLARE A STRATOFANE, COME FOSSE SUO FIGLIO, UN BAMBINO ABBANDONATO, MA SI SCOPRE CHE QUELLO È INVECE FIGLIO DI DINIARCO E DI UNA LIBERA CITTADINA ATENIESE MILES GLORIOSUS IL GIOVANE PLEUSICLE AMA LA BELLA FILOCOMASIO. DURANTE UN’ASSENZA DEL GIOVANE, LA RAGAZZA VIENE RAPITA DAL MILES PIRGOPOLINICE, UN SOLDATO SMARGIASSO E FANFARONE, A CUI IL PARASSITA ARTOTROGO FA CREDERE DI ESSERE IRRESISTIBILE CON LE DONNE. PALESTRIONE, SERVO DI PLEUSICLE, PARTE PER AVVERTIRE IL PADRONE DI CIÒ CHE È ACCADUTO, MA VIENE RAPITO DAI PIRATI E FINISCE PER ESSERE DONATO PROPRIO AL MILES. PLEUSICLE, AVVERTITO DI NASCOSTO DA PALESTRIONE, SI FA OSPITARE DA PERICLEPTOMENO, UN AMICO DEL PADRE, IN UNA CASA CONTIGUA A QUELLA STESSA DEL MILES. PALESTRIONE PRATICA UNA BRECCIA NEL MURO DI CONFINE TRA LE DUE CASE, CONSENTENDO AGLI AMANTI DI INCONTRARSI. MILES GLORIOSUS MA SCELEDRO, SERVO DEL MILES, LI SCORGE MENTRE SI BACIANO, E COSTRINGE PALESTRIONE A ESCOGITARE UNA SERIE DI INGANNI PER SALVARE I DUE AMANTI, FINGENDO CHE ESISTA UNA GEMELLA DI FILOCOMASIO. PALESTRIONE, POI, ORGANIZZA UNA FEROCE BEFFA AI DANNI DI PIRGOPOLINICE: GLI FA CREDERE CHE LA MOGLIE DI PERIPLECTOMENO SIA PAZZAMENTE INNAMORATA DI LUI IL MILES, COSÌ, LICENZIA IN UN SOL COLPO FILOCOMASIO E PALESTRIONE, DANDO LORO LA LIBERTÀ, MA - ENTRATO NELLA CASA DI PERIPLECTOMENO PER UN APPUNTAMENTO GALANTE - TROVA UN MARITO FURIBONDO E I SERVI PRONTI A FUSTIGARLO IGNOMINIOSAMENTE COME ADULTERO LE COMMEDIE DELL’AGNIZIONE COMMEDIE GIOCATE SUL RICONOSCIMENTO FINALE DEL PERSONAGGIOCHIAVE: UN GROVIGLIO DI VICENDE VIENE RISOLTO GRAZIE ALLA SCOPERTA DI UN’IDENTITÀ APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: CISTELLARIA POENULUS EPIDICUS CURCULIO CISTELLARIA NONOSTANTE UNA LUNGA LACUNA (PIÙ DI SEICENTO VERSI) L’INTRECCIO DI QUESTA COMMEDIA È ABBASTANZA CHIARO L’ORIGINALE GRECO SEMBRA DI MENANDRO IL GIOVANE ALCESIMARCO AMA SELENIO, UNA TROVATELLA ALLEVATA DA UNA CORTIGIANA; MA IL PADRE GLI IMPONE DI SPOSARE UN’ALTRA RAGAZZA, FIGLIA DEL VICINO DEMIFONE, A SUA VOLTA ALLA RICERCA DI UN’ALTRA FIGLIA AVUTA MOLTI ANNI PRIMA DA UNA DONNA E ABBANDONATA IN UNA CASSETTA CON DEI CONTRASSEGNI. DOPO VARIE VICISSITUDINI, SI SCOPRE CHE LA RAGAZZA ABBANDONATA È SELENIO, CHE ORA ALCESIMARCO PUÒ SPOSARE CON L’ASSENSO DEL PADRE POENULUS MODELLO DELLA COMMEDIA È STATO IL "CARCHEDONIOS" DI MENANDRO. UNA PRIMA REDAZIONE DEL POENULUS DOVEVA AVER TITOLO PATRUOS («LO ZIO»). E' INTERESSANTE L'USO DELLA LINGUA PUNICA DA PARTE DEL GIOVANE PROTAGONISTA RAPITI IN TENERA ETÀ NELLA LORO PATRIA, CARTAGINE, VIVONO A CALIDONE DI ETOLIA UN GIOVINETTO, AGORASTOCLE, E LE SUE DUE CUGINE, ADELFASIO E ANTERASTILE: MA SE IL GIOVINETTO, INNAMORATO DI ADELFASIO, È RICCO, LE DUE FANCIULLE CONDUCONO INVECE UNA VITA MISERA, IN POTERE DELLO SFRUTTATORE LICO. UNA BEN ARCHITETTATA TRAPPOLA, ORDITA DA MILFIONE, SERVO DI AGORASTOCLE, E RECITATA DAL VILLICO COLLIBISCO, OFFRE IL MODO DI CITARE LO SFRUTTATORE IN TRIBUNALE. GIUNGE FRATTANTO DA CARTAGINE, IN CERCA DELLE FIGLIE SCOMPARSE, IL PADRE ANNONE: EGLI SI INCONTRA CON AGORASTOCLE ED È CONDOTTO DA QUESTI IN CASA DI LICO, DOVE PUÒ RICONOSCERE E RIABBRACCIARE LE FIGLIOLE. . CURCULIO LA COMMEDIA PRENDE IL TITOLO DAL PARASSITA PROTAGONISTA GORGOGLIONE, IL CUI NOME È TUTTO UN PROGRAMMA D’INSAZIABILE VORACITÀ: IL "CURCULIO" È, INFATTI, IL VERME RODITORE DEL FRUMENTO. IL CURCULIO CONTIENE, INOLTRE, LA FAMOSA "SERENATA DEI CHIAVISTELLI" (ATTO I, SCENA III), CHE IL GIOVANE FEDROMO RIVOLGE ALLA PORTA DELL’AMATA, PERCHÉ DISCHIUDA I SUOI BATTENTI. Curculio CURCULIO IL GIOVANE FEDROMO È INNAMORATO DELLA CORTIGIANA PLANESIO E CERCA DI RISCATTARLA DAL LENONE CAPPADOCE CON L’AIUTO DI PIDOCCHIO. IL PARASSITA, CHE VESTE ANCHE LA PARTE DEL "SERVUS CURRENS", SCOPRE CHE UN MILES HA GIÀ COMPRATO LA RAGAZZA, E HA DEPOSITATO PRESSO UN BANCHIERE LA SOMMA PATTUITA: TALE SOMMA VERRÀ PAGATA A CHI PRESENTERÀ UNA LETTERA SIGILLATA CON L’ANELLO DEL SOLDATO. PIDOCCHIO, TRAVESTITO DA SOLDATO, SI IMPADRONISCE AI DADI DELL’ANELLO, CONFEZIONA UNA FALSA LETTERA E RISCATTA LA RAGAZZA. NEL FRATTEMPO, SUL PALCOSCENICO SALE L’IMPRESARIO DELLA COMPAGNIA RECITANTE, TIMOROSO DI NON RIVEDERE PIÙ IL VESTITO CHE HA PRESTATO A PIDOCCHIO. SOPRAGGIUNGE FURIBONDO IL SOLDATO, MA PLANESIO IDENTIFICA NELL’ANELLO DEL MILES QUELLO CHE ERA SOLITO PORTARE IL PADRE, DAL QUALE ERA STATA UN GIORNO RAPITA: IL SOLDATO VIENE RICONOSCIUTO COME SUO FRATELLO, E FEDROMO PUÒ FELICEMENTE SPOSARE LA DONNA. Curculio EPIDICUS L’INTRECCIO È PIÙ COMPLICATO DEL SOLITO. MA L’INTERESSE DELLA COMMEDIA STA SOPRATTUTTO NELLA FIGURA D’EPIDICO: IL PIÙ ABILE, ASTUTO, DIABOLICAMENTE SCALTRO DEI SERVI CHE IL TEATRO ABBIA MAI DATO IL GIOVANE STRATIPPOCLE S'INNAMORA IN DUE TEMPI DIVERSI DI DUE CORTIGIANE, AFFIDANDO AL "SERVUS" EPIDICO L’INCOMBENZA DI TROVARE OGNI VOLTA IL DENARO NECESSARIO A RISCATTARLE. EPIDICO RIESCE RIPETUTAMENTE AD INGANNARE IL VECCHIO PERIFANE, PADRE DI STRATIPPOCLE, CARPENDOGLI IL DENARO DI CUI HA BISOGNO. MA QUANDO I SUOI RAGGIRI STANNO PER ESSERE SCOPERTI, UNA DELLE DUE RAGAZZE VIENE RICONOSCIUTA FIGLIA DI PERIFANE E SORELLA DI STRATIPPOCLE, CHE RIPIEGA DUNQUE SULL’ALTRA CORTIGIANA MENTRE EPIDICO VIENE AFFRANCATO PER MERITI D’INGEGNO. LE COMMEDIE DEI SIMILLIMI COMMEDIE GIOCATE SUGLI EQUIVOCI CHE POSSONO NASCERE DALLA COMPRESENZA DI DUE FIGURE SIMILI, INTERCAMBIABILI, E REALI (IL DOPPIO DI EPOCA MODERNA È SPESSO UNA PROIEZIONE DELL’ALTRO). QUI SI ATTUA, SECONDO DELLA CORTE, LA PIÙ COMPLETA ESPRESSIONE TEATRALE DELL’ELEMENTO AVVENTUROSO APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: AMPHITRUO BACCHIDES MENAECHMI AMPHITRUO L’UNICA A SOGGETTO MITOLOGICO: GIOVE, INVAGHITOSI DI ALCMENA, LE SI PRESENTA SOTTO LE SPOGLIE DEL MARITO ANFITRIONE, IMPEGNATO INTANTO IN GUERRA, E TRASCORRE CON LEI UNA LUNGA NOTTE D’AMORE. MERCURIO ACCOMPAGNA GIOVE E STA DI GUARDIA, ASSUMENDO LE SEMBIANZE DI SOSIA, SERVO DI ANFITRIONE. MENTRE GIOVE GIACE CON ALCMENA, RITORNA PERÒ ANFITRIONE, CHE SI FA ANNUNCIARE DA SOSIA IL QUALE, A SUA VOLTA, ARRIVATO ALLA REGGIA, S'INCONTRA CON MERCURIO SUO ALTER-EGO. DA QUESTA SITUAZIONE NASCONO UNA SERIE DI INEVITABILI EQUIVOCI Amphitruo Amphitruo Amphitruo BACCHIDES DERIVA DALLE "EVANTIDES" DI FILEMONE O DA "IL DOPPIO INGANNO" DI MENANDRO DUE SORELLE GEMELLE, ENTRAMBE DI NOME BACCHIDE ED ENTRAMBE CORTIGIANE, VIVONO L’UNA A SAMO, L’ALTRA AD ATENE. IL GIOVANE MNESILOCO, DI PASSAGGIO A SAMO, S’INNAMORA DELLA PRIMA BACCHIDE, DI CUI SI IMPADRONISCE TUTTAVIA UN RICCO MILES, CHE LA CONDUCE CON SÉ AD ATENE. MNESILOCO DÀ INCARICO DI RECUPERARLA ALL’AMICO PISTOCLERO, CHE DOPO AVERLA TROVATA SI FA SEDURRE DALLA SECONDA BACCHIDE. MNESILOCO, CHE CREDE DI ESSERE STATO TRADITO DALL’AMICO, DÀ INTANTO AL SERVO CRISALO L’INCARICO DI TROVARE IL DENARO NECESSARIO PER RISCATTARE L’AMATA: IL SERVO PER BEN DUE VOLTE RIESCE A SPILLAR DENARO AL PADRE DI MNESILOCO. BACCHIDES GLI EQUIVOCI SI DIRADANO E LE SITUAZIONI SEMBRANO RISOLVERSI FELICEMENTE: I GIOVANI MNESILOCO E PISTOCLERO SI RITROVANO A BANCHETTARE ALLEGRAMENTE CON LE DUE BACCHIDI. GIUNGONO PERÒ FURENTI I DUE PADRI, DECISI A TRASCINARSI A CASA I FIGLI GOZZOVIGLIANTI, MA ANCH’ESSI VENGONO "TOSATI" DALLE DUE SPUMEGGIANTI RAGAZZE E SI ABBANDONANO ASSIEME AI FIGLI AD UN ALLEGRO FESTINO MENAECHMI BENCHÉ NON SI CONOSCA L’ORIGINALE GRECO DA CUI ESSA SIA DERIVATA, SI SA CHE UNA NON PICCOLA SCHIERA DI COMMEDIOGRAFI GRECI (MENANDRO, ANTIFANE, POSIDIPPO, PER NON CITARE CHE I PIÙ NOTI) S’ISPIRÒ A QUESTO MOTIVO DELL’IDENTITÀ DI DUE PERSONE MENAECHMI E’ LA GIOIOSA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI DOVUTI ALL’INCREDIBILE SOMIGLIANZA DI DUE GEMELLI, MENECMO I E MENECMO II, SEPARATI FIN DALLA FANCIULLEZZA. LA VICENDA SI SVOLGE AD EPIDAMMO, DOVE MENECMO II È CAPITATO NEL CORSO DI UN VIAGGIO ALLA RICERCA DEL FRATELLO. GLI EQUIVOCI A RIPETIZIONE, IN CUI SONO COINVOLTI PRIMA L’AMICA DI MENECMO I, EROZIO, ED IL SUO CUOCO, POI IL PARASSITA DI MENECMO I, PENICOLO, ED INFINE LA MOGLIE DELLO STESSO, CONFERISCONO ALL’AZIONE UN’IRRESISTIBILE TENSIONE COMICA. QUANDO GIÀ I DUE MENECMI SONO RITENUTI PAZZI E CI SI RIVOLGE ORMAI AI MEDICI, ESSI SI TROVANO L’UNO DINANZI ALL’ALTRO DAVANTI ALLA CASA DI EROZIO E TUTTO SI CHIARISCE MENAECHMI LA LUNGA SERIE DI PERIPEZIE RENDE QUESTA COMMEDIA TRA LE PIÙ ANIMATE DEL TEATRO CLASSICO: UN SUSSEGUIRSI ININTERROTTO DI SAPOROSE BATTUTE, DI BOTTE E RISPOSTE, DI CAPOVOLGIMENTI DI SITUAZIONI, SENZA UN SOLO ATTIMO DI STASI LE COMMEDIE COMPOSITE COMMEDIE DOVE NON È POSSIBILE INDIVIDUARE UNA TEMATICA PREDOMINANTE, PERCHÉ I PROCEDIMENTI (BEFFA, AVVENTURA, CARICATURA) SI INCROCIANO APPARTENGONO A QUESTA CATEGORIA: AULULARIA RUDENS CAPTIVI AULULARIA L’ORIGINALE GRECO È IGNOTO, MA È PROBABILE CHE FOSSE UNA COMMEDIA DI MENANDRO IN CUI L’AVARO AVEVA NOME SMICRINE UN VECCHIO AVARO, EUCLIONE, HA TROVATO IN CASA SUA UNA PENTOLA PIENA DI MONETE D’ORO. PER TIMORE CHE GLIELA POSSANO RUBARE, EGLI LA NASCONDE NEL TEMPIO DELLA BUONA FEDE E SUCCESSIVAMENTE NEL BOSCO DI SILVANO. MA STROBILO, SERVO DEL GIOVANE LICONIDE, AVENDO SEGUITO LE SUE MOSSE, SE NE IMPADRONISCE. AULULARIA IL VECCHIO È FUORI DI SÉ DALLA DISPERAZIONE, TANTO PIÙ CHE LICONIDE CONFESSA DI AVER MESSO INCINTA FEDRIA, SUA FIGLIA, CHE EGLI AVEVA INVECE PROMESSA IN SPOSA AL VECCHIO MEGADORO, SUO VICINO. QUI LA COMMEDIA SI INTERROMPE, MA LA CONCLUSIONE PUÒ ESSERE FACILMENTE IMMAGINATA: IN CAMBIO DELL’ORO, EUCLIONE CONCEDE LA MANO DELLA FIGLIA A LICONIDE, CHE A SUA VOLTA DARÀ LA LIBERTÀ AL SERVO STROBILO. CAPTIVI "CAPTIVI" È UNA COMMEDIA "ANOMALA" RISPETTO ALLE ALTRE, PRIVA COM'È DI VICENDE AMOROSE E FONDATA SUL TEMA DELL’AMICIZIA E DELLA LEALTÀ: NON COMPARE ALCUNA DONNA, PARTICOLARE CHE IN PLAUTO SI RITROVA SOLO NEL "TRINUMMUS" CAPTIVI DURANTE UNA GUERRA FRA ELEI ED ETOLI, IL RICCO EGIONE HA PERSO IL FIGLIO, FATTO PRIGIONIERO DAGLI ELEI. PER RISCATTARLO, ACQUISTA DEI PRIGIONIERI ELEI, CON LO SCOPO DI OPERARE UNO SCAMBIO. FRA DI ESSI, C’È IL NOBILE FILOCRATE CON IL SERVO TINDARO, CHE HANNO TUTTAVIA DECISO DI SCAMBIARE LE PARTI. CREDENDO DI INVIARE IN ELIDE IL SERVO, EGIONE MANDA INVECE IL PADRONE. SCOPERTO L’INGANNO, GETTA IN CATENE IL POVERO TINDARO. MA FILOCRATE RITORNA CON IL FIGLIO DI EGIONE ORMAI LIBERO IN AGGIUNTA, SI SCOPRE CHE ANCHE TINDARO È FIGLIO DI EGIONE, RAPITO IN TENERA ETÀ E VENDUTO COME SCHIAVO IN ELIDE RUDENS DERIVATA DA UNA COMMEDIA DI DIFILO, QUEST'OPERA SI SVOLGE IN UN’ATMOSFERA E IN UN AMBIENTE DIVERSI DA QUELLI DI TUTTE LE ALTRE: BASTI DIRE CHE LA SCENA, ANZICHÉ LA SOLITA PIAZZETTA SU CUI S’AFFACCIANO LE CASE DEI PRINCIPALI PERSONAGGI, CI PRESENTA UNA SPIAGGIA BATTUTA DAL MARE IN TEMPESTA, E UN AMBIENTE DI PESCATORI CHE VIVONO DI STENTI, COM’È DETTO NEL CORO CH'È AL PRINCIPIO DEL II ATTO (IMPORTANTE PERCHÉ È L’UNICO CORO CHE SI TROVI NELLA COMMEDIA LATINA) QUANTO ALL’ATMOSFERA, IL COMICO È QUASI DEL TUTTO ASSENTE NEL RUDENS, IN CUI PREDOMINA AL CONTRARIO UN TONO TRA IL PATETICO E IL SOLENNE, CHE SFIORA IN QUALCHE PUNTO LA TRAGEDIA RUDENS UN LENONE, DOPO AVER PROMESSO UNA BELLA FANCIULLA AD UN GIOVANE INNAMORATO DI LEI, DA CUI HA RICEVUTO UN LAUTO ANTICIPO, DECIDE DI FUGGIRE VELOCEMENTE DURANTE LA NOTTE PER SFRUTTARE ALTROVE LA RAGAZZA. MA LA TEMPESTA FA NAUFRAGARE LA NAVE, CHE RIBUTTA SULLA RIVA I PARTENTI. LA RAGAZZA SI RIFUGIA CON LA PROPRIA ANCELLA NEL TEMPIO DI VENERE, A POCA DISTANZA DAL QUALE VIVE UN UOMO A CUI UN TEMPO È STATA RAPITA LA PROPRIA FIGLIA. SEGUE NATURALMENTE IL RICONOSCIMENTO: LA RAGAZZA, SOTTRATTA ALL’AVIDO LENONE, PUÒ FINALMENTE RIABBRACCIARE IL PADRE E SPOSARE IL SUO INNAMORATO L’ULTIMA COMMEDIA DEL PALINSESTO AMBROSIANO È LA VIDULARIA, «LA COMMEDIA DEL BAULE» PROPRIO A CAUSA DI QUESTA POSIZIONE IL TESTO È MUTILO I CIRCA 120 VERSI SUPERSTITI DI QUESTA COMMEDIA LASCIANO INTRAVEDERE UN INTRECCIO SIMILE AL RUDENS: IL GIOVANE NICODEMO VIENE RICONOSCIUTO DAL PADRE PER MEZZO DEGLI OGGETTI CONSERVATI IN UN BAULE, SCOMPARSO IN MARE DURANTE UN NAUFRAGIO E POI RITROVATO DA UN PESCATORE I PERSONAGGI PLAUTINI SONO “TIPI” MASCHERE FISSE, FIGURE CHE SI RIPETONO, CHE NON POSSIEDONO UNA FORTE CARATTERIZZAZIONE INDIVIDUALE AGISCONO COME IL LORO RUOLO LI VUOLE, E COME IL PUBBLICO È ABITUATO AD ASPETTARSI, PERCHÉ HA VISTO QUEI PERSONAGGI AGIRE IN INNUMEREVOLI ALTRE COMMEDIE IL GIOVANE AMANTE [ADULESCENS] SEMPRE DI BUONA FAMIGLIA, MA SCAPESTRATO, IMPULSIVO, INCAPACE DI RISOLVERE DA SOLO I PROPRI PROBLEMI, INSOFFERENTE VERSO LO IUS PATERNO DALL’AULULARIA, EUCLIONE E LICONIDE IL GIOVANE INNAMORATO È SEMPRE LANGUIDO E SOSPIROSO PERDUTO IN UN AMORE CHE LO TRAVOLGE E LO PARALIZZA, INCAPACE DI SUPERARE GLI OSTACOLI CHE INCONTRA SUL SUO CAMMINO PLAUTO NON PRENDE MAI SUL SERIO LA SUA STORIA NÉ I SUOI LAMENTI D’AMORE: LO GUARDA DIVERTITO, COSTRINGENDOLO SPESSO A SUBIRE I LAZZI SPIRITOSI DEL SERVUS IL SUO LINGUAGGIO TOCCA MOLTO SPESSO I REGISTRI "ALTI" E PATETICI DELLA TRAGEDIA, NATURALMENTE CON EFFETTI COMICI E PARODISTICI, VOLUTI DALL'AUTORE IL VECCHIO (SENEX) VIENE CARATTERIZZATO IN MODI DIVERSI: È IL PADRE SEVERO E PERENNEMENTE BEFFATO, CHE CERCA INUTILMENTE DI IMPEDIRE I COSTOSI AMORI DEGLI ADULESCENTES (COME NELLA MOSTELLARIA) IL VECCHIO (SENEX) MA TALVOLTA È ANCHE UN RIDICOLO E GROTTESCO CONCORRENTE DEI FIGLI NELLA BATTAGLIA, SENZA ESCLUSIONE DI COLPI, PER LA CONQUISTA DELLA DONNA DESIDERATA (COME NELL’ ASINARIA O NELLA CASINA) IL VECCHIO (SENEX) NELLE VESTI DELL’AMICO O DEL VICINO, HA A DISPOSIZIONE UN RICCO VENTAGLIO DI FUNZIONI DRAMMATICHE: PUÒ AD ESEMPIO ESSERE ALLEATO DEI GIOVANI (COME NEL MILES GLORIOSUS) OPPURE FORNIRE UN BURLESCO DOPPIO DEL SENEX INNAMORATO (COME NEL MERCATOR) IL PARASITUS PRESENTE IN BEN 9 COMMEDIE DI PLAUTO, IL PARASSITA È UNO DEI TIPI PIÙ BUFFI E CURIOSI DELLA PALLIATA CARATTERIZZATO DALLA FAME INSAZIABILE E DALLA RAPACITÀ DISTRUTTIVA, SPESSO FONTE DI ROVINA ECONOMICA PER IL DISGRAZIATO CHE HA DECISO DI MANTENERLO A SUE SPESE IL PARASITUS ESUBERANTE E VITALE NELLA SUA MAI PLACATA INGORDIGIA, IL PARASSITA NON LESINA LODI IPERBOLICHE E SERVIZI DI OGNI GENERE NEI CONFRONTI DEI SUOI BENEFATTORI, CHE NATURALMENTE SONO ANCHE VITTIME DELLE SUE SFAVILLANTI BATTUTE, COME ACCADE NELLA FAMOSA SCENA D’ESORDIO DEL MILES GLORIOSUS IL LENO ERA UNA FIGURA SCONOSCIUTA PRESSO I ROMANI PLAUTO NE FA LA FIGURA PIÙ ODIOSA, ANCHE PERCHÉ DI NORMA COSTITUISCE IL MAGGIOR OSTACOLO AL COMPIMENTO DEI DESIDERI DEL GIOVANE INNAMORATO IL LENO MA NEL TEATRO PLAUTINO NON ESISTONO PERSONAGGI BUONI O CATTIVI, PERCHÉ NON ESISTE UNA PARTECIPAZIONE E UN COINVOLGIMENTO EMOTIVO NELLE VICENDE, GIÀ SCONTATE FIN DALL’INIZIO: L’ODIOSITÀ, COME L’AVIDITÀ, SONO SOLO I CARATTERI FISSI CHE DEFINISCONO LA MASCHERA DEL LENONE, IRREVOCABILMENTE DESTINATO ALLA SCONFITTA E ALLA BEFFA IL LENO COLPISCE LA SUA FORMIDABILE VITALITÀ, LA SUA CAPACITÀ DI ESSER SUPERIORE A OGNI GIUDIZIO MORALE COME RIVELA LA BELLISSIMA GARA DI INSULTI CHE ADULESCENS E SERVUS INGAGGIANO CONTRO DI LUI DELLO PSEUDOLUS IL MILES GLORIOSUS IL MILES, IL SOLDATO MERCENARIO CHE SI METTE AL SERVIZIO DI CHI LO PAGA MEGLIO, ERA UNA FIGURA CONSUETA NEI REGNI ELLENISTICI MA SCONOSCIUTA IN ROMA, DOVE ALL’EPOCA DI PLAUTO IL SERVIZIO MILITARE ERA DOVERE DI OGNI CITTADINO IL MILES GLORIOSUS IL MILES SI PRESENTA QUASI SEMPRE NELLE VESTI DEL GLORIOSUS, CIOÈ DEL MILLANTATORE, DEL FANFARONE CHE SI VANTA DI GRANDI IMPRESE MAI COMPIUTE, SPACCIANDOSI PER GIUNTA PER GRAN SEDUTTORE: È INSOMMA UN CONQUISTATORE IMMAGINARIO DI NEMICI E DI DONNE, PRONTAMENTE SMENTITO DAGLI AVVENIMENTI DELLA COMMEDIA IL MILES GLORIOSUS E’ PROBABILE CHE I ROMANI, RIDENDO DI QUESTI MILITES ELLENISTICI, SI SENTISSERO - PER CONTRASTO - ORGOGLIOSI DEL PROPRIO VALORE MILITARE IL SERVUS È LA FIGURA PIÙ GRANDIOSA, IL VERO MOTORE DELLE FABULAE PLAUTINE, PERSONAGGIO SFRONTATO E GENIALE, SPAVALDO ORDITORE DI INCREDIBILI INGANNI A FAVORE DELL’ADULESCENS E CONTRO L’ARCIGNA TACCAGNERIA DEI SENEX O L’AVIDITÀ DEI FORMIDABILI LENONI IL SERVUS SENZA DI LUI, NON CI SAREBBE STORIA LA STORIA, ANZI, È QUASI SEMPRE IL RISULTATO DELLE SUE INVENZIONI E DELLE SUE CREAZIONI IL SERVUS PLAUTO LO DEFINISCE IN VARI LUOGHI COME UN "ARCHITETTO" (PALESTRIONE, NEL MILES GLORIOSUS), UN "POETA" (PSEUDOLO, NELLO PSEUDOLUS), UN "GENERALE" (ANCORA IN RIFERIMENTO A PSEUDOLO E PALESTRIONE), FINENDO PALESEMENTE PER IDENTIFICARSI NELLA SUA FIGURA MINORE IMPORTANZA RIVESTONO I RUOLI FEMMINILI, ANCHE PERCHÉ NON È POCO FREQUENTE CHE LA RAGAZZA DESIDERATA NON COMPAIA MAI IN SCENA (COME NELLA CASINA) O SVOLGA UNA PARTICINA MARGINALE LA MERETRIX IL RUOLO FEMMINILE PIÙ IMPORTANTE È QUELLO DELLA "CORTIGIANA", UNA FIGURA SCONOSCIUTA IN ROMA PRIMA CHE NASCESSE LA PALLIATA, E CHE ERA INVECE CONSUETA NEL MONDO GRECO LA MERETRIX NELLA PALLIATA PLAUTINA POSSONO ESSERE SIA LIBERE CHE SCHIAVE, E ALLORA APPARTENERE AD AVIDI E CRUDELI LENONI, CHE LE METTONO IN VENDITA AL MIGLIOR OFFERENTE IN QUESTO CASO IL LORO PIÙ GRANDE DESIDERIO È QUELLO DI ESSERE RISCATTATE DALL’AMANTE LA MERETRIX NATURALMENTE, L’ESPEDIENTE DELL’ "AGNIZIONE" PUÒ CONSENTIRE LORO IL FELICE PASSAGGIO DALLA CONDIZIONE DI AMANTI A QUELLA DI SPOSE ALCUNE DI LORO SONO ABILISSIME E SFRONTATE (COME NEL TRUCULENTUS) ALTRE DOLCI E SENSIBILI (ED È QUESTO IL CASO PIÙ FREQUENTE) LA MATRONA ACCANTO ALLA FIGURA DELL’ETERA, RISALTA PER CONTRASTO QUELLA DELLA MATRONA, MADRE DELL’ADULESCENS E SPOSA DEL SENEX, QUASI SEMPRE AUTORITARIA E DISPOTICA, SOPRATTUTTO SE "DOTATA" (CIOÈ PROVVISTA DI DOTE) LA MATRONA ACCADE CHE SPESSO IL SENEX SIA VITTIMA DELLE SUE IRE FURIBONDE (COME NELL’ASINARIA) NON MANCA QUALCHE ECCEZIONE: LA NOBILE FIGURA DI ALCMENA NELL’AMPHITRUO O LE DUE SPOSE FEDELI NELLO STICHUS I PERSONAGGI MINORI NON MANCANO, ACCANTO AI RUOLI PRINCIPALI, ALTRE FIGURE OCCASIONALI: •LA RUFFIANA (LENA), UNA SORTA DI DOPPIO FEMMINILE DEL LENO, PER LO PIÙ RAPPRESENTATA COME VECCHIA E BEONA •L’ANCELLA (ANCILLA), SERVETTA AL SEGUITO DELLA MERETRIX (PIÙ SPESSO) O DELLA MATRONA, QUASI SEMPRE COMPLICE NEGLI AFFARI DELLE SUE I PERSONAGGI MINORI NON MANCANO, ACCANTO AI RUOLI PRINCIPALI, ALTRE FIGURE OCCASIONALI: •IL COCUS, IL PIÙ DELLE VOLTE INGAGGIATO PER LUCULLIANI BANCHETTI •IL PUER, LO SCHIAVETTO GENERALMENTE A RUOLI DI CONTORNO I PERSONAGGI MINORI NON MANCANO, ACCANTO AI RUOLI PRINCIPALI, ALTRE FIGURE OCCASIONALI: • L'USURAIO (FENERATOR), SEMPRE PRONTO AD ENTRARE IN SCENA NEI MOMENTI PIÙ INOPPORTUNI PER RISCUOTERE DEL DENARO, NATURALMENTE PRESTATO PER RISCATTARE UNA CORTIGIANA • LA CITARISTA (FIDICINA)