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UCLA Carte Italiane Title Spazio negativo e specularità nella Ragazza Carla di Elio Pagliarani Permalink https://escholarship.org/uc/item/5k20q2v6 Journal Carte Italiane, 2(1) ISSN 0737-9412 Author Tsan, Loli Publication Date 2004 DOI 10.5070/C921011348 Peer reviewed eScholarship.org Powered by the California Digital Library University of California Spazio negativo e specularità nella Ragazza Carla di Elio Pagliarani Loli Tsan & Literatures Department of Romance Linguistks University of California, Los Angeles Prima in un modo certo qual aneddoto, esterno tanto Ragazza dell'inizio della poco al il chiarite (oscurate?), da domeniche sabato, si cittadine che", racconta al lunedì". In appena quattro righe, abbiamo (la un dramma completo: storia gli fu riferita da pseudosuicida di uno fi-a Carla e la Qual esattamente è la dedicataria del poemetto? Gemellarità? Specularità fantasmatica? Intuitivamente, di relazione diversa disturbi psichiatra^), ingestione pillole, brutalità della città. natura del rapporto brevemente prende un sonnifero, opportunamente dosato, che la faccia dormire fino psicologici sembrano una dedica, quasi un poemetto, che allude a quella "giovane impiegata allenata alle Pagliarani, "spesso, Carla, le intenzioni dell'autore dedica instaura un tipo la con un piano narrativo esterno, spostando ruolo principale della protagonista alla il dedicataria che usurpa perciò l'attenzione del lettore. Si pone dunque il problema della differenza poetica tra diegesi e extra-diegesi, l'una sottilmente sovrapposta all'altra: offrire la destinataria della dedica rispetto ai personaggi interni al come elemento testo stesso. lettore il Niente allora impedirci di permutare protagonista e dedicataria, di costruire mimetico fra l'esterno e l'interno, carne ed ossa nel storia? dramma di Carla. una mise la vede potrebbe un sistema ahyme della ragazza in Cosa succede fuori del quadro della en Oppure, in quest'ambigua dicotomia deU'altrove cosa vuol dire si di autoreferenzialità, presenza di un'altra realtà alla e dell'interno, periferia del racconto, e perfino quella dell'io autoriale ben visibile nella dedica? Si rammenterà l'immagine ambigua creata nel sistema gestaltico in cui due disegnano un vaso. Interpretabile come vaso o come profili di volti visi, questa sfida visuale illustra l'indagine delle strutture del pensiero, contraddicendo nostra organizzazione figurale, abituata a vedere figure 99 CARTE ITALIANE, VOL. 1 (2004) ben la differenziate LOU TSAN 100 dallo sfondo, o disegni con contorni chiaramente chiusi. Invece, lo spazio negativo, quello situato intorno ad oggetti, ha sempre affascinato pittori, e spesso la tentazione di privilegiarlo rispetto agli oggetti stessi è stata Nell'organizzazione gestaltica, irresistibile. crea ambiguità fra un contorno finisce col percepire più di ravvicinata, si musica è sottofondo che sembra prendere il tematici. La classica confusione genere stesso si ottiene "sovrapponendo" che la prende sopravvento il il suoni poemetto di Pagliarani, sonnifero (viso, vaso?). Stefano Crespi si sostituisce la periferia del La dedicataria del poemetto, -^ un'impiegata pseudo o simbolicamente suicida meno poetico e può controllarne, o quanto testo messo s'infila nel tessuto influenzarne, Senza che quasi ce ne accorgiamo, quest'immagine un sui viso e vaso provoca lo fra Ragazza Carla perdita dei nomi, dei volti". misteriosa impronta in oggettuale. In la ragazza Carla del testo (vaso, viso?) alla "alla periferia della dopo-storia, o analogia di sussulto percettivo che, nel segretaria dell'esergo, che scrive legge della forma chiusa la sfondo e figure abilmente nascoste, per cui, a distanza la fruizione. fiiggitiva lascia la sua in questione e sollecitato dalla sua silenziosa drammaticità. Nel poemetto, si potere di attrazione sente confusamente l'esistenza di fra le due istanze che eco, nelle regioni limitrofe dello spazio narrativo. In confine appare stranamente simile al un reciproco fanno per così dire si somma, questo contesto suscitato dai termini "limitrofo" e "limitrofia" all'epoca del tardo impero romano. Nella parola si congiungono ambiguamente latino "limes" (limite) ed il greco "trepheìn" (alimentare, nutrire) a indicare margini dell'impero, costituito da corsi per esempio) e percorso per confine, dunque assai labile, il fluviali raggiungimento un segno, una un confine (il di Reno o campi il naturale, ai il Danubio, militari. traccia valicabile in due Un sensi, più che una reale barriera militare o chiara definizione politica. Per la sua importanza fondamentale nel questo spazio di scambio nutritivo barbare stanziatesi oltre per significare fattispecie Klein^ con il il i confini) (tra mantenimento legioni può qui romane utilizzarsi, dell'esercito, e popolazioni metaforicamente, primissimo rapporto del bambino con la madre, nella suo seno, fonte di cibo, oggetto descritto da Melanie come luogo del desiderio del piccolo, e nello specifico testo di Pagliarani l'attrazione esercitata sul personaggio Carla dalla figura della madre, attrazione che, come vedremo più avanti, rimane essenziale nell'economia emozionale della ragazza incerta la casa materna. (e divisa) fra la città e CARTE ITALIANE, VOL. 1 IDI (2004) Carla od un'altra? Se quest'esergo sembra marginale a causa del contrasto straordinario fra realtà esso sua brevità e della sua estrema violenza, in la diviene altamente significativo. Evidentemente, è suicida della dedicataria che aggredisce un colpo eccessivamente brutale subliminale. Porta stesso tempo, e impregnare il poemetto, unendo inmiaginata dal poeta con dei di morte sottende proprio nel nucleo in altre parole, Prima come nota appena si la lettore, in il il fili con testo il la pulsione un modo suo furtivo sorgere continui ad ragazza "reale" della dedica a quella la impercettibili. Infatti questo desiderio sorda invisibile persistenza, la stessa dove Carla sembra sempre richiamata, letale quasi e silenzioso nello aspirata, casa materna. sarà utile domandarsi dove nasca per l'impiegata della dedica questo desiderio di trasgressione estrema, questo voler una volta per settimana buttare via viene tanto dal propria la mondo vita. del lavoro, Curiosamente, l'alienazione non ma piuttosto dalle "domeniche cittadine", giorni ai quali l'impiegata vuole sottrarsi. Infatti, troviamo la stessa commozione quando Carla torna fra morte a casa e e si sonno nella scena notturna iniziale, addormenta nel grembo materna, testimone intorpidita d'un abbraccio fra marito Angelo che, nella primitività quasi animale, mamma. Queste letto della ben rivelarsi fatali notti, scandite ("non promette fa cigolare da grida e come alba"), della casa sua sorella Nerina e respiri, il potrebbero dimostra l'apparizione del sogno nel quale Carla affonda, trovandosi subito faccia a faccia un idillio il vecchio con impossibile con Piero: e Carla ne commisura il ritmo al e pelle d'oca e brividi di freddo e spremono tutti gli umori polso, intanto che sudore vampe del suo corpo. di calore E quelle grida brevi, quei respiri che sanno d'animale o riso nella strozza ci vogliono • all'amore? E Piero sul ponte, e la gente — tutta così? S'addormenta che corre che non promette Sembra che Carla alba. sia in una notte (I, 3)'' prigioniera di quest'intimità incessamente richiamata e costantemente associata con la morte. Un po' più lontano, sorge l'immagine coloratissima di una figura defunta, grottescamente LOU TSAN 102 uno ornata di Qui non nega che si si possa al uno 4) scialle di seta vivacissimo. (I, collo riflesso antitetico, fantasmatico, di trova prigioniera di uno una Carla viva fra poemetto una ed il e reale, (I, 4). Ma l'opposizione interno ed esterno presentate dai rapporti fra dedica e è anche metaforizzata nella vicenda propria di Carla, tramite rovesciabilità fra il movimento che la nucleo familiare che non cessa spinge, in un doppio processo di trattenerla, di continuità e d'inversione, verso la città-labirinto dove impara a crescere. Tra materno si spazio chiuso, "già stanca / spremuta tutta, fatta parassita / estranea ai forneUi straniera alla vita" poetica che Carla rosso, tagliare. morire un giorno con un fiocco Nerina, con fiocco degli scialli dai disegni buffi, ha aiutato Nerina a e realtà, per espansione e contrazione, curvi e continui. producono movimenti si centro stesso di questa spiralità Il fetale e letale allo stesso grembo si rivela come luogo tempo, un andirivieni permanente fra la sfera materna, affascinante nella sua bruttezza tragicamente banale, popolata di pantofole e di calzoni frusti "in attesa del ferro che trascina Carla, Certo, strada" se crea la la sua interazione con ma momenti rappresenta, per la è chiaro che di violenza il flusso il grembo materno, anche distaccarsi dal mescolata a piacere e libertà dalla quale osserva, come attraverso madre uno specchio, Se stessa. le intimato nel poemetto, "scuse" e "moine" per lo afferma senza ambiguità, Negli uffici la pericolosa ragazza "impreparata", una liberazione, certo dolorosa, reclusione della sorella e della ecco stiro", e ragazza ha costantemente voglia "di rifare all'indietro quella (II, 5), poemetto da la città. "ecco la le immagini di donne cercano, come non lavorare (III, 3), il vera scuola della vita": s'imparan molte cose vera scuola della vita alcune s'hanno da imparare in fretta perché vogliono dire saper vivere. (Il, 3) La madre viene rappresentata come l'agente di questa seconda E la "madre orgogliosa" che la fa nascere di nuovo, e l'aiuta a cercare "momenti di rottura fin dentro nelle viscere" e "soluzioni di continuità" (II-5, p. 75). Lo sa, la madre, che non si può permettere nascita. CARTE ITALIANE, VOL. neppure un (III, 3, p. momento anche 81), di indiscrezioni maschili. fobie infantiU. il "Non signor Pratek io ci Non ha ti Ho devono si nemmeno paura, un ragno, ho non chiudere gli 103 (2004) a tutte le ore", occhi su certe ascoltare queste paure, queste toccata", dice Mamma la quando avvicina troppo a Carla. si questo no. c'è assopimento, "sempre è sveglia se ciò l'aiuterebbe a I vado mamma Dondi schifo mi ho paura fa schifo alla gola più. non Certo, l'essenziale è che l'impiego le scappi delle mani. "Crescere", continua Pagliarani, Però non è sicuro che cresca farlo, come come si Carla la deve o voglia o sappia si cresce a quell'età e quali fatti passino o quali invece segnino un passaggio, chi lo Come scrive nel come sa? (II, 5) 1912, Sabina Spielrein nel suo saggio "La distruzione causa della nascita",^ "essere fecondi significa distruggersi, perché col nascere della successiva generazione quella precedente ha superato il suo culmine: così i nostri discendenti diventano i nostri nemici più pericolosi contro cui non potremo mai spuntarla perché soprawiveranno e prenderanno il di forza". In questo lavoro, la Spielrein ipotizza una miscellanea tra A Freud descrive anche il procreativo sia morte-nascita. In Al l'atto una lavoro antagonistico distruzione e strutturazione, pulsione di morte e pulsione di vita. questo desiderio di ritornare ad uno stato inorganico, locus senza forma né beato, la che di impulsi costruttivi e distruttivi, di là del principio del piacere, essi potere dalle nostre mani ormai prive al certezza, conseguirebbe una sorta di "nirvana", di non-essere servizio del principio di piacere. Nel caso della ragazza Carla, pulsione di morte equivale ad una regressione letale materno, in cui promette alba". come la Il dormiente si lascia al grembo non cadere in una notte "che ritorno a questo luogo di morte-nascita appare anche un'illustrazione della "posizione schizo-paranoide" descritta da Melanie Klein materno tra nella Psicoanalisi dei bambini,^ seno buono e seno "introiettiva", il come una cattivo. In questa neonato interiorizza la scissione del seno dinamica "proiettiva" e madre come "oggetto parziale", LOU TSAN 104 quando cioè come soddisfa ella oggetto buono i suoi bisogni, e gratificante; allo stesso nello sviluppo della vita nel dalla tempo, Come primo anno, l'oggetto emotivo per Carla madre, luogo di penombra e di dissoluzione, e bambino sembra costituito metamorfosi. Quanto all'impiegata di rigenesi e di della dedica, la sua mise en scène suicida reiterata il tempo e si sospendono sorge ogni lunedì dalla sua coscienza, Nel caso di Nerina ogni domenica riveste addormentamento lo stesso aspetto rituale e ciclico, cui scompare è presente, è sentita ed è invece oggetto cattivo quando è assente e lo frustra nei suoi desideri. psichica del quando tutti come pericolosissimo, in desideri, abisso da cui ella i da un'isola di oblio. d'altra parte, l'opposizione fra spazio interno e mortifero e del suo contrario, lo spazio di rinascita liberatrice tipica della donna del dopoguerra, metaforizza e non-testualità nel poemetto. pericolosamente permeabile, confine Il la rovesciabilità fra testualità fra realtà e "letteratura" fragile, instabile. Là dove la pagina si si fa impregna dell'inchiostro iniziale, già nell'incrinatura, che distingue la protagonista dalla persona voce, impercettibile straripamento di reale, s'infila un'altra un dramma crudamente popolare prolungato piccolissima borghese. E un'epidermide che lascia un penetra si tramite la mezzo manuali reale che ha perso la bussola. Va dal A third is nécessary, né-ces-sa-ry, Monsieur somme go on immagini politici, burocratici, commentario della inventario di politico in inglese: translate my friend (II, 6) francese: X veuillez payer à notre Monsieur Ypsilon de quatte vingt dix mille neuf cent cinq doUars Signé Goldstein o Cogheanu O di world war alla lettera di afiari in la morbidezza di dattilografia, di diritto d'inserti liricheggianti, normalità quotidiana, mescolando gerghi un pareti, la contaminare da un'altra vicenda impoetica, flusso d'oggetti incongrui: internazionale, nel bel nel piccolo destino d'una mollezza delle (II, 3) ancora un brano di puro lirismo, mescolando francese e Autour des neiges, qu'est ce qu'il Colorati licheni, smisurate impronte, ombre Liocorni (III, 2) y a? italiano: CARTE ITALIA^% VOL. Qui realizza si 105 (2004) 1 principio di opposizione di cui Pagliarani parla il negando "luoghi poetici nella sua definizione d'avanguardia, privilegiati, temi, contenuti, atteggiamenti, individuati all'origine dell'espressione". La battaglia contro "un certo modo Pagliarani, contro più accettare una certa tradizione quale è, un linguaggio poetico come ognun per dirla intendere di con E come incorporato nella materia poetico agisce a due fra "contestazione dei appropria di si non principio retorico stessa del poemetto. Il tutti selettivo ma genere narrativo- un dialogo metaforico. La permeabiBtà livelli in come si annebbiano e dissolvono realtà, come l'una si sostituisca all'altra, l'esterno e l'interno dimostra certezze, Hmiti fra finzione e in non può sociale per eccellenza".'^ sa, istituto discorsi correnti, appare è parole stesse di che lo scrittore trova nella lingua, L'eteroglossia neoavanguardista, che assorbe e i le tradizione", la privilegiato. significati, dei significati precostituiti, la o, un rovesciamento metaforizzato riflette modo il all'infinito. La suddivisione inestricabile in cui interno e esterno mondo nella geografia del pone ancora quando si una Milano moderna, più compromettersi con il mito tratta di chiudere post-bellica, che non può di un' idillica si campagna. Secondo una dichiarazione dello stesso Pagliarani, questa Milano è principale del poemetto. Milano dell'età industriale, quéte autoriale, dilata nello spazio con periferici, la scrittura, che nella sua campagna, peggio, una campagna capitalistica è il la realtà verbo dei muti, campagna attorno le mura o benzina" Non ci né la città beneficiare di sono più posti protegersi dal reale, dalla vita. sono intercambiabili. Carla affondare in adesso. È si altri, lì (III, 6). si confronta i palazzi "fetta di mezzo, non sono "L'antinomia della città, la necessità dell'industria Guglielmi.^ Questa necessità ha eUminato libro, si cittadina". Piazzale Lodi, ci / d'alberi e grandi chioschi di campagna-città è caduta: favolosa. pluralità, offesa da detriti, lavori a non ancora piattaforma della di Carla, e per San Luigi, via Brembo, Carla raggiunge una più verde e "un poco metonimia una nuova inquadratura. Camminando verso ricerca di la come personaggio il confonde anche col vagare labirintico si testuale compenetrano di Carla. La questione dei confini lo spazio periferico di si il può un fìngersi la mitica alibi", scrive mito di Guido una lontananza né sogni, né storie inventate, per che Carla e l'impiegata della dedica confronta con l'unica scelta possibile: un sonno portatore di morte o abbracciare la vita qui e Milano, metonimia dell'io autoriale, come, per estensione, del diviene il centro di un' esperienza creatrice radicata nella realtà, LOU TSAN Ì06 e trasforma l'errare di Carla in una rappresentazione metaforica del processo ermeneutico della scrittura. L'immagine di un "cielo contemporaneo" nuovo rapporto d'immanenza fra l'idea un'evasione decadente e afferma conformismo schiacciante dal "Chi dei poeti borghesi. L'ironia dei versi marca / d'affitto?" un paradiso che nessun può affitto manifestazione di un principio accusato di teleologia. Si cielo "contemporaneo", nonostante Pagharani, in alto, sì, verticale, ma non "in alto di necessità di allontanarsi dai miti, quanto paga abita nel cielo e cielo dell'infanzia, di la metaforizza un 2) (II, romantica del paradiso, che tratta la qui d'un schiena" dice "tira su la tanto". RJvolto del la fine acquistare, cielo "colore di al lamiera", lo sguardo pagliaraniano ripudia ogni forma di contemplazione utopica, ogni fantasma borghese del paradiso. d'acciaio e "non finge Eden", cielo è "nostro", è Il "non promette scampo dalla terra". cielo alla rovescia chiude lo spazio su se stesso, semplicemente. umana è breve, non scampo, c'è L'altrove ma sembra una domenica io vorrei vivere per allora resta Non mondo sulla terra c'è più l'altra pagliaraniano non c'è / il cielo "morale". domenica, si non uno ma solo una promessa è da cercare "fuori", nella vita", ma spazio materiale, un scampo da noi spazio tangibile, duro, fatto d'acciaio, piano orizzontale. L'autore Il vita sempre", diceva Mishima. Se della razionalità, cittadina. Anche l'altro lato dello specchio è "proprio perché uno mondo essere sparito. vana. La specularità del in il "La specchia in se stesso e allo stesso tempo nel lettore. Entrambi interagiscono senza illusioni nella cornice di una realtà familiare. Note 1. Si tratta infatti di Elvio Fachinelli, medico e psicoanalista (1928-1989), traduttore dell' Interpretazione dei sogni di Freud. 2. 24 Stefano Crespi, La ore del 3. figura della cotitraddizione fra tenerezza e ironia. In: Sole 25 giugno 1995. Cf. Melarne Klein, La psicoanalisi dei bambini, Firenze, Martinelli, 1932; ora Giunti, 1994. 4. Le citazioni della Ragazza Carla sono Alessandra Briganti, in Poesie da Recita, 5. Roma, fatte dall'edizione curata da Bulzoni, 1985. Sabina Spielrein, La distruzione come causa della nascita, saggio pubblicato in lingvia originale nel 1912, pubblicato in inglese nel "Journal of Analytical CARTE ITALIANE, VOL. 1 107 (2004) Psychology", nell'aprile del 1994. La Spielrein è considerata adesso come la vera pioniera della psicoanalisi. 6. Cf. Melanie Klein, La psicoanalisi dei bambini, Firenze, Martinelli, 1932, ora Giunti, 1994. 7. Elio Pagliarani, "Per una definizione dell'avanguardia". In Gruppo 63, Critica e Teoria, 8. Milano, Feltrinelli, Guido Guglielmi, 4/6, 1962. 1976, p. 342. Controrealismo dei Novissimi, In: "Rendiconti", n°