Il volume, in lingua tedesca, è suddiviso in quattro parti e copre circa cento anni di storia, dal XVIII al XIX secolo, durante i quali Milano è stata oggetto di migrazioni imprenditoriali e flussi commerciali che la legavano all’Europa grazie alla ricca produzione agricola. Da differenti stati tedeschi si giungeva a Milano per partecipare al commercio della seta, lavorare il cotone, importare le conoscenze del manufatto dall’Inghilterra, produrre e commercializzare prodotti in pelle. Si sono quindi venute a creare quelle reti commerciali che avrebbero dominato l’élite lombarda ed europea fino alla fine dell’Ottocento. La migrazione di operatori e tecnici tedeschi è cresciuta dalla metà del XIX secolo in poi. A poco a poco l’intera struttura economica della Lombardia è stata trasformata e si è visto un cambiamento anche nella migrazione per esigenze lavorative: i concessionari sono stati sostituiti dai rappresentanti e i tecnici dagli ingegneri. È emersa quindi una rete di aziende altamente specializzate nella produzione di gomma, plastica e beni di consumo. Grazie agli imprenditori tedeschi si è sviluppata la cultura per il lavoro e la fede nel progresso tecnologico, basi per lo sviluppo economico.
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