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ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI MILANO MAGAZZENO STORICO VERBANESE La Brocca di Sambuco € 25,00 La Brocca di Sambuco Religiosità, credenze e tradizioni popolari nelle terre ambrosiane in Età Moderna a cura di ALEX VALOTA - FABRIZIO PAGANI MILANO - GERMIGNAGA 2022 ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI MILANO MAGAZZENO STORICO VERBANESE La Brocca di Sambuco Religiosità, credenze e tradizioni popolari nelle terre ambrosiane in Età Moderna a cura di ALEX VALOTA - FABRIZIO PAGANI MILANO - GERMIGNAGA 2022 Copertina elaborata da Giuseppe Tarantino © La Compagnia de’ Bindoni - Magazzeno Storico Verbanese, Germignaga http://www.verbanensia.org; http://associazione.verbanensia.org Prima edizione: gennaio 2022 ISBN 978-88-9830-639-8 Nessuna parte di questo libro e supporto informatico può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta del proprietario dei diritti e dell’editore. L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare. Sommario PRESENTAZIONE p. 3 B.M. BOSATRA Religiosità popolare, che passione! p. 5 F. PAGANI “Contra maleficos et sortilegos”. Legislazione e fonti sulle pratiche magiche e superstiziose nell’età borromaica p. 16 F. PAGANI “A peste, a fame, et bello. Libera nos Domine”. Religiosità popolare e pratiche religiose in età borromaica p. 41 M. GEROSA “… abluunt occulos dicentes se sanari”. Miracoli, pratiche terapeutiche e culto dei santi in diocesi di Milano nell’età dei Borromei p. 111 N. MEANTI “Croce Santa, Croce degna”. Fede e superstizione nelle preghiere popolari in età borromaica p. 132 A. VALOTA “In nome de Dio sia …”. Segni e segnoni nella Lombardia borromaica p. 165 A. VALOTA Censimento dei Segni (CDS) p. 227 A. DEIANA “… mi son servito del anello a segnare l'occhio”. Gli anelli taumaturgici nella tradizione e religiosità popolare p. 345 A. VALOTA Anna, Susanna, Anastasia. Triadi femminili tra cristianesimo e paganesimo p. 367 G.M. VAZZOLER In freno et camo maxillas eorum constringe. Il lupo ed il cane nei segni e nella religiosità popolare durante l’età borromaica p. 402 M. ANGELERI “… et ponderant infirmum cum pane …” Ponderatio, Mensuratio e riti a protezione dell’infanzia p. 419 A. VALOTA “… dicono voler essi rompere la loro cavezza …”. L’esuberanza giovanile nella prima Età Moderna p. 438 C.A. PISONI “In ecclesia bibendi et frangendi cyathi”. Usi e superstizioni legate al matrimonio nelle terre ambrosiane p. 452 L. PELAGATTI La Brocca di Sambucco. Usi funebri nel folklore lombardo di Età Moderna p. 464 1 C. BONOMI Il Tempo Danzante. Riti agresti nel calendario cristiano p. 493 F. ANDREONI “Oh dònn gh’è chì ‘l magnàn!”. Qualche considerazione sul nero carnevale dei magnàn e sui riti di passaggio stagionale p. 526 BIBLIOGRAFIA p. 569 2 Presentazione “Tradition does not mean a dead town; it does not mean that the living are dead but that the dead are alive” G.K. CHESTERTON Innanzitutto, perché La Brocca di Sambuco? È inutile nasconderlo … Il titolo è un tributo ambrosiano al celebre The Golden Bough di frazeriana memoria! E ciò non solo per un sentimento di devota gratitudine verso uno dei padri dell’antropologia culturale. Come il Ramo d’Oro agevolò la catàbasi di Enea nell’Ade così la “brocca”, ovvero la fronda di sambuco, rivestiva, come si vedrà, un ruolo fondamentale nei rituali di sepoltura compiuti nelle nebbiose campagne milanesi del sec. XVI. L’idea dell’opera risale però al ritrovamento, tra le carte del Foro Criminale dell’Archivio Storico Diocesano di Milano, di alcuni elenchi di segni e formule taumaturgiche censiti nel 1604 in seguito a precise disposizioni dell’autorità ecclesiastica volte a contrastare le pratiche “superstiziose” in uso presso i fedeli della diocesi ambrosiana. In un primo tempo si era pensato ad una trascrizione integrale da offrire agli studiosi ma con il progredire del lavoro ci si è accorti che davanti ai nostri occhi riverberavano i riflessi di eredità ancestrali e si intravvedevano i contorni di un corpus omogeneo di tradizioni che, seppur in fase di disgregazione, si era conservato tutto sommato intatto fino alle soglie dell’Età Moderna ed in alcuni casi avrebbe proiettato le sue ombre fino nella piena Età Contemporanea. Era quindi necessario raccogliere e collegare tutte queste disiecta membra in modo da ricostituire in tutti i suoi aspetti quel mondo originario che costituì l’humus di tali credenze e pratiche. È perciò cominciato un lavoro di ricerca e di scandaglio di tutte le fonti a stampa e manoscritte giacenti sia presso l’Archivio Storico Diocesano che presso altri enti milanesi. Di tutti i documenti raccolti è stato poi compiuto un lavoro di trascrizione, di suddivisione in aree tematiche, di analisi e comparazione con altre tradizioni di ambito italiano ed europeo. Ne è infine risultato un impianto dell’opera quadripartito in cui: - la prima parte riguarda gli aspetti devozionali e le pratiche religiose in uso fino alla riforma tridentina e borromaica (Pagani, Meanti, Gerosa). la seconda parte i segni e le formule taumaturgiche della medicina popolare rivolte agli uomini ed agli animali domestici nonché gli scongiuri contro gli animali, gli insetti nocivi ed il tempo atmosferico (Valota, Deiana, Vazzoler). la terza parte il ciclo della vita, sia nei suoi aspetti sacrali che sociali (Angeleri, Valota, Pisoni, Pelagatti). la quarta parte il ciclo del tempo, nelle sue feste e riti calendariali (Bonomi, Andreoni). Il volume è prefato da mons. Bruno Maria Bosatra, direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Milano, che, contemporaneamente all’incarico archivistico, ha coltivato nel corso di tutti questi anni la passione per gli studi sulla religiosità popolare. Tutti coloro che hanno contributo, gratis et amore Dei, alla stesura di quest’opera afferiscono alle cerchie dei collaboratori, studiosi, ma soprattutto amici, dell’Archivio Storico Diocesano e del Magazzeno Storico Verbanese, associazione a cui si deve la decisione di sostenere economicamente questa edizione. 3 Questo libro costituisce al tempo stesso un punto di arrivo e di partenza. D’arrivo perché raduna in un sol luogo tutte le fonti di area ambrosiana, sia totalmente inedite che già parzialmente edite, inserendole in un coerente “quadro di civiltà”. Di partenza perché, essendo stato portato a termine da studiosi di formazione storico-archivistica, costituisce ancora un territorio “vergine” di caccia per tutti i moderni specialisti di antropologia ed etnografia che vorranno cimentarsi nell’ulteriore opera di indagine e comprensione dei fenomeni. Specialisti che vorranno perdonarci se abbiamo osato “romanticamente” ricalcare le orme di un Pitrè, di un Toschi, di un Corrain! --- o --Era sul punto di terminare il lavoro di edizione di quest’opera, quando il corona virus ha strappato prematuramente all’affetto dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto Carlo Alessandro Pisoni, fondatore e segretario del Magazzeno Storico Verbanese. Per oltre un ventennio è stato attento conservatore dell’archivio storico di casa Borromeo Arese sull’Isola Bella, agile autore, lungimirante editore ed instancabile promotore di studi e ricerche storiche apprezzati ben oltre i confini del territorio verbanese. Alessandro era però soprattutto un amico che ricordiamo con ammirazione per la passione per il suo continuo lavoro di ricerca e per la determinazione nel perseguire gli obiettivi prefissati. Con lui abbiamo percorso un tratto di strada, condividendo studi e progetti e un’amicizia fatta di gioie e di dolori, di confidenze e di turbamenti. È stato anche un amico del nostro archivio: qui ha promosso, in collaborazione con Fabrizio Pagani, ben quattro convegni storici: - Norma del clero, speranza del gregge. L’opera riformatrice di san Carlo tra centro e periferia della diocesi di Milano, Milano-Arona 21-22 maggio 2010 - “Ecclesia semper reformanda”. A 450 anni dal Concilio di Trento, Milano 22 novembre 2013 - Una Sacra Passione. Feste, processioni, rappresentazioni tra sacro e civile nel Milanese, Milano 30 maggio 2014 - Accedere al governo. Manifestazioni del potere in epoca borromaica tra Milano e Novara, Milano 9 ottobre 2015. Il contributo in questo volume sugli usi matrimoniali è l’ultimo scritto che ha lasciato: anche noi con questo lavoro continuiamo a serbarne il ricordo. 4