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DMT relazione per CNOP su coterapie

DANZA MOVIMENTO TERAPIA ANTONELLA MONTELEONE La Danza Movimento Terapia (DMT), l’uso del movimento corporeo e della danza come strumento psicoterapeutico o di guarigione, affonda le sue radici nell’idea che il corpo e la mente sono inseparabili e in una concezione olistica che vede individuo e ambiente in una complessa relazione di interdipendenza. I tre maggiori assunti di base che sono stati riconosciuti fino dalle origini della pratica della danza movimento terapia sono : - il movimento corporeo riflette la personalità – la relazione che si stabilisce tra terapeuta e paziente sostiene e facilita cambiamenti del comportamento - cambiamenti significativi che accadono a livello di movimento e di esperienza corporea possono influire sul funzionamento globale della persona e in un modo tale da promuovere la salute e la crescita. Lo scopo fondamentale della DMT è di aiutare gli individui , di ogni età , estrazione sociale e culturale , sia in stato di benessere che portatori di disagio o disturbo clinico , a ritrovare la sensazione di integrità e totalità del loro essere e della loro persona attraverso l’esperienza dell’unità fondamentale tra corpo, mente e spirito . La Associazione Europea di Danza Movimento Terapia ( EADMT, 2010 ) ha formulato la seguente definizione : “l’uso terapeutico del movimento per promuovere l’integrazione emozionale, cognitiva, fisica , spirituale e sociale dell’individuo. La componente fondamentale ed essenziale della DMT è la danza come movimento corporeo, espressione creativa e comunicazione. Sulla base dell’assunto che la mente, il corpo, lo stato emozionale e la competenza relazionale intersoggettiva sono aspetti interrelati dell’esperienza umana , la DMT si riferisce al movimento corporeo sia come strumento valutativo che un mezzo ed un modo di intervento ”. L’uso del movimento corporeo come strumento catartico e “terapeutico” è vecchio quanto l’uomo e la danza in sé. La storia dell’ arte coreutica ha dimostrato nelle società primitive vestigia di danze celebrative e di sacrificio , di danze funebri e danze che permettevano un sentimento di unione con le divinità benevole e con la natura e danze che esorcizzavano le forze malefiche e demoniche, danze che definivano l’identità individuale e di gruppo. I rituali e i misteri delle antiche civiltà indo europee e orientali utilizzavano la danza per accompagnare momenti salienti del ciclo di vita della persona e della comunità e ciò serviva per promuovere l’integrazione sia personale che sociale . Contrariamente, col progresso e lo sviluppo scientifico tecnologico , la complessità e gli stress dello stile vita hanno portato molti individui a sentirsi alienati e disgiunti da sé stessi, dagli altri e dall’ambiente. Gran parte del pensiero occidentale all’inizio del secolo XX aderiva al credo del dualismo , della separazione netta tra corpo e mente. In questo contesto si sviluppano: la danza come forma di spettacolo, la medicina che cura il corpo fisico e la psicoterapia che cura la mente e la sua forma espressiva verbale. Al contempo dalla prima metà del XX secolo inizia una controtendenza in molti campi che vuole staccarsi dalle limitazioni imposte dalla tradizione vigente . In questo clima culturale ed intellettuale in cambiamento ,nasce la danza moderna ed emerge la danza terapia negli anni ’40 e ’50. Pressoché tutte le pioniere della DMT hanno incominciato la loro carriera professionale come danzatrici ed è stata la loro esperienza come performer e come formatrici che la ha ricondotte a realizzare le potenzialità della danza come strumento di guarigione. Nell’America dei primi anni del ‘900 prevalevano due tipi di danza : il balletto classico e la danza di intrattenimento. Non a caso i pionieri della danza moderna volsero il loro sguardo alla storia e all’antichità ed in particolare al mondo del teatro greco per recuperare il senso catartico della partecipazione ad una forma artistica come attori o fruitori . Ciò che risultava fondamentale nella ricerca di questi pionieri era il riconnettersi non solo con temi personali ma con temi universali e questo era ciò che rendeva i loro spettacoli coinvolgenti e significativi per il pubblico . I modern dancers non erano solo autoassorbiti in loro esperienze personali o in loro contenuti emozionali ma cercavano di comunicare il loro pensiero e la loro esperienza circa temi più universali. Le nozioni che si ritenevano di base per questa ricerca erano: “spontaneità, autenticità dell’espressione individuale, consapevolezza del corpo, temi che stressano tutta una serie di sentimenti e di relazioni “ , i danzatori personificavano e incarnavano temi collegati ai “conflitti umani, alla disperazione, alla frustrazione e alle crisi sociali”, spesso rifacendosi a forme di rituali antichi ( Bartenieff, 1975). La rivoluzione nella danza non era un evento isolato ma faceva parte ed era coerente con i cambiamenti rivoluzionari che avevano luogo nel clima intellettuale degli inizi del ‘900. Era un periodo in cui nuove idee e innovazioni si espandevano tra diversi campi , creando un ambiente generale di mutuo supporto, influenza ed ispirazione. Un innovatore che ha avuto un impatto significativo sia sul movimento della danza moderna che in seguito sulla DMT è stato Francois Delsarte ( 1811-1871). Francese. Iniziò la carriera come cantante d’opera ma in seguito alla perdita della voce si dedicò alla ricerca e alla organizzazione di un sistema di gestualità espressiva spontanea per attori allora così impoveriti in una teatralità superficiale. Partì dall’osservazione delle andature e dei gesti della quotidianità per scoprire le leggi inconscie rintracciabili nel movimento espressivo ed influenzò con le sue scoperte non solo l’ambiente dell’opera lirica ma anche quello di altre arti. Tra i danzatori influenzati dalla ricerca di Delsarte si ricorda Isadora Duncan (1877-1927),che si rivolse al mondo dell’ antico teatro greco per rinnovare il vocabolario della danza. Sir James George Frazer, antropologo, studiò il ruolo dei rituali danzati nelle culture primitive, come espressione dell’esperienza e della coscienza magica, religiosa e spirituale. La corrente di rinnovamento che si rivolse alla spiritualità ebbe tra i suoi promulgatori Ruth st. Denis che, insieme con Ted Shawn, fondò la scuola di Denishawn. Da questa scuola emersero alcune personalità illustri . Marian Chace si formò secondo questa disciplina. Contemporaneamente a questo movimento negli Stati Uniti, un simile movimento rivoluzionario si espandeva in Europa con centro in Germania ad opera di Mary Wigman (1886-1973). Ella veniva descritta come una artista che col suo stile di performing cercava una comunicazione forte diretta e austera col pubblico . A questa corrente fanno riferimento alcune pioniere illustri di DMT quali Mary Whitehouse, Franziska Boas, Liljan Espenak e Trudy Schoop, e più tardi Irmgard Bartenieff ( 1900-1981) . Ciò che lei esternalizzava e rendeva forma visibile derivava non da una pianificazione intellettuale ma dalla sensazione corporea. Il risultato erano movimenti autentici, collegati all’esperienza emozionale . Mary Wigman era collega e studente di Rudolf Laban (1879-1958) danzatore , coreografo, teorico , filosofo della danza ,d’origine austro ungherese . Laban aveva studiato euritmica con il musicista svizzero Dalcroze e il metodo Delsarte. Da questi insegnamenti derivò un suo stile personale di insegnamento che per l’appunto metteva al centro lo stile personale individuale e il metodo dell’improvvisazione come modo per poterlo sviluppare. La scoperta di questa “danza interiore” veniva vista come un modo di rivelazione dell’inconscio. La sua ricerca lo portò a formulare un sistema di notazione ,di osservazione e analisi delle qualità strutturali e dinamiche del movimento corporeo , il sistema “effort- shape “ che si è rivelato fino a tutt’oggi un potente strumento formativo in diversi campi , sia industriale e sportivo che artistico antropologico terapeutico. Le interconnessioni con Jung sono documentate dalla presenza di entrambe nella comunità di Ascona ( rif. Fondazione Monte Verità e Fondazione Eranos ) e dalle formulazioni fatte in uno dei suoi libri più importanti , “The mastery of Movement “, riguardo agli archetipi di movimento, ai movimenti connessi all’inconscio personale e collettivo , ai movimenti ombra in analogia con le teorizzazioni junghiane . Un processo simile di recupero della interiorità lo si può rintracciare anche negli scritti degli artisti dell’epoca, nell’attenzione che essi davano al sogno, all’inconscio e alle interrelazioni tra soma e psiche . Le pioniere della DMT hanno derivato da queste correnti del campo della danza moderna un atteggiamento non giudicante, la tendenza a valorizzare le particolarità e differenze individuali e a favorire lo sviluppo di uno stile individuale e del sé creativo unico del singolo individuo e a sostenere la espressione diretta attraverso la improvvisazione intorno alla sensazione e alla emozione interiore. Non solo il pensiero psicoanalitico che si è sviluppato intorno a Freud e ai suoi diretti successori Adler, Jung ,Reich fornì supporto ed incoraggiamento all’emergente gruppo di professioniste . Un ritrovato interesse per il corpo e per il movimento come forma di linguaggio può essere rintracciato anche nella psicologia clinica e sperimentale e nel campo di ricerca sulla comunicazione non verbale, iniziato con gli studi di C. Darwin (1872) sulle espressioni facciali e corporee nel loro significato non solo biologico ma anche evolutivo e di sopravvivenza per la specie . Paul Schilder , coi suoi studi sulla immagine corporea , faceva parte di un team di clinici che lavorava al Bellevue Hospital nel 1940, cui va il merito di aver approfondito lo studio sperimentale di una serie ampia di test proiettivi verbali e non verbali . Tra questi si possono annoverare Loretta Bender , psicologa, Franziske Boas, dance therapist, Margaret Naumberg, art therapist, Adolf Wollman , drama therapist con marionette e burattini. In questo campo della psicologia sperimentale e di ricerca si ricordano anche Levy ( simbolismo del disegno di animali ), Machover ( simbolismo del disegno della figura umana), Murray ( simbolismo delle immagini TAT ) e Klopfer ( test delle macchie Rorschach). Dal suo primo apparire quale metodo terapeutico, negli anni Quaranta , la DMT ha continuamente raffinato le sue fondazioni attraverso i contributi di vari operatori clinici , il lavoro dei quali ha solidamente agganciato la ricerca psicologica emergente , con le sue teorie e applicazioni, alle intuizioni e alle idee delle tre più importanti ricercatrici americane : Marian Chace , Trudi Schoop e Mary Whitehouse. Marian Chace (1896-1970) fu la prima ad utilizzare tecniche di movimento integrate ai metodi più tradizionali per la cura e la riabilitazione di pazienti veterani di guerra con gravi disturbi a livello mentale ed emozionale al Saint Elisabeth Hospital nel 1942. Il suo lavoro , influenzato dalla teoria interpersonale della personalità dello psichiatra Harry Stack Sullivan, dagli studi etnico antropologici della scuola Denishawn, coglie l’importanza del contesto culturale e interazionale per la comprensione della patologia. Trudi Schoop (1903-1999) dedicò la sua vita per migliorare le condizioni umane e sociali dei pazienti psichiatrici cronici. Il suo metodo integra in modo originale approcci educativi del movimento corporeo e ludico espressivi creativi durante il processo clinico terapeutico . Mary Whitehouse (1911-1979) sviluppò un approccio al movimento, che chiamò Movement in depth, le cui radici sono da rintracciare nella sua pratica di danza , negli studi junghiani e nel suo lavoro pionieristico di danzaterapeuta con pazienti nevrotici . Riferendosi al metodo di Immaginazione Attiva di Jung ,orientò la sua ricerca sul movimento come mezzo per sviluppare la capacità di testimonianza interiore della propria esperienza diretta finalizzato a scoprire sè stessi e promuovere la crescita personale . I trattamenti che si focalizzavano su approcci non verbali iniziarono ad essere accettati solo a partire dagli anni ’60 e ’70 grazie a questi cambiamenti nel contesto culturale e anche all’ aumento della domanda di interventi non verbali cui i pionieri DMT contribuirono con le loro ricerche e sperimentazioni. Si assistette ad un rinnovato interesse per l’importanza del movimento corporeo in psicoterapia. E ciò fornì una metodologia riconosciuta e una terminologia per la ricerca e l’osservazione sul significato del movimento corporeo e sulla interconnessione tra movimento e espressione delle emozioni. Ray Birdwhistell fondò una nuova disciplina , la cinesica, che è lo studio delle unità strutturali del movimento in relazione ai processi sociali. Albert Scheflin collegò gli studi della cinesica al campo della ricerca in psicoterapia. William Condon focalizzò la sua ricerca sulla sincronia interazionale e la self-synchrony. Adam Kendon studiò la sincronia applicata alla organizzazione gerarchica tra gesto e discorso. In contemporanea fiorirono una serie di nuove forme di intervento terapeutico e anche le combinazioni di terapie sia verbali e che non verbali, per migliorare l’efficacia dei processi terapeutici. Il movimento umanistico iniziato da Carl Rogers e da Abraham Maslow si affermò come approccio non- analitico, non-giudicante e anti-diagnostico al disturbo mentale. Importanza sempre maggiore assunsero le psicoterapie orientate all’azione: creative arts therapies (arte terapia, dramma terapia, danza movimento terapia, poesia, musicoterapia ecc.) , lo psicodramma (J.Moreno), la terapia gestalt (F.S.Perls), la terapia psicomotoria (A.Pesso), la terapia bioenergetica(A. Lowen). Fecero anche il loro ingresso una serie di “terapie corporee”, di ristrutturazione posturale e consapevolezza del processo del movimento corporeo , quali la Alexander technique e il metodo Feldenkrais dal nome dai loro fondatori, Mabel Todd e Lulu Sweigard che enfatizzano l’uso della immaginazione e della visualizzazione, i metodi di rilassamento come quello di Edmund Jacobson, e le tecniche di massaggio profondo come quella iniziata da Ida Rolf. Lo sviluppo istituzionale e professionale della DMT inizia tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60 con programmi di formazione indipendenti offerti da Marian Chace e Blanche Evan a New York, Trudy Schoop e Mary Whitehouse in California, nella West Coast da Espenak, Bartenieff e Rosen che portano alla successiva costituzione della ADTA , American Dance Therapy Association nel 1966. Negli anni ’70 iniziano i primi corsi a livello universitario , tra cui il primo programma master nel 1971 all’Hunter College fondato da Claire Schmais, Elissa White e Martha Davis con l’accreditamento dell’Istituto Nazionale per la Salute Mentale. Grazie al lavoro svolto nell’ADTA si arriva a sviluppare un curriculum formativo condiviso dalla comunità professionale dell’epoca e si stabilisce il primo registro Professionale ed il primo Comitato di Registro interno all’ADTA. Nasce il Comitato ADTA per gli Affari Governativi che si impegna a monitorare e regolamentare gli obblighi professionali in relazione alla legislazione governativa vigente. L’organizzazione ADTA ha celebrato il suo cinquantesimo anno nel 2016 e tuttora continua a rappresentare un temenos molto fecondo di pensieri ed azioni che sostengono la crescita e lo sviluppo della DMT sia a livello degli Stati Uniti che a livello internazionale, promuovendo la continua revisione degli standard formativi e professionali , organizzando iniziative di formazione continua e impegnandosi a diffondere lo stato dell’arte sul piano della ricerca e delle pubblicazioni per una validazione scientifica della teoria e della tecnica . Analogo processo si avvia in vari stati europei negli anni ’80 a partire da tre Paesi che tuttora sono quelli in cui sono presenti il maggior numero di professionisti con una formazione specifica in DMT : Gran Bretagna (UK) , Germania e Italia . Nel 1982 nascono le prime due associazioni in Gran Bretagna (A.D.M.T.) e Italia (A.T.I.) che ,grazie all’opera di professionisti formatisi negli Stati Uniti e di operatori dell’area assistenziale ed educativa che credevano nel valore dell’esperienza espressiva creativa attraverso il corpo ed il movimento, si impegnano ad organizzare i primi programmi formativi . Due eventi sono risultati particolarmente efficaci nella funzione generativa e nella promozione di un continuo e costante incoraggiamento allo scambio e confronto sia a livello di pratica che di formazione tra docenti , studenti e professionisti : la nascita dell’European Consortium for Art Therapy Education (ECArTE) nel 1991 una organizzazione di Programmi Universitari nelle Arti Terapie che si impegna a tutt’oggi ad organizzare un congresso internazionale a cadenza biennale per monitorare e sostenere il processo di crescita delle Arti Terapie sul piano istituzionale e scientifico e il I Congresso Europeo di Danza Terapia che si è tenuto a Berlino nel 1994. Questa data segna la nascita del Network Europeo di DMT che apre un tavolo di confronto continuo che si incontra ogni due anni e a cui partecipano presidenti e membri dei consigli direttivi di Associazioni Nazionali di DMT, direttori di programmi formativi , rappresentanti e ricercatori dell’ambito istituzionale ed accademico. Grazie a questi movimenti propulsori e concentrici , nel 1997 i pionieri in Italia arrivano a fondare l’Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia che sarà tra l’altro tra le associazioni europee che daranno il maggiore contributo in termini di idee ed azioni alla fondazione della European Association Dance Movement Therapy EADMT nel 2010. Da un report del 2018 , EADMT contava 15 Associazioni Nazionali Professionali riconosciute ( oltre ad Italia, Uk e Germania, le Associazioni riconosciute a livello Full Professional : Grecia,Ungheria, Latvia, The Netherlands, Polonia, Russia, Spagna e a livello Full Basic : Austria, Czech Republic, Finlandia, Svizzera, Ucraina) e 7 Associate perché non avevano ancora i requisiti di standard qualitativi a livello formativo e di pratica professionale . Apid , in sintonia ed accordo con le altre organizzazioni europee, riunisce professionisti della DanzaMovimentoTerapia che, nel rispetto delle reciproche differenze formative e operative, teoriche e tecniche, lavorano attivamente per promuovere lo sviluppo della pratica professionale ed il riconoscimento legale della professione. L’organizzazione in Italia assicura e promuove la qualità della pratica e della formazione a garanzia e protezione di clienti, operatori e istituzioni. Ha istituito un registro che permette in modo trasparente di poter tra l’altro identificare le differenti competenze e i profili di base. Apid da sempre mira a promuovere il confronto, lo scambio e l’integrazione con tutti i soggetti (associazioni, scuole, singoli operatori …) che afferiscono al campo delle terapie espressive, delle arti terapie e, in generale, dell’intervento sul disagio bio- psico- sociale, al fine del reciproco arricchimento culturale, sociale e scientifico. Si adopera per curare l’informazione e la divulgazione riguardo la DanzaMovimentoTerapia e le sue applicazioni in particolare modo attraverso l’organizzazione diretta o partecipata di eventi , simposi e congressi a livello nazionale e internazionale ( Milano, Congresso EADMT 2016 e Congressi Ecarte di Ferrara, 1994, Lucca , 2011, Palermo , 2018). Il contesto ove la DMT trova applicazione è molto vario e spazia dai settings della salute mentale, dall’ambito medico, clinico preventivo riabilitativo e terapeutico , a quello educativo , sociale e forense . Gli interventi sono svolti sia a livello individuale che di coppia , famiglia e gruppi. Le aree tematiche di intervento includono, oltre a quelle più tradizionali della psichiatria, dell’autismo, delle sindromi e dei disturbi dell’età evolutiva , delle disabilità neuro psico motorie e sensoriali , delle patologie senili ( demenza , Altzheimer, Parkinson), dell’oncologia e delle dipendenze anche tematiche emergenti nello scenario della società mondiale contemporanea. La DMT si sta rivelando un prezioso e in alcune circostanze un essenziale contributo in aree di intervento quali : i DCA ( Disturbi del Comportamento Alimentare), le dipendenze da gioco e internet, trauma e violenza contro i minori e contro le le donne , la violenza di genere e domestica, la prevenzione del bullismo e dello cyberbullismo, la prevenzione della Psicopatologia Perinatale, le unità di crisi psicosociali e multidisciplinari per le emergenze e le catastrofi, il trauma migratorio e la transculturalità, l’empowerment rivolto a soggetti deboli della popolazione, le nuove famiglie e generatività,i Programmi di Promozione della Salute in accordo con le linee europee ENWHP e mondiali OMS. L’efficacia dell’intervento in questi settori è documentata da studi e ricerche condotte all’estero mentre sul territorio nazionale la presenza pur folta di professionisti, afferenti a diversi profili professionali, che utilizzano lo strumento danza movimento terapeutico nei servizi pubblici , nel privato sociale e nella pratica privata rimane tutt’ora quasi un fenomeno sommerso . In Italia risultano prevalenti esperienze in contesti socio assistenziali e nel settore educativo e della formazione in generale . Ciò è in parte connesso ad una serie complessa di fattori interconnessi politici ,storici , culturali e al fatto che pochi professionisti italiani DMT hanno un profilo di base di psicologo o medico e che , a parte quelli specializzati presso l’I.P.s.E. , riconosciuto dal M.U.R.S.T nel 2004 , ancora molto pochi sono i DMT clinici con una chiara identità di Psicoterapeuta espressivo . La formazione universitaria è pressochè assente e i pochi Master sono tutti svolti al di fuori dei corsi di Laurea in Psicologia . Questa è al momento attuale la sfida che maggiormente ci interroga su azioni e strategie da intraprendere per poter accedere ad un livello di sviluppo formativo e di pratica che possa realmente contribuire alla costruzione di una identità di danza movimento terapia nella vision e nella mission condivisa dalla più larga comunità professionale .