El estudio del Derecho concursal debe tener en cuenta una faceta importante relacionada con los créditos públicos y de la que se ha dicho muy poco hasta ahora. Esto es, el comportamiento de los acreedores públicos en los procedimientos... more
El estudio del Derecho concursal debe tener en cuenta una faceta importante relacionada con los créditos públicos y de la que se ha dicho muy poco hasta ahora. Esto es, el comportamiento de los acreedores públicos en los procedimientos concursales y su posible califi cación como ayuda de Estado incompatible con el Derecho comunitario. El Tribunal de Justicia de la Unión Europea (TJUE) parte de la idea general de que la posible pérdida de ingresos de naturaleza fiscal que sufriría un Estado como consecuencia de la aplicación a una empresa de una legislación en materia concursal no puede justifi car, por sí sola, que dicha legislación se califi que de ayuda de Estado ilegal, pero ello no obsta para entender que tal ventaja puede derivar, como sostiene la jurisprudencia comunitaria, de la falta de adopción de previsiones por parte de los acreedores públicos tendentes al cobro de deudas tributarias y que supone la tolerancia del impago sistemático de las mismas. Decisiones de la Comisión y Sentencias, algunas de ellas contradictorias, que han llevado fi nalmente a la elaboración del denominado «test del acreedor privado» como parámetro para analizar el proceder de los poderes públicos en un procedimiento concursal.
Nel concordato preventivo è ammissibile la dilazione di pagamento dei creditori privilegiati, di conseguenza, data la perdita economica derivante dal ritardo con il quale i creditori conseguono la disponibilità delle somme loro spettanti,... more
Nel concordato preventivo è ammissibile la dilazione di pagamento dei creditori privilegiati, di conseguenza, data la perdita economica derivante dal ritardo con il quale i creditori conseguono la disponibilità delle somme loro spettanti, il pagamento con dilazione superiore a quella imposta dai tempi tecnici della procedura equivale ad una soddisfazione non integrale.
A fronte dell’atto di rinuncia all’eredità cui sia stato chiamato il proprio debitore, i creditori possono ricorrere al rimedio fornito dall’art. 524 c.c. al fine di soddisfarsi esecutivamente sui beni che sarebbero al predetto spettati... more
A fronte dell’atto di rinuncia all’eredità cui sia stato chiamato il proprio debitore, i creditori possono ricorrere al rimedio fornito dall’art. 524 c.c. al fine di soddisfarsi esecutivamente sui beni che sarebbero al predetto spettati in virtù della successione. Molto più complicata, invece, è la situazione dei creditori del chiamato che sia legittimario del de cuius e risulti leso nella sua quota di legittima oppure totalmente pretermesso e che, per sottrarsi alle azioni esecutive, rinunci all’eredità o, pur accettandola, rinunci all’azione di riduzione, cioè all’unica possibilità che l’ordinamento gli concede per ottenere l’intera quota di eredità o gli altri diritti lui riservati. In merito le tesi dottrinarie e giurisprudenziali sono molteplici. Il presente lavoro si propone di effettuare una ricognizione delle posizioni esistenti in materia e di individuare, per quanto possibile, la via che, ad oggi, pare stia diventando quella generalmente ritenuta percorribile da parte tanto della Cassazione quanto delle Corti di merito.