Il rapporto tra privacy e diritto d’autore ha conosciuto un progressivo ampliamento frutto, non solo dell’opera incessante della dottrina, ma anche del contributo della giurisprudenza europea. Se questi un tempo erano ritenuti ambiti...
moreIl rapporto tra privacy e diritto d’autore ha conosciuto un progressivo ampliamento frutto, non solo dell’opera incessante della dottrina, ma anche del contributo della giurisprudenza europea. Se questi un tempo erano ritenuti ambiti tematici distanti, quasi non interferenti tra loro, negli ultimi anni, hanno invece sperimentato nuovi punti di incontro (rectius: scontro), ispirati a quelle istanze di protezione dei diritti di proprietà intellettuale che, nell’era digitale si sono rese più pressanti, e all’esigenza di garantire una tutela delle posizioni di interesse dei fruitori delle opere dell’ingegno. Un rapporto, quello tra privacy e diritto d’autore, che ha assunto una progressiva vicinanza in considerazione dello sviluppo di strumenti tecnici a protezione delle opere caricate in Rete, rivelatisi spesso penetranti e invasivi, tanto da mettere a rischio l’esercizio di diritti e libertà fondamentali, come la protezione dei dati personali e la segretezza delle comunicazioni.
Una vicinanza che, come si dirà, si è manifestata in modo conflittuale, ma che, a ben vedere, pare mostrarsi anche dal punto di vista strutturale. Il diritto alla privacy, infatti, nato a tutela dei diritti della personalità – e inquadrabile in tale categoria – è altresì dotato di una componente patrimoniale, legata al valore economico dei dati personali; aspetto quest’ultimo che oggi si rileva in tutta la sua portata dirompente nella economia di mercato “data driven”.