RIASSUNTO: La ricerca tenta un riesame globale della questione dei culti privati, e in particolare di quelli gentilizi, e del posto da essi occupato all’interno delle forme religiose romane sviluppandosi su un duplice fronte: da una parte...
moreRIASSUNTO: La ricerca tenta un riesame globale della questione dei culti privati, e in particolare di quelli gentilizi, e del posto da essi occupato all’interno delle forme religiose romane sviluppandosi su un duplice fronte: da una parte si è proceduto a una riconsiderazione quanto più accurata possibile della storiografia moderna, a partire dal XVI secolo, con l’analisi di alcune posizioni dottrinali particolarmente significative.
Per un altro verso, si è proceduto a una riconsiderazione globale delle fonti conosciute sui culti gentilizi per verificare sia l’autenticità delle informazioni trasmesse dai testi che le riportano, sia il reale significato attribuito al culto all’interno del gruppo gentilizio, per cogliere i rapporti instauratisi nel corso dei secoli tra questo e il culto pubblico cittadino. A questo scopo sono stati raccolti i testi più significativi che menzionano culti di gentes, tentando di accertarne la natura, pubblica o privata, sulla quale si riscontrano spesso notevoli discordanze in dottrina.
L’esame delle fonti sui culti gentilizi ha poi permesso di rilevare una vitalità nella produzione di miti da parte delle gentes ancora in piena età repubblicana. Ciò sembra smentire le ricostruzioni, eccessivamente rigide, di molta parte della dottrina, che ha ipotizzato un meccanico sovrapporsi della struttura religiosa cittadina, specchio della raggiunta maturità politica della civitas, sulle forme religiose, tendenzialmente centrifughe, dei gruppi gentilizi, che sarebbero state relegate tra le forme di culto privato. Invece i due momenti non si sono succeduti in un rapporto meramente cronologico né in una sequenza di forme dalla più semplice alla più complessa, ma hanno proceduto parallelamente, seppure con vitalità diversa e con diverso destino. In particolare alcuni episodi di II secolo a.C. mostrano come la cura del culto privato abbia ancora un’efficacia dirimente anche nei confronti delle cariche pubbliche.
ABSTRACT: This research tries a global reexamination of the topic of the Roman private cults, and particularly of the sacra gentilicia, in order to understand the place they occupied inside the Roman religious forms. The book develops on a double front: on one side it proceeds to a reconsideration of the modern historiography, from the very XVI century, analysing some particularly meaningful doctrinal positions.
On the other side, it proceeds to a global reconsideration of the sources on the gentilician cults, in order to verify both the authenticity of the informations transmitted by the texts that mention them, and the real meaning attributed to the cults inside the gentilician groups, in order to recognize the relationships between them and the city public cult. To this purpose the most meaningful texts mentioning cults of gentes have bee gathered, trying to verify their nature, public or private, a problem on which notable discordances are often found in doctrine.
Furthermore, the examination of the sources about the gentilician cults has allowed to notice a vitality in production of gentilician myths still in full republican age. This seems to deny the sometimes excessively rigid reconstructions of a significant part of the doctrine, which has hypothesized a mechanic overlapping of some city religious structures,, mirror of the political maturity of the civitas, on the potentially centrifuge religious forms of the gentilician groups, relegated among the forms of private cult. Instead, the two moments not merely supervened in chronological relationship, neither in a sequence of forms from the simplest to the most complex, but they parallelly proceeded, even though with different vitality and destiny. Particularly, some episodes of II century B.C. show as the care of the private cult has still a settling effectiveness towards the public magistratures, such as consulship.