La figura dell’architetto goriziano Antonio Lasciac (1856-1946), per l’importanza delle opere eseguite, specialmente in Egitto nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento, assume particolare valenza per il territorio transfrontaliero di...
moreLa figura dell’architetto goriziano Antonio Lasciac (1856-1946), per l’importanza delle opere eseguite, specialmente in Egitto nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento, assume particolare valenza per il territorio transfrontaliero di Gorizia e Nova Gorica, oggi separato da un confine amministrativo, ma che all’epoca della sua esperienza professionale rappresentava un unicum territoriale.
In questo territorio, sulle alture del Rafut, nel 1912 Antonio Lasciac realizzò la propria abitazione, opera particolarmente significativa per il linguaggio architettonico costituito da elementi tratti dalla tradizione mamelucca, resi mediante le moderne tecniche costruttive applicate al revival neo-islamico; elementi che l’architetto aveva portato nella sua città natale al ritorno da un periodo trascorso in quell’Egitto khediviale in cui aveva trovato lavoro e fortuna, come testimoniano le tante opere realizzate al Cairo, ad Alessandria e sul Bosforo.
Due to the importance of the works he realized at the turn of the century , XIX - XX century, especially in Egypt the architect Antonio Lasciac (Gorizia 1856- Cairo 1946) plays a relevant role for the cross-border area of Gorizia and Nova Gorica, now divided by an administrative boundary between Italy and Slovenia, but compounding a whole territory during his professional experience.
Here in 1912, over the hills of Rafut, the architect Lasciac realized his house, which is particularly remarkable for the choice of its architectural language influenced by the Mamluk tradition, rendered through the modern construction techniques within the revival of the neo-Islamic style. A a style that is marked by the references to the khedival Egypt that he brought back to his hometown, to testify his productive and fortunate Egyptian period, which is evidenced by his numerous works in Cairo, Alexandria and along the Bosphorus.