L'articolo, pubblicato giusto venti anni fa su «L'arcolaio» n. 5, gennaio 1998, fa il punto sul poco o niente transitato nella cultura tradizionale popolare del Molise degli antichi canti del carnevale fiorentino, promosso a suo tempo...
moreL'articolo, pubblicato giusto venti anni fa su «L'arcolaio» n. 5, gennaio 1998, fa il punto sul poco o niente transitato nella cultura tradizionale popolare del Molise degli antichi canti del carnevale fiorentino, promosso a suo tempo dai Medici, specialmente da Lorenzo il Magnifico, al quale Olindo Guerrini, in arte Lorenzo Stecchetti, contesta di aver spronato i fiorentini verso il lusso e il divertimenti, incitandoli "alla celebrazione di un carnevale perpetuo". Lorenzo il Magnifico, secondo Guerrini "sapeva troppo bene quel che faceva. Chi dorme in letto soffice più facilmente poltrisce, ed il Magnifico cercava che i buoni fiorentini si addormentassero bene sopra guanciali di rose perché non si levassero a turbare chi governava".
Di qui uno scialo di composizioni che ottimi letterati toscani concepivano per solleticare i gusti del popolino, a suon di inevitabili allusioni e facilissimi doppi sensi, delle quali risuona non più di un'eco flebile e distorta nei proverbi, negli indovinelli, in quel che rimane di un canto o una rappresentazione carnevalesca molisana.