I domenicani costruiscono conventi in cui è possibile studiare e specializzarsi nella filosofia e nella teologia, possiedono enormi biblioteche, comprano e gestiscono terreni, anche lontani dai centri abitati, si preoccupano di curare i... more
I domenicani costruiscono conventi in cui è possibile studiare e specializzarsi nella filosofia e nella teologia, possiedono enormi biblioteche, comprano e gestiscono terreni, anche lontani dai centri abitati, si preoccupano di curare i poveri e diffondono una certa arte farmaceutica che, per mezzo di alcune spezierie, si rivelerà fondamentale per i piccoli centri calabresi. Dopo l'apogeo cinquecentesco - che si chiude con la presenza di Tommaso Campanella e della sua congiura antispagnola - e i primi decenni del Seicento, quella serie di terremoti che devastò la Calabria, fino a restituircela oggi monca di gran parte della sua storia, proclamò la lenta decadenza anche del convento di Nicastro. Una storia che merita l'approfondimento non tanto sotto la lente del localismo quanto in relazione alla più grande storia e alle grandi geografie dei Predicatori di tutta Europa.