Nel fermento artistico e culturale della Firenze settecentesca del grandu-ca Pietro Leopoldo di Lorena il collezionismo di incisioni riceve un notevole impulso da un mercato sempre più attivo e dinamico in cui collezionisti, tipografi ,...
moreNel fermento artistico e culturale della Firenze settecentesca del grandu-ca Pietro Leopoldo di Lorena il collezionismo di incisioni riceve un notevole impulso da un mercato sempre più attivo e dinamico in cui collezionisti, tipografi , incisori e mercanti di stampe intrecciano i loro interessi portando in città un crocevia di stimoli, incontri, scambi di idee. Affi anco alla botte-ga granducale impegnata nel riprodurre i capolavori degli appartamenti di Palazzo Pitti e della Galleria degli Uffi zi, numerosi calcografi ed editori fi o-rentini si fanno concorrenza pubblicando interessanti raccolte con ritratti di illustri uomini toscani, con vedute cittadine e con raccolte di quadri famosi di proprietà privata, contribuendo ad alimentare il successo della stampa di riproduzione, settore già molto sviluppato nel Cinquecento sull'esempio dell'attività incisoria di Marcantonio Raimondi 1. Di questo fenomeno inarrestabile ne dà testimonianza Luigi Lanzi nella sua Storia pittorica dell'Italia del 1792 in cui defi nisce la sua epoca storica "il secolo del rame, perché è stato il men fecondo di grandi geni e di opere pittoresche; ma, […] poté avere lo stesso nome dalle incisioni in rame, salite in questi anni al più grande onore. Il numero de' lor dilettanti è cresciuto ol-tre modo; ne sorgono nuovi gabinetti in ogni luogo, si aggravano a dismisura i loro prezzi; si moltiplicano i libri che ne discorrono; ed è gran parte della civile cultura sapere i loro nomi, discernerne il taglio, individuare le opere più belle di ogni incisore" 2. In questo ambiente altamente competitivo, si fa strada nel settimo decen-nio del secolo il trevigiano Carlo Lasinio (1759-1838) 3 grazie ad una nuova tecnica incisoria a lastre multiple, capace di dare l'illusione dell'acquarello, sulla base del metodo di Edouard Gautier-Dagoty 4 , ulteriormente perfezio-nato. Nel 1774 Lasinio incide la Venere di Urbino di Tiziano, dedicandola al granduca. La verosimiglianza della stampa a cinque colori attira i favori del-la corte verso l'artista; il suo studio verrà visitato dall'imperatore Giuseppe II e dal re Gustavo di Svezia e gli editori Giuseppe Bardi e Niccolò Pagni non tarderanno ad assicurarsi la sua collaborazione esclusiva per alcune raccolte di incisioni di gran successo, come ad esempio la serie dei Ritratti degli arcivescovi e vescovi di Toscana del 1787, la serie dei Ritratti de' pittori che da se stessi si dipinsero del 1788 e la serie dei Contadini della Toscana del 1796 5 .