Umberto Nobile

Il libro "Diario verso il Polo Nord"  ha un intento commemorativo nel 145° anno dalla nascita del Padre gesuita Giuseppe Gianfranceschi SI (Societas Iesu) nato nel 1875 e morto nel 1934. Gianfranceschi, come ricorda Padre Federico Lombardi SI nella prefazione, fu un eminente studioso di fisica, Presidente dell'Accademia Pontificia delle Scienze (dal 1921), Rettore della Pontificia Università Gregoriana (dal 1926 al 1930) e primo direttore della Radio Vaticana (dal 1930). La ricorrenza ha dato spunto a Giuseppe Biagi Jr, nipote omonimo del radiotelegrafista della "Tenda Rossa", e al giornalista Francesco Luigi Clemente di pubblicare una loro 1 trascrizione in caratteri in chiaro del già noto diario manoscritto che Padre Gianfranceschi tenne durante la sua partecipazione, in qualità di cappellano, alla tragica spedizione artica del dirigibile Italia 2. Interessi convergenti unirono i destini del generale del genio aeronautico Umberto Nobile a quello di Padre Gianfranceschi in una spedizione che fin dall'inizio ebbe bisogno di raccogliere consensi e protezione vista la ferma opposizione del Ministero dell'Aeronautica che, lo ricordiamo, era proprietario dell'aeronave. La Chiesa di Achille Ratti-PIO XI era molto impegnata nell'opera missionaria svolta particolarmente dai gesuiti ed accolse con favore la partecipazione ad una impresa alle estremità polari sulla quale porre il sigillo papale. L'intento fu esplicitato nella ricostruzione dei fatti apparsa sul Bollettino Le Missioni della Compagnia di Gesù del 3 agosto 1928. Allo stesso modo di quanto fatto alla partenza del Norge, il Papa fece dono a Nobile di una 1 Il diario di Gianfranceschi è stato digitalizzato a cura dell'Archivio della Pontificia Università Gregoriana (APUG) ed è liberamente consultabile all'indirizzo https://gate.unigre.it/mediawiki/index.php/Index:APUG_2300_B2.djvu. Presso l'APUG esiste un'altra trascrizione insieme ad una proposta di pubblicazione del diario a cura di Cosimo Calcatelli di Arcevia in APUG 2271-2. La trascrizione di Biagi-Clemente non risulta validata dall'APUG al momento della pubblicazione del libro. 2 Il diario è già conosciuto dagli studiosi, vedi ad esempio F. Bea, A. De Carolis, Ottant'anni della radio del Papa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2011, Vol. I, p. 28; Mario Sica, Buona strada, padre Giafranceschi, L'ASCI e la partenza del padre Gianfranceschi per la spedizione polare, in Esperienze e progetti, n. 212, 2016. Lo stesso Gianfranceschi aveva pubblicato alcuni estratti del suo diario nell'articolo La mia missione al Polo pubblicato su L'illustrazione vaticana del 1933, vedi APUG 2271-1 fogli 18-48.

L'avventura del wireless nella spedizione del dirigibile "Italia" di Umberto Nobile

Le nuove prospettive storiografiche e l’attualità della spedizione al Polo Nord del dirigibile Italia di Umberto Nobile

Umberto Nobile e Francesco Tomaselli: il fatale abbraccio della radio con la Stampa

Il 1921 fu un anno decisivo per lo sviluppo dell'Aeronautica Militare italiana. Si moltiplicarono i dibattiti sul problema della smobilitazione del materiale bellico aeronautico e sulle prospettive dell'Aeronautica. Le difficili condizioni del bilancio dello Stato suggerivano scelte drastiche. Giulio Douhet propose l'abbandono della dirigibilistica  riprendendo i suoi studi aeronautici di dieci anni prima. Umberto Nobile riteneva invece che i dirigibili potessero essere ancora utili per i servizi di trasporto civile.

Il tema è sviluppato in 37 diapositive.
Per approfondimenti contattare l'autore.

Una sintesi della manifestazione è al seguente collegamento
http://www.assoaeronautica.it/post/torna-il-cesma-con-la-pace-fra-douhet-e-nobile-sui-dirigibili-e-il-premio-anpan-al-gen-mainini

La registrazione dell'intervento di Claudio Sicolo  è raggiungibile al seguente collegamento:
https://www.youtube.com/watch?v=DFKg8WR72kI


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1921 was a decisive year for the development of the Italian Air Force. The debates on the problem of demobilization of aeronautical war material and on the prospects of the Air Force multiplied. The difficult conditions of the state budget suggested drastic choices. Giulio Douhet proposed abandoning airship by resuming his aeronautical studies of ten years earlier. Umberto Nobile, on the other hand, believed that airships could still be useful for civil transport services.

The theme is developed in 37 slides.
For further information contact the author.

A report of the event:
http://www.assoaeronautica.it/post/torna-il-cesma-con-la-pace-fra-douhet-e-nobile-sui-dirigibili-e-il-premio-anpan-al-gen-mainini

The recording of the speech of Claudio Sicolo can be reached at the following link:
https://www.youtube.com/watch?v=DFKg8WR72kI

IT
Umberto Nobile e l’Italia al Polo Nord – Politica e storia nelle carte inedite 1928-1978

La spedizione polare del dirigibile Italia del 1928 ebbe risonanza mondiale per l’azione propagandistica promossa dal Corriere della Sera di Maffio Maffii al momento della sua partenza, poi per lo scandalo internazionale che seguì la sua tragica fine. Nel secondo dopoguerra l’opera divulgatrice e polemica di Umberto Nobile ha mantenuto vivo l’interesse per l’impresa trasformandola però in un terreno di scontro politico contro il fascismo a sostegno del comunismo sovietico. Il volume recupera la verità dei fatti e smentisce le ricostruzioni più diffuse attraverso l’analisi di fonti archivistiche mai finora portate alla luce. Vengono così svelati retroscena inediti come quelli della spedizione di soccorso del rompighiaccio Krassin e vengono aperte nuove prospettive di indagine storiografica.

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EN
Umberto Nobile and his airship Italia at the North Pole –
Politics and history from the unpublished papers 1928-1978

With a presentation of Luciano Zani, professor of contemporary history at the University of Rome, and a comment by Gregory Alegi, professor of Aviation History.


ABSTRACT
The polar expedition of the airship Italia in 1928 had a worldwide resonance for the powerful coverage provided by the Corriere della Sera newspaper directed by Maffio Maffii at the time of its departure, and later for the international scandal that followed  the expedition’s tragic end. After World War II, the popularization and the strong, controversial media battle of Commander Umberto Nobile kept the public interest in the enterprise thriving, turning it, however, into a convenient political battleground against fascism, and in support of Soviet communism. This book recovers the truth of the facts and refutes the previously most accepted reconstructions and opinions through the analysis of official archival sources which had never been revealed before. The rigorous research made by the Author uncovered new extraordinary facts, debunking some accepted myths like the alleged role of the Krassin Russian icebreaker in the rescue operations. This book therefore opens completely new perspectives of historiographic investigation on the dramatic events.

CONTENTS
This book presents for the first time the main results of five years of investigations into the expedition of the airship Italia based on the unpublished resources found in the Italian archives.
It is an original work of unique value in the immense world literature that has been produced on the subject.
In fact the history of the expedition has been completely rewritten on newly discovered official documents that had never been published before.
The first chapter describes the relationship between General Umberto Nobile and politics, and offers the interpretative lines of his popularization work.
In his most famous book  “Italia at the North Pole"  Umberto Nobile  in 1930 polemically attributed to the behavior of the Captain of the support ship Citta’ di Milano, Giuseppe Romagna Manoja, the death of many members of the airship’s crew which, according to him, had been caused by a tragic delay with which the S.O.S. of the survivors had been intercepted by the ship’s radio station. After the fall of fascism, Nobile reviewed this vision, and adopted a more politically suited version of the facts, in which he attributed to Italo Balbo the original cause of the expedition's disaster. At the same time, and with the same interpretative dynamic, Nobile unjustifiably conferred to the Russian amateur radio  operator Nicolaj Schmidt all the merits of establishing the first connection with the survivors, while becoming, as a matter of fact, a devoted admirer of Schmidt .
The study of the unpublished notes to which Nobile entrusted, after the publication of that book,  his  first  criticism of the conclusions of the fascist Investigative Commission led by Admiral Umberto Cagni – negative conclusions for him, that brought him to resign from the Air Force  –  opened  a new trail of investigation on the close links between the history of the airship Italia, the biography of Nobile, and the evolving political situation before and after WW II.
In 1944, Nobile gave his notes an ideological anti-fascist meaning that they originally did not have, adapted them for this purpose and used them in a new book aptly named I Can Tell the Truth  which inspired all subsequent literary interpretations of the expedition.
In 1945, shortly after the publication of the book, the temporary government led by Ivanoe  Bonomi, which was created after the entry of allied troops in Rome, also with the support of the reconstituted anti-fascist parties, adopted the convenient “political truth” of the facts proposed by Nobile and cancelled his resignation from the Air Force.
Other lesser-known books by Umberto Nobile published between 1945 and 1948, and his entire subsequent popularization work, were also influenced by a controversial retrospective view of the facts related to his ideological choices.
In that context, Nobile presented a very positive vision of Soviet politics. His original gratitude to the Russian radio-amateur Schmidt and his praise of the “generosity shown by Russia” with the rescue expedition of the icebreaker Krassin- which had saved some survivors of the airship - became an open celebration of the Soviet regime; especially after his experience, as an engineer, as Director of the Moscow airship factory between 1932 and 1936.
Nobile  did not obtain the full recognition of his personal and of course interested confutation of the conclusions of the Cagni Commission, so in 1964 he asked the Ministry of Defense to review the fascist investigation; not so much to obtain, this time, a better coherence of such conclusions with his own vision of the facts, but to obtain a new official and definitive state inquiry about his role in the events.
In 1966 the Ministry of Defense expressed some unfavorable comments towards the General and for reasons of opportunity refused to repeat the investigation, leaving unresolved and still pending the many controversies about the expedition.
The world literature on the airship continued to be divided, as it had been from the beginning, between celebratory and denigratory works. Recently some researchers increased the confusion by attempting to answer the many remaining questions about the expedition’s history with a retrospective application of modern scientific theories. They reached, in other words, a scientific dead end. 
In the second chapter of the book, the historiographic method, based, as such, on a comprehensive approach to published and unpublished official sources, is associated with a wise analysis of secondary literature, and finally reclaims the historical truth over that of politics. 
The third and last chapter presents the new fundamental highlights of the expedition’s history:

- the role of the new short-wave communication technology, aptly defined “the radio of the ‘miracle’ and of the ‘crime’”; in that context, beyond the myths and legends, the true origins and the true nature of the field radio "ondina 33" which was used as rescue radio by the survivors;

- the role of the press: the monopoly project of the Corriere della Sera newspaper and the interweaving, which ended in disputes, of the agreements that supported it;

- the truth about the Krassin rescue expedition and the false myth of the alleged Italian withdrawal from the search. The archives of the Italian institutions show the decisive role of Mussolini and his government in the funding, the organization and the success of the Russian icebreaker’s mission, which was later and erroneously attributed to an alleged (and today we can say, only partially true) generosity of the Soviets.
Finally, the appendix presents some comparative notes about three recent Italian publications; the purpose being a continuity of a constructive cultural debate on the very complex issues covered in the book.

Main archives which were studied:
- Central Archive of the State in Rome
- Archive of the Historical Office of the Italian Navy
- Archive of the Historical Office of the Italian Air Force
-      Archive of the Museum of Umberto Nobile in Lauro
- The Umberto Nobile Documentation Centre - Historical Museum of the Italian Air Force  at Vigna di Valle
- Library and Diplomatic Historical Archive of the Italian Ministry for Foreign Affairs
- Archive of the Foundation of Corriere della Sera in Milan
- Archive of the Italian Geographical Society in Rome
- Central National Library in Rome
- Library of the Senate of the Republic in Rome


Rome, May 2020

Il saggio analizza l'uso delle retrospezioni storiche nella storia del dirigibile "Italia"
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The essay discusses about the use of historical retrospections in the case of the history of the airship "Italia".

Lo scenario di Ny-Ålesund e King's Bay all'epoca dei voli del dirigibile ITALIA. Da sinistra: la nave CITTÀ DI MILANO, il pontile della miniera di carbone, il pilone d'ormeggio e l'hangar del dirigibile, il villaggio e le an-tenne della radio dei minatori (Fonte: Museo storico dell'Aeronautica Mi-litare di Vigna di Valle, Centro documentazione Umberto Nobile). I l finanziamento della spedizione del dirigibile Ita-lia del 1928 si reggeva in buona parte sui proventi che il Comitato finanziatore di Milano, guidato dal podestà Ernesto Belloni, avrebbe dovuto ricavare dalle esclusive giornalistiche con la stampa di tutto il mondo. Il progetto si concretizzò in un accordo sullo sfrutta-mento dei diritti giornalistici della spedizione tra la Reale Società Geografica Italiana e il Comitato di Mi-lano. Parte essenziale dell'intesa fu l'utilizzo esclusivo delle comunicazioni radiotelegrafiche della spedizione assicurate dalla Regia Marina. Le conseguenze di quell'intesa pesarono notevol-mente su tutta la vicenda della spedizione quando i co-municati stampa ostacolarono il servizio della radio della nave Città di Milano subito dopo l'incidente del dirigibile, nonché quando sui giornali di tutto il mondo sorsero aspre polemiche per le modalità del salvataggio del generale Umberto Nobile, e per la scomparsa del meteorologo svedese Finn Malmgren e del celebre esploratore norvegese Roald Amundsen. I commenti suscitati nella stampa estera furono la causa scatenante dell'inchiesta governativa sulla spe-dizione (1), che oscurò e mise in dubbio la brillante re-putazione (di generale, di esploratore e di comandante di aeronavi) che Nobile si era conquistato con la pre-cedente spedizione del dirigibile gemello Norge. Recenti evidenze archivistiche presenti al museo Umberto Nobile di Lauro, hanno permesso di attribuire a Nobile e al giornalista Francesco Tomaselli la conce-zione e l'organizzazione del sistema di collegamenti della spedizione al fine di garantire i privilegi delle esclusive al Corriere della Sera. In questo articolo si chiarisce il ruolo, finora scono-sciuto, svolto dalla Regia Marina, per il tramite del sot-tosegretario Giuseppe Sirianni, nel regolare l'uso giornalistico della radio della spedizione. Le origini dello sfruttamento a uso giornalistico delle comunicazioni radiotelegrafiche della spe-dizione Nobile e Tomaselli convennero sull'esigenza di re-golare la diffusione delle informazioni a mezzo stampa per motivi diversi, ma con uno stesso mezzo: il sistema radio della spedizione. Già il 9 novembre 1927 il generale scrive a Toma-selli lamentandosi della fuga di notizie sui preparativi

The wireless adventure of Airship "Italia".

The new historiographic perspectives and the modernity of the North pole expedition of Umberto Nobile and his airship "Italia".

Nobile and Tomaselli: the fatal embrace of the radio and the press.

This book was published for the first time in Oslo in 2017 by Forlaget Press.  The author, Monica Kristensen, is a Swedish Arctic explorer who wrote novels set in the Svalbard Islands since 2007, and the book is an interesting literary exercise halfway between a passionate narration and a well documented historical reconstruction.
The author uses the realistic tones of adventurous chronicles to describe the participation of Roald Amundsen and other Norwegian expeditions to the rescue of survivors of the airship Italia after it crashed on the polar ice on May 25, 1928.


Pubblicato per la prima volta ad Oslo nel 2017 da Forlaget Press, il libro di Monica Kristensen, una esploratrice artica svedese che dal 2007 scrive romanzi ambientati alle Isole Svalbard, è un'opera letteraria a metà tra appassionante racconto e documentata ricostruzione storica. L'autrice narra con i toni realistici delle cronache avventurose la partecipazione di Roald Amundsen e delle altre spedizioni norvegesi alle operazioni di soccorso ai naufraghi del dirigibile Italia precipitato sulla banchisa polare il 25 maggio 1928.

Presentazione del libro di Claudio Sicolo "Umberto Nobile e l'Italia al Polo Nord - Politica e storia nelle carte inedite 1928-1978", Aracne editrice, 2020.

Circolo Ufficiali della Marina Militare, Roma, 20 gennaio 2022.

Servizio giornalistico al seguente collegamento:
https://www.aracne.tv/video/umberto-nobile-e-l-i-italia-i-al-polo-nord-br-politica-e-storia-nelle-carte-inedite-1928-1978.html

Contenuto del libro:

La spedizione polare del dirigibile Italia del 1928 ebbe risonanza mondiale per l’azione propagandistica promossa dal Corriere della sera di Maffio Maffii al momento della sua partenza, poi per lo scandalo internazionale che seguì la sua tragica fine. Nel secondo dopoguerra l’opera divulgatrice e polemica di Umberto Nobile ha mantenuto vivo l’interesse per l’impresa trasformandola però in un terreno di scontro politico contro il fascismo a sostegno del comunismo sovietico. Il libro di Claudio Sicolo  recupera la verità dei fatti e smentisce le ricostruzioni più diffuse attraverso l’analisi filologica di fonti archivistiche mai finora portate alla luce. Vengono così svelati retroscena inediti come quelli della spedizione di soccorso del rompighiaccio Krassin e vengono aperte nuove prospettive di indagine storiografica.

Umberto Nobile was a relentless accuser of the Navy because, according to him, the Frigate captain Giuseppe Romagna Manoja and the Radio Operator captain Ugo Baccarani would have given too much space to journalists in using the radio during the rescue phase after the shipwreck of the Italia airship. The essay reconstructs the true role of the press in the polar project.

NUOVE PROSPETTIVE STORICHE SULLA SPEDIZIONE DEL DIRIGIBILE ITALIA DI UMBERTO NOBILE AL POLO NORD
PRESENTAZIONE DEI LIBRI DI CLAUDIO SICOLO AL CIRCOLO UFFICIALI DELLA MARINA MILITARE – ROMA, 6 FEBBRAIO 2018



Il 6 febbraio 2018 il Dott. Claudio Sicolo ha presentato i suoi libri sulla spedizione del dirigibile “Italia” di Umberto Nobile al Polo Nord al Circolo Ufficiali della Marina Militare di Roma.
Sono intervenuti l’Ammiraglio Giuliano Manzari – studioso, autore di pubblicazioni sulla Storia della Marina Militare, il Prof. Gregory Alegi – docente all’Accademia Aeronautica, il Prof. Luciano Zani – docente ordinario di Storia Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, il Dott. Luciano Lucarini - editore.
Hanno partecipato, tra il pubblico, rappresentanti della Rivista Marittima e dell’Ufficio Storico della Marina Militare, del Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, della Società Geografica Italiana, del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dell’Associazione Italiana per la Radio d’Epoca e di altre organizzazioni culturali, studiosi e appassionati di storia. Erano presenti anche parenti di alcuni membri dell’equipaggio del dirigibile accompagnati da Pino Biagi, nipote del famoso radiotelegrafista della “Tenda Rossa”.
Dopo 90 anni di letteratura sull’argomento, le accurate, vaste e sistematiche ricerche di Sicolo hanno portato alla luce per la prima volta documentazione inedita, non destinata in origine alla pubblicazione, che è conservata negli archivi romani della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e della Società Geografica Italiana.
Un’operazione storiografica che ha rivelato fatti e contesti storici mai investigati, inaugurando un nuovo corso di studi sull’impresa di Nobile finita drammaticamente il 25 maggio 1928.


Le indagini dell’autore hanno ricostruito il sistema di comunicazioni appositamente progettato dalla Regia Marina Militare con il fine di assistere la navigazione dell’aeronave e di sperimentare la propagazione delle onde corte elettromagnetiche in mondi in buona parte ancora sconosciuti. Fu creata una rete del tutto innovativa, prima al mondo, di collegamenti a grande distanza nelle regioni polari. Il merito iniziale fu della “rivoluzione delle onde corte” avviata da Guglielmo Marconi nel 1923, ma gli sviluppi si devono alle sperimentazioni della Marina Militare che si svolsero negli anni successivi alla Stazione radiotelegrafica ultrapotente di Roma San Paolo e alle Officine radiotelegrafiche dell’Arsenale Navale della Spezia.  In questa opera si distinsero importanti figure come Giuseppe Pession e Gino Montefinale, ma anche gli ufficiali radiotelegrafisti Ugo Baccarani e Francesco Buzzacchino, mentre i sottufficiali Giuseppe Biagi, Ettore Pedretti e Giovanni Marsano furono direttamente impegnati nei collegamenti radiotelegrafici durante le fasi più delicate della spedizione.
E’ stata poi ricordata la tradizione delle esplorazioni polari della Marina Militare nell’ambito della quale ben si riconoscono le figure dei Capitani di Corvetta Adalberto Mariano e Filippo Zappi, del Tenente di Vascello Alfredo Viglieri. Un programma di osservazioni di fisica terrestre, preparato con il concorso dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, fu condotto dalla nave “Città di Milano” affidata al Capitano di Vascello Giuseppe Romagna Manoja.
Al progetto della Marina Militare si associò un piano di comunicazione al servizio della stampa che, anticipando il modello di comunicazione globale dei nostri giorni, fu promosso da un gruppo di imprenditori milanesi dell’editoria legati al “Corriere della Sera”.
L’impresa rappresentò, infine, un esempio di cooperazione navale e aeronautica che vide anche l’impiego di idrovolanti italiani sotto il comando di arditi piloti come Umberto Maddalena, Pier Luigi Penzo e Ivo Ravazzoni. Quella esperienza contribuì ai successivi sviluppi dell’Aeronautica a partire dalla realizzazione delle crociere transatlantiche di squadra di quegli anni. Non mancò, infine, il supporto dato dall’Esercito tramite il gruppo degli Alpini al comando del Capitano Gennaro Sora.
Merito dei libri di Sicolo è quello di aver collocato la ben nota memorialistica dei protagonisti nel quadro più ampio di fonti storiche indipendenti che hanno permesso di ricostruire scenari di un’epoca di primati: dalle esplorazioni polari, ai progressi delle comunicazioni, agli sviluppi della giovane Arma Aeronautica, in un contesto politico in fermento caratterizzato nel 1928 dall’affermarsi dello stato fascista.
Era l’epoca di grandi successi, ma anche di profonde contraddizioni tra tradizioni consolidate e potenti innovazioni, delle quali la radio era una delle massime espressioni, che misero a dura prova l’esaltante sfida di Umberto Nobile all’Artico, portandola fino alla tragedia finale.
L’evento è stato completato da una apprezzata installazione rievocativa proveniente dalla collezione privata di Claudio Berrettoni, cultore di cimeli della spedizione.

I libri di Claudio Sicolo sono reperibili presso gli editori o presso le librerie online:
C. Sicolo, “Le onde smarrite della Tenda Rossa – Storie, leggende e verità della spedizione del dirigibile Italia al Polo Nord”, Ed. Sandit, Albino (BG), 2017.
C. Sicolo, “Il dirigibile Italia – la sfida della radio al Polo Nord – dai sogni letterari di Gabriele d’Annunzio all’impresa di Umberto Nobile”, Ed. Pagine, Roma, 2018.

Dopo il precedente libro dell’autore sull’argomento, proseguono le rivelazioni sul ruolo svolto dai collegamenti radiotelegrafici nella spedizione del dirigibile “Italia” di Umberto Nobile. Il ritrovamento di documenti inediti consentono nuove tracce investigative sulle motivazioni che spinsero il Generale ad intraprendere una seconda spedizione al polo nord dopo quella condotta con Amundsen nel 1926 e su come la stampa influì sul suo tragico epilogo.

Fin dal 1924 Umberto Nobile aveva in mente di utilizzare i suoi dirigibili per scendere sui ghiacci dell’Artico e realizzare una stazione di osservazione scientifica avvalendosi delle nuove tecnologie della radio ad onde corte di Guglielmo Marconi. Il progetto era già pronto, ma Nobile nel 1926 dovette piegarsi alle scelte di Amundsen il quale utilizzò il dirigibile “Norge” al solo fine di fare una trasvolata nella regione artica, un “raid” aeronautico. Solo nel 1928, grazie all’appoggio di un “Comitato finanziatore” composto da imprenditori dell’editoria milanese legati al “Corriere della Sera” e al "Popolo d'Italia", Nobile poté organizzare la spedizione secondo il primitivo intento.
Dovette, però, subire il pesante condizionamento di un progetto che prevedeva l'impiego della radio della spedizione a fini editoriali. Fu stipulato un accordo per lo sfruttamento commerciale dei collegamenti radiotelegrafici che avrebbero consentito il rientro dei capitali investiti attraverso la vendita dell’esclusiva delle notizie da diffondere a mezzo stampa. L’idea non era nuova: in tempi più recenti, nel 1925, anche Gabriele d’Annunzio aveva progettato una simile iniziativa che però non aveva avuto luogo per l’intervento del finanziamento promosso da Amundsen.
Il libro ricostruisce nei dettagli le conseguenze dell’influenza della stampa sul tragico epilogo della spedizione dell’ “Italia”. Al momento dell’incidente avvenuto il 25 maggio del 1928, alla base artica di Ny Aalesund la stazione radiotelegrafica della nave appoggio “Città di Milano”, principale nodo della rete di comunicazioni della spedizione, e la stazione radiotelegrafica dei minatori furono prese d’assalto dai giornalisti che ritardarono l’ascolto degli SOS lanciati dai naufraghi compromettendo le operazioni di soccorso che contarono complessivamente 18 morti tra i quali lo stesso Amundsen.
Sulla stampa di tutto il mondo si moltiplicarono fantasiose ricostruzioni del disastro e si fomentarono polemiche e accuse infamanti ai danni della spedizione italiana. Sui giornali, puntualmente informati via radio quasi “in diretta”, spesso condizionati da rivalità personali e ideologiche, scoppiò uno scandalo internazionale e si consumò un processo a Umberto Nobile che si sarebbe poi celebrato nella famosa inchiesta governativa che lo condannò nel 1929.
Il libro contiene, inoltre, le note biografiche di Umberto Nobile e di Giuseppe Biagi.

Umberto Nobile, Cesco Tomaselli, la stazione radiotelegrafica di Ny Aalesund e la Stampa al tempo del dirigibile "Italia"

Umberto Nobile, Cesco Tomaselli, the radiotelegraphic station of Ny Aalesund and the Press at the time of the airship "Italia"

Historian Claudio Sicolo spoke at the commemorative congress "Noi del dirigibile Italia" on the 90th anniversary of Umberto Nobile's 1928 expedition. The historian was introduced by Giuseppe Biagi, grand-son of the radio operator of the famous "Red Tent” which sheltered survivors after the tragic crash.  Giuseppe Biagi inspired and assisted Sicolo with numerous suggestions during his research. The historian’s presentation began with a fundamental clarification about the function and importance of a rigorous historiographical approach in a commemoration in which opinions, anecdotes and memories of the descendants of the airship's crew still prevail in an emotional, rather than scientific, context.
The advanced radio equipment of the expedition was an important test of the still experimental short wave technology promoted in Italy by Guglielmo Marconi.
With it, the Royal Military Navy built a complex and highly innovative network of long-distance, direct radio communications between the Polar region and Rome, in which converged service and support messages, scientific and technical research about shortwave propagation, and the journalistic communications required by the press. In fact the media, as it often happens today, were among the main private investors which funded the expedition costs.
As a consequence, the otherwise impeccable organization collapsed in the dramatic rescue phase that followed the airship crash on May 25, 1928.  Radiotelegraphy therefore made a “miracle” possible - the rescue of 8 survivors of the crew; but the low power of the small field radio station of the "Red Tent", and the insufficient listening time assigned on the support ship “Città di Milano” produced delays and generated a tragic concatenation of events that caused the loss of numerous lives.  This is why some spoke instead about a "crime" committed by means of the radio.
Ninety years later, with newly discovered official documents, which were never published before, Claudio Sicolo finally offers a reconstruction of the context, with many strongly defined answers on the expedition’s great merits and its tragic outcome.

The literature about the expedition of the "Italia" airship to the North Pole, which ended in tragedy on May 25,1928, has been  very vast in Italy and abroad. However, all previous literature fails to express the real historical significance of that event, which impressed the whole world. The presence of the press, which told the tragic facts during their happening with propaganda and rhetorical tones by means of the new radio discoveries of Guglielmo Marconi, influenced the narration from the very beginning. In the following years, many books of memories, were published, but they were strongly influenced by the need to revenge the survivors of the disaster against the Fascist government. In the post-war period, finally, the literary production of General Nobile prevailed, and described him as the political victim of fascism; it also gave a biographical and therefore very limiting image of the events, always aimed at refuting the accusations which Nobile received. A new course of historiographical investigations was conducted by our research, based on primary, unpublished and independent sources, hereby opening up new scenarios that reveal the great relevance of the expedition.

Il terzo relatore è stato il dott.  CLAUDIO SICOLO che è intervenuto sul tema “la Regia Marina e l’introduzione della radio telegrafia ad onde corte nella spedizione del dirigibile Italia - Il Ruolo di Guglielmo Marconi tra leggenda e verità”.
Il relatore ha esposto alcune conclusioni delle sue ricerche storiografiche che sono state pubblicate in due libri LE ONDE SMARRITE DELLA TENDA ROSSA del 2017 e IL DIRIGIBILE ITALIA - LA SFIDA DELLA RADIO AL POLO NORD del 2018.
Da un accurato confronto tra la letteratura divulgativa e la documentazione di archivio, emerge, nelle ricostruzioni storiche di Sicolo, il carattere propagandistico e retorico del racconto secondo il quale sarebbe stato Guglielmo Marconi a suggerire all’ultimo momento, durante i preparativi della spedizione, l’utilizzo delle onde corte e l’imbarco sull’aeronave del famoso trasmettitore campale conosciuto come “Ondina” 33.
Secondo Sicolo, ciò non può essere vero perché la Regia Marina Italiana utilizzava le onde corte per i collegamenti radiotelegrafici già dal 1923 proprio sotto l’influenza di Guglielmo Marconi. La paternità degli impianti radio della spedizione, compresi quelli presenti sul dirigibile, spetta ai comandanti di Marina Giuseppe Pession e Gino Montefinale che si avvalsero, tra gli altri ufficiali, del capitano radiotelegrafista Ugo Baccarani. Tutto ciò è documentato da numerosi rapporti tecnici che furono pubblicati sulla Rivista Marittima di quegli anni.
Perciò è più verosimile che il racconto che vede Marconi “suggeritore” nel 1928 abbia risposto ad esigenze giornalistiche e propagandistiche che si sovrapposero ai fatti, non ultima quella di Luigi Solari che fu dirigente delle industrie Marconi per molti anni.
Sicolo ha poi illustrato il progetto degli impianti radiotelegrafici della spedizione dal quale risulta che la radio trasmittente campale “ondina” fu  aggiunta alla stazione radio del dirigibile, già attrezzata con un potente trasmettitore ad onde corte, per svolgere funzioni di appoggio al previsto accampamento scientifico al Polo, piuttosto che per svolgere le funzioni di emergenza dell’aeronave.  Infatti, a sua lunghezza d’onda di 33 metri era del tutto sperimentale, mentre l’onda di emergenza, di norma utilizzata in quei tempi, era di 600 metri.
Anche l’episodio citato da Umberto Nobile secondo il quale Guglielmo Marconi avrebbe ascoltato gli SOS della tenda rossa dalla nave Elettra a Viareggio molto prima che fossero intercettati dalla nave appoggio Città di Milano alla Baia del Re, risulta, secondo le indagini storiche di Sicolo, assai discutibile perché il radio telegrafista dell’Elettra, Adelmo Landini, smentì il fatto in un suo libro pubblicato qualche anno dopo. La cuffia di Landini è, peraltro, conservata al Museo Marinaro dono di Landini al Co-Fondatore del Museo Franco Mario Tommasino.
L’intervento del dott. Sicolo ha suscitato molto interesse tra il pubblico e avrebbe avuto bisogno di più tempo di quello che il programma del convegno gli ha concesso.